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Autore: Daydreamer    24/07/2010    5 recensioni
Sono passati tre anni dall'avventura nel Labirinto. Ora Sarah frequenta un collegio prestigioso e vive serena la sua vita di normale adolescente con i suoi amici. Finchè un giorno strani incubi cominciano a turbare il suo sonno.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Grazie a Leyra, Crow84, Cappellaio Matto e Piccola Letty. Sono contenta che la storia vi stia piacendo e incuriosendo. Non vi svelo ancora molto...ma qualcosa in più sicuramente si! 

Buona lettura!

 

Capitolo 2

 

“Basta! Non lo sopporto più!” Natalie sbuffa mentre ci dirigiamo verso la Biblioteca.

 

Pochi giorni in compagnia del Re dei Goblin e la sua opinione su di lui è completamente cambiata. Infatti, da quando è arrivato, Jareth non ha fatto nulla, a parte sovraccaricarci di lavoro extra. Sotto suo consiglio, il Preside ci ha nominati suoi abitanti e così ora Jareth è libero di darci ordini, limitandosi a supervisionare il nostro lavoro in biblioteca da un’esagerata sedia a forma di trono fatta apparire da chissà dove.

 

Quando l’ho visto comparire di nuovo nella mia vita avevo temuto che i miei peggiori incubi si fossero avverati, che lui volesse riportarmi nel Labirinto, che volesse ancora Toby, e invece non ha fatto nulla di tutto ciò. In compenso passa il tempo ad occuparsi delle Splendide, che ora non perdono occasione di venire in biblioteca.

 

Sono furiosa, credevo di doverlo combattere un’altra volta e invece il mio avversario non fa altroché sfarfallare tra ragazze che non sanno neanche chi è. Sono delusa dal suo comportamento, ma allo stesso tempo mi trovo ad essere io quella che lo cerca. E questo se è possibile mi fa arrabbiare ancora di più perché, pur sapendo che sto facendo il suo gioco comportandomi così, non riesco a farne a meno.

 

Il mio incubo non si è più ripresentato, ma non sogno più neanche lui. Sto impazzendo, non credevo di essere così dipendente dai suoi sogni.

 

Vedo la gelosia divampare nei suoi occhi quando le ragazzine mortali mi circondano come le Cortigiane del Ballo Mascherato. Ha bisogno di me, questo è lampante ai miei occhi, ma cerco di stare con lei il meno possibile. Il mio corpo non può resistere a lungo in sua presenza, e tutto a causa di quelle maledette parole che ha pronunciato.

 

La sorveglio da lontano e veglio sul suo sonno, anche se questo non mi permette di farle visita in sogno. L’aver spezzato questo nostro legame mi pesa, ma non posso permettermi di abbassare la guardia, perché so chi l’ha attaccata.

 

******

 

Sono le undici passate ma  a Jareth sembra on importare il fatto che noi abbiamo delle lezioni l’indomani. Ci tiene a sistemare la biblioteca ad oltranza.

 

“Attenta Amy, quei gradini sono scivolosi,” Nat avverte la nostra amica che sta scendendo senza guardare una delle scalette che servono a riporre i libri negli scaffali più alti.

 

Le si volta a metà e salta all’indietro gli ultimi tre gradini.

 

“Wow! Che vista! Belle gambe Amy!” esclama Charlie che non si è perso la scena.

 

Lei arrosisce furiosamente, Amy è molto timida e per questo si divertono a prenderla un po’ in giro.

 

“Quella ragazza è snodata quanto un Firey*” esclama Jareth ridacchiando.

 

“Già…” sorrido alla sua battuta.

 

Ma all’improvviso mi rendo conto con chi sto parlando e mi allontano frettolosamente. Lui è il mio avversario e mi sta facendo diventare pazza, non posso permettermi di chiacchierare  con lui come se niente fosse.

 

Prendo alcuni libri e salgo sulla stessa scaletta da cui è scesa Amy. Non penso molto a cosa sto facendo, voglio solo allontanarmi da lui. E infatti scivolo, i gradini sono consumati e io metto un piede in fallo.

 

Brava Sarah! Ottima Figura! Mi preparo a dare una federata tremenda, ma forti braccia fermano la mia caduta. Jareth e io cadiamo insieme l’uno sull’altra.

