Chapter Two, In My Mind
Non aveva ancora lasciato la mano del professor Kennan, quando Ginny le saltò praticamente addosso facendole ruzzolare entrambe sul pavimento.
Poco dopo, sotto lo sguardo di Drew, che a stento tratteneva una risata, furono alzate di peso da Ron ed Harry.
Il primo continuava a guardare Hermione. Certamente colpito, ma sicuramente altrettanto spaventato.
Credo proprio che non la farò più arrabbiare, pensava.
Harry, invece, con un sorriso a trentadue denti stampato in viso, continuava ad elogiare la sua ottima contromossa.
Hermione, leggermente rossa in viso, gli rispose con un cenno del viso.
-Tutti coloro che sono stati proposti da un insegnante e desiderano entrare nel mio corso, possono presentarsi domattina al limitare della Foresta Proibita, dove si svolgeranno le selezioni. Ovviamente sono esentati dalle lezioni del mattino.- cominciò Drew, spostando, poi, lo sguardo dagli studenti che avevano assistito al duello ad Hermione e continuando dicendo – Ovviamente, signorina Granger, sebbene la sua partecipazione è già stata stabilita, vorrei che venisse ad assistermi, sempre che non le dispiaccia … -
Molti furono i pesanti sospiri delle ragazze della scuola che Kennan poté udire. Nonostante tutto, la sua espressione (era forse speranzosa?) non mutò. Era impassibile, nell’attesa di una risposta.
-Verrò con estremo piacere, professor Kennan –
“E chi non lo farebbe?” fu il commento acido di qualche ragazzina del primo anno.
-Bene, allora a domani-.
Così dicendo, dopo aver rivolto un saluto ai suoi colleghi, manifestò il desiderio di ritirarsi nella sua stanza.
Mentre ancora si stava allontanando, Silente si apprestò ad invitare gli studenti a ritirarsi nelle loro stanze, aggiungendo che avrebbe avuto il piacere di parlare con la signorina Granger in privato nel suo ufficio.
Inutile dire che solo poche esponenti del genere femminile decisero di andare a riposarsi. Molte, infatti, cercarono di seguire Kennan per scoprire dove fosse la sua stanza.
Il loro intento, o almeno quello di Calì Patil, che guidava una spedizione di sei Gryffindor, era mantenere un certo anonimato. Cosa che, però, non riuscì alla ragazza, visto che, mentre correva, era inciampata sull’orlo di un tappeto, riuscendo perfino a farsi uscire del sangue dal naso.
Oramai, nel luogo dell’incontro, restavano solamente i quattro Gryffindor e un piccolo gruppo di Serpi, che circondava il capo in comando Draco Malfoy.
Questi ultimi confabulavano sommessamente, chiedendo il parere di Draco, il quale rispondeva loro con qualche cenno o gesto della mano distratto, preso com’era dall’osservarla.
Sorrideva.
Ma non lo faceva per lui.
Chiacchierava.
Ma non lo faceva con lui.
Si stringeva a Potter in cerca d’affetto.
Ne riceveva molto, ma non glielo dava lui.
Si passò una mano tra i capelli biondo pallido, si voltò e se ne andò, sotto gli sguardi esterrefatti dei suoi compagni di Casa.
Aveva bisogno di stare da solo a pensare.
Aveva bisogno di lei.
***
-Dunque, signorina Granger, vuole seguirmi nel mio ufficio?- le domandò poco dopo Silente.
Non aveva prestato molta attenzione a quella voce anziana, persa a veder sparire Malfoy dietro ad un angolo.
Mosse la testa in un segno affermativo.
-Bene. Mi segua allora-
Rinsavita velocemente, aveva detto ai compagni di precederla al Dormitorio e lo aveva seguito.
Camminarono in silenzio, visto che l’anziano Preside non le rivolse la parola.
Si chiese se stesse per espellerla dalla scuola. Del resto, aveva utilizzato un paio di magie che non poteva conoscere. Forse il Preside avrebbe voluto farle alcune domande su come era riuscita a padroneggiarle.
