Tré: io insomma. Quello qui di fronte,
davanti allo specchio; mi sa che sono io. Fammi controllare un momento però… Si sono io. Mi sto motivando. Sono l'unico che può
farcela, devo farcela! Come dice la canzone: apri gli occhi così che io possa
vedere che sono aperti. Non c'entra un cazzo con la mia motivazione, ma è la
"colonna sonora" di quello che devo assolutamente riuscire fare. Always, degli Erasure: la
peggiore canzone mai composta nella storia del mondo. Ed io devo averci a che
fare, in uno strano modo. Okay, sono pronto. Dio, come sono nervoso! Sto
sudando? Si. Porca miseria, se non ci riesco un'altra volta mi sparo. Si, mi
sparo un chilo di gelato al cocco. Cocco, buoooooono!!
Basta! Basta sbavare sul cocco, devo andare! Eccomi, da bravo: piega le gambe,
abbassa il culo. Ahia! Cazzo, culo di merda allargato di trenta centimetri,
almeno centra la sedia! Rialzati. Con comodo, eh, trippone! Eccomi, eccomi, ci
sono. Adesso metti bene le dita… Ci siamo… Ecco siamo partiti! No, DASH DASH!!!
Ti prego Dasha!
Ma porca puttana non può essere! Ho
perso di nuovo! Ma dai, Robot Unicorn Attack è il gioco più idiota della storia del mondo! Come
ho fatto a perdere di nuovo?! Maledizione! Hey ma… aspetta un momento. L'orologio non va! È mezzanotte da
circa mezz'ora, com'è possibile? Fammi controllare. Eh no, le batterie ci sono.
Guardiamo un po’ fuori dalla finestra, perché ho un orrendo sospetto. Ommioddio, quel cane è immobile! Questo può voler dire solo
una cosa…
Si è fottutamente fermato il tempo.
Tré
guardava fuori dalla finestra scioccato. Non riusciva a credere ai suoi occhi,
il cane era immobile. Prese il telefono e chiamò di getto Mike: niente, era
occupato. - Il telefono di Mike è occupato… come
mezz'ora fa! AAAAAAAAAAAAAAAARRGGHHH -.
Chiamò Billie: - Billie?! Ci
sei?! -
-
Tré non ora, sto facendo le scale, ciao! -. Un lungo
minuto di silenzio. - Billie sta "facendo le
scale" come mezz'ora fa… AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARRGGHHHH!!! Okay, restiamo calmi! Ma sto
parlando da solo?! Sì, perché è roba da pazzi, degna d'un pazzo, ma io non sono
pazzo! Oppure si? Chissene, a tutto ciò c'è solo una
spiegazione: s'è fermato il tempo. Ma perché non mi sono fermato anche io?! Ho
qualche potere speciale?! Mi sa di si, per forza! -. Tré
uscì fuori di corsa e non vide nessuno. Anche il cane era scomparso. Le nuvole
nere sembravano immobili in cielo. Tré corse per
tutto il quartiere urlando come un cretino, si fece tutto il viale alberato fino
ad arrivare in centro città. Rubò una bici: nessuno lo rincorreva come accadeva
di solito.
Il
tutto era sempre più inquietante.
Per
strada c'era il più completo deserto. Un bar aperto lo colse di sorpresa, ed
entrò: - Permesso?! -, nessuna risposta. - C'è nessuno?! -. Ed in effetti non
c'era nessuno. - Occhei, allora se questo ipotetico
qualcuno c'è si incazzerebbe se io rubassi una birra -. Tese l'orecchio: - Sto
aprendo il frigo… -. Si muoveva lentamente, proprio
per provocare. - La sto aprendo… -. Ancora niente. -
Dai cazzo, mi sto fottendo una birra e non mi fermi?! -. Ma nessuno rispose. Tré uscì con le tasche del bermuda piene di birre e buste
di patatine. Si infilò in un ristorante e fece piazza pulita della cucina.
Non
c'era nessuno a fermarlo.
Entrò
nella chiesa e si guardò intorno. Salì sull'altare ed iniziò a fare un enorme
predica sull'importanza della legalizzazione dell'erba. Poi urlò, non
soddisfatto: - Lushotology! More booze, less guilt! -. Ma non c'era
il solito parroco a fermarlo.
