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Autore: striklash    29/07/2010    8 recensioni
-Ehi Matt, se io morissi che faresti?- -Cosa?- -Dai, se da un giorno all’altro sparissi dalla tua vita?- -Mi sentirei vuoto Mel. Più di quanto immagini.- -…- -E se fossi io a morire?- -Tu non morirai prima di me. Sei troppo buono, inutile ed innocente per morire prima di me.-
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ti ha mai incuriosito sapere come sarebbe finita la tua vita? E’macabro, lo so, ma è sempre stata la mia ossessione.

Non ho mai temuto la morte, mi affascinava.

Ma quando questa ti porta via ciò che di più bello hai, chi ti ha conosciuto per quello che sei…

Quando la morte ti porta via l’unica persona che tu abbia mai davvero amato, allora cominci a chiederti se abbia davvero senso non temerla, perché la morte non ti colpisce solo fisicamente.

A volte ti distrugge tramite qualcun altro, ti attira a se lentamente, portandoti via tutto ciò per cui vale la pena vivere… Ti invita a riflettere…

Se non hai motivo di vivere, vieni da me, con me ritroverai ciò che hai perso…

Poi sei tu che devi valutare quell’ invito, e puoi interpretarlo in mille e mille modi.

Puoi ignorarla, soffrire in silenzio…ascoltarla…

 

***

 

“Non può essere tardi cazzo! Non può!”

pensava slittando con la moto per le strade della città.

“Tu-Non-Sei-Morto!”

Si ripeteva lottando per non far scendere le lacrime. Sarebbero state una prova troppo evidente del fatto che nemmeno lui credeva del tutto ai suoi pensieri.

Non si preoccupava di mandare a fare in culo tutti quelli che gli stavano urlando dietro, come avrebbe fatto di solito.

Quello che contava era arrivare in tempo, perché se non ce l’avesse fatta, non se lo sarebbe mai perdonato.

Si fermò ad un incrocio. Cercava di capire dove potesse essere andato. Poi lontano, dritto di fronte a se, vide un’infinità di macchine ferme, alcune donne urlarono.

-Cazzo!- urlò ripartendo a razzo.

All’improvviso la strada sembrava troppo lunga.

Vedeva poco, aveva cominciato a piovere ed era troppo lontano.

“Ovviamente, porca puttana doveva anche piovere!”

Sperava con tutto il cuore che quelle non fossero urla di paura.

Arrivato vicino alle macchine scese dalla moto senza nemmeno fermarsi e la lasciò ad un lato della strada. Si strappò via il casco dalla testa e prese a spingere tra la gente scesa e le macchine ferme. Ci volle una vita per arrivare alla fine di quel casino, e quello che vide gli fece gelare il sangue nelle vene.

Lui, al centro di un cerchio di macchine grigie. Al fianco di esse degli uomini che puntavano contro di lui una pistola. Il tempo parve fermarsi per un attimo.

Il rumore di troppe pistole che vengono caricate insieme, il suo urlo disperato mentre ricominciava a correre.

-Matt!-

Urlò con tutto il fiato che aveva in gola.

Come a rallentatore Matt si girò verso di lui.

Era sempre il solito. I capelli rossi scompigliati, la maglietta a righe, quei suoi strani occhiali arancioni, e quella dannatissima sigaretta in bocca.

Malgrado tutto gli rivolse un sorriso affrettato, prima di scuotere la testa.

-Vattene Mello! Scappa!-

In quel momento gli uomini premettero il grilletto.

La figura del rosso fu investita da migliaia di proiettili. Il suo corpo mosso in tutte le direzioni si afflosciò a terra mentre gli uomini salivano in macchina e scappavano.

La gente urlava, correva spaventata.

Mello era rimasto immobile, le braccia abbandonate lungo i fianchi, e senza rendersene conto le lacrime cominciarono a scendere copiose sul suo volto mischiandosi alla pioggia.

Cominciò a camminare piano, poi sempre più veloce, finche non si trovò di nuovo a correre urlando e piangendo.

Le persone lo guardavano apprensive, alcuni piangevano per lui e per il suo dolore.

Ma loro non capivano. Nessuna pietà in quel momento poteva ridargli Matt.

Arrivato vicino a lui si inginocchiò e gli prese la mano insanguinata.

Matt la strinse debolmente senza aprire gli occhi.

-Mello…-

Mormorò a fatica il rosso.

Mello smise di respirare per un attimo. Forse poteva salvarsi. Poteva chiamare un ambulanza, poteva… cosa? Cosa poteva fare di fronte ad un corpo pieno di pallottole…niente, aveva fallito ancora, tutta la sua vita era stata un fallimento.

-Mello…respira-

Disse il rosso abbozzando un sorriso, seguito subito da un gemito di dolore.