Forse …
Arrivati dinnanzi al gargoyle, che rivelò il passaggio segreto che celava senza nemmeno chiedere la parola d’ordine a Silente, il filo dei suoi pensieri venne bruscamente interrotto.
Salirono le scale a chiocciola ed entrarono nell’ufficio del Preside.
Non era prima volta che visitava quel luogo. C’era stata con Ron al primo anno, mentre Harry era in infermeria, quando l’anziano aveva cercato loro di spiegare quanto fosse importante stare vicini al Ragazzo Sopravissuto in quel momento così buio della sua esistenza. E c’era stata anche durante il Torneo Tremaghi, quando le dissero che sarebbe stata legata infondo al lago, in modo che Krum potesse salvarla e avere il suo momento di gloria.
Entrambi questi incontri non avevano portato buone notizie e i suoi crampi allo stomaco erano un chiaro segno di quanto temesse che anche questo avesse la medesima ed alquanto poco piacevole conclusione.
-Prego, si accomodi- le disse Silente, indicandole gentilmente una sedia.
-Grazie- rispose educata, mentre si sedeva.
L’uomo, da sotto i suoi occhiali a mezzaluna, la fissava intensamente, senza dare segni di voler fare altro.
Le gote di Hermione si tinsero per il crescente imbarazzo.
-Signorina Granger, andrò subito al punto in modo che possa ritirarsi presto al suo dormitorio. Sicuramente sarà molto stanca dopo lo strabiliante duello di questa sera. – Silente smise di parlare, forse aspettandosi un’intromissione da parte della ragazza che, però, non vi fu – Vorrei sapere dove ha imparato quegli incantesimi di livello avanzato. – la sua non sembrava tanto una gentile domanda, ma più un ordine malcelato nella gentilezza – Non credo che la professoressa McGranitt insegni a trasfigurare armature e, sinceramente, non credo nemmeno che Vitious le abbia insegnato un incantesimo di Richiamo potente come quello con cui ha spento le fiamme del professor Kennan. Per non parlare dell’incantesimo Bombarda Maxima … -
Hermione, nell’arco di pochi istanti, si vide cacciata a calci nel sedere da Hogwarts da Gazza, sudicio e sorridente.
-E, se non sbaglio,- ricominciò Silente facendole ben intuire che in realtà sapeva di non sbagliare – i suoi genitori sono entrambi Babbani –
Si disse che se avesse dovuto abbandonare la sua scuola, lo avrebbe fatto a testa alta e in grande stile. Magari non evocando un palude come avevano fatto Fred e George, ma sicuramente in un modo altrettanto spettacolare.
-Si, lo sono. Ma, mi corregga se sbaglio, credo che nella sua affermazione ci sia una strana insinuazione. Comunque,- diede a quest’ultima parola una strana e saccente intonazione - l’incantesimo di Richiamo di Vitious lo appreso da un libro della biblioteca … il “Come un buon mago deve reagire ad un disastro naturale”, se non sbaglio. Nel capitolo in cui viene trattato l’argomento degli incendi dolosi, infatti, sono elencati e spiegati alcuni incantesimi per risolvere una tale eventualità. Per quanto riguarda l’incantesimo che ho fatto sull’armatura, l’ho visto fare una volta dalla professoressa McGranitt e ho provato a riprodurlo fino a quando non sono riuscita a padroneggiarlo. Similmente per il Bombarda Maxima, solo che in questo caso ho potuto osservarlo più di una volta, vista la palese passione che la signora Umbridge provava nei confronti di questo incantesimo.- concluse, forse con un tono troppo sfacciato.
-Dunque, credo che la professoressa McGranitt abbia ragione- e così dicendo le porse un biglietto vecchio e ingiallito da tempo, scritto in una calligrafia elegante e raffinata.
-Ebbene, signorina Granger, mi sorprenda.- continuò l’anziano.
Hermione pensò un attimo alla risposta che doveva dare al Preside. La sua mente stava lavorando rapida.
-Non posso essere sicura, ma credo che lei mi abbia appena resa partecipe di un Incanto Fidelius. Se la mia ipotesi è corretta, allora lei non è il Custode. Dalla scrittura potrei anche azzardarmi nel dire che molto probabilmente il Custode è una donna. Forse una grande strega del passato-
Silente sorrise.
