Introduzione: questa FF
l’ho scritta come “sfogo”. Sfogo della mia cotta adolescenziale che persiste
tutt’oggi. ^_^’
Matthew James Bellamy, cantante dei Muse, è il protagonista maschile, Layla (ragazza alla quale ho voluto donare tutte le mie
insicurezze e caratteristiche caratteriali) è la protagonista femminile. Non
sono stata a correggerla un miliardo di volte. Ho voluto scrivere di getto, per
paura che le emozioni non risultassero “reali”se mi fossi messa a riguardarla.
Mi scuso pertanto per errori grammaticali o di coniugazione.
Naturalmente la FF la
dedico a Matt e lo ringrazio per il bellissimo concerto al quale ho potuto
assistere.
N.B. L’assenza del
terzo componente dei Muse (Chris) è voluta. Non che io non apprezzi il suo modo
di suonare o altro. Ma.. per me i Muse sono Matt e Dom. Adoro sentirli ridere
nelle loro interviste. Sono una coppia di straordinari ragazzacci. <3
“Starlight”
Ore 7.10 a.m. - Uscendo dalla metro Layla
si era resa conto di aver dimenticato l’ombrello anche quella mattina…
Ma perché non mi decido
ad usare il taxi?
Si chiese, mentre si faceva coraggio ed iniziava a camminare
affrontando l’acqua che scendeva incessantemente dal cielo grigio.
Londra era così, prendere o lasciare, iniziava a piovere da
un momento all’altro, anche quando nel cielo fino a 10 minuti prima splendeva
il sole. Ma lei amava quella città che le aveva dato tanto. Sei mesi prima, da semplice “turista in
viaggio per potenziare il proprio inglese” si
era trasformata in assistente personale di una delle band più apprezzate dai
rocker sfegatati. Ancora non si spiegava quella fortuna ma, chissà, i miracoli
potevano accadere di tanto in tanto. I
parenti e gli amici lasciati in Italia erano felici per lei, e lei era felice
perché piano piano quel lavoro la stava aiutando a
dimenticare la vera ragione per la quale si era trasferita.
Assorta in quei pensieri, entrò nello Starbucks
in cima alla strada, ordinò “i soliti 3” a Marie che le sorrise e la servì
immediatamente.
“Come vanno le cose, Signora-dimentico-sempre-l’ombrello?”
le chiese la gentile cameriera, mentre Layla tirava fuori una mazzetta di sterline dalla borsa
inzuppata.
“Anche se non si direbbe, comincio a carburare. ”
Mentre pagava, il suo cellulare squillò. Controllò il display
e vide una “D.” lampeggiare.
“Ti saluto impiegata del mese, devo andare” Layla salutò così Marie e si precipitò fuori con i caffè
nel vassoio in una mano, il cellulare che continuava a suonare nell’altra e
cominciò a correre.
“Buongiorno Dom” disse quando
riuscì finalmente a rispondere.
“Buongiorno Ly” le rispose Dom dall’altra parte.
“Dove ti trovi?”
“Proprio dietro l’angolo, tra 3 minuti esatti sono da voi”
Layla riagganciò, affrettò il passo e dopo
pochi secondi spinse le grandi porte del palazzo dove quella mattina sarebbe
avvenuta la prima intervista della giornata.
Chiamò l’ascensore, salì al quinto piano, presentò il badge
alla guardia e si diresse nei camerini. Aprì la porta e il batterista le
rivolse un sorriso ancora assonnato.
“Buongiorno Dom, ce l’ho fatta
anche stamattina come puoi ben vedere” salutò entrando e passandogli il caffè
bollente.
“Grazie mia salvatrice” rispose lui.
“Fatto tardi ieri sera?” gli chiese.
“No, non troppo” dichiarò il batterista trattenendo uno
sbadiglio. “
Dov’è..?” non fece in
tempo a finire la domanda che vide la
porta aprirsi e il cantante entrare.
“Buongiorno Layla, dimmi che hai il
mio caffè”
“Certo Matt, buongiorno a te” rispose la ragazza sorridendogli
mentre si affrettava a passargli un mochaccino.
“Come faremmo senza di te?” intonarono i due ragazzi. Layla rise, mentre tirava fuori l’agenda e iniziava ad
elencare gli appuntamenti della giornata.
Non appena ebbe finito nel camerino entrò Mara, con gli abiti
che Matt e Dom avrebbero dovuto indossare quel giorno.
“Buondì, buondì” salutò la costumista alla sua maniera,
mentre Dom curioso sbirciava tra i pantaloni e le
camicie cercando di capire quali fossero quelle destinate a lui.
“Dom bianco- nero, Matt
nero-rosso”. Annunciò Layla. Dom
a quel punto prese la camicia bianca e i jeans neri, Matt la camicia nera e i
jeans rossi.
“Ci vediamo tra poco” Layla salutò
ed uscì mentre i due si cambiavano. Si avvicinò alla grande vetrata,
sorseggiando il suo mochaccino ormai tiepido,
contemplando la pioggia che continuava a scendere sulla grande città.
“Laylaaaa”
sentì chiamare dal
camerino. La ragazza aprì immediatamente la porta, spalancò gli occhi
trovandosi davanti Dom in boxer.
“Quei jeans non sono della mia taglia!!” Layla
si girò di schiena, arrossendo furiosamente.
“Vado subito da Mara e te ne porto un altro paio”. Matt e Dom si misero a ridere, lei uscì più in fretta che poté recuperò
un paio di jeans della taglia giusta e tornò verso il camerino. Fuori dalla
porta Matt la aspettava con un piede poggiato al muro dietro di sé
“Ho pensato di aspettarti qui, così puoi dare a me i
pantaloni ed evitare di arrossire di nuovo entrando”
“Ti ringrazio Matt” rispose lei e gli sorrise timidamente.
Matt prese i pantaloni e tornò nel camerino.
Dopo un paio di minuti i due ragazzi uscirono, consegnarono i
propri cellulari a Layla che li accompagnò nello
studio 4. La ragazza a quel punto si ritirò dietro le quinte, mentre il
giornalista si apprestava ad intervistare i Muse sul loro ultimo album.
