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Autore: _newyorker    28/07/2010    3 recensioni
" Buon divertimento, grande uomo tormentato." Disse, aspra, prima di uscire e sbattere la porta violentemente.
Guardai lo strumento tra le mie mani, ora non avevo più vie di scampo.
Io, la mia chitarra, e il mio dolore.
So now I am feeling sick and she’s still having fun
I guess she thinks I am thick or maybe a little dumb
But it makes no to me I am a fool for misery
.
... I am falling in love with a girl that ain’t mine...
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'autrice: Okay, è da tempo che non entro su EFP per eventi vari, e di certo questo ritorno così melodrammatico non è dei migliori, ma questo è il mio umore, e dopo aver ascoltato per la... Trecentesima volta la canzone di Robert Pattinson, Falling in love for the last time, - perché è sua, diamine! -, il suo dolore e il mio si sono uniti, ed ecco cosa ne è venuto fuori. Spero non vi metta troppa tristezza, o troppo orrore, addosso.
Ovviamente il tutto è ambientato nel 2008, alla fine delle riprese di Twilight. Tutto è frutto della mia mente bacata, Robert Pattinson, Kristen Stewart, Tom Sturridge e tutto il resto della banda purtroppo non mi appartiene e blablabla.
Che dire, infine, della shot?
A quanto pare, quando quelle pazze delle Robsten che vedono cose che non ci sono - 16 agosto 2009, Parigi, anello con scritto Rob però pare abbiano convinto alcune persone che ci chiamavano pazze! O: - pensavano che Kris avesse paura di lasciare la sua gabbia dorata per l'uomo che amava, ci avevano beccato alla grande.
Viva queste pazzoidi, và.
Au revoir,
Meg.


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~ Falling In Love For The Last Time.



" E... Fine! " Sospirai, così come la dea accanto a me, e il resto dei presenti.
Finalmente le riprese del primo libro della saga erano terminate. Non potevo crederci.
Avevo passato talmente tanto tempo con queste persone, con lei, che separarmene sarebbe stato difficile.
O forse, separarmi solo da lei lo sarebbe stato, ma per rendermi meno patetico cercavo di convincermi che anche Kellan, Peter, Ashley e gli altri mi sarebbero mancati.
Frenai ancora una volta la voglia di afferrare la mia chitarra, e liberarmi di quel peso che mi schiacciava il petto, e quasi mi soffocava.
Una parte di me stava frignando come un dodicenne alla sua prima cotta, per la parola 'fine' che Cath aveva appena pronunciato.
L'altra parte, quella dominata dall'uomo che aveva almeno un po' di orgoglio e rispetto per sé stesso, invece, esultava.
Non l'avrei più rivista fino al periodo in cui le première avrebbero avuto inizio, e poi... Chi lo diceva che Twilight sarebbe stato un successo mondiale?
Tutti Rob, tutti.
Dannazione.
Mi allontanai, improvvisamente colto da un quasi attacco di panico. Come potevo resistere?
Come potevo andare avanti?
Come potevo ancora recitare al fianco di una donna che amavo con tutto me stesso, che ne era consapevole, ma che mi stava distruggendo?
Forse lei non mi amava, forse lei mi riteneva un povero idiota - ciò che che ero, in verità. - , e il fatto che non avesse ancora mollato il macaco per correre da me e dirmi che mi amava almeno un po', ne era la conferma.
Stavo impazzendo.
Diedi un calcio alla mia roulette, incazzato nero. Dovevo andarmene, e subito.
" Rob... " Una voce, La Sua Voce.
Singhiozzante, triste, angosciata.
Per me? Per come mi stavo rendendo ridicolo? O perché forse provava le mie stesse emozioni?
" Che cazzo vuoi?! " Dissi, infuriato.
Basta farti del male, Rob, basta.
" Rob, ti prego. Guardami, girati. " Mi implorò, piangendo silenziosa, mentre mi afferrava una mano.
Il contatto mi mandò in pappa il cervello, più della sua voce. La voglia di farla mia, di stringerla e sussurrarle per la prima volta quanto la amassi era fortissima.
Una settimana fa avevamo ceduto, e avevamo fatto l'amore. Il mattino dopo ero pronto a dirle che mi ero innamorato di lei, che il giovane e irresponsabile Robert non aveva occhi che per lei, e che avremmo affrontato Michael insieme.
Ma lei non c'era, lei non era più avvinghiata a me.
Non ci eravamo più parlati da allora, e quando Michael era spuntato sul set, abbracciandola possessivo davanti ai miei occhi, avevo capito tutto.
Kristen Stewart non sarebbe stata mai mia.
" A cosa serviverebbe, Stewart?! Sono stanco, sono distrutto. Non preoccuparti, non dirò nulla allo scimmione nano, nessuno saprà mai niente. Saremo Edward Cullen ed Isabella Swan per - feci finta di pensarci su per qualche secondo - ... altri tre anni, e poi basta. Spariremo uno dalla vita dell'altro, per sempre. "
La mia voce, nonostante cercassi di controllarmi, si spezzò proprio su quel per sempre.
" Ma io non voglio, Rob, io non voglio! " Provò a fermare la mia salita sulla roulotte, mettendosi davanti a me, e riuscendo finalmente a guardarmi negli occhi.
Quei grandi occhi verdi - una delle cose che mi aveva fottuto -, pieni di lacrime, mi abbagliarono, e mi sciolsi. Le presi il viso tra le mani, e chiusi gli occhi, appoggiando la mia fronte sulla sua, debole come sempre.
" E allora cosa vuoi, Kristen? Cosa? Ti ho dato tutto, il mio amore, il mio cuore, la mia anima. Tutto. E tu mi hai fatto capire, per l'ultima volta, che non è ciò che vuoi. Lasciami andare, ti prego, o mi ucciderai." Lei mi fissò, sbarrando gli occhi.
Un singhiozzo la percosse così violento che mi preoccupai.
" Tu sai cosa voglio." Sussurrò, abbracciandomi.
Chiusi gli occhi, e sentii qualcosa di umido percorrere la mia guancia, per poi finire sui suoi capelli.
Nello stesso secondo in cui lei alzò scioccata la testa, ancora più angosciata, una voce ci fece sobbalzare entrambi.
" Kris? Sei con Thomas? " Thomas. Puah.
Poteva essere solo sua quella voce così odiosa, così poco virile. E inoltre, solo lui mi chiamava con il mio secondo nome, che avevo esplicitamente detto di odiare.
Kris si staccò, terrorizzata.
Io la fissai, per l'ultima volta.
" Hai ragione Kris, io so cosa vuoi." Dissi, duro, prima di chiudermi nella roulotte.
... E quella cosa non sono io.