Lo odiava, Mello odiava Matt, perché in momenti del genere quello stupido scherzava. Avrebbe voluto urlargli contro di smetterla di essere così bambino anche in quel momento, ma l’unica cosa che riuscì a

 fare fu abbassarsi per abbracciarlo senza causargli altro dolore e

Matt si rilassò, per quanto gli era concesso, tra le braccia del suo migliore amico.

Il biondo con la voce rotta dal pianto cominciò a canticchiare una melodia.

Matt sgranò gli occhi.

 

 

Hush my love now don't you cry
Everything will be all right
Close your eyes and drift in dream
Rest in peaceful sleep



Tra i pensieri di Matt riaffioravano ricordi.

Quella era la ninna nanna che gli cantava sempre sua madre prima che morisse.

L’unico a cui avesse mai cantato quella canzone era stato Mello, una sera quando non riusciva a dormire, erano bambini e da allora non l’aveva più cantata o sentita.

Gli occhi di Matt si riempirono di lacrime.

-Mello…-

Mello gli posò un dito sulle labbra per farlo stare in silenzio.

-Andrà tutto bene Matt, te lo prometto.-

Non smetteva di piangere e persino lui si sentiva preso in giro da quelle parole. 

Guardò il volto del rosso e si accorse che anche le sue guance erano rigate di lacrime.

Dolorose gocce d’acqua salata, che si infrangevano sulla sua maglietta sporca.

Ma sorrideva. Si, Matt sorrideva.

Mello alzò gli occhialetti del rosso fin sopra i capelli per accertarsi che il suo sguardo non fosse felice come la bocca, ma gli occhi verdi di Matt brillavano di una luce propria che si rispecchiava in quelli azzurri di Mello, increduli e feriti.

-Perché ridi? Che motivo hai di ridere?-

Chiese il biondo quasi urlando.

-Rido perché sono felice Mel. Non tutti possono morire accompagnati da un angelo che piange per loro.-

 

***

 

Sai Matty…

Forse è in quel momento che ho capito davvero cosa dovevo fare.

Non ho mai avuto il coraggio di prendere in mano la situazione

Avevo capito che era arrivato il momento di dirti tutta la verità.

Ma tu mi conosci Matt…

Non sono mai riuscito a fare qualcosa in tempo…

 

***

 

Mello strinse più forte la mano del rosso.

-Matt non mi lasciare ti prego-

Era poco più di un sussurro, ma nella mente di Matt la frase rimbombava come un eco.

Stava per abbandonare sulla terra il suo tenero micio…

Alzò una mano fino a sfiorare la guancia del biondo, muovendo delicatamente le dita fino a portare dietro l’orecchio una ciocca di capelli, bagnati dalla pioggia, eppure così belli.

Mello chiuse gli occhi ricominciando ad urlare mentre altre lacrime scendevano e si mischiavano con la pioggia.

-Perché non dici niente? Non devi lasciarmi! Hai capito? Non puoi lasciarmi qui!-

Si accasciò piano affianco al corpo del rosso poggiando piano la testa sulla sua spalla.

Matt prese fiato e cominciò a parlare a voce bassa, con fatica.

-Mi dispiace Mel…non posso combattere contro qualcosa più grande di me…

Ho scoperto finalmente che la vita non è un videogame…Se muoio non ho un tot di vite che posso usare…Non posso resuscitare come Mario Bros vero Mel? Me lo dicevi sempre di crescere, di imparare a distinguere i sogni dalla realtà.

Perdonami se sono rimasto troppo bambino… Perdonami se ti ho fatto arrabbiare, se non ti ho mai fatto capire quanto sei importante per me, quanto ti voglio bene.

Perdonami se continuavo a ripeterti che sei un ragazzino possessivo, se ti rispondevo male…è che sei così presuntuoso a volte…Abbiamo caratteri così diversi, eppure in tutti questi anni senza te sarei stato perso…

Mello perdonami se non sono mai riuscito a dirtelo, ma sei la cosa più bella che sia mai entrata nella mia vita… Grazie di avermi insegnato ad amare, ad aprire il mio cuore.

Però adesso…-

Si fermò un attimo colto dal dolore. Mello affianco a lui tratteneva il respiro con gli occhi spalancati… Il suo fedele cagnolino…lo stava salutando…

-No Matt…non…non devi scusarti…metteremo tutto a posto…-

Matt inclinò la testa di lato per guardare Mello negli occhi.

-Sai Mel…non ti ho mai detto quanto sono belli i tuoi occhi…Sto diventando smielato…Mi faccio venire il diabete da solo. Ma è così…

Lo sappiamo entrambi come andrà a finire, ma promettimi che non farai niente di stupido Mel.

Non posso sopportare di vederti soffrire, sorridi un ultima volta…fallo per me.-

-Non posso Matt…Mi vedrai sorridere quando starai meglio.-

-Io non starò meglio…-

Il respiro di Matt diventò affannoso.