A Layla piaceva restare appena
dietro le tende e sentire i due ragazzi rispondere. Il loro humour inglese la
sorprendeva ogni volta e doveva preoccuparsi di soffocare le risate quando Dom ne tirava fuori una
delle sue. Non tutte le star erano così. Dom e
Matt erano davvero due persone straordinarie, la trattavano sempre come una
sorella, pieni di rispetto per il suo lavoro e l’aiuto che dava.
Layla controllò l’orologio che segnava
ormai le 8.00 e proprio in quel momento il cellulare di Matt squillò.
“Gaia” lampeggiava sul display e Layla,
dopo aver tirato un grosso respiro, si diresse verso il camerino dei due
ragazzi e rispose.
“’Morning
Gaia”
“Buongiorno Layla. Dov’è Matt?”
“Sta registrando un’intervista, non lo sapevi?”
“Se tu non avessi dimenticato di inviarmi la mail con gli appuntamenti
settimanali forse l’avrei saputo…”
Layla
trattenne un urlo. Gaia era davvero insopportabile in quell’ultimo periodo.
“Ho provveduto ad inviartela due giorni fa…”
“Beh, io non l’ho ricevuta” rispose secca la fidanzata di
Matt.
“Ok, te la invio nuovamente”
“Bene, ciao… E digli di richiamarmi
subito.”
“Oddio, quanto la ODIO!!!” ruggì Layla,
proprio mentre Dom entrava nel camerino.
“Chi odi?” Chiese il batterista. La ragazza arrossì.
“La pioggia… guardami, sono bagnata
come un pulcino!!!”
Dom rise.
“Se tu ti decidessi a prendere il taxi…
Quante volte te lo devo ripetere? Non possiamo permetterci che tu ti ammali,
senza di te saremmo persi, sorellina.”
Il biondo le sorrise calorosamente, mentre con una mano le
sfiorava i capelli bagnati. Layla a quella
affermazione e quel gesto riuscì solo ad arrossire.
Nel mentre Matt entrò nel camerino.
“Gaia ha chiamato due minuti fa, potresti richiamarla?” gli
disse Layla porgendogli il cellulare. Dom a quel punto si
girò verso la ragazza.
“La pioggia, eh?...” Sussurrò poi rivolgendosi nuovamente
alla bruna. Lei lo fulminò con lo sguardo.
“Lo farò dopo, dobbiamo suonare adesso.” Sentenziò Matt.
“Come suonare?” chiese Layla
“Non è previsto!”
“Oh già… chissà dove ho la testa?”.
Dom e Layla si scambiarono uno
sguardo dubbioso, Matt se ne rese conto e si scusò.
“Ho un po’ di pensieri per la testa ultimamente…
Ma non voglio parlarne. Dobbiamo concentrarci sulla promozione del cd.”
“Puoi lasciarci soli un attimo, Ly?”
chiese Dom. La ragazza annuì mentre usciva. Dei due Dom
era quello che parlava sempre a cuore aperto con lei, Matt era quello più
chiuso. Layla lo sapeva bene e non se la prese
affatto. Che ci fosse aria di crisi tra Gaia e Matt ormai era chiaro e
nonostante Layla non vedesse Gaia di buon occhio era
molto dispiaciuta. Sì, perché Matt stava soffrendo come un cane, anche se non lo
dava spesso a vedere e lei gli voleva troppo bene per non accorgersene e non
preoccuparsene.
Dopo 10 minuti decise di bussare alla porta del camerino.
“Avanti!” dissero i due ragazzi in coro.
“Dobbiamo affrettarci, l’auto ci attende”. Matt e Dom raccolsero le proprie giacche e i tre si avviarono
verso l’ascensore. Mentre scendevano al piano terra si accorsero delle urla che
provenivano dalla hall.
“Fans” sospirarono i due ragazzi. Layla soffocò una risatina, bloccò l’ascensore e prese il
cellulare per chiamare la hall. Fortunatamente le assicurarono che quattro guardie
erano già appostate all’uscita e li avrebbero scortati alla porta di servizio,
dove l’auto attendeva.
La ragazza schiacciò nuovamente il bottone, l’ascensore
ripartì e quando le porte si aprirono furono sommersi dai flash e le urla di
una cinquantina di ragazze.
Matt e Dom furono subito scortati
fuori, mentre Layla li seguiva da dietro e in pochi
secondi furono in auto.
“Non mi abituerò mai a queste cose” disse Dom
mentre sistemava il poggiatesta. Matt lo guardò e non disse nulla.
L’auto partì, la giornata era appena iniziata.
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Ore 9.00 p.m. – Layla scese
dall’auto e salutò Matt e Dom.
“Grazie per avermi riaccompagnata.” Disse rivolta ai due ragazzi.
“See ya Tomorrow!!”
La ragazza salì i gradini che portavano al portone di
ingresso del suo appartamento. Era stanchissima. Quel pomeriggio avevano dovuto
aspettare quasi un’ora per uscire dagli studi della penultima intervista; l’ultima aveva rischiato di
saltare a causa del ritardo e lei aveva impiegato un’altra ora per convincere
il conduttore ad aspettarli. Dopo l’intervista Matt e Dom
le avevano chiesto di cenare con loro, ma Layla aveva
declinato gentilmente. Voleva soltanto andarsene a letto. Il giorno seguente
sarebbe stato infernale. Li attendevano altrettante interviste nelle quali
erano previste anche alcune performance in playback.
“I Muse odiano le performance in playback” aveva dichiarato
Matt in auto. Layla aveva annuito.
“A letto presto voi due!!” Aveva detto infine, infine prima
di scendere dall’auto. Dom era scoppiato a ridere, mentre Matt aveva piegato la testa di lato, sorridendo
debolmente.
Layla continuò a pensare a quel debole
sorriso per tutto il resto della serata. Sotto la doccia, mentre si vestiva e
durante la cena davanti alla tv.
Gaia pensò Senz’altro lo sta riempiendo di telefonate notturne…
Povero Matt.
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Layla aprì gli occhi, si tirò su e
controllò l’ora.
“Le tre e mezza” sussurrò, con la voce impastata dal
sonno.
La tv era ancora accesa, si era addormentata sul divano come
al solito. Ma perché si era svegliata?
TOC, TOC, TOC!! Qualcuno stava bussando alla sua
porta.
