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Autore: Parsifal    25/07/2010    0 recensioni
Com'è un cuore in fiamme? Sempre acceso, pronto a divorare chiunque voglia spegnerlo. Questa fic è autobiografica, qui c'è la mia storia e quella del mio uomo. Il mio amore grande. Spero che vi piaccia almeno quanto a me è piaciuta scriverla ^^ Buona lettura.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un cuore in fiamme.
-Era il ragazzo più strano che io avessi mai conosciuto.
Senza dubbio.
Intanto vestiva in maniera molto lontana dalla  mia.
Non è che io vestissi ricercato, e nemmeno firmato!
Non avevo i mezzi, visto che mio padre era camionista e lavorava soltanto lui in una famiglia composta da 5 persone.
E poi...bè, poi il mio massimo erano jeans aderenti, come usavano negli anni 70, maglie e felpe normalissime.
Camicie di mio padre o di mio fratello maggiore, due taglie abbondanti più grandi della mia.
Stop.
Tutto qui.
Niente altro.
Nessuna stramberia.
Nessun modo anticonformista ecc.
Lui invece...lui vestiva con la prima cosa che gli capitava in mano.
E, guarda caso, erano tutte “cose” che io mettevo da parte perchè troppo stinte e consumate.
Jeans stracciati, (adesso usano e li comperi così, quella volta NO ), camicie terribili consunte e lunghe, gilet di vestiti, chiaramente vecchi, messi sopra così, per caso.
E immancabile sciarpa di stoffa attorno al collo.
Capelli lunghi fino alle spalle, biondissimi.
Occhi di un azzurro chiarissimo.
Bocca  carnosa e ben disegnata.
Questo era Paul.
Io tutto l'opposto.
Scuro di capelli e di occhi, non erano proprio neri ma un verde molto scuro, verde bosco diciamo!
L'unica concessione strana che mi concedevo erano il taglio di capelli che non esisteva affatto.
Lunghi fino alle scapole, mossi...erano il mio vanto.
Bè, anche fisicamente non ero male vah...corpo perfetto che allenavo andano al lavoro in bici, 18 km circa.
E poi, quando ho conosciuto Paul ho anche preso la patente...e così, messa da parte la bici e tirata fuori una 500 stravecchissima, andavo ad allenarmi in una palestra di judo.
Lui invece era magro si ma...accidenti ragazzi, aveva due spalle da infarto.
Faceva il muratore... e, credetemi, nessuna palestra al mondo poteva modellarlo in quella maniera.
A me piacevano i cantautori: Vecchioni, De Andrè, Venditti poco, Dalla poco, De Gregori molto, specie il De Gregori di quei tempi, della “donna Cannone”, per intenderci.
E di Rimmel.
I Pooh.
Che amavo profondamente.
E i Queen
Freddy era il mio amore assoluto.
Molto più dei Pooh.
Lui?
Indovina un po'...proprio così!!!
Rock duro, stranieri chiaramente.
Dei suoi a me piacevano soltanto i Pink Floyd...un pochino!!!
Di Italiani?
Soltanto la PFM.
Come accidenti siamo riusciti ad innamorarci?
Ehhh, questa è una domanda da mille Euro...o due milioni di lire...per dirla con la moneta di quei tempi.
Era il fratello di un'amica, e appena me l'ha presentato io...bè, sono andato in corto circuito.
Totalmente.
Avevo una considerazione abbastanza alta di me stesso.
Sapevo di non essere un ragazzo bellissimo ma nemmeno brutto.
Ero...un tipo, ecco.
Carino.
Lineamenti particolari, carnagione ambrata tipica del sud ma, soprattutto, un modo di fare sicuro di me, quasi arrogante, che avevo faticosamente costruito dopo anni di isolamento forzato per non ricevere più insulti razziali.
I più bestiali.
Perchè ero un terrone e nel nord est di quel tempo era una colpa insormontabile.
Così ero diventato duro, sicuro di me, arrogante, deciso, permaloso...un vero bastardo si può dire.