• ~ •



" Rob!" Mi girai, sorridente.
Come potevo non sorridere davanti a quello spettacolo? La mia famiglia, compreso Tom, mi aspettava fuori dall'aereoporto di Londra.
Tutti avevano uno sguardo preoccupato, triste. Soprattutto mia madre, che già immaginavo nascondere una grande ascia nella borsa, pronta a partire per Los Angeles per uccidere la donna che aveva ferito il suo piccolo Rob.
Ovviamente, per quanto riguarda i miei genitori e le mie sorelle - Tom già sapeva, dato che avevo fatto il provino per lei, dopo che mi aveva convinto. - , durante una loro visita sul set, avevano visto in che modo guardavo Kristen, il modo totalmente adorante in cui parlavo di lei, e avevano capito tutto. Ma tutti sapevano che Kristen aveva un ragazzo, e lì era partita la ramanzina di mia madre.
Lasciala perdere, Rob. C'è di meglio per te, non voglio vederti soffrire.
Il fatto è che i miei genitori non sapevano cosa era successo con lei, pensavano che fossi un povero idiota che andava dietro ad una ragazza fidanzata che non aveva ricambiato il suo amore.
Non sapevano di tutti i bei momenti, segreti e non, che avevo passato con lei.
Non sapevano che avevamo fatto l'amore.
Sospettavo che Tom avesse spifferato tutto alle mie sorelle, dato che insistevano nel dirmi che dovevo combattere per lei, perché anche lei mi amava, anche se non era mia.
Li guardai, sbuffai, e feci per tornare indietro. Non volevo persone tristi, volevo che fossero felici.
Volevo riposarmi, prima di partire per la prima tappa delle tante première che avremmo dovuto fare.
Le mie sorelle scoppiarono a ridere, prima di proferire, urlando, in un:
" Hei, Edward, Edward mordimi!!" Le guardai, scuotendo il capo. Le mie fan numero uno, coglione come sempre.
Corsi verso di loro, mettendo in bella mostra i miei denti, e mi tuffai tra le loro braccia.
Fu il turno dell'abbraccio di mia madre, e lì, finalmente, mi sentii a casa.
Tra persone che mi amavano, totalmente ed incondizionatamente.