Chi diavolo è a
quest’ora?
pensò la ragazza.
Si alzò, si diresse verso la porta e controllò dallo
spioncino. Era Matt.
Layla aprì subito la porta.
“Matt! Che ci fai qui a quest’ora?”. Matt la guardò e sorrise
in modo strano.
“SHono ubriaco…”
sentenziò incespicando sulla porta.
Layla preoccupatissima lo fece entrare, lo
aiutò a stendersi sul divano.
“Non muoverti… torno subito”. Matt
annuì e chiuse gli occhi.
Quando la ragazza tornò dalla cucina con una tazza di caffè
bollente nella mano, Matt aveva le mani sul viso Oh mio Dio, sta piangendo… pensò Layla. Sentendola
arrivare Matt strofinò i palmi sugli occhi e la guardò cercando di
sorridere. I suoi occhi arrossati
rivelarono solo un’ubriachezza incredibile, il viso non era bagnato.
“Pensavo stessi piangendo… “ Layla sorrise e gli porse la tazza.
Matt si tirò su e bevve qualche sorso della bevanda,
sentendosi subito meglio.
“La tes…ta gira molto meno adesso… gra..zie..”
“Cos’è successo?”
“Ho rotto.. con… Gaia.. Mi ha mollato…”
Layla spalancò la bocca.
“Mi dispiace Matt… mi dispiace
tantissimo!!” lo guardò negli occhi, cercando di trattenere le lacrime di
rabbia che si affacciavano sui suoi.
“So che ti dispiace, ma
credimi... è meglio così” ammise il ragazzo
“La situazione era… diventata...
insostenibile...”
“Ti va di parlarne? O vuoi che ti riaccompagni in albergo?”
chiese Layla, ma Matt scosse la testa.
“No…
posso restare qui?”
“Ma certo” gli rispose lei
“Vado a prenderti una coperta e un cuscino, così potrai
dormire...” Fece per alzarsi, ma Matt la
trattenne prendendola per un braccio.
“Non andare… non mi va di dormire…
vorrei parlare.” Layla si rimise a sedere, incrociò
le gambe e si preparò ad ascoltare ciò che Matt aveva da dire.
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“Sveglia piccola Ly...” Layla aprì gli occhi. Matt era seduto accanto a lei, che
invece era ancora stesa sul divano.
“Buongiorno Matt… che ore sono?”
“Le sei… è ancora presto, ma non
ricordo quali siano gli impegni di oggi, quindi ho pensato…”
“Hai fatto benissimo” disse Layla
interrompendolo.
“Va tutto bene Ly? Sembri un po’
scossa..”
“E’ che non sono abituata a svegliarmi con qualcuno accanto… ormai da molto tempo.” Rispose Layla,
arrossendo ed evitando di guardarlo negli occhi.
“Ehy, ehy,
ehy… ti assicuro che stanotte me ne sono stato buono buono, non approfitterei mai di te…
mentre dormi.” Matt sorrise e Layla sorrise a sua
volta.
“Ti ringrazio per stanotte Ly… ero
davvero fuori di me. Se Dom mi avesse visto rientrare
in quelle condizioni non so cosa avrebbe fatto. Non so come dirglielo,
nonostante io sappia che non gli dispiacerà così tanto.”
“Troverai il modo
Matt, non preoccuparti…” lo rassicurò lei.
“Adesso devi solo pensare a stare meglio, a rialzarti in piedi e guardare avanti. Ed ogni
volta che avrai bisogno di parlare io ci sarò.” Continuò la ragazza.
“Sono felice che
stanotte tu abbia pensato a me per confidarti e sfogarti…
Non lo avevi mai fatto fino ad oggi.” Matt annuì.
“E’ vero, ma sai… Non volevo
esasperarti con i miei problemi… Ti do già troppi
compiti da sbrigare.” E rise.
“Lavorare con te è un piacere…” ammise Layla.
“Ti chiamo un taxi, devi tornare in albergo prima che Dom si accorga che non sei rientrato. Sai…
vorrei evitare le sue battute. Andrebbe avanti per anni!!”. Matt acconsentì e Layla prenotò un taxi.
“Il taxi arriverà tra poco. Quando arrivi in albergo riposati
e datti una rinfrescata… Vi mando l’auto per le 8.00… E stai su,
ok?”. Matt si alzò dal divano, si
avvicinò a Layla e la baciò delicatamente su una
guancia.
“Grazie ancora Ly…”
DRIIIIIN! Suonò il campanello.
“Questo è il tuo taxi… devi andare”
Disse Layla allontanandosi in fretta da lui e
aprendogli la porta.
“Ci vediamo dopo…”
“A dopo…” rispose Matt, ed uscì.
Layla chiuse la porta dietro di sé, si
appoggiò con la schiena al muro e si lasciò scivolare giù fino a quando non fu
seduta sul pavimento. “Che mi succede?” si chiese a voce alta. Il modo in cui
si era allontanata da Matt l’aveva stupita. Non aveva mai provato imbarazzo pur
stando accanto a lui anche 10 ore al giorno. Eppure adesso…
“Basta!! Non devo pensarci. E’ stata una
chiacchierata. Strana… intima…
ma solo una chiacchierata. Sono la sua
assistente. Stop.” Si disse. A quel punto si rialzò da terra e si diresse verso
il bagno. Una bella doccia fredda era quello che le serviva.
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La giornata fu davvero infernale,
ma almeno impedì a Layla di pensare troppo al suo
strano comportamento.
Matt non fece menzione dell’accaduto per tutto il giorno,
troppo impegnato a rispondere alle domande dei vari giornalisti e a “cantare”
in playback.
Dom sembrava non sospettare nulla. Meglio pensò Layla.
Dopo aver salutato i ragazzi si diresse verso casa. Sulla
metro controllò le e-mail e ne trovò una davvero interessante. I Muse erano fra
i candidati per il premio “Best group of the year”
di MTV. Layla
non seppe contenere la sua gioia e urlò. Alcuni passeggeri si girarono a
guardarla, facendola arrossire. Sarebbe voluta sprofondare. Per fortuna la prossima è la mia fermata
pensò.