 

Per un attimo rimango così, con il volto nascosto nel suo petto. Il suo profumo e il suo calore mi inebriano, inconsapevolmente allungo le braccia intorno al suo collo. Lo sento rabbrividire, trattenere un gemito, ma allaccia le mani intorno alla mia vita. Non mi muovo, voglio rimanere così, non mi ero resa conto quanto mi fosse mancata la sensazione di essere tra le sue braccia. Ma è un’attimo, subito riprendo il mio contegno.

 

“Ti sarei grata, se mi lasciassi andare,” gli dico brusca.

 

“Mia cara, sei tu che sei sopra,” mi sussurra all’orecchio.

 

Arrosisco e mi stacco da lui, sorpresa di sentire un dolore quasi fisico quando perdo il contatto con la sua pelle. Mi alzo in piedi un po’ vacillante, i ragazzi sono subito da me.

 

“Sarah, tutto a posto?”

 

“Che spavento ci hai fatto prendere!”

 

“Si, si ragazzi, tutto bene,” dico, anche se non sono molto convinta.

 

Ho solo bisogno di allontanarmi da quella stanza.

 

“Credo che sia meglio che ne andiamo,” aggiungo.

 

Esco come una furia, senza aspettare la risposta di Jareth, e gli altri mi seguono a ruota.

 

Arrivati nell’atrio Amy si blocca, “Che cretina che sono!” esclama, “ho dimenticato il mio quaderno!”

 

“Non puoi tornare a prenderlo domani mattina?” le chiedo, non voglio che rimanga sola con Jareth.

 

“Vuoi che ti accompagni?” le chiede Danny premuroso.

 

“Grazie, ma non ti preoccupare,” gli sorride, “voi andate pure, non credo che mi mangerà se rimango due secondi sola con lui!”

 

“Se lo dici tu…” Danny non è molto convinto, tutti sappiamo quanto sia protettivo nei suoi confronti, e quanto sia cotto di lei. Anche ad Amy piace Danny, questo è chiaro a tutti. Ma lei è così ingenua che non si rende conto delle occasioni che le si presentano davanti.

 

******

Mi accascio a terra, quasi senza respiro. Il mio corpo è attraversato da spasmi dolorosi. Sapevo che sarebbe successo questo quando l’ho afferrata, ma non ho potuto farne a meno. Confusamente mi accorgo che è entrato qualcuno.

 

Una ragazza si avvicina e mi sorregge.

 

“Sa-rah…” balbetto.

 

Che idiota che sono, on può essere lei altrimenti griderei dal dolore.

 

“Sono Amy Bloomfield, signore.”

 

Ah, la ragazza riccia, l’amica di Sarah. Mi aiuta a sedermi e o non oppongo resistenza, in condizioni normali non avrei mai permesso che un mortale mi aiuti in quel modo, come se io fossi un semplice umano. Ma in questo momento sono senza forze, lascio che mi dia da bere e che si assicuri che io stia bene. Sento che mi osserva, è preoccupata per me, che umiliazione.

 

“La causa è Sarah, vero?” mi chiede a un tratto.

 

Insolente. La fulmino con lo sguardo, lei arrossisce e abbassa lo sguardo, ma continua.

 

“Quando le si avvicina lei sta male, ma cerca di non farlo vedere.”

 

“Come osi…” la mia voce è bassa e minacciosa.

 

Sono in collera, come ha fatto questa ragazzina  a scoprire il mio segreto?

 

Lei balbetta ma continua a parlare.

 

“E’ per questo che la ignora…e fa di tutto per non avvicinarsi a lei anche se vorrebbe…”

 

“Non ti permettere ragazzina!” i miei occhi si accendono, creando un piccolo turbine che sconvolge la sala. Lei si ritrae spaventata.

 

“Mi scusi,” la sua voce è un sussurro; si allontana, prende un quaderno e si affretta verso la porta.

 

“Non parlare a Sarah di questa storia,” la mia voce è più calma, ma quasi glaciale.

 

“Ma…se lei è qui per aiutarla, lei deve saperlo!”

 

Il mio sguardo la zittisce un’altra volta.

 

“Buonanotte,” le dico gelido, e con questo il discorso è chiuso.

 

******

Entro in camera e mi siedo sul letto, le gambe mi tremano, il cuore mi batte all’impazzata. Non riesco a riprendere il controllo del mio corpo. Prima ho dovuto fare un grande sforzo di volontà per staccarmi da Jareth. E’ possibile che mi manchi così tanto? Soffro da quando non ho più i miei sogni, al mattina mi sveglio stanca e nervosa. Sono così dipendente da lui? Scuoto la testa con rabbia, perché non posso fare a meno di qual dannato Fae?