-Corretto,
signorina Granger, corretto. Per la precisione il Custode era Rowena Ravenclaw,
una dei quattro fondatori di questa scuola. Sa, signorina, la Stanza
delle
Necessità è stata ideata e realizzata proprio da
lei. Ed è proprio qui che ha
nascosto ciò che, a suo parere, permette ad un uomo di
diventare un grande
mago. Saprebbe dirmi qual è questa cosa, signorina Granger?-
Ricordò ciò che
le disse il Cappello Parlante il giorno del suo smistamento.
-Il Sapere?- gli
rispose.
Altro sorriso.
-Molto bene,
molto bene. Si ricordi la parola d’ordine, mi raccomando.
Sono lieto di dirle
che lei, ufficialmente, è il decimo studente ad aver accesso
al Reparto Segreto
della Biblioteca di Hogwarts!-
-Il decimo
studente?- domandò perplessa Hermione.
-Ebbene si.
Questo biglietto, che un tempo è appartenuto a Rowena
Ravenclaw, è una parte
del patrimonio che i Presidi di questa scuola ereditano.-
-Scusi, se non
sono indiscreta, potrei sapere chi sono questi dieci studenti?-
-L’elenco è
appeso nel Reparto stesso, ma credo di poterle anticipare alcuni nomi-
le
rispose Silente- Severus Piton ottenne il permesso al suo settimo anno,
io lo
ottenni al sesto, come anche il professor Vitious, la professoressa
McGranitt,
invece, lo ottenne al terzo e, infine, Tom Riddle, noto come Lord
Voldemort, e
Drew Kennan poterono entrarvi fin dal secondo anno-.
-Ed in base a
quale criterio viene dato questo permesso?- domandò ancora.
-Il talento,
signorina Granger - gli rispose.
-Quindi, cinque
dei più grandi talenti che sono passati qui a Hogwarts, sono
qui a proteggere
le future generazioni?-
-Mi sono sempre
vantato di aver reso la mia scuola un luogo sicuro, in modo da poter
proteggere
i miei studenti. Questo mi è sembrato il modo migliore.- le
spiegò – e,
comunque, ha commesso un piccolo errore. Al momento attuale, sono sei i
maghi
più talentuosi di Hogwarts che si trovano qui.-
Un sospiro scosse
il corpo della ragazza. Per l’ennesima volta, aveva evitato
l’espulsione.
-Si è fatto
tardi, signorina. Credo sia ora che lei vada a dormire, anche
perché,
conoscendo Drew, credo che la mattinata di domani sarà molto
impegnativa per
lei-
La congedò e lei,
palesemente felice, si ritirò nel suo dormitorio.
In Sala Comune,
Harry, Ron e Ginny l’aspettavano impazienti.
Peccato non poter
svelare loro, quale dono aveva ricevuto quella sera.
***
Quella mattina Draco
Malfoy si svegliò più facilmente delle altre
volte. Aveva, finalmente, una
bella scusa per saltare l’intera mattinata scolastica.
Tutto merito di
Piton che l’aveva presentato come un’eccellente
studente a quell’allocco di
Kennan.
Inoltre, se fosse
riuscito a superare la selezione, avrebbe potuto avere una scusa per
vederla
per qualche ora in più ogni settimana.
Nessuno, questa
volta, lo avrebbe fermato.
***
-Bene, ragazzi-
cominciò il professor Kennan – Ho il piacere di
notare che tutti coloro che sono
stati proposti dai professori si sono presentati-
Si guardò
attorno.
Sicuramente,
alcuni di loro non avrebbero superato la selezione.
-Siete in venti,
dunque. Passeranno solamente dieci persone, contando anche la signorina
Granger
– continuò, rivolgendo alla ragazza un sorriso
gentile quando la nominò – Vi
sfiderete a duello e uno di voi, per sua sfortuna, si
sfiderà con Hermione. Sia
chiaro fin d’ora, che non verranno ammessi i vincitori del
duello, ma coloro
che combatteranno meglio. Come ho già detto ieri, vince
colui che combatte nel
modo più imprevedibile. È questa, infatti,
l’arma per una vittoria assicurata.
