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Autore: Koori_chan    26/07/2010    2 recensioni
Malta e Cipro.
Cipro e Malta.
Due isole sperdute nell'azzurro del Mar Mediterraneo, due ragazzi conosciutisi quasi per caso.
Due ragazzi che il destino ha deciso di unire...

ATTENZIONE! OC!Malta, OC!Cipro!
Buona lettura a tutti! =D
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Telefonata, 2005



Pioveva quel giorno.

A dire il vero era tutto l’inverno che pioveva, e lui si era decisamente stufato.

Essere un’isola comportava anche degli svantaggi, in effetti. Lo suggeriva il nome stesso, era “isolato”. Con quel temporale non era sicuro prendere un traghetto per la Sicilia, né tantomeno per la Grecia, aveva già visto tutti film che aveva e letto tutti i libri, aveva tirato fuori dagli scaffali polverosi i vecchi album di fotografie scattate con Inghilterra, aveva cucinato un quintale di torte che tanto non avrebbe mai finito di mangiare…

Le aveva provate tutte per non annoiarsi, ma non c’era niente da fare, quel tempo grigio gli faceva passare la voglia di qualunque cosa.

Si strinse nella felpa e si sdraiò sul divano, rassegnandosi a non fare nulla per il resto dell’inverno.

Gli unici rumori erano il vento che soffiava violento fuori dalle finestre, la pioggia che sferzava i vetri e la pendola regalatagli da Arthur nel ’64, che misurava il tempo con i suoi ritmici rintocchi.

Il telefono interruppe quella silenziosa armonia facendolo quasi cadere dal divano. Chi cavolo poteva essere?

Si alzò controvoglia e sollevò la cornetta.

- Pronto, qui Malta… - fece, ancora intorpidito dalla sua nullafacenza.

Una voce timida e infantile gli rispose dall’altra parte del ricevitore.

- Pronto, Malta-san… Sono Cipro… –

Malta si svegliò completamente, tanto quella chiamata era inaspettata.

Era contento di sentirlo, non aveva sue notizie già da diverse settimane…

- Ciao piccoletto! Come stai? – chiese affettuosamente. Sembrava impossibile, ma lo stesso Cipro che lo perseguitava anni prima, adesso era diventato una presenza insostituibile nella sua vita.

- Bene… -

Ma non sentiva la sua solita spensieratezza attraverso la cornetta e questo lo rattristò tremendamente.

Aveva bisogno del suo sorriso come di una droga, sentirlo così abbattuto lo faceva star male.

- Hey… sei sicuro? –

Sentì un respiro tremolante, amplificato dall’apparecchio e poi ci fu una pausa di silenzio.

Poteva immaginarlo benissimo, accoccolato su una sedia, il filo del telefono arrotolato attorno a un dito e un bicchiere di latte pericolosamente sull’orlo del tavolino. Sapeva per certo che Cipro stava riflettendo. Doveva decidere se confessare o meno quello che gli passava per la testa, ma il suo sospiro, esalato per farsi coraggio, era un chiaro segno del fatto che avrebbe raccontato tutto anche quella volta.

- E’ che mi manchi tanto, Malta… -

Questo proprio non se lo aspettava.

Uno strano calore pervase il suo corpo dalla punta dei piedi fino ai capelli e una felicità nuova si impadronì di lui.

Adorava come Cipro diceva il suo nome.

- Dillo ancora. – ordinò.

- Mi… manchi tanto… Malta… - eseguì il ragazzino, confuso.

Lo sapeva, stava arrossendo, stavano arrossendo tutti e due, ma purché entrambi conoscessero alla perfezione le reazioni dell’interlocutore si illudevano di avere un minimo di privacy grazie al telefono.

- Anche… anche tu mi manchi… - balbettò Malta, non ancora tanto abituato a dimostrare il suo affetto. Lui non era spontaneo come Cipro, aveva sempre bisogno di pensare a lungo prima di fare o dire qualcosa.

- Prometto che appena questo tempaccio si calma un po’ vengo a trovarti! – esclamò poi, per tirare su di morale il piccolo amico.

- Davvero?! Guarda che ci conto, eh? Non vedo l’ora, qui è una noia mortale… poi fratellone Turchia ultimamente è davvero isterico… -

Ecco che aveva ritrovato la sua solita allegria!

- Come? Che ha combinato Heracles stavolta? – lo incalzò lui, curioso di sapere come procedesse la vita in casa di Cipro.

- Stavolta Grecia non c’entra proprio niente, è che quelli della UE non vogliono far entrare Turchia e lui a tratti dice di voler entrare a tutti i costi, e altre volte grida come una donnina che non ha assolutamente intenzione di mischiarsi a quel gruppo di pazzi… - e continuò scimmiottando le crisi isteriche del povero Turchia ancora per un po’.

Era piacevole stare a sentire Cipro, la sua voce allegra lo metteva sempre di buon umore, gli faceva dimenticare le difficoltà.

- Tu invece che fai di bello? – chiese candidamente.

Malta si arrotolò il filo del telefono attorno a un dito e guardò fuori dalla finestra: la pioggia adesso scendeva un po’ meno fitta.

- Mah, le solite cose… Non è che con questo tempo ci siano tante scelte… -

Cipro bevve un sorso di latte e riappoggiò il bicchiere sul tavolino.

- Beh, - cominciò leccandosi il labbro superiore – resisti ancora un pochino, il sole tornerà! –

C’era una cosa che il ragazzino non sapeva: quel giorno, per Malta, il sole era già tornato.





Note dell'Autrice:

Eccoci qui con un altro capitolo! Pian piano i caratteri dei nostri due protagonisti si delineano...

Eh già, deve essere davvero noiosa la vita di una piccola isoletta sperduta nel Mediterraneo, quando d'inverno le tempeste fanno saltare tutti i collegamenti... Per fortuna che c'è il telefono!

Povero Cipro, a sopportare Sadiq isterico... XD

E adesso spazio recensioni!



cry_chan: grazie mille! Anche io personalmente trovo che Cipro sia adorabile! Ci tiene tanto a far vedere che se la sa cavare da solo, ma infondo è solo un bambino...

Spero che questo capitolo ti sia piaciuto!



Grazie a tutti per aver letto! Recensite se vi va!

Kisses by Koori-chan! =D
  
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