Dedicata
a chi … riesce a comunicare ancor prima
di usar verbo …con un fratello, con un amico o più semplicemente con la persona
amata … senza l’impiego di parole.
Dodici
Dicembre
Chiuse
con un calcio la porta della sua camera.
Afferrò
il suo lettore cd e con forza premette il tasto “ Play ”.
La
musica fluì lentamente dalle cuffie, mentre il ragazzo assaggiava delle gocce
di sale che gli scendevano lungo le gote, arrivando dolcemente fino alle
labbra.
Si
sentiva stanco, mentre sua madre per un’ennesima volta gli ripeteva la parola
tribunale.
Era
stanco, per quei momenti di silenzio che avvolgevano come un velo due fratelli.
Era
stanco, perché il dolore aveva preso il sopravvento dopo anni di speranze.
Ed
era stanco di ripetersi che tutto sarebbe andato bene.
Un
amaro sorriso si dipinse su quel volto d’angelo.
Mentre
la musica contornava quei pensieri…
Where
you are seems to be
As far as an eternity
Outstretched arms open hearts
And if it never ends then when do we start?
Gli
occhi azzurri si chiusero come per farsi cullare da quelle parole; come se tra
le righe ci fosse una risposta plausibile.
Sorrise di nuovo il digiprescelto dai capelli d’oro, forse quel dolore ero lo
stesso che aveva scombussolato Matt a Digiworld…quando si era allontanato dai
sui amici…da lui.
I'll
never leave you behind
Or treat you unkind
I know you understand
And with a tear in my eye
Give me the sweetest goodbye
That I ever did receive
È
strano ma la solitudine fa crescere, anche se sia Takero che Yamato in realtà
hanno provato pochissime volte questa sensazione.
Ed
ora, stupidamente, il ragazzino spera in un modo o nell’altro che finita questa
canzone si risveglierà nel letto della sua infanzia accanto a un bambino di
otto anni.
Rivivendo
come in un sogno quei piccoli istanti che l’hanno reso felice, che gli hanno
fatto sentire l’affetto di una famiglia.
Pushing forward
and arching back
Bring me closer to heart attack
Say goodbye and just fly away
When you comeback
I have some things to say
Ricorda
un momento in particolare della sua vita, Takero.
Era
piccolo e si svegliò di soprassalto accanto a suo fratello.
Si
tranquillizzò guardando Matt dormire placidamente.
Poi
gli occhi si spalancarono, mentre il cuore gelava come se preso in una morsa di
ferro arrugginita.
Dal
corridoio si sentivano delle voci ovattate, discutere animatamente.
Una
parola l’aveva svegliato, quella stessa parola che ora tormentava i suoi
pensieri.
A
volte per consolarsi si era detto che non era quello il più forte dei dolori,
che in realtà lui non sapeva cosa voleva dire veramente… soffrire.
How does it feel
to know you never have to be alone
When you get home
There must be someplace here that only you and I could go
So I can show you how I…
La
musica scorreva, mentre il respiro si faceva più intenso.
Le
mani coprivano il volto candido mentre la razionalità cercava di trovare una
risposta anche per quelle lacrime.
Ma
ora…a T.k. sembrava davvero il momento di piangere.
Per
troppo tempo aveva evitato quella verità, quel dolore che provava e che
orgogliosamente non aveva mai dimostrato neanche a se stesso.
Gli
stessi gesti del fratello, mentre il destino aleggiava sulle loro vite.
Dream away everyday
Try so hard to disregard
The rhythm of the rain that drops
And coincides with the beating of my heart
Le ultime strofe, il ritmo ricalca quello del suo cuore.
Il
ragazzino si abbraccia, cercando un po’ di calore; mentre la sua spalla avverte
solo il muro freddo dove si era lasciato scivolare..
I'll
never leave you behind
Or treat you unkind
I know you understand
And with a tear in my eye
Give me the sweetest goodbye
That I ever did receive
Era
da solo in casa. Nessuno l’avrebbe mai visto in quello stato.
Gli
occhi chiusi, molto probabilmente si erano arrossati per quel gesto così
naturale.
Pushing forward
and arching back
Bring me closer to heart attack
Say goodbye and just fly away
When you comeback
I have some things to say
Ripensò
a quell’avvenimento che lo aveva costretto a riflettere quella mattina. Quella
stupida data scritta a penna nera sul registro. E lo sguardo preoccupato di lei
che lo fissava.
How
does it feel to know you never have to be alone
When you get home
There must be someplace here that only you and I could go
So I can show you how I feel
show
you how I feel…
show
you how I feel…
La
musica finisce, così la magia si spezza.
Takero
ascolta il silenzio della sua casa, mentre il lettore carica un’altra canzone
passando a nuove parole.
Rimane così… poi… una mano si poggia sulla spalla del
ragazzo.
Il
digiprescelto della speranza, trasale, gli occhi si spalancano per la paura e
il cuore sembra tremare.
Ma tutto si acquieta, riconoscendo quella figura, quegli
stessi occhi cerulei e quella mano così calda.
Una
cuffia cade e la musica passa in un secondo piano…
Matt
abbraccia suo fratello per terra in quella stanza dalle pareti bianche e i
mobili così accoglienti.
Era
un giorno difficile per loro.
Era
il dodici dicembre e anni addietro si separavano per poi ritrovarsi in un'altra
dimensione.
Il
destino ha sempre proibito loro di condividere la stessa aria che respiravano,
li ha sempre beffati, separandoli più volte.
Ma
forse ora, sono loro che prendono al guinzaglio il fato.
Sono
lì insieme ancora una volta, stretti in un abbraccio mentre i loro occhi parlano
una lingua muta che solo i fratelli più uniti conoscono.
E insieme sorridono sapendo che qualunque cosa succederà sarà solo un Sweetest goodbye, un
dolce arrivederci.
La canzone è dei Maroon Five
“Sweetest goodbye” (vi consiglio di ascoltarla) e ho scritto questo piccolo
brano per sottolineare un altro valore così vero che, per fortuna, ancora
esiste in questo mondo.
Essere fratelli, uniti
da quel filo d’argento che tutti chiamano destino.
Il © della canzone è dei suoi legittimi proprietari, non mi
appartiene minimamente.
Thanks Maroon Five for this song!