Uscita dalla metro Layla chiamò un
taxi, diede l’indirizzo dell’albergo all’autista e si preparò ad annunciare la
bella notizia a Matt e Dom. Arrivò in pochi minuti, il traffico a quell’ora non
era un grosso problema. Layla scese e si diresse al
bar dell’albergo dove ordinò una bottiglia di champagne, che le venne
consegnata immediatamente.
Arrivata davanti alla porta della suite dove alloggiavano i
ragazzi bussò, preparò il sorriso più smagliante di cui era dotata e nascose la
bottiglia dietro la schiena. La porta si
aprì.
“Layla… che ci fai qui? E cos’è
quel sorriso???” chiese Dom, che le era venuto ad
aprire.
“Posso entrare?” chiese Layla. “
Certo” rispose il batterista senza capire l’entusiasmo che la
ragazza sprizzava da ogni poro.
“Dom… avete una nomination come
miglior gruppo dell’anno!!” gridò Layla.
Dom reagì prendendola in braccio e
facendola roteare con sé per tutta la stanza. I due urlavano come pazzi.
“Che succede qua?”
Chiese Matt uscendo dal bagno. Dom lasciò andare la
ragazza e si diresse verso di lui.
“Potremmo essere eletti miglior gruppo dell’anno!!” Matt, incredulo, guardò negli occhi Layla , che a quel punto porse loro la bottiglia di
champagne.
“Dobbiamo festeggiare!!” Dom
afferrò la bottiglia per aprirla, mentre Matt si avvicinò a Layla.
La abbracciò.
“Mi serviva davvero una buona notizia…”
le sussurrò Matt.
Layla chiuse gli occhi e si fece cullare
in quello che non era affatto un
abbraccio normale. Dom l’aveva sollevata dalla gioia.
Matt la stava abbracciando in modo diverso. Non riuscì a divincolarsi.
Quell’abbraccio la faceva stare bene.
Era imbarazzata all’idea di cosa avrebbe detto Dom se se ne fosse accorto, ma il ragazzo era impegnato
alla ricerca di bicchieri dove versare lo champagne.
Dopo qualche altro secondo, Matt allentò la presa e Layla si ritrovò davanti quegli occhi azzurri nei quali
voleva perdersi e il viso sorridente del ragazzo.
“Ehi ragazzi, ecco i vostri bicchieri” disse Dom porgendo loro lo champagne. I tre brindarono e bevvero
allegramente. Layla
era davvero felice per loro, ma le farfalle che sentiva adesso nello stomaco
non erano provocate né dalla nomination né dalle bollicine della bevanda…
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Dopo quella sera lavorare fianco a fianco con Matt divenne sempre
più difficile. Layla sentiva il cuore impazzire
dentro al suo petto ogni volta che lui le sorrideva, la guardava o se
semplicemente passandole vicino la sfiorava.
Lei cercava in ogni modo di mantenere la calma, di non far trasparire
alcuna delle sue emozioni. E’ appena
stato mollato… e non prova alcun interesse per me. Continuava a ripetersi. Era fermamente convinta
che il suo sfogo, o quell’abbraccio, fossero dovuti solo al fatto che Matt
aveva bisogno di conforto e comprensione. Lei lo capiva benissimo. Forse meglio
di chiunque altro. Si era trasferita a Londra
dopo una cocente delusione amorosa. Era scappata, scossa e ferita aveva deciso
di cambiare aria in maniera netta. Non credeva che avrebbe avuto la fortuna di
conoscere così presto un ragazzo tanto speciale da farle battere di nuovo il
cuore in quel modo. La dolcezza dei
modi e la fragilità spesso nascosta di Matt l’avevano catturata. Ma sapeva di
non potergli rivelare nulla di tutto ciò. Avrebbe continuato ad essere la sua
assistente, avrebbe fatto il suo lavoro. Nient’altro.
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I giorni passavano veloci, la promozione del disco continuava
a gonfie vele e Layla era orgogliosa del successo dei
due ragazzi. Matt non aveva più dato segno di soffrire per la sua situazione
sentimentale e questo era già un grosso passo avanti. Non sentiva nominare Gaia
da un paio di settimane.
Questo fino a quando nel bel mezzo di un pomeriggio ricevette
una e-mail inaspettata.
“Domattina mi aspetto di
trovare un taxi al mio arrivo all’aeroporto. Non dire niente a Matt. Gaia”. Layla non sapeva cosa fare. Lavorava per
Matt, mica per lei!
Furiosa, decise di uscire sulla terrazza. Aveva voglia di
urlare.
Se lo fa soffrire
ancora giuro che la uccido!! pensò, tirando un calcio all’aria. Subito dopo la ragazza
sentì la porta aprirsi dietro di sé.
“Ly.. va tutto bene? Brutte
notizie?”
“No, Matt, scusami… è tutto ok”
rispose lei abbassando lo sguardo. Matt non sembrava convinto.
“Sai che non me la dai
a bere… tu mi hai ascoltato quando stavo male. Adesso
è il mio turno di ascoltare te.”
“Matt, ti prego… non insistere. Va
tutto bene… Questo è il vostro ultimo shooting della giornata. Tra una mezz’oretta avrete finito.
Ti spiace se vado via adesso?” Matt non le rispose. Lei abbassò la testa, in
attesa che lui parlasse. Matt si avvicinò a lei, fece scivolare un dito sotto
il mento di Layla e alzò il suo viso fino a quando i
loro occhi non si incontrarono.
“Mi spiacerebbe molto se tu andassi via così…
sei sconvolta.”
I loro visi erano così vicini che Layla
in quel momento giurò di sentire il profumo delle labbra di Matt.
“Non permettere a nessuno di farti stare male” continuò il
ragazzo
“Sei una ragazza fantastica. Non voglio vederti soffrire.” A
quel punto Matt posò un dolcissimo bacio sulla fronte della bruna.
“Puoi andare. Ma promettimi che mi chiamerai stasera. Voglio
essere sicuro che tu stia bene.”
Layla annuì e senza aggiungere niente si
avviò verso la porta. Le gambe le tremavano ferocemente ed ebbe paura di crollare in terra da un momento all’altro. Per
fortuna raggiunse l’uscita senza problemi, chiamò un taxi e vi salì sopra.