 

Durante la notte l’incubo torna a farsi sentire. Ci mancava solo questo. Ma questa volta non mi lascio ingannare, provo a difendermi, ma lui è più forte. Mi ritrovo di nuovo a terra, con le braccia bloccate.

 

“Jareth!” grido. Che lo voglia o no, lui è l’unico che mi può aiutare. “Jareth…” questa volta sembra proprio che non arrivi. Sento quelle mani sul mio corpo e tremo per il disgusto. Non posso muovermi e se Jareth non arriva io…

 

All’improvviso la nebbia viene squarciata dalla luce dorata, sento un sibilo di collera sopra di me e poi più niente. E’ scomparso. Mi ritrovo sola, chiamo il Re dei Goblin, ho bisogno di vederlo, ma non appare neanche stavolta.

 

Ritraggo la mano dalla sua fronte, temevo di non farcela stavolta. Il suo abbraccio mi ha troppo indebolito, dannazione. Non posso permettere che succeda di nuovo una cosa del genere, almeno fino a quando non l’avrò sconfitto.

 

Ignorando il dolore indugio al suo capezzale finche il suo respiro torna regolare, solo allora mi allontano, volando via dalla finestra.

 

******

Vado a colazione con le occhiaie, ho un’aspetto terribile, lo so, ma non dico agli altri del mio nuovo incubo. Queste aggressioni sono troppo personali, sono una cosa tra me e…tra me e qualcuno di cui non so assolutamente nulla. Non posso continuare così, devo scoprire qualcosa, devo parlare con Jareth…e anche ringraziarlo. Perché, per quanto durante il giorno sia l’arrogante bastardo di sempre, mi ha salvato anche questa notte.

 

Quando entro in Biblioteca trovo le solita situazione, anche durante il cambio dell’ora Jareth è attorniato dalle Splendide. Fanno a gara per farsi notare e lui non sembra affatto dispiaciuto.

 

Mi infurio di nuovo, gelosia, quella è pura e semplice gelosia, lo riconosco. Perché, per quanto conflittuali e tormentati siano i nostri rapporti, noi due siamo legati in un modo che nessun’altro potrebbe eguagliare.

 

Mi sento stringere il braccio, lo sguardo di Amy è eloquente, non posso fare una scenata di fronte a tutti; ma dopo la scorsa notte ho bisogno di risposte, e il comportamento di Jareth mi spiazza.

 

Suona la campana prima che io possa fare nulla. Con un mormorio deluso le Splendide se ne vanno e anche io ed Amy facciamo per uscire. Ma Jareth ci chiama.

 

“Miss Bloomfield, Amy. Può rimanere per cortesia?”

 

Il suo tono è normale, ma Amy spalanca gli occhi per la sorpresa e io lo guardo sospettosa.

 

“Non si preoccupi, ci penso io a giustificarla per la prossima ora,” continua.

 

Ma io non mi muovo, non voglio lasciare la stanza, e Jareht ghigna al mio indirizzo.

 

“Mia cara Sarah, non la mangio mica la tua amica. Mi serve solo la sua agilità per raggiungere gli scaffali più alti.”

 

Agilità di cui tu sei certo superiore, penso tra me e me, mentre Amy non riesce a spiccicare parola.  Non oso immaginare il vero motivo per cui Jareth voglia rimanere solo con lei. Le stringo la spalla per rassicurarla.

 

“Ci vediamo dopo allora,” le dico con voce seria.

 

Poi mi giro a guardare il Re dei Goblin, se solo osa farle del male dovrà vedersela con me.

 

La mia Sarah è arrabbiata, ha paura per la sua amica, ma in realtà non so neanche io perché voglio rimanere solo con Amy Bloomfield. Quella ragazza mi incuriosisce, di certo non può competere con Sarah e non è attraente con le sciocche che mi girano sempre intorno; ma è riuscita a scoprire il mio segrete e a capire ciò che provo.

 

Continua...

 

*Firey: non so se lo ricordate, i Fireys sono quelle buffe creature snodate che Sarah incontra nel Labirinto, quelle che a un certo punto cominciano a lanciarsi teste e braccia!

  
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