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Autore: HarleyQuinn11    25/07/2010    0 recensioni
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Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Destino di Anahita

 

Erano giorni che il cielo era coperto di nubi di scirocco; e in men che non si dica era già notte. Quando furono le 10 di sera si sentì tuonare e tremare le finestre, si vide il bagliore dei primi lampi. La corrente andò via fino a mezzanotte: a quei tempi succedeva regolarmente sull'isola, quando c'era un temporale. Il paese era immerso nelle tenebre. I vicoli erano illuminati solo dalla luce delle candele che allora gli abitanti ponevano dietro le finestre quando c’era bufera.

Fu in quella notte che arrivò Anahita. Fortunatamente quel vecchio pazzo del signor Edgar era andato a controllare che la sua amata serra fosse ben chiusa e poté scorgere a riva la piccola svenuta e ricoperta di stracci. Edgar (per gli amici Ed, per tutti il vecchio pazzo) la portò al sicuro e sua moglie si preoccupò di trovarle una sistemazione per al notte, “Solo finché non sarà di nuovo in forze!” aveva detto Madeline. Il mattino seguente la piccola si svegliò per l'ora di pranzo e pianse tanto che Ed la sentì sin dalla serra. Non ricordava nulla, non sapeva chi era, né da dove venisse, né come avesse fatto a sopravvivere. Ed e Madeline, persino, si trovarono d'accordo: non c'era altro da fare doveva restare lì finché non avrebbe ripreso conoscenza . E non sapevano che da quel giorno in poi non avrebbero più potuto fare a meno di lei, di Anahita come volle chiamarsi: Anahita “dea del mare” perché lei era sopravvissuta a chissà quale malefico progetto del mare. Lui l'aveva scelta.

Gli anni passarono, ad Anahita non era tornata la memoria, ma continuava a sorridere, non un attimo, da quando sfuggì alla morte, aveva smesso di essere riconoscente ad Ed a Madeline,che ormai erano davvero fieri di come la loro “figlia” fosse cresciuta . Lei era un fiore raggiante, per i mercati, per le spiagge, per i campi si aggirava come una farfalla in festa. Anahita cercava di rendersi sempre utile a Madeline e spesso aiutava anche Ed con la sua serra. Era un giardino pieno di rose, ce n'erano di tutti i colori, ma le sue preferite erano quelle rosse. Lo chiamavano vecchio pazzo perché da quando perse la sua unica figlia Rosa non fece altro che coltivare fiori. Gli altri abitanti lo criticavano solo perché “perdeva tempo”, in realtà teneva in vita la figlia come meglio poteva . Anahita non si sentiva affatto a disagio, sentiva di avere un dovere nei loro confronti, tentava di essere una brava “figlia”, e in cuor loro Ed e Madeline sapevano che lei era lì per questo.

Ma gli abitanti del villaggio non capivano, non avrebbero mai potuto capire. Alcuni erano più saggi, altri meno. Alcuni si ponevano domande altri meno. Ma guardavano con disprezzo i lunghi capelli di Anahita, doveva portarli raccolti sulla nuca come tutti, “E quelle conchiglie che porta tra i capelli? Non son di certo consoni ad una signorina per bene.” così dicevano e la deridevano. Guardavano con disprezzo anche le sue aderenti vesti chiare che mettevano in risalto la pelle dorata, e odiavano i suoi occhi, e odiavano le sue labbra, e odiavano il modo in cui lei non si curava di loro.

Il loro rifiuto nacque quando all'età di 15 anni accadde che, mentre Anahita ed un ragazzino della sua età facevano il bagno in mare, lui venne risucchiato e morì affogato senza che lei potesse far nulla. Pianse a lungo per la perdita del caro amico, ma ancor più perché venne accusata dalla madre del ragazzo morto (che era anche la più saggia del villaggio) di essere una maledizione del mare, nessun uomo poteva avvicinarsi a lei poiché ammaliandolo con la sua bellezza lo avrebbe condotto a morte. In verità solo la rabbia, solo l'invidia spingeva le donne ad odiarla, Madeline, Edgar le erano vicini come sempre. Inoltre i giovanotti del paese poco credevano che la splendida creatura potesse causare la morte. Tuttavia Anahita attendeva il suo vero amore, non avrebbe mai ceduto facilmente ai suoi corteggiatori. Si sedeva in riva al mare, si lasciava accarezzare dalle onde e nella sua mente balenavano sogni di avventure lontano dall'isola con Ed e Madeline,sognava di andar via e scoprire nuovi volti, sognava di cercar marito in un'altra città,di tornare alla sua isola e di metter su famiglia.