Non
c'era nessuno a fermarlo. Era invincibile.
Il
tempo passava, e Tré diventava sempre più pazzo. I
negozi erano aperti ma non c'era anima viva.
Poi,
come in un vero manuale di psicologia, Tré passò del
tutto la fase della felicità cronica e si traghettò verso la malinconia. Girava
per la strada in cerca di conforto, ma nessuno c'era per consolarlo. O semplicemente
per rispondergli.
Arrivò
dall'altra parte della città e si fermò incredulo in mezzo alla strada: un uomo
di mezza età era nel cemento fresco, immobile, in piedi. Non si muoveva. Tré gli passò davanti senza dire una parola ed abbassò il
capo: - L'unico che esiste ancora, oltre me, è stato trasformato in un albero
-. Poi, un immenso vortice di nuvole in mezzo al cielo colse la sua attenzione.
Iniziò
a piovere. Il vortice si fece sempre più forte e grande e si alzò un gran
vento. Tré rise malignamente: - Ho capito! Siete voi,
maledetti alieni! Avete fermato il tempo e avete rapito tutti per mettermi alle
strette! Adesso scendete dalla vostra merdosa astronave di nuvole così che
possa spaccarvi il culo! -. Ma non ricevette nessun segno dall'alto. - Ah, mi
ignorate? Avete per caso troppa paura di me?! Io posso battervi anche nudo! -.
Si spogliò e getto i vestiti in giro, a casaccio. Ora si prendeva tutto il
vento e la pioggia vestito come mamma l'aveva fatto. - Prendetemi! Prendetemi
se ne avete il coraggio!! -
-
Tré? Ci sei, amico? -. Tré
riaprì gli occhi lentamente, rendendosi conto che Mike lo sovrastava
preoccupato e che era disteso all'aperto.
-
Mike! Che bello vederti…
allora era un sogno! -
-
No, Tré: sei nudo in mezzo ad una strada -. Tré si guardò i gioielli e si alzò di scatto. Abbracciò
Mike fino a stritolarlo, con grande disgusto del povero bassista: - Tré, ma che diamine ti è saltato in testa? Che hai
combinato? -
-
Si era fermato il tempo -. Mike scoppiò in una risata lacerante; si teneva la
pancia dal troppo ridere ed aveva le lacrime: - Tu pensavi, uhuhuh,
che si fosse fermato il tempo! Ma si può essere più pazzi?! Tré,
ma davvero, non dirai sul serio! -. Tré mise il muso
e abbassò la testa: - Si… -
-
Tré: e tu, nel tuo piccolo cervello
"geniale", come hai potuto pensare che il tempo si fosse fermato?! -
-
L'orologio era fermo! -
-
Aveva le pile scariche! -
-
Si, ma sulla confezione c'era scritto Immortal! -
-
Ma… lasciamo perdere. Poi? -
-
Il cane immobile fuori dalla mia finestra -
-
Per caso era dietro ad un palo con la gamba alzata? -
-
Sì! -
-
Pisciava -
-
Tu col telefono occupato! -
-
Mia moglie è a Parigi per una sfilata, mai sentito parlare di, uhmm, sesso
telefonico?! -
-
Billie che "sale le scale" per mezz'ora -
-
Sai, Tré, questo in effetti è strano. Di solito dura molto di meno. Poi, poi? Dimmi ancora
che sono curiosissimo -, lo canzonava.
-
L'uomo immobile nel cemento! -
-
Sono un arista di strada -, gridò il tizio qualche metro più in la. Tré era sbalordito: - Ah, ah! Questa, Mike, non me la puoi
sfasare! -
-
Dimmi pure -
-
Erano spariti tutti, e c'era un enorme vortice in cielo! -
-
Erano spariti tutti perché c'era un uragano in arrivo; che sarebbe quel vortice
che hai visto e che hai tra l'altro preso in pieno! -. Tré
spalancò gli occhi: - Oh cazzo, allora sono nei guai -
-
Perché -
-
Ho saccheggiato un serie infinita di negozi -. Mike gli mise una mano sulla
spalla: - Ti do un consiglio da amico -
-
Quale? Chiedere scusa e spiegare l'accaduto? -, chiese Tré
fiducioso.
-
No. Scappare in Messico -.