Sbuffai, affondando il volto nel cuscino.
Ero a Londra da due giorni. Non avevo notizie di lei da tre giorni. Probabilmente, era lì, con le sua famiglia e il suo fidanzato perfetto, a divertirsi sotto il sole di Los Angeles.
Stavo impazzendo, quella piccola stupida ragazzina insulsa mi stava facendo diventare matto.
E per lo più, un miscuglio di suoni e parole - una canzone, forse. - mi rimbombava nel cervello, opprimendomi, e non riuscivo ad ignorare quel trambusto.
Inutile dire che sembravo un povero depresso, e che per quanto fossi cirocondato dalle persone più care che avevo, sentivo un vuoto immenso.
E tutti se ne erano resi conto. Ero stato davvero così stupido da pensare che non avrebbero capito?
Che idiota.
Qualcuno bussò alla porta, non risposi, sperando che credessero che ero ancora nel mondo dei sogni.
Speranza vana.
Lizzie entrò, come un vulcano, in camera mia, gettandosi su di me. " Hei, fratellone famoso, ho una notizia straordinaria per te!! " Urlò, voltandomi.
Non opposi resistenza, cercando di farmi coinvolgere dal suo entusiasmo.
" Ti trasferisci?! " Feci, ironico.
Molto matura, mi rispose con una linguaccia.
" Ebbene no, per lo meno non ancora. Ma Lee mi ha appena detto che tra tre giorni terrà un concerto in un nuovo locale, come solista. Ci vuole tutti lì!"
" Tre giorni? E perché me lo dici adesso?! " Domandai, scocciato.
" Beh, pensavo ti interessasse, sai, non tutto gira intorno alla Stewart, questo non vuol dire che debba fregartene di tutto, comprendi fratellino?!" Domandò, acida.
Mi alzai dal letto con uno scatto, di nuovo quella musica, e quelle parole mi inondarono il cervello...

I am falling in love for the last time
I am falling in love forever and ever


Guardai Liz, e le feci segno di uscire immediatamente, scuotendo la testa.
Dovevo liberarmi di quelle parole, e di quella musica.
Invece mia sorella mi guardò, si girò, afferrò la mia vecchia chitarra, e me la passò.
L'afferrai, titubante.
Forse lei mi conosceva bene quanto Tom, e come al solito ero stato troppo superficiale per capirlo.
" Buon divertimento, grande uomo tormentato." Disse, aspra, prima di uscire e sbattere la porta violentemente.
Guardai lo strumento tra le mie mani, ora non avevo più vie di scampo.
Io, la mia chitarra, e il mio dolore.

So now I am feeling sick and she’s still having fun
I guess she thinks I am thick or maybe a little dumb
But it makes no to me I am a fool for misery
[ ... ] I am falling in love with a girl that ain’t mine...



Due ore dopo, mi ritrovai sommerso da fogli, spartiti e robaccia varia.
Fissai la melodia che avevo composto, le parole che il mio amore per lei aveva creato.
Gettai la chitarra sul letto, e i fogli sulla scrivania. Infilai dei vestiti a caso, presi il mio giubotto e il capello, e uscii di casa, in fretta e furia.
Dovevo sbarazzarmi di quell'amore, al più presto.
Avrei dormito da Tom per i prossimi giorni, nella nostra vecchia casa, tornare dai miei non era una buona idea, per il momento.

Tre giorni dopo.

" Claaaaaaaudia! Hei, Claaaudia, bella bimba, forza!" Uscii dalla doccia, scioccato e scocciato allo stesso tempo.
" Tom, perché mia sorella è nel tuo bagno? O meglio, perché l'hai fatta entrare?!" Urlai, sorpassandola, diretto verso la mia vecchia camera.
" Tua madre ha preparato i biscotti, Rob!" Esclamò, e allora capii.
Ingordo di un Tom.
Sapevo che mia sorella mi aveva seguito, perciò afferrai i box, e la guardai eloquente.
" Non è roba che non ho mai visto, Rob, ti ricordo che il bagno quand'eravamo piccoli te lo facevo io." Fece, ironica, pizzicandomi le guance.
" Che vuoi, Liz? " Domandai, esasperato, sedendomi sul letto con solo l'asciugamano addosso.
" Stasera c'è il concerto di Lee." La guardai, inespressivo. " E ti conviene venire, ho già pagato il biglietto per te, Tom e Vic, e Lee ha bisogno di pubblicità, e del suo vecchio amico, stasera. Sei perfetto per entrambe le cose, non trovi, stella del cinema? " Domandò, retorica.
Risponderle di no avrebbe portato solo ad un litigio, in cui sapevo avrebbe vinto lei.
Perciò sbuffai, rassegnato, guardandola truce.
" A stasera." Ringhiai, spingedola fuori.
" Ti divertirai molto, piccolo Patty." Quella frase, e lo sguardo che lo seguì, non promettevano nulla di buono.

