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Autore: Walnut    26/07/2010    2 recensioni
Stan Picchetto è alle porte di Azkaban che arranca sulla neve. Un invincibile non cade mai.
[ Stan Picchetto / Mangiamorte ]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Mangiamorte
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Gli invincibili

 

Alla fine siamo stati tutti condannati.

Eravamo stati avvertiti. Eravamo stati minacciati.

Verrete tutti catturati e sbattuti ad Azkaban.

Quel giorno, prima di fare a pezzi quell'uomo, ridemmo a lungo, tutti quanti. Ci credevamo invincibili. Noi eravamo speciali, degli uomini superiori, più forti.

Il suo sangue macchiò la neve fresca che stava cadendo dal cielo, e lì rimase. Ricordo come il rosso scarlatto risaltava su quel bianco accecante, quasi abbagliante.

Sotto quel lampione sporco, in quella via desolata, era stato appena commesso un omicidio. Nessuno si era accorto di niente, ma anche se così fosse stato nessuno avrebbe detto niente.

Tutti hanno paura della Paura stessa, della legge. La legge eravamo, siamo noi.

Ci hanno catturati, noi, questo gruppetto, ma anche loro sanno che siamo in tanti e sbattendo noi al fresco non hanno risolto niente.

Fa freddo fuori: il freddo ha fatto seccare le nostre pelli, ha rallentato la nostra camminata, ci ha indebolito, ingobbito. Che sia una sorta di punizione?

Le mie mani sono legate dietro la schiena, e ho paura che da un momento all'altro cadano.

Fa. Troppo. Freddo.

Che si smuovessero, questi somari, a rinchiudermi. Almeno in cella avrei un posto dove dormire e riposare. Alla fine mi manca solo quello.

Trascino i miei piedi, stanco, verso la prigione. Sono sommersi nella neve, che ad un tratto è diventata molto più pesante e compatta di quello che mi ricordavo.

Forse è il clima che gira qui attorno.

Un compagno si lamenta e scalcia, tentando di liberarsi. Deve ritenersi fortunato che i Dissennatori sono stati tolti a guardia di Azkaban, sennò a quest'ora potevamo anche buttarci tutti dal primo ponte disponibile.

Entro finalmente nella prigione: fa più freddo di fuori. Forse era meglio non farsi catturare. Forse è una mia impressione. Forse sono le anime che mi passano accanto.

Non mi arrenderò alla Paura io.

Ho portato delle certezze con me, le ho preparate proprio prima di essere processato. Mi aiuteranno a resistere.

Mi tirano una tuta e mi danno un cartello con il mio nome: Stan Picchetto. Mi dicono di seguirli.

Rido e faccio un cenno ai miei compagni: noi ci rivedremo presto. Questo posto è nostro. Il mondo è nostro.

Pur essendo stati catturati, noi rimaniamo sempre i soliti uomini invincibili, giusto? E' una certezza che mi sono portato dietro, non voglio che cambi.

La legge verrà ancora rispettata, a lungo.

 

Fine

 

N/A

Bon, ragazzi, stavolta ho deciso di occuparmi di Stan Picchetto. Non so come, ma mi era venuta voglia di scrivere su lui, qui il risultato. Un piccolo accorgimento: viene detto, alla fine del settimo libro, che molto probabilmente Stan era sotto la maledizione Imperius. Non essendo una notizia sicura, ho deciso di dare questo finale al destino di Stan, dove lui è effettivamente un Mangiamorte e ha fatto quello che ha fatto.

Prima di eclissarmi e andare a nanna, tengo a ringraziare chi ha recensito “ Wonderful Christmastime “ e “Prigioniero di me stesso”, grazie a tutte ragazze.

Ora vado, non mi reggo più in piedi.

Buonanotte e buona lettura a tutte/i.

Saluti, L.

   
 
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