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Autore: Robigna88    26/07/2010    3 recensioni
-“Cos'hai da ridere, perverso figlio di puttana?” gli chiedo.
Lui mi guarda e si avvicina ad Allison.
Tira fuori un coltellino e le ferisce una guancia. -
Genere: Malinconico, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nessuna stagione
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Step four: Depression



Sam è uscito e mi ha lasciata da sola con Dean. Voglio bene a Sammy, ma sono contenta che sia uscito.
Volevo passare un po' di tempo con Dean, da sola, da un po' di tempo oramai.
Solo che dopo aver ucciso mio fratello sono passata da una fase all'altra del mio dolore.
Prima la negazione, quando mi ero convinta che mio fratello non fosse affatto morto. Poi la rabbia quando mi sono resa conto che invece era morto eccome.. e che l'avevo ucciso io.
E poi il patteggiamento. Quando ho iniziato a fare un patto con me stessa e a rimettere insieme quello che bisognava sistemare prima di andare avanti.
Il momento più brutto di tutto questo è stato quello della rabbia.
In quel periodo mi sentivo furiosa col mondo e con me stessa.
Lavavo continuamente le mani perchè le sentivo unte e puzzolenti di sangue.
Ovviamente erano pulitissime, ma la mia mente mi giocava brutti scherzi.
Ricordo che durante quella fase, in uno dei giorni peggiori, sono arrivata a lavarmi le mani per ben 30 volte.
Cioè più di una volta all'ora.
Ero praticamente distrutta, e ricordo che Dean si è avvicinato a me, mentre andavo di nuovo verso il bagno pronta a lavarle di nuovo, mi ha afferrato per le braccia e mi ha stretta forte a sé.
Ho pianto tanto tra le sue braccia. Ho singhiozzato fino a sentirmi soffocare, e infine, mi sono addormentata.
E' stato brutto, anche se in quel momento non me ne rendevo conto.
E quando mi sono svegliata il mattino dopo, lui era accanto a me, e dormiva con la mano poggiata su uno dei miei seni.
Non credo che l'avesse fatto volontariamente.
Credo che magari l'avesse poggiata sul mio viso, e che – rilassandosi mentre si addormentava – la sua mano fosse scivolata fermandosi sul mio seno che creava una sorta di ostacolo alla sua discesa.
Lì per lì mi sono infuriata. Volevo svegliarlo a suon di schiaffi..
Ma poi ha arricciato la bocca in una specie di sorriso e allora la mia rabbia ha lasciato il posto al sorriso.
Si, quello è stato il giorno in cui ho superato il secondo stadio del lutto, e sono entrata dritta nel terzo.
Anche allora, come adesso, ero da sola con Dean che mi faceva compagnia, accompagnandomi tacitamente verso la guarigione che, pur essendo – ora – prossima, mi sembra ancora lontanissima.
Mi alzo dalla sedia su cui sono seduta e vado davanti allo specchio.
Ho i capelli legati da ieri sera, e non si sono minimamente spettinati perchè stanotte non ho dormito.
Ho guardato vecchie foto tuffandomi nei ricordi.
Mio padre diceva che molto spesso, troviamo il coraggio di andare avanti, proprio nei ricordi che ci fanno male.
Non ho mai capito cosa volesse dire, e onestamente ho sempre pensato che fosse una grande stronzata.
Come poteva stare, il sollievo, tra le cose che fanno soffrire?
Ma stanotte, mentre guardavo le immagini sul mio computer, ho capito che mio padre aveva ragione.
E' difficile da immaginare che una cosa come questa sia possibile.
Una cosa, o ti fa male, o ti fa bene.
Non può essere due cose contemporaneamente.
Invece non è così... Anzi, è proprio il contrario.
Tra le righe dei ricordi che ti fanno male, si può leggere tutta la gioia che si provava a quel tempo, ed è proprio in quella gioia che si trova la forza e il coraggio di andare avanti.
Tiro via l'elastico e sospiro poggiando le braccia tese al mobiletto sotto lo specchio.
Dovresti lasciarli legati.” mi dice Dean.
Sobbalzo appena e mi volto per guardarlo. “Ti piacciono di più?”
Si, decisamente!” mi dice sorridendo.
Lo raggiungo sul letto e mi siedo accanto a lui “Va bene. Li legherò di nuovo.” gli dico rimettendo l'elastico.
Sospiro e mi fisso le mani senza dire niente.
Non sto ancora benissimo.
Credi che ci vorrà ancora molto perchè io stia bene?” gli chiedo “Voglio dire, bene del tutto..”
Dean si schiarisce la voce e posa la rivista che sta leggendo. Poi mi guarda e mi tende le mani invitandomi a sedermi tra le sue gambe.
Questo è insolito. Molto insolito.
Ma questo suo lato tenero, che sembra aver tirato fuori solo ed esclusivamente per me e per aiutarmi a star meglio, mi piace e di sicuro non ho intenzione di chiedere nulla al riguardo.
Non vorrei mai farlo imbarazzare, né farlo irrigidire.
E' raro che lui sia tenero, anzi è un evento unico, ed io mi godrò questo momento.
Sorrido e prendo le sue mani accoccolandomi contro il suo petto.
Il suo cuore batte lento e in modo regolare.
Mi rilassa e mi fa sentire in pace.
Gli liscio la camicia con un dito e faccio un grosso respiro mettendomi più comoda.
Credo che ci metterai ancora un po'. Ma sei ad un ottimo punto.” mi dice lui poggiando la guancia sui miei capelli “Onestamente non vedo l'ora che tu guarisca perchè sei davvero irritante oltre che irritabile al momento.”
Corrugo la fronte e scoppio a ridere seguita a ruota da lui.
Ha ragione, ma credo che me lo abbia detto solo per farmi sorridere.
Alzo la testa per guardarlo e lui abbassa la sua per guardare me.
Smettiamo piano di ridere ed io scoppio in lacrime.
In questo momento mi sento fragile, ma so che è normale alternare buon umore e tristezza in questa fase.
Dean mi bacia la punta del naso e poggia la fronte sulla mia accarezzandomi dolcemente i capelli.
Piangi pure quanto vuoi.. Dopo starai molto meglio.” mi sussurra.
Annuisco appena e scoppio in lacrime ancora più forti.
Dopotutto questo è il quarto stadio.
La depressione.
   
 
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