Non appena fu seduta cominciò a piangere, non riuscì neanche
a dare l’indirizzo al tassista. Gli fece solo gesto di aspettare un secondo e
l’uomo, pazientemente, attese.
Layla era davvero disperata. Gaia sarebbe
arrivata l’indomani per riprendersi Matt e lei non se ne dava pace. Si prese il viso tra le mani e cominciò a
singhiozzare forte. In quel momento sentì bussare al finestrino. Tolse le mani
dal viso e lo vide.
“Ly... hai dimenticato la borsa”.
Matt era al di là del vetro. La guardava preoccupatissimo. Layla
aprì lo sportello, raccolse la borsa dalle mani di Matt, richiuse in fretta e
fece segno all’uomo seduto davanti a lei
di partire.
“Ly… ASPETTA!!” lo sentì gridare. L’auto
entrò nel traffico e Layla non si girò a guardare il
moro. Riuscì finalmente a dare il proprio indirizzo all’autista. Poi si lasciò
sprofondare nel seggiolino e lasciò che le lacrime continuassero a scendere.
Dopo quelli che le erano sembrati pochi secondi il taxi si
fermò. Layla pagò e scese. Era a casa
finalmente.
Spense il cellulare ed entrò nella palazzina. Voleva lasciare
tutto il mondo fuori. Quando fu nel suo appartamento gettò la borsa e la giacca
sul divano, si diresse verso la sua camera e si buttò sul letto. Continuò a
piangere e a singhiozzare, fino a quando, sfinita, non si addormentò.
Quando dopo qualche ora di sonno profondo si svegliò, Layla decise di riaccendere il cellulare. Doveva informarsi
sull’orario di arrivo di Gaia e farle trovare un taxi. Doveva farsene una
ragione.
Il cellulare squillò nell’esatto istante in cui ci fu campo. “M.”
diceva il display.
Layla non voleva rispondere. Sentì
riaffacciarsi le lacrime, scosse la testa e rispose.
“Ly, sono sotto casa tua.” Disse
dolcemente il ragazzo.
“Matt è tardissimo” rispose Layla
con voce tremante.
“Non mi interessa… voglio vedere
come stai. Voglio starti vicino ed aiutarti…
qualsiasi cosa ti sia accaduta”. Continuò Matt.
“Sono qui per te… come tu ci sei
per me ogni singolo giorno da sei mesi a questa parte.”
“Matt… Gaia
domattina sarà qui” gli rispose Layla.
Matt riagganciò.
Layla si affacciò alla finestra.
Lui non c’era già più.
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Layla
provò a chiamarlo nelle due ore successive. Era notte fonda ormai e il
cellulare di Matt dava continuamente la segreteria. Provò a lasciargli qualche
messaggio, ma lui non richiamò. Layla rimase sveglia
fino all’alba, preoccupata. Scommise che non ci sarebbe stato bisogno del taxi
per Gaia. Matt sarebbe andato a prenderla personalmente. Ne era certa. Il
pensiero la devastava ma alla fine sarebbe stato meglio così. Lei si sarebbe
fatta passare quella stupida “cotta” e tutto sarebbe tornato alla normalità.
A quel punto la ragazza si preparò per uscire. Mezz’ora dopo
arrivò agli studi di una nota radio dove i ragazzi erano stati invitati.
Dom era già lì, lei gli fece un cenno
con la mano sorridendo, ma il ragazzo non ricambiò il sorriso. Da dietro di lui
spuntò Gaia.
“Si può sapere dove si è cacciato? Non risponde alle mie
telefonate!! Layla vuoi dirmi dov’è Matt?” Layla rispose che non ne aveva idea.
“Che coooosa?” Ruggì Gaia.
“Sei o non sei la sua stramaledettissima assistente?”.
Dom a quel punto si girò verso Gaia.
“Non permetterti di trattarla in questo modo. Se ha detto che
non lo sa vuol dire che è così. E comunque Matt non è rientrato in albergo
stanotte. Non risponde neanche a me.”
“Gli hai detto che stavo arrivando…
non è vero?” disse Gaia rivolgendosi nuovamente a Layla
“Perfetto! Ottimo lavoro!!”
Layla non sapeva cosa dire. Le girava la
testa. Dom la vide impallidire e la fece sedere
immediatamente su uno dei divanetti nella stanza accanto.
“Ly… cos’è successo ieri?” Le
chiese il ragazzo.
“Ti ho vista andare via barcollando, sembravi sconvolta.. Ho chiesto a Matt cosa fosse successo e lui non
ha saputo rispondermi. Poi è uscito senza dirmi dove stava andando. Sono
arrivato qui 10 minuti fa e ho trovato lei… Puoi aiutarmi
a capire?”
“Non so neanche io cosa stia succedendo…
Matt?”.
Matt era proprio lì, di fronte a loro.
“Buongiorno… scusate se vi ho fatto preoccupare...
Andiamo, dobbiamo essere in onda tra poco.”
Disse rivolgendosi a
Dom. I due si allontanarono e Layla sentì Gaia
chiedere a Matt se potevano vedersi per pranzo. Non sentì la risposta. Ma Matt
verso l’una salutò lei e Dom.
“Sta per tornare con lei…” si sentì
dire Layla a voce alta.
Dom circondò le sue spalle con un
braccio e Layla pianse.
Pianse come non aveva mai fatto in vita sua.
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Matt era rientrato dal pranzo sorridente e rilassato
rispettando l’orario prestabilito. Il resto della giornata Layla
fu occupata a scegliere alcune foto dello shooting
del giorno precedente e non lo vide fino all’ora di tornare a casa. Lui e Dom stavano salendo in auto, Layla
porse ai ragazzi un bozzetto della rivista con le foto che aveva scelto.
“Hai bisogno di un passaggio?” le chiese Matt.
“No grazie… prendo la metro”
“Ti accompagno” le disse Dom,
scendendo dall’auto. “Non ti lascio sola dopo questa giornata infernale” le
sussurrò quando fu vicino.
Ma Layla declinò, ringraziandolo.
“Ci vediamo domani mattina. Ah.. Matt? Ricorda la bozza per
quella nuova canzone… domani in studio dobbiamo iniziare a pensare
alla colonna sonora di Eclipse”.