La pioggia aveva lavato via il sangue dal viso dolce del rosso.

-Matt, idiota stammi a sentire! Tu non puoi lasciarmi da solo! Io senza di te non sono niente!-

Portò una mano tra i capelli di Matt accarezzandoli dolcemente.

-Dai Mel te la caverai come sempre.-

-Matt ti avverto! Non provare a lasciare la mia mano! Non allentare la presa nemmeno per un secondo!-

Matt strinse la presa sulla mano di Mello.

-Ehi…biondina vieni più vicino, mi sa che è ora…il mio treno sta arrivando…ma prima devo dirti delle cose.-

Mello ridacchiò senza pensarci, lo chiamava sempre biondina quando voleva farlo incazzare, ma in quel caso ricevette l’effetto contrario.

Poi si riprese.

-Ma che cazzo dici? Treno?? Che tr…-

La sua tirata sui treni fu interrotta dalle labbra di Matt che si posarono sulle sue.

Tirò su le loro mani intrecciate.

-Voglio ricordarti sempre così biondina, sorridente…-

Mello rimase paralizzato a guardarlo mentre altre lacrime scendevano prepotenti sulle sue guance.

-Matt…-

Il rosso chiuse gli occhi in una smorfia di dolore.

-Ehi, piccolo angelo…scusa se non ti ho mai detto che ti amo.-

L’unico rumore era il suono del cuore dei due ragazzi.

Tum Tum Tum

-Matt…-

Tum Tum Tum

Gli occhi di Matt si chiusero lentamente. La testa ricadde di lato, il petto si fermò e la mano calda del rosso, aggrappata saldamente a quella di Mello, si aprì piano ed involontariamente ricadendo come un peso morto per terra.

-Matt…Matt!-

Mello si alzò di scatto stringendo ancora la sua mano.

-MATT!! Cazzo smettila! Ti avevo… detto…. di non… lasciare… la mia… mano!-

Disse alternando ad ogni parola un colpo sul braccio del rosso.

 -Apri quegli occhi coglione svegliati! Matt! Matt! Io…-

Si accasciò a terra con la testa china.

-Non ti ho detto che ti amo anche io Matt…-

 

***

 

Sai una cosa Matt?

Penso che sia stato in quel momento che ho capito davvero che senso avesse la mia vita.

Eri tu, quel senso che mi permetteva di andare avanti giorno per giorno.

Tu, che da bravo, bastardo cane quale sei mi compravi la cioccolata per farmi stare zitto.

Tu che mi rassicuravi e mi abbracciavi quando mi arrabbiavo per colpa di Near.

Tu che mi mandavi a fanculo ridendo ogni volta che ero troppo possessivo, troppo bambino.

Tu che non capivi che la mia ossessività non era altro che gelosia nei tuoi confronti.

Ho imparato a conoscerti quando eravamo solo due bambini, e ci siamo confortati a vicenda.

E’ stato facile, troppo per me, volerti bene ed aprirmi con te.

 

-Ehi Matt, se io morissi che faresti?-

-Cosa?-

-Dai, se da un giorno all’altro sparissi dalla tua vita?-

-Mi sentirei vuoto Mel. Più di quanto immagini.-

-…-

-E se fossi io a morire?-

-Tu non morirai prima di me. Sei troppo buono, inutile ed innocente per morire prima di me.-

-Dai Mel seriamente…-

-Ti seguirei.-

-In che senso?-

-Andiamo Matty, mi conosci abbastanza bene da capire che senza di te la mia vita farebbe schifo.-

-Mi stai dichiarando il tuo amore biondina?-

-Piantala…ti sto dicendo che sei l’unica persona al mondo a cui tengo, l’unica per cui sacrificherei la mia vita.-

-E se io ti chiedessi, come ultimo desiderio, di non seguirmi e vivere la vita anche per me? Lo faresti?-

-Certo…che no.-

 

In quel momento la mia mano sfiora qualcosa di duro attaccato al mio fianco.

Prendo in mano la mia pistola e la guardo come se la vedessi per la prima volta.

-Ehi Matt, mi stai aspettando vero?-

Ti stringo forte la mano e mi chino su di te posando le mie labbra sulle tue ormai fredde.

Ti accarezzo i capelli lentamente e mi stendo affianco a te sorridendo e chiudendo gli occhi.

Sapevi che l’avrei fatto, e non serve cercare di farmi sentire in colpa con i ricordi.

-Ti renderò la morte un inferno..-

Mormorai prima di premere il grilletto.

 

 

 

 

La mia prima storia..

Ok...Fa un pò schifo essendo la prima, ma mi sembrava giusto dedicarla a loro..forse un pò di più a Matt, ma comunque loro che mi hanno fatto ridere, preoccupare, urlare, sclerare e piangere. :3

Loro che pur essendo semplici personaggi di un manga mi hanno donato emozioni.

MaTT&MeLLo

   
 
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