• ~ •



" Quattro birre, ghiacciate." Ordinai, trovando con lo sguardo Tom, Liz e Vic, che mi aspettavano ad un tavolo vicino al palco.
" Arrivano subito, signor Pattinson." Mi disse la cameriera, guardandomi lasciva.
E ti pareva. Questo era solo l'inizio della mia tortura.
" Prova, Prova. Buonasera, londinesi! " Mi girai verso il palco, dove un uomo sulla quarantina fissava emozionato il pubblico. A quanto pare, c'era parecchia gente, quindi apertura eccellente. Che fosse o no merito mio, non mi importava.
Ero qui solo per Lee.
E per non sentire le lamentele di Liz.
Mi ripresi, quando la voce di Lee sostituì quella dell'uomo. Mi ero perso la presentazione.
Lee fissò mia sorella, che in risposta fece un cenno, lui mi guardò, e poi sospirò, preparandosi.
Che stava succedendo?
La cameriera mi richiamò, passandomi le quattro birre. Cercai di afferrarle il più saldamente possibile, ma quando l'uomo sul palco cominciò a suonare, per poco non feci schiantare tutto per terra.
Mia sorella mi fissò, colpevole, mimando un ' mi dispiace ', mentre la mia canzone, la canzone che avevo scritto per lei, riempiva malinconicamente l'ambiente.
La mia storia, la nostra storia.
Pensai, con un tuffo al cuore.

If you’re sitting comfortably then let me begin
I want to tell you a tale about a mess that I am in
And it all starts with a girl and she’s breaking up my world
She’s got these big green eyes and their as wide as the moon
And they can take you to bed without you leaving the room
I would kill just to be her man she’s too cool to give a thought

I am falling in love for the last time
I am falling in love forever and ever
I am falling in love with a girl that ain’t mine
I am falling in love for the last time

She makes me feel like a king
She makes me feel like a freak
She preys on me because she knows that I am weak
And she knows just what to say just to brighten up my day
So now I am feeling sick and she’s still having fun
I guess she thinks I am thick or maybe a little dumb
But it makes no to me I am a fool for misery