Ricordo che lui mi ha guardato e sorriso come...come se fossi
un'apparizione.
L'essere più bello del mondo.
Con una dolcezza che io non avevo mai ricevuto, nelle mie rare avventure.
Gay, terrone e con un carattere di merda.
Come ha fatto a vedere in me un tale tesoro da sorridermi in quella maniera?
Paul ha folgorato il mio cuore, immediatamente.
Occhi come solo nei sogni io avevo visto, e che guardavano ME, come se fossi il più bello del mondo.
Capelli che sembravano fili di seta, sottili, biondi, ad incorniciare un volto forse non bello nel senso classico del termine...ma affascinante.
Oh si...molto affascinante.
Gli appuntamenti successivi non siamo usciti più con sua sorella, assolutamente.
Ce la siamo cavata da soli.
E anche bene.
Lui non era gay, non soltanto almeno.
Era quello che si definisce “bi sessuale”.
Aveva avuto una sola avventura con una ragazza e una con un ragazzo.
Ero il suo terzo tentativo.
Lui il mio secondo.
E tale è rimasto.
Dopo una settimana eravamo insieme.
E dopo otto giorni abbiamo fatto l'amore...o almeno: ci abbiamo provato.
La nostra storia si alternava tra alti e bassi.
Da una parte io, con la mia arroganza.
Dall'altra lui, con il suo orgoglio così smisurato che si poteva riempire una montagna intera.
Le liti erano all'ordine del giorno.
E nemmeno il sesso era travolgente, all'inizio.
Imbranati tutti e due, almeno fino al punto da non riuscire ad avere un amplesso soddisfacente.
Diciamo così.
Io fingevo, ad esempio.
Per non deprimerlo, i primi tempi, fingevo di godere.
Ed ero bravino, dai.
Tanto che lui non se ne accorgeva.
O fingeva, come me, di non accorgersi che, senza la mano, non sarei riuscito a venire.
Lui...era così veloce...tesoro mio.
Terminava così in fretta da lasciarmi, puntualmente, indietro.-
Osservo mio nipote, per vedere se si sta scandalizzando, ma lui ha un'espressione così divertita sul viso che mi induce a continuare, facendomi avvolgere, di nuovo, dai ricordi.
-Non c'è nulla da ridere...ero seccato, divertito e intenerito insieme...ma non poteva certo andare avanti così.
Allora mi decisi e affrontai la situazione parlandogli a cuore aperto...e lui fu quasi sollevato, perchè, invece di prendersela con me, capì che ero arrivato al limite e che dovevamo venirci incontro, se volevamo andare oltre.
Ce l'abbiamo fatta si, alla grande.
Ha conquistato il mio corpo così come il mio cuore.
Con un po' più di fatica in effetti ma insomma...eh...Alex caro, non tutto va così come si vorrebbe sai, bisogna fare delle concessioni a volte.
Ad esempio... lui voleva che anche io fossi “attivo”, che facessi il seme insomma, come dite voi.
Io non ne volevo nemmeno parlare.
Mi piaceva troppo lasciarmi andare tra le sue braccia, farmi coccolare, lasciar fare a lui quasi tutto.
Anche io partecipavo certo...ma non completamente.
Il seme non l'ho mai fatto.
Una volta sola... massimo due.
Piacevole si ma...non più di tanto.
Non come sentirlo in me.-
Altro sguardo...stavolta il viso di mio nipote è sognante, illuminato da una luce romantica...così vado avanti...perso nei ricordi:
- Fino a poco tempo fa era in discussione questo...particolare della nostra vita intima...poi si è arreso e adesso non me lo chiede più.
Anche io ho fatto e faccio delle concessioni...cedo in altri modi e lascio che prenda lui la maggior parte delle decisioni.
Mi consulta sempre....e poi fa come vuole.
Quante litigate...non la pensiamo allo stesso modo su niente sai.
Una cosa soltanto ci vede completamente d'accordo: l'amore che ci unisce.
Quello è identico e totale.