Essere certi di essere un mistero per il proprio avversario e, in
questo, ieri
sera la signorina Granger ha dimostrato di essere maestra. Senza
calcolare la
padronanza di incantesimi di livello molto alto … ma stiamo
perdendo tempo
inutilmente, sfoderate la bacchetta!- esclamò entusiasta.
Solo una persona
obbedì. Forse per l’esperienza personale, forse
perché sapeva meglio di altri
chi aveva davanti. Forse perché, infondo, lo temeva.
-Quando vi do un
consiglio, dovete accettarlo, ragazzi- disse Kennan
–Dominusterra-.
Uno scossa del
terreno, in cui cominciarono ad aprirsi numerose crepe.
Caddero tutti a
terra, tranne Hermione, che riuscì a lanciare in tempo un
incantesimo Ascendio.
-E questi
sarebbero i maghi più promettenti di Hogwarts? Merlino, ho
molto di che
lavorare!- disse il professore – Su alzatevi! Hermione, dieci
punti in più a
Gryffindor –
Molti sguardi
d’odio si piantarono sulla ragazza, che, elegantemente,
ringraziò e fece finta
di nulla.
-Cominciamo con i
duelli, allora-
Dal nulla comparì
una scrivania sul cui bordo si appoggiò. Un colpo di
bacchetta e tra le sue
mani si materializzò un foglio che cominciò a
leggere.
-Vedo sulla mia
lista un nome famoso. Signor Potter, la professoressa McGranitt mi ha
parlato
veramente molto bene di lei, e, per questo motivo, sarà il
primo-
Dopo aver scelto
un Hufflepuff proposto da Ruf, l’incontro cominciò.
Si scoprì che
l’avversario di Harry (molto esperto in Storia della Magia),
non era in grado
neppure di formulare un incantesimo di Disarmo.
-Ok. Bene ad
entrambi- Drew lo disse con così poca convinzione che non
riuscì a convincere
nemmeno se stesso – Harry, gira voce che tu sia in grado di
formulare un
Incanto Patrono solido. Sono solo voci di corridoio infondate?-
-No, signore-
rispose convinto Potter.
-Bene,
dimostramelo-
Drew mosse
rapidamente la bacchetta.
Un vento gelido
si alzò dal nulla.
Un freddo che
Harry conosceva bene.
Non sapeva come e
dove, ma Kennan aveva invocato un Dissennatore.
All’improvviso,
dalla Foresta Proibita, uscì allo scoperto, avvolto nel suo
logoro mantello
nero.
Non vi fu
incertezza nelle mani e nello sguardo di Harry.
- Expecto
Patrono!-
Dalla punta della
sua bacchetta uscì una cerva trottante che, ad un cenno del
proprio evocatore,
caricò il carceriere di Azkaban.
-Bene, molto bene
signor Potter!- esclamò Drew, che sembrava essersi consolato
per il pessimo
incontro a cui aveva assistito – C’è
qualcun altro in grado di far ciò che ha
appena fatto Harry?- chiese.
Alcune mani si
sollevarono. Tutti membri dell’Esercito di Silente.
Kennan non
trattenne il suo stupore.
Rivolto ad
Hermione, che aveva la mano alzata, le chiese – Per caso ve
l’ha insegnato
qualche professore?-
-No, signore. È
stato Harry ad insegnarlo ad alcuni di noi l’hanno scorso-
-Molto bene,
signor Potter, può accomodarsi ho concluso con lei-
La maggior parte
degli incontri seguenti furono, se possibile, persino più
noiosi di quello di
Harry.
Dei restanti
quattro Gryffindor che si erano presentati, solo Neville Paciock
riuscì a
portare la propria bandiera. Il ragazzo, supportato dalla stima che la
professoressa Sprite aveva nei suoi confronti, si era dovuto sfidare
con Goyle,
lo Slytherin celebre tirapiedi di Malfoy che era riuscito a far
esplodere la
propria pozione durante i G.U.F.O. (questo evento, comunque, non era
andato ad
influire sulla grande considerazione di Piton nei suoi confronti, che
infatti
lo aveva candidato). Neville, con un’agilità
straordinaria, attribuita dai
presenti all’utilizzo di sostanze prelevate dalla serra della
Sprite, aveva
Disarmato l’avversario e, prima ancora che costui capisse
ciò che gli era
successo, lo aveva Schiantato. Dopo il duello, il professor Kennan gli
aveva posto
alcuni quesiti di Erbologia, a cui, però, il ragazzo non
aveva avuto grossi
problemi a rispondere.