In quel momento, sentii per la seconda volta in vita mia qualcosa di umido attraversarmi la guancia.
Lizzie mi guardò, come a dirmi che le sorprese non erano finite.
Guardai nello stesso punto in cui guardava lei, e in quel momento, sentii il mondo crollarmi addosso.
" Kristen... " Sussurrai, paralizzato.
L'oggetto dei miei sogni e dei miei incubi mi fissò, piangendo, per poi scappare fuori.
Appoggiai in malo modo le birre sul un tavolo a caso, ricevendo degli insulti. Non me ne curai, dovevo seguirla.
Era qui, a Londra, e ora non poteva sfuggirmi. No, non più.
Uscii fuori, e la notai, mentre arrabbiata prendeva a calci la sua auto.
" Non sarei dovuta venire, sono una grandissima idiota, una grandissima idiota."
Fermai il suo delirio, afferrandola per un polso e facendola sbattere contro il mio petto.
Il mio piccolo incubo, finalmente di nuovo tra le mie braccia.
Lei rimase paralizzata per un due secondi, poi si riprese, e si strinse forte a me, fino a quasi strapparmi la camicia.
Rimanemmo così, con lei che piangeva - e probabilmente anche io -, per un po'.
Poi una piccola idea mi balenò in mente, e colto dall'irritazione rovinai quel momento.
" E' stata Lizzie a farti venire?! " Domandai, staccandola da me, ma tenendola per le spalle.
Lei notò la rabbia nei mie occhi, e si scansò bruscamente.
" Sono venuta qui da sola, Rob, nessuno mi ha imposto niente, se non il mio stupido cuore. Sono stati i tuoi genitori a dirmi che eri qui, insieme a Tom e alle tue sorelle. E non preoccuparti, tua madre mi ha già strigliato come si deve. Se non fosse stato per tuo padre probabilmente mi avrebbe ucciso, e forse avrebbe dovuto farlo." Disse, singhiozzando, e voltandomi nuovamente le spalle.
In quel momento, sorrisi come un povero idiota.
E dissi l'unica cosa che forse non avrei dovuto dirle, ma ne avevo un gran bisogno, un bisogno che mi tormentava da mesi.
" Ti amo." Lei si girò, sconvolta.
Mi fissò per una frazione di secondo, per poi scagliarsi contro di me, e prendermi a pugni il petto.
" Tu non devi amarmi, Rob, non devi. Non devi scrivermi canzoni, non devi soffrire per me, non devi pensarmi, non devi parlarmi, non devi nemmeno nominarmi, perché io non mi merito niente di tutto ciò. Io non ti merito. Io non merito di amarti, non merito di soffrire per te, non merito questa voglia incessante di stare con te sempre e per sempre, e di mandare a puttane una vita che odio con tutta me stessa, e che non ho mai voluto. Ciò che mi merito è soffrire, accanto a un uomo che non amo, nella mia falsa gabbia dorata, merito di vederti accanto ad una bella donna che ti amerà, che ti sposerà e ti renderà felice, e quella donna non posso essere io, perché non ne sono all'altezza. " La fissai, scioccato, mentre si accasciava al suolo, e si stringeva le mani al petto.
Mi abbassai, sentivo che stavo per perderla, e non potevo, non dopo che aveva detto di amarmi, di volermi, così come l'amavo e la volevo io.
Lei mi meritava, non contava quanto mi aveva fatto soffrire, perché l'avrei perdonata sempre e comunque.
" Sposami, Kristen Jaymes Stewart. Sposami e rendimi felice, perché io lo farò con te. So che sei insicura, so che il mio mondo ti spaventa, ma io ti amo, e supereremo tutti insieme. Posso essere all'altezza di Michael, posso darti tutto ciò che ti dava lui e anche di più. Lui non ti ha amato in quattro anni nel modo in cui io ti amo da mesi. Ti prego, Kiki, non abbandonarmi, perché tu mi completi, e senza di te sto impazzendo. Mi sono innamorato di te, mi sono innamorato per l'ultima volta, della donna con cui voglio condividere il resto della mia vita, per sempre. Sposami. E sii felice anche tu." La guardai negli occhi, colmi di lacrime, e nuovamente si spinse su di me, senza però farci cadere. Ero in ginocchio, e il tremolio rendeva il mio equilibrio molto precario.
Aspettai gli ennesimi pugni, che però non arrivarono.
" Sì, Rob, sì."
La guardai, scioccato, e in un attimo sollevai entrambi da terra, baciandola con tutta la passione e l'amore che potevo.
Mi portò verso la sua auto, e allora capii.
In un baleno fummo a casa di Tom, diretti verso la camera da letto.
Mi guardò per un attimo, sorridendo.
" Poi sarà per sempre." Disse.
" Non chiedo di meglio." Risposi, spingendola sul letto, mentre mi trascinava con sé.

Una forte luce costrinse i miei occhi ad aprirsi, ma io non volevo.
Volevo ancora vivere in quell'atmosfera beata per un po', stringendo a me la donna che amavo, e che avrei sposato. Kristen pensava stessi scherzando, probabilmente, ma per me quella era una proposta più che seria.
Sorrisi, cercandola, per poi trasformarmi in una pietra.
Nel letto c'ero solo io, il mio odore, e un breve ricordo del suo calore e del suo odore. Mi alzai dal letto in due secondi, e fui colto da un capogiro.
Mi veniva da vomitare, lei non c'era. Infilai i boxer, alla svelta.
Una piccola parte di me sperava che lei fosse giù, a preparare la colazione mentre parlava beata con Tom, ma mi stavo illudendo.
E lo sguardo del mio migliore amico, una volta sceso giù, me ne diede la conferma.
Titubante, mi porse una lettera, che profumava di lei.
Non l'aprii nemmeno, scagliandola verso il muro e dirigendomi - senza sentire, vedere, o toccare nulla di ciò che mi circondava. - verso la mia camera. Sapevo già le cazzate che aveva scritto in quella lettera: Caro Rob, io ti amo, ma non abbastanza per abbandonare il mio porto sicuro, il mio macaco sicuro, e la mia vita sicura e magnifica di Los Angeles. Ti ferirò mostrandomi felice con Mike alle première. Bacioni, Kristen Stewart.
Forse stavo per avere un letale infarto, perché in quel momento, il dolore al petto mi stava lacerando l'anima, il corpo, la mente.
" TOM!" Urlai, prima di cadere nel buio totale, dove ad accogliermi c'era lei, la donna che non sarebbe mai stata mia.

I am falling in love for the last time
I am falling in love forever and ever
I am falling in love with a girl that ain’t mine.

I am falling in love for the last time.
  
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