Espresso in maniera diversa perchè siamo diversi ma ugualmente forte e grande.
Se devo raffigurare quello che ci lega...bè, farei un cuore in fiamme.
Fiamme alte, grandi.
Devastanti.
Come quello che sento per lui e che lui sente per me.
Dopo 26 anni queste fiamme non si sono mai spente.
Anzi, non sono mai state così grandi, così totali.-
Alex mi osserva con espressione sognate... quando vede che non continuo capisce che ho terminato, allora si alza in piedi dal tappeto dove si era accomodato in una posa così scomoda che se solo io ci provassi ...finirei in ospedale immediatamente!
Si siede nel divano accanto a me e mi supplica con lo sguardo, con quegli occhi grigio-verdi, così belli.
Alzo una mano e accarezzo i suoi capelli biondi...so che vuole: vuole che io gli dica se fa bene ad accettare...come si chiama?
Per i nomi sono una frana.
Mi sembra... Max?
O Michele?
Bah...un nome così insomma!!!
- Zio...che devo fare? Anche noi litighiamo un giorno si e l'altro anche. E non sono nemmeno sicuro di voler passare la mia vita, o almeno una parte, con uno così cocciuto e arrogante...e lui vuole vivere insieme. Non so che fare...-
- Ascolta: Se pensi a voi due, che cosa ti viene in mente?  Stai attento...se pensi ai vostri nomi insieme...che cosa senti?-
Tace un attimo, assorto.
I capelli biondi che coprono il volto.
Assomiglia a mia sorella in maniera incredibile adesso...sembra più adulto dei suoi 23 anni...e forse lo è davvero.
Altrimenti non si farebbe tutte queste domande e vivrebbe l'attimo, con incoscienza.
Poi risponde e io capisco che non ha più bisogno di me:
- Un cuore in fiamme. Adesso capisco che cosa intendevi con questa frase.
Un cuore in fiamme, sempre acceso.-
E io termino, con dolcezza:
- e fino a quando questo cuore non si spegnerà, qualsiasi posto andrai...sarà quello giusto.
A patto che tu sia con lui.-
Mi dà un bacio sulla guancia e io sento il calore che si irradia in me da quel punto.
Dei miei 4 nipoti è il più pestifero.
E il più dolce.
Poi si alza in piedi, afferra il giaccone ed esce ad affrontare la neve che cade da diverse ore.
Per correre dal suo amore.
Mentre io vado in cucina a vedere a che punto è la cena.
L'odore di bruciato mi accoglie.
Come volevasi dimostrare: sono una frana tra i fornelli!!
Mi sa che stasera andremo a cena fuori!!
Arriva a casa poco dopo, mentre io ho appena finito di pulire i resti del mio disastro.
Come sempre non riesco a passarla liscia, entra in cucina annusando l'aria e arriccia subito il naso, disgustato dall'odore, nonostante sia tutto aperto.
- Che puzza...cos'hai bruciato stavolta?-
Io scatto subito :
- ma come “stavolta”? Nemmeno lo facessi sempre -
- Quasi...che cos'era? Dalla puzza sembra pesce...-
gli dò le spalle e faccio l'offeso, accidenti! Ci ha azzeccato in pieno!
Mi cinge da dietro con un braccio e appoggia un bacio sui capelli:
- Quando fai il pesce lo bruci sempre, non lo sopporti proprio, eh? Dai, spostati, faccio qualcosa di veloce io, un risotto andrà benissimo...-
- Bè...- accenno, sciolto dal suo calore - pensavo che si potrebbe andare a mangiare fuori qualcosa -
si scioglie subito dall'abbraccio:
- Scherzi? Non mi piace mangiare fuori -
- Ma per una volta potremmo farlo...-
- Scordatelo, sono troppo stanco e abbiamo finito i soldi per questo mese...-
- Ma...pago io, ho qualcosa da parte...-
- C'è cipolla già tagliata in frigo?...-
Come non lo sopporto quando fa così!!!!


   
 
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