Pessimo, invece,
fu lo spettacolo dato da Lavanda Brown e
Calì Patil, le quali, con attestazione sulle
loro qualità di Veggenti
stilata da niente meno che dalla professoressa Cooman, avevano entrambe
intuito
la mossa dell’altra, con l’unico risultato,
però, che si erano Pietrificate a
vicenda.
Tra i Ravenclaw,
Luna “Lunatica” Lovegood riuscì a
lanciare un potente Levicorpus contro Tiger
(anch’egli sostenuto da Piton), che imprecò contro
Merlino e contro tutta la
sua famiglia.
Quando mancava
poco più di un’ora alla fine delle selezioni era
rimasto solo un candidato.
- Draco Malfoy,
sei rimasto solo tu?- chiese Kennan, che probabilmente sperava ancora
che
all’improvviso spuntasse qualche altro talento – Il
Professor Piton mi ha detto
che sei molto bravo in pozioni e, se non sbaglio, nei G.U.F.O. hai
ottenuto
Eccellente anche in Difesa contro le Arti Oscure e Trasfigurazioni
… - disse,
anche se sembrava stesse riflettendo ad alta voce.
-Vediamo quanto
vali, allora. Signorina Granger potrebbe duellare con il signor
Malfoy?-
domandò rivolto ad Hermione.
La ragazza annuì,
mentre si alzava con la bacchetta stretta nella mano destra.
-No!- esclamò
Draco. Tutti si erano voltati a guardarlo. Se non fosse stato Malfoy,
tutti
avrebbero detto che nella sua voce c’era una strana
preoccupazione.
Lui non avrebbe
mai puntato una bacchetta, casi estremi esclusi, contro di lei.
-Non mi sfiderò con
lei! Lei non sa chi sono io!- urlò, fuori di
sé.
Drew si
raddrizzò, allontanandosi dalla scrivania. Sembrava
tranquillo, anche se i suoi
occhi blu brillavano si una luce diversa.
-Sei il figlio di
Lucius Malfoy e il nipote di Bellatrix Black –
cominciò pacato – Due dei cinque
Mangiamorte che hanno attaccato mia madre quando erano certi che non
potesse
difendersi. Due dei cinque Mangiamorte che mi hanno reso un orfano
quando avevo
quattro anni. Due dei cinque Mangiamorte che l’hanno uccisa
davanti ai miei
occhi e che non hanno avuto l’accortezza di liberarsi anche
di me. Ringrazia il
luogo in cui ti trovi, Malfoy, perché se non ti avessi
incontrato qui, saresti
già divenuto il mezzo della mia vendetta.- si
fermò per guardarlo bene un
attimo - Come vedi, so bene chi sei. Impugna la bacchetta e combatti-
Non aveva
cominciato ad urlare, non aveva lasciato che la rabbia lo assalisse.
L’imperturbabilità sul suo volto, ma non nei suoi
occhi.
Draco maledì
silenziosamente la famiglia in cui era nato.
-No, non lo farò.
Quella mi fa schifo-
L’innata
abitudine nel mentire aveva fatto trasparire quelle parole quasi come
sincere.
Quasi, perché solo una persona non aveva convinto. Se
stesso. E ora,
lentamente, ricominciava a morire dentro.
A quelle parole
Harry era scattato in piedi, con la bacchetta impugnata, pronto a
riscattare
l’onore dell’amica. Come lui, anche Neville e Luna
sembravano pronti a dar
battaglia.
Drew stava già
per parlare, ma la voce di Hermione lo interruppe.
