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Autore: Castalia    24/07/2010    1 recensioni
Il suono del suo cellulare la fece trasalire. Lo afferrò e vide che sullo schermo lampeggiava la scritta “Nuovo messaggio”. Lo aprì e lo lesse. Era lui. “Alle nove sarò da te e poi andremo dagli altri.”
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9.00 pm

 

 

Lei era stesa sul suo letto e fissava un punto non definito del soffitto bianco. Le mani giocavano distrattamente con il pelo del gatto che si godeva quelle distratte coccole mentre sonnecchiava accanto a lei.

Nella sua mente c’era tutto e c’era niente. Momenti di pensieri in piena e momenti di nulla assoluto.

Pensava a quell’estate. Quell’estate che stava passando, che stava scivolando via come niente. Fece il confronto con quella scorsa.

Fuori tutte le sere, anche solo per un gelato; nuove conoscenze quasi ogni sera. Quella che invece stava vivendo era vuota, spenta. Fuori solo il week end, sempre se andava bene. Molto spesso, durante la settimana, le veniva voglia di prendere e uscire, andare ovunque, non importava dove. Poi, però, si ricordava che la macchina non era più nel suo garage, che ora lei era bloccata in quelle quattro mura che erano la sua stanza.

Si alzò, facendo svegliare l’enorme palla di pelo rossa vicino a lei e andò al suo pc.

Lo accese e si connesse a uno dei più famosi social network del momento.

Frasi deprimenti.

Frasi troppo sdolcinate.

Frasi patetiche.

Frasi ironiche.

Poi sfilze di foto, foto e ancora foto.

Una foto attirò la sua attenzione.

L’aprì.

Erano un ragazzo e una ragazza che sorridevano dolcemente all’obiettivo. Sorrise quasi inconsciamente a quella foto e la sua mente tornò nuovamente all’estate precedente.

Anche lei, esattamente un anno prima, avrebbe sorriso così davanti ad un obiettivo in sua compagnia. Esattamente un anno prima la vita le sembrava un po’ più bella, un po’ più colorata. Il cielo era di un azzurro più intenso, le rose profumavano di più e un solo abbraccio le dava l’affetto che lei richiedeva.

C’era qualcuno che l’aspettava.

Che aspettava Lei e nessun’altra.

Lei e basta.

L’anno prima non vedeva l’ora che arrivassero le nove di sera per dirigersi al solito posto. A settimane alterne, poi, non vedeva l’ora che arrivasse il venerdì perché sarebbe stata con lui.

Ora invece il venerdì era un giorno come un altro. Le nove di sera erano un’ora come un’altra. I week end non erano più speciali, erano week end come altri.

Lui c’era sempre, ma non più nella veste di un anno prima.

Non aspettava lei.

Non aspettava nessun’altra, ma non aspettava neanche lei.

I colori, poi, a volte sbiadivano. Il cielo tornava grigiastro, le rose avevano il solito delicato profumo quasi impercettibile e un solo abbraccio non bastava a curare la ferita che portava sul petto.

A volte si auto medicava, a volte sembrava essere in procinto di guarire ma poi succedeva che qualche punto saltasse e qualche goccina di sangue uscisse, bruciando sulla pelle come lava rovente.

Guardò anche altre foto e sorrise.

Un sorriso condito con un po’ di malinconia.

Un bacio.

Un abbraccio.

Un altro sorriso.

Loro avevano qualcuno che le aspettava alle nove di sera.

Loro avevano qualcuno che le aspettava.

Che aspettava loro e nessun’altra.

La sua mente vagò e tornò anche a quelle calde ed afose domeniche estive passate a guardare film, a commentare qualche scelta idiota del protagonista, a commentare l’attore o l’attrice protagonista e poi, a film finito, commentare il film per poi coccolarsi, per quanto il caldo potesse permettere.

Aspettare le due e mezza della domenica, sapendo che di per certo si sarebbero visti e poi, una volta a casa, aspettare nuovamente le nove di sera per ri partire.

Chiuse il pc e si rimise sul letto, dove il suo gatto le si accoccolò nuovamente accanto aspettando le coccole che non tardarono ad arrivare.

Il suono del suo cellulare la fece trasalire. Lo afferrò e vide che sullo schermo lampeggiava la scritta “Nuovo messaggio”.

Lo aprì e lo lesse. Era lui.

“Alle nove sarò da te e poi andremo dagli altri.”

Le nove.

Sempre le nove.

Le nove di sera allora.

Un’ora speciale. Un’ora attesa con ansia.

Le nove di sera ora.

Un’ora come le altre. Un’ora quasi insignificante.





Dopo non so quanto tempo, torno con qualcosa. Wow, stupita di me stessa xD
Beh che dire su questa… questa… cosa xD
Scritta un pomeriggio nel quale la mia mente pensava troppo. Eccessivamente troppo. Pensieri un po’ dolorosi, sì, ma ormai è così.

Beh, spero che piaccia almeno a qualcuno =)

 

Castalia

  
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