Matt annuì. Dom risalì e l’auto
partì. Layla si incamminò verso la metro. Dentro di sé sapeva di dover smettere
immediatamente di provare quei sentimenti per Matt.
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Il mattino seguente,
quando Layla uscì, trovò Dom
ad aspettarla sotto casa.
“Buongiorno Ly… come ti senti?”
“Mai stata meglio!” rispose Layla,
cercando di sorridere.
“Ti conosco troppo bene ormai, non fingere.” La rimproverò
Dom. “Pensi che non abbia capito quali sentimenti provi per Matt?”
“Io non provo proprio un bel niente!!!” Urlò Layla. Subito dopo portò una mano sulla bocca.
“Scusami Dom… E’ che questa situazione mi sta uccidendo. Ho deciso
di soffocare ogni cosa che vada al di là del rapporto puramente professionale
tra me e lui… E queste sono le mie ultime parole a
riguardo. Dobbiamo andare.”
Arrivati allo studio Dom e Layla trovarono Matt intento a scrivere.
“Ehilà Dom! Buongiorno Ly… questa mattina mi sento molto ispirato!”. Layla si sforzò di sorridergli “Bene, buon lavoro.”
Matt e Dom lavorarono tutta la
mattina al testo, mentre Layla organizzava
appuntamenti ed eventi. All’ora di
pranzo Matt sparì esattamente come il giorno prima e Layla
impedì a sé stessa di arrabbiarsi o provare dolore.
Lei e Dom si fecero portare il
pranzo in studio e mangiarono insieme. Dom era molto
silenzioso e di tanto in tanto si girava verso la ragazza per scrutare i suoi
occhi, cercando di carpire i suoi pensieri. Ma gli occhi di Layla
erano impassibili, non rivelarono tristezza né malinconia. Dopo mezz’ora Matt
fu di nuovo in studio. Era molto allegro.
Le cose devono essersi
messe definitivamente a posto fu il pensiero di Layla. Vide Matt
avvicinarsi.
“Ti va di dare
un’occhiata al testo più tardi? Vorrei sapere cosa ne pensi.”
“Certo… volentieri.” Rispose lei.
Dom la salutò con un cenno del capo e
raggiunse Matt al tavolo. Layla si spostò nella sala
relax accanto per bere un bicchiere d’acqua. Il suo cellulare squillò. Era sua
madre.
“Mamma… ciao. Sto lavorando… Cosa? Cos’è successo?”chiese Layla
spaventata.
Sua madre parlò per due interminabili minuti, durante i quali
Layla non proferì parola. Quando Layla
chiuse il cellulare il dolore l’avvolse… il petto le faceva un male incredibile.
Aprì la bocca per urlare ma non uscì alcun suono. Si appoggiò
al bracciolo del divano e i singhiozzi scaturirono dalle sue labbra. Un’ondata
di lacrime le bagnarono il viso. Fece
appena in tempo a sentire Matt e Dom che entravano
nella stanza prima di accasciarsi a terra.
Layla sprofondò nel buio. Pensò di essere
addormentata e di sognare. Sentì Dom che la stava
delicatamente scrollando per le spalle.
“Ly! Ti prego Ly
riprenditi!!” continuava a ripeterle, mentre Matt parlava al telefono chiedendo
di un dottore. Con uno sforzo
incredibile Layla aprì gli occhi.
“B-basta.. S…Sto..
b-bene…” Riuscì a dire. Dom
era pallidissimo .
“Ci hai fatto prendere un colpo Ly!”
Le disse “Vuoi dirmi cosa ti è accaduto?”
“Vi prego accompagnatemi all’aeroporto…
devo tornare a casa mia… in Italia.”
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Layla tornò a Londra qualche giorno dopo
le esequie di suo padre. Era stato coinvolto in un incidente stradale e morto
sul colpo. Layla non riusciva ancora a rendersene
conto. Ma nonostante il dolore fosse indescrivibile, decise che tornare al
lavoro la avrebbe aiutata.
Matt e Dom la stavano aspettando
all’uscita dell’aeroporto. Avevano un enorme mazzo di fiori con sé e la
accolsero con calorosi sorrisi e abbracci di conforto. Layla
ringraziò i due ragazzi e venne accompagnata al suo appartamento.
Dom le chiese se voleva mangiare
qualcosa. Layla, pur non avendo molto appetito,
acconsentì. Non aveva la forza di opporsi ai due, pieni di premure nei suoi
confronti. Non aveva la forza di dire loro quanto stesse male in quel momento,
non voleva farli preoccupare più di quanto non avesse già fatto. Dom ordinò del cibo
da asporto e dopo cena lui e Matt lasciarono riposare la ragazza.
Il giorno seguente Layla sentì
suonare il campanello, guardò l’orologio e vide che erano le 11.00. Si alzò dal
letto e andò a rispondere ancora in pigiama. La voce di Dom
gracchiò dal citofono.
“Good morning dormigliona! Abbiamo organizzato
una bella domenica per te. Preparati, ti aspettiamo giù.”
Layla scese dopo 20 minuti. Dom e Matt le sorrisero.
“Buongiorno ragazzi… che bella sorpresa…”
“Devi ancora vedere il resto!” le dissero i due in coro. La
portarono a pranzo fuori. Dom sfornava battute a
raffica, Matt invece di ridere, guardava Layla. Lei
ci fece poco caso, dopo i giorni che aveva passato non voleva neanche
lontanamente pensare ai propri sentimenti.
Finito di mangiare i tre fecero una lunga passeggiata.
“Avete finito di scrivere le canzone?” Chiese Layla ad un certo punto.
“Ne abbiamo già registrata una demo, in realtà.” Rispose
Matt. “Vuoi ascoltarla? Ne ho una copia nel mio i-pod”.
Layla annuì e il cantante con le cuffie. La ragazza
chiuse gli occhi.
…. I was searching you were
on a mission/Then our hearts combined
like a neutron star collision
I have nothing left to lose/You took your
time to choose
Then we told each other with no trace of fear that/Our love would be forever
And if we die, we die together/Well I, I said never
Cause our love would be forever
The world is
broken, halos fail to glisten/We try to make a difference but no one wants to
listen
Hail the preachers, fake and proud/Their doctrines will be cloud
Then they’ll dissipate like snowflakes in an ocean/Love is forever and we’ll
die
We’ll die together/ Well I, I said never
Cause our
love, could be forever…
Layla tolse le cuffie e riaprì gli occhi.