-Non ti
preoccupare, Malfoy, – disse, togliendosi la matita che le
teneva fermi i
capelli sulla nuca con la mano sinistra – il tuo sentimento
è perfettamente
condiviso- un tocco della bacchetta e la matita si
trasfigurò in un coltello.
Lo fece levitare
e, infine, si passò la lama sulla morbida carne del palmo
sinistro.
L’arma, compiuto
l’incarico attribuitole, cadde con un tonfo sordo tra gli
steli d’erba.
-Quanti
Mezzosangue hanno ucciso quelli come te, nel folle tentativo di
mantenere la
purezza del vostro sangue?- con passi sicuri, era arrivata a meno di un
metro
dal suo interlocutore.
Perdonami.
-Ti faccio
schifo? Hai paura di sporcarti le manine?-
Non dirlo,
mi uccidi.
-Non rispondi?-
Senza aggiungere
altro, lo colpì con una sberla in pieno viso. Una traccia
cremisi sulla sua
guancia.
-Ora, che sei già
stato insozzato da me, lurida Sanguesporco, combatti-
Io ti amo,
perché non lo capisci?
-Credo che la
signorina sia stata chiara, impugni la bacchetta, signor Malfoy -.
Questa volta, nel
tono di Drew non c’era più la solita
condiscendenza.
Obbedì. Troppo
sconvolto da quel gesto d’odio, per riuscire ad avere ancora
una volontà.
***
Puntò la
bacchetta contro la ragazza.
-Serpensortia!-.
Un grosso
serpente spuntò nell’erba.
-Non crederai di
potermi sconfiggere con questa biscia, vero, Malfoy? Però
avete una cosa in comune:
entrambi strisciate. Peccato che tu sia solo un lurido verme. Vipera
Ivanesca -
un colpo di bacchetta ben assestato e il rettile sparì.
Qualcosa negli
occhi di Draco si incrinò. Smettila.
-Sei in grado di
fare solo questo, Malfoy? Mi sto annoiando- acida, come solo lei sapeva
essere.
La sua mano,
intanto, continuava a gocciolare lacrime rosse.
Rapido, troppo
perché lei riuscisse a capire cosa stesse succedendo, le
puntò contro la
bacchetta e gli scagliò un incantesimo.
-Vulnusmendo-
Il taglio sulla
mano di Hermione si rimarginò.
-Che gentile!
Avevi forse paura di sporcarti le scarpe?-.
Lui annuì, senza
troppo impegno.
La rabbia della
ragazza crebbe.
-FASTRUNOM- urlò.
Draco cadde in
ginocchio, stordito dal suono emesso dalla punta della bacchetta della
ragazza.
Lei ricordò un
incantesimo letto qualche mese prima, quando Harry aveva cominciato le
sue
lezioni di Occlumanzia. Lo aveva anche provato su Grattastinchi, una
volta. Non
doveva essere poi molto più difficile farlo su Malfoy.
Ricordava quale sofferenza
provava Harry quando Piton glielo infieriva.
Si concentrò,
cercando di ricordarsi alla perfezione la procedura.
Non doveva avere
pietà. Non l’avrebbe avuta.
- Legilimens!-
Si ritrovò
catapultata nella sua testa. Tra i suoi pensieri.
***
-Protego!-
esclamò Malfoy. Non pensava fosse in grado di controllare
anche un incantesimo
di Legilimanzia, avrebbe oscurato la sua mente se lo avesse saputo.
Lei, invece, ora
sapeva tutto ciò che pensava. Dannazione.
-FUORI DALLA MIA
TESTA, HERMIONE!- urlò. L’aveva chiamata per nome.
E se ne erano accorti tutti.
Gli occhi dei
presenti, stupefatti, puntati su di lui.
Anche i suoi.
L’odio leggibile
fino a pochi attimi prima era sparito.
-ALT- urlò il
professor Kennan – Duello finito-
Malfoy ansimava
ancora.
Gli Slytherin
presenti si strinsero attorno al loro capo, mentre Hermione
trovò Neville, Luna
e Harry ad accoglierla. Era visibilmente scossa e, questo, non
sfuggì a Draco.