Uno di quei giorni, mentre fantasticava sulla vita oltre l'orizzonte del mare, scorse una piccola barca mai vista prima d'ora. Era di un blu acceso e aveva un'ampia vela rossa, a bordo c'era un uomo ma non riuscì a vederlo bene così raggiunse velocemente il porto. Lì lo vide con un cappello e una camicia, pensò che di sicuro doveva provenire da lontano! Scomparve nella folla, proprio come un sogno.

Decise sconfitta di tornare a casa sua ma all'improvviso tornò il temporale. Mille ombrelli colorati si aprirono sulle teste della folla, persino l'ombrello di Anahita si distingueva dagli altri era di pizzo bianco e con un manico di legno, da sotto l'ombrello si intravedeva il corpo di Anahita e i suoi lunghissimi capelli neri. E chi poteva non notarla se non lo scrittore appena sbarcato da una barca con la vela rossa? Tuttavia egli si diresse a casa della donna più saggia del villaggio,cercava qualcosa il misterioso viaggiatore. All'ora di pranzo mentre Anahita , Ed e Madeline erano seduti a tavola bussarono alla porta.

D: “Salve, mi chiamo Derek, Derek Stevens... Mi scusi l'interruzione...”

E: “Prego, prego entri o si bagnerà: piove..”

Ma...Oh santo cielo Stevens.. Non sarai mica figlio di, di, di..”

D: “Di Charles Stevens, lei dev'essere il signor Edgar..”

E: “Chiamami Ed figliuolo, siediti, questa è mia moglie Madeline, e mia figlia Anahita.”

Il misterioso viaggiatore veniva davvero da lontano, aveva ragione Anahita. Ed ora era ancora più eccitata di quando l'aveva visto dominare la barca dalla vela rossa. Si toccarono con la mano, e non dissero nulla, e un sorriso compiaciuto comparve sui loro volti. Derek pensò che era davvero bella, troppo preziosa per restargli nascosta sotto un ombrello. Derek pranzò con la famiglia e raccontò la sua storia così che anche Anahita comprendesse il motivo del suo viaggio. Lei non mangiò nulla era troppo presa da lui, dalla sua voce profonda e accattivante, dal suo aspetto trasandato che sa di un posto con un'altra lingua, un altro modo di vivere, un'altra religione, e un altro mare; Anahita era catturata dalle sue parole. Raccontò che Charles suo padre viveva un tempo vicino la casa di Ed, in una casa ora abbandonata e che quando sua moglie era incinta dovette partire per la città in cerca di cure mediche adeguate alla difficile gravidanza della donna. Dopo la nascita di Derek decisero di stabilirsi in città per le grandi opportunità lavorative. Il povero Charles era morto due mesi prima di una grave malattia, ed anche sua madre se n'era andata da alcuni anni. Derek disse di essere uno scrittore e che era rimasto affascinato dai dipinti che il padre continuamente faceva, fino all'ultimo giorno di vita dipinse queste colline, con la spiaggia e il mare. D: “Dovevo venire qui, il mio cuore me lo imponeva, non potevo farne a meno. Con me porto una parte dei miei genitori, che sarebbero stati contenti di rivedervi. Mi parlavano spesso di voi. Non sapevo aveste una figlia...”

E: “Giusto Anahita, è necessario che tu mostri al nostro ospite il villaggio, se ci tiene tanto!”