“E’… davvero bellissima… vi faccio
i miei complimenti ragazzi!!” Matt e Dom si
guardarono e sorrisero.
“Ci fa piacere, sai che ci teniamo alla tua opinione Ly” Le disse Dom.
Layla si alzò dalla panchina dove si erano
seduti.
“Adesso però dovrei andare… sono
ancora un po’ stanca…”
“D’accordo… ma per le otto passiamo
di nuovo a prenderti. Hai bisogno di distrarti… ti
portiamo a cena fuori e poi in qualche locale carino. Ok?” Le disse Dom.
“Ragazzi, non so se…” iniziò Layla.
“Ssssh…” Le disse dolcemente Matt
posandole un dito sulle labbra.
“Stasera sei nostra… se vuoi potrai
riposarti domani. Avrai la giornata libera.”
Layla si perse negli occhi di Matt per un
attimo, poi volse lo sguardo altrove.
“D’accordo. Alle otto.” Rispose.
Aveva capito che non le avrebbero permesso di declinare
l’offerta.
Mentre Layla si preparava per la
serata, ascoltò nuovamente la demo dall’i-pod di
Matt. Non riusciva a fare a meno di pensare che Matt doveva aver scritto quella
bellissima canzone d’amore in seguito al suo ricongiungimento con Gaia.
“Basta così. Mettiti il cuore in pace. Quei due sono fatti
per stare insieme.” Disse a voce alta, nel vano tentativo di convincere sé
stessa.
Alle otto in punto Layla uscì dalla
palazzina e trovò una lussuosissima limo ad attenderla. Matt, bellissimo nel
suo completo, la aspettava appoggiato allo sportello. Quando vide Layla i suoi occhi azzurri si illuminarono. Matt le porse
una mano per aiutarla ad entrare nell’auto.
“Sei bellissima stasera.”
Layla arrossì.
“Ti ringrazio Matt…”
Si rese conto che erano soli.
“Dov’è Dom?” chiese a Matt.
“Oh il biondino si scusa, ma aveva un mal di testa
fortissimo. Ha detto che non voleva rimandare, che meritavi questa serata di
svago e quindi mi ha permesso di uscire da solo con te.” Rispose Matt ridendo.
Nella mente di Layla si affollarono
milioni di pensieri. Passare la serata da sola con lui non era nei suoi
programmi.
La cena trascorse tranquillamente, anche se il nodo allo
stomaco di Layla non le permise di mangiare granché.
Matt le chiese della sua famiglia, di com’era stato tornare in Italia e di come
si sentisse.
“Sono ancora nella fase di negazione. Il mio cervello non
riesce ancora a rendersi conto che lui non c’è più. Adesso sento un gran vuoto
dentro, ma…” Layla si
bloccò e bevve un sorso di vino.
“Ma… cosa?” Le chiese Matt.
“Ma… niente… Avevo finito. Dev’essere
il vino che mi fa straparlare” si affrettò a rispondere Layla,
abbassando lo sguardo sul piatto.
Ma quel vuoto non è
provocato solo dalla morte di mio padre. Questo stava per dire a Matt. Per fortuna si era
bloccata in tempo.
“Ti va di uscire un po’?” le chiese.
“D’accordo” rispose Layla.
Fuori dal ristorante li aspettava nuovamente la limousine. Matt
e Layla salirono, diretti al locale che Dom aveva consigliato.
“Sei così silenziosa… è strano non
sentirti parlare a raffica come fai di solito.” Layla
sorrise a questa affermazione.
“Tornerò quella di un tempo non preoccuparti. Farò presto, promesso”
gli rispose.
L’auto si fermò. Erano arrivati al locale. Prima di scendere
Matt si girò verso Layla.
“Tu mi piaci in ogni modo…
silenziosa o chiacchierona” e le sorrise.
Layla sentì le sue guance avvampare. Matt
l’aiutò a scendere, la prese a braccetto ed entrarono nel locale. La musica non
aveva un volume esagerato, potevano continuare tranquillamente a chiacchierare.
Dannazione! Pensò Layla
Per una volta avrei preferito venire
assordata. E si mise a ridere.
Matt la guardò
“Beh? Vuoi condividere il tuo pensiero divertente?”
“Non è niente Matt te l’assicuro.” Rispose Layla.
“D’accordo, non indagherò oltre… comunque
è bello vederti ridere di nuovo. Vederti triste rende triste anche me.”.
Un cameriere li fece accomodare al loro posto, vicinissimo alla
pista da ballo, prese le loro ordinazioni e si allontanò.
“Senti Ly… c’è una cosa che devo
dirti” Iniziò Matt.
“Ecco che ci siamo…” sussurrò Layla.
“Io e Gaia…” Layla
lo interruppe.
“No Matt, fermo… aspetta. Non
voglio sapere nulla. Scusami. Non posso. Non ce la faccio.”
Matt la scrutò con aria interrogativa.
“Ly… Io…”
cercò di continuare il ragazzo. Ma Layla scosse la
testa.
“Matt… non posso sentirti parlare
di Gaia, ok? Non voglio sentire che siete tornati insieme dopo che ti ha fatto
soffrire. C’ero IO quella sera ad ascoltarti. IO ho sofferto con te e per te.
Se siete felici insieme sono felice per te. Ma, ti prego…
Non voglio sapere nulla.” Matt la guardò ancora più sorpreso.
“Io e Gaia non siamo tornati insieme. Lei è venuta qua per
riprovarci, ma dopo pranzo è risalita su quell’aereo. Non fa più parte della
mia vita”. Layla rimase senza parole. Matt si alzò
dal suo divanetto e si sedette vicino a lei.
“Ascolta… so che tu adesso hai
altri pensieri. Tutte le sofferenze di questo periodo sicuramente ti hanno
stremata. Ma credo di aver avuto la conferma, proprio due minuti fa… che anche tu provi qualcosa...”
Matt si fermò, il cameriere stava servendo loro i drink che
avevano ordinato. Layla prese una grossa sorsata dal
suo bicchiere. Matt la imitò. Poi fece per continuare da dove si era fermato,
ma non sapeva neanche lui come.