-Ecco i nomi di
coloro che potranno partecipare al mio corso: Hermione Granger, Harry
Potter,
Draco Malfoy, Neville Paciock, Luna Lovegood, Daphne Greengrass,
Anthony
Goldstein, Terry Steval, Hannah Abbott e Ernie Macmillan-
elencò Drew – Per
tutti quelli che ho nominato la prima lezione si terrà
giovedì pomeriggio, alle
due, davanti alla statua di Barnaba il Babbeo. O meglio, nelle
vicinanze. Per
gli altri, mi dispiace, ma il loro livello di preparazione non
è
sufficientemente alto-.
I nominati
esultarono, gli scartati rimasti interi, invece, non ne soffrirono poi
molto.
-A giovedì,
ragazzi- concluse, mettendo fine anche alla lezione.
I ragazzi si
diressero verso la Sala Grande, dove presto sarebbe stato servito il
pranzo.
Restarono solo
loro due.
Non parlarono.
Poi, Hermione se
ne andò, lasciandolo solo.
Di nuovo solo,
con i suoi pensieri.
Di nuovo solo,
senza lei.
Note
dell’autore
Ebbene, ho concluso anche il secondo capitolo.
Solo una cosa (ma che credo dirò spesso). Grazie.
Di cuore, veramente. Non avrei mai immaginato di ricevere più di una recensione neanche nelle mie più rosee speranze. Invece, cinque di voi (o almeno eravate 5 l’ultima volta che ho controllato) mi hanno lasciato un commento.
Molto più di quanto sperassi, dunque.
Ritengo giusto, visto che queste 5 persone hanno perso tempo per me e per la mia storia, ringraziarle singolarmente. Procedo:
Books: ufficialmente la prima ad avermi recensito, grazie. Per quanto riguarda la frequenza con cui aggiornerò, mi piacerebbe poterti dire che lo farò con regolarità, ma so che non sarà così. Al momento attuale, infatti, sto lavorando anche ad un altro progetto che ormai mi tiro dietro da quasi due anni e che, assolutamente, non voglio e posso abbandonare. Il tempo che dedico alla scrittura, dunque, devo dividerlo in questi due racconti che sto scrivendo. Senza contare che ora non ho l’impegno della scuola.
Quindi, mi dispiace, ma non posso dirti precisamente quanto spesso aggiornerò. Spero tu abbia la pazienza di sopportarmi =)
_tata___: sono molto felice che ti piaccia già e spero che questo capitolo non deluda le tue aspettative. Come si dice, infatti, è molto semplice ottenere qualcosa, la cosa difficile è non perderla. Grazie mille per le belle parole =)
Hollina: mi sono preso il tuo “Stupendooooooooooo!” e me lo sono messo in un cassetto. Nessuno me l’aveva mai detto, o almeno non così! Soprattutto la mia professoressa di Italiano che, una volta, ha passato un’ora intera commentando il mio tema solo con una parola: “PESSIMO”. Dunque … gentilissima, grazie!!! =)
Lucelibera: questa molto probabilmente è la recensione a cui tengo di più. Non perché le altre non mi abbiano fatto piacere, ma perché tra tutte è l’unica ad avermi mosso almeno una critica, anche se velata sotto uno spesso drappo di gentilezza. Sono molto felice di essermi almeno salvato sul finale! Per fortuna, non posso perdere i miei lettori già dal primo capitolo! Grazie per la sincerità =) (sono del parere che il mio modo di scrivere sia leggermente tendente allo schifo, quindi ogni critica mossa in questo campo servirà per farmi migliorare)
Cassidy14: spero di aver aggiornato abbastanza presto, allora. Grazie mille! =)
Dopo questi dovuto ringraziamenti, passo a ringraziare coloro che hanno messo il mio racconto tra le Storie Preferite (Angyi, astrid 93, Dolce_Rika, wanda_bella_mel, _MarcoLandi_) e coloro i quali l’hanno messo tra le Storie Seguite (BabyFairy, Books, buldina, excel sana, Hollina, lady_rose, Lucelibera, pomella, Saphiras, Swan90, Usagichan, zamby88, drakina94). Spero di essermi ricordato di tutti e di non aver sbagliato il nome di nessuno. Grazie ancora,
Jerry