Titolo: Ace Attorney Phoenix Wright,
Edgeworth/Phoenix,
"Obiezione!"
Beta:
hikaruryu
Rating:
R
Avvertimenti:
yaoi, sesso vagamente descrittivo, PWP
Info:
Dedicata a chiunque ami questi due, sono slash allo stato puro *O*
Note:
Scritta per il p0rn Fest di fanfic_italia
Phoenix
Wright, con
un po’ di paura, fece il suo ingresso nello studio privato
del Procuratore
Miles Edgeworth. Si ricordava quando, poco tempo prima, era entrato in
quella
stessa stanza insieme ad Ema e quasi aveva avuto un distacco spontaneo
della
retina alla vista di tanto viola e pizzo. Quindi ora ci andava un
po’ più con i
piedi di piombo.
-Wright, mi stai consumando la soglia, spicciati!-
Il giovane avvocato sospirò… nonostante si
vedessero abbastanza spesso e
avessero messo da parte i loro rancori, Miles non aveva perso un grammo
della
sua boria.
–Arrivo!- sbuffò.
Giunse davanti alla scrivania, dove il coetaneo dai capelli grigi, il
procuratore più odiato dall’ordine del Foro, lo
fissava dall’alto in basso…
nonostante fosse lui quello seduto.
Phoenix non sapeva bene perché, ma tutto questo lo eccitava.
L’arroganza di
Edgey era per lui una sorta di feticcio: adorava sentirlo lanciare
insulti
mentre lo scopava.
-Levati di dosso quella faccia da maniaco- borbottò il
procuratore, poi si alzò
in piedi e fece il giro del tavolo, portando le braccia conserte al
petto; un
suo noto segno di nervosismo.
-Sei incredibile, sai? Sai che sono qui perché tu
lo hai voluto e fai
anche la primadonna?- esclamò il difensore, slacciandosi
lentamente la cravatta
rossa.
Fu divertente cogliere Edgeworth di sorpresa e legargli i polsi dietro
alla
schiena, sentendolo riottoso. La parte più eccitante fu
imbrigliarlo
letteralmente con la forza delle proprie cosce, bloccandolo contro la
scrivania.
-Hai il permesso di dire qualcosa prima che inizi- mormorò
al suo orecchio e
Miles gli sputò in faccia un: –Fottiti, testa da
porcospino!-
-No, no… così non andiamo bene… cosa
mi piace sentire?- gli sussurrò più
gentilmente, scorrendogli le dita fra le natiche nude e spingendo un
dito
dentro di lui.
Il volto di Miles era rovente, e questi era indeciso se cedere o meno
al volere
di quell’insulso avvocato che aveva anche il brutto vizio di
essere il suo
fidanzato a tempo perso.
–O… OBIEZIONE!- esclamò, gemendo subito
dopo quando Phoenix, tutto felice e
contento, lo afferrò per i fianchi e si spinse con decisione
in di lui,
tracciandogli dentro un solco bruciante.
Faceva male, ma era così che lo voleva. Era così
che si eccitava: sentendo la
forza bruta di Wright scaricarsi sul suo corpo . Lo amava
così… stupido, testa
da porcospino e amante paradisiaco. Venire sotto le sue spinte non fu
mai così
bello.
Stanchi e sudati, riversi sul divano viola, si concessero un minuto per
riprendere fiato, poi Phoenix iniziò a raccogliere i propri
vestiti sparsi in
giro.
Miles, però, gli afferrò un polso ed
esclamò un nuovo: –Obiezione!-
-Quale?- chiese l’altro, decisamente perplesso.
-Non puoi andartene, idiota. Rimani qui… ho da obiettare
ancora
parecchie cose in tua compagnia- rispose con un piccolo, ma
significativo
sorriso.
FINE