“Ti va di ballare?” le chiese allora.
“Non so se…” disse Layla, ma Matt la prese per mano e la fece alzare, diretto
sulla pista.
“Devi imparare a rilassarti e a non farti troppe domande.” Le
disse Matt “E adesso… balla con me.”
Layla
non riuscì a dire nulla. I due iniziarono a muoversi sulle note di una canzone
abbastanza movimentata. Layla era felice di poter
mantenere una “distanza di sicurezza” da Matt. Dopo quello che aveva detto
prima di venire interrotto dal cameriere, non sapeva più cosa pensare.
“Anche tu provi qualcosa” le aveva detto. Quindi…
anche lui provava qualcosa? Sicuramente il vino a tavola e il drink non la
stavano aiutando a vedere le cose lucidamente. Decise di abbandonarsi alla
musica chiudendo gli occhi.
Quando li riaprì Matt era sparito.
Ma dove si è cacciato? si chiese Layla.
La canzone finì e lei decise di tornare al tavolo, ma qualcuno la bloccò,
prendendole il braccio.
“Dove stai scappando?” le sussurrò Matt avvicinandosi in modo
pericoloso al suo orecchio.
Lei lo guardò.
“Io… non stavo… Tu eri sparito e…” Matt
ripeté il gesto del pomeriggio, mettendole un dito sulle labbra per zittirla.
Portò un braccio dietro la schiena di Layla mentre con
la mano libera prendeva l’altra mano della ragazza.
“Matt… perché…”
Dagli altoparlanti sentì le prime note di una canzone familiare.
Matt e Layla iniziarono quel
dolcissimo lento. Matt la avvicinò ancora più a sé, per poterle sussurrare
all’orecchio le parole della sua canzone.
Far away/This ship has taken me far away
Far away from the memories/Of the people who care if I live or die
The starlight/I
will be chasing a starlight
Until the end of my life/I don't know if it's worth it anymore
Hold you in
my arms
I just wanted to hold you in my arms
My life/You
electrify my life
Let's conspire to ignite/All the souls that would die just to feel alive
I'll never let you go/If you promise not to fade away
Never fade away
Our hopes and expectations/Black holes and revelations
Our hopes and expectations/Black holes and revelations
Hold you in my arms/I just wanted to hold you in my arms
Far away/This
ship has taken me far away
Far away from the memories/Of the people who care if I live or die
I'll never let you go/If you promise not to fade away
Never fade away
Our hopes and expectations/Black holes and revelations
Our hopes and expectations/Black holes and revelations
Hold you in
my arms/I just wanted to hold you in my arms
I just wanted to hold
Quando la canzone finì Matt tenne stretta a sé Layla per qualche altro secondo. Solo in quel momento Layla riuscì a parlare.
“Allora… eri sparito…
per chiedere questa canzone?” Matt la lasciò andare e guardandola annuì. Layla sorrise.
Sorrise piena di gioia, finalmente.
“I'll wait a thousand years Just to see you smile again…” Le disse Matt, citando “Resistance” e sorridendole
a sua volta.
Matt la prese per mano e si avviò verso l’uscita.
“Facciamo una passeggiata… ti va?” Layla fece segno di sì con la testa. La mano di Matt
continuava a stringere la sua.
“Senti Matt.. posso farti
una domanda?”
“Ma certo…”
“Il giorno che tu e Dom stavate
scrivendo la nuova canzone sei sparito per pranzo… io
pensavo tu fossi con… lei...”
Matt lasciò andare la mano di Layla, si fermò davanti
a lei e guardandola dritta negli occhi le prese il viso tra le mani.
“Ero andato ad ordinare dei fiori per te…
che ti dovevano essere recapitati a casa la sera stessa, ma poi è successo… sì insomma, tu sei dovuta partire…
Mi sei mancata, Ly.”
Matt avvicinò il suo viso a quello della ragazza e la baciò
dolcemente.
Layla sentì il cuore esploderle nel petto.
Abbracciò forte Matt per paura di cadere a terra. Voleva che quel bacio durasse
per sempre.
La limousine li accompagnò davanti all’albergo di Matt.
“Ti va di salire?” chiese a Layla.
“Non credo sia il caso..
c’è Dom su e non vorrei disturbare…”
Matt scosse la testa e si mise a ridere
“Dom non c’è…”
Layla lo guardò sorpresa
“Ma Dom non doveva restare in
albergo perché aveva mal di testa?”
Matt rise di nuovo.
“Oh Matt… era tutto organizzato
vero?”
“Tu che ne dici?” rispose Matt e si sporse verso di lei per
baciarla nuovamente. Con più trasporto stavolta.. La dolcezza stava lasciando
spazio alla passione. A Layla tremarono le gambe.
“Allora vuoi salire?” Matt chiese nuovamente.
“D’accordo” rispose Layla.
Quando Matt aprì la porta della suite e fece cenno a Layla di entrare, la ragazza si fermò, sbigottita. La
stanza era piena di candele accese. Ce n’erano dappertutto.
“L’atmosfera è di tuo gradimento?” chiese il ragazzo.
Layla sentì le guance avvampare e pregò
che la luce tenue della stanza nascondesse il suo imbarazzo. Matt versò due
bicchieri di champagne, ne porse uno alla ragazza e propose un brindisi.
“A Ly..
straordinaria assistente… e meravigliosa ragazza che
spero di poter tenere stretta a me ogni volta che vorrò”.
Layla posò il bicchiere sul tavolino di
vetro accanto a sé e lo abbracciò.
“Potrai stringermi ogni volta che vorrai…”
gli disse.
Matt la baciò, la strinse forte a sé. Layla
passò le sue mani sulla giacca del ragazzo, gliela tolse. Matt la guardò
intensamente, la baciò ancora e ancora e ancora. Portò le mani dietro la
schiena della bruna e la aiutò a togliere il vestito. Poi la prese per mano e
si avvicinò al grande letto che troneggiava nella stanza, facendola stendere
sopra di esso.
“Ti amo Matt…” gli disse Layla quando finirono di fare l’amore.
“Ti amo anche io Ly... Ho già in mente il testo della mia prossima
canzone.”
Layla sorrise. Era di nuovo felice.