E così quel pomeriggio divenne il pomeriggio di Derek, lei glielo dedicò interamente ogni istante di quel pomeriggio quattro ore, duecento quaranta minuti, quattordicimilaquattrocento secondi erano per lui. E altrettanti i versi che lui le dedicò. Dev'essere stato così, pugnalate al cuore e l'Amore, brutale padrone, sconvolse i loro petti. Cedono entrambi, si arrendono a Cupido, saranno dei vinti inermi, egli non dovrà fare alcun sforzo per piegarli. Si scambiarono sguardi di un potere innaturale, riuscirono ad attraversarsi l'anima. Non ci sono parole per descrivere quello che accadde tra quei due, forse sarà stato il caso..Come sarebbe bello dire "per caso"? Credete che ci sia davvero qualcosa che succede "per caso"? Nella passeggiata si recarono alla casa abbandonata di Charles Stevens, cosi' si ritrovarono in una stanza appena illuminata... e lui con gli occhi lucidi dal desiderio la strinse a se... lei un po' timida ma stordita dai suoi baci appassionati si lascio' andare a delle emozioni che mai aveva provato. Fu una notte di passione al culmine della felicita'..Chi non conosce il resto? ...L'alba li trovo' insieme abbracciati.

Con l'arrivo del giovane sull'isola i pettegolezzi si fecero sempre più forti e Anahita per molti giorni non volle vederlo, tentando di proteggerlo dalla sua maledizione, lo amava veramente e non voleva affatto metterlo in pericolo, nemmeno da un falsa superstizione.. Derek ignorava il motivo di questo comportamento così l'uomo fuori di sé, decise di andare a parlare ancora una volta con l'anziana saggia, le sarebbe stata di certo di grande aiuto. Quella infatti narrò dopo alcune esitazioni al storia della ragazza, ma Derek scoppiò in una fragorosa risata per cui la donna si sentì molto offesa e andò via. Mai Derek avrebbe potuto credere ad una tale idiozia. Ed ora più che mai era deciso a dover portare via Anahita da quel luogo e con sé Ed e Madeline. Doveva sposarla, per dimostrare che nessuna maledizione incombeva sulla donna. Era un'idea affrettata ma il suo amore glielo permetteva. anzi era felice di avere l'espediente per farla sua moglie, sempre che lei lo volesse. E così fu Anahita vide il suo sogno realizzarsi, tutte quelle giornate perse sulla spiaggia a sognare ora erano realtà, non stava ferma un attimo, ed era piena di gioia. Madeline le confezionò un abito estremamente semplice ma che solo Anahita avrebbe saputo portare con eleganza. Il corpetto aveva una scollatura sulla schiena e sul petto c'erano coralli dalle tonalità meravigliose. Il velo invece lasciava ricadere perle sulla fronte. Derek dal canto suo non sentiva affatto il peso della nostalgia di casa sua, anzi da ora in poi l sua casa sarebbe stata ovunque ci fosse anche lei. Quella mattina,per il gran giorno del matrimonio la serra era stata allestita magnificamente e le rose rosse coronarono quell'amore. Durante la cerimonia il cielo si oscurò velocemente, il vento si alzò bruscamente e i cappellini e le gonne delle signore volarono via. Iniziò presto a piovere. Sempre più forte, sempre più forte, sempre più forte. Lampi e tuoni si alternavano sulle teste dei festeggiati e degli abitanti. Il volto della saggia anziana divenne pallido, così come quello di Edgar e di Madeline. Il mare si stava arrabbiando, l'alta marea era ormai giunta ai piedi dei poveri sposi, Derek era incredulo, ma Anahita avrebbe impedito a tutti i costi che egli tentasse di sfidarlo, benché lui non ci credesse. La saggia urlò contro la ragazza: “è te che vuole, l'hai fatto arrabbiare, è te che vuole” Anahita restò sconcertata, il suo mare non poteva farle questo non poteva strapparla alla vita così precocemente e proprio ora che aveva trovato l'amore. Ma mentre nella sua mente balenavano questi pensieri, si faceva strada anche la consapevolezza che era quello che doveva fare, lei inevitabilmente gli doveva la vita ed era giusto che tornasse da lui. Aveva lo sguardo fisso nel vuoto, si tolse le vesti, il velo e senza voltarsi si addentrò tra le onde, andava avanti, sempre più avanti e Derek non resistette,corse nell'acqua a riprenderla, disperato ed incredulo. Si gettò su di lei, ma abbracciò il nulla:era scomparsa. Come l'aveva portata in vita, così il mare se l'era ripresa.

   
 
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