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Autore: NonSense    29/07/2010    4 recensioni
- Allora io vado, notte. - disse salutando i genitori per poi sparire dietro la porta della sua cameretta, che era possibile intravedere sin dalla cucina.
- Sei davvero un ipocrita. Come riesci a mentirle in questo modo? Sappiamo benissimo entrambi cos'hai fatto oggi. - fu l'accusa della ragazza.
- Un ipocrita? Io? - domandò lui con un sorrisetto che aveva un ché di amaro.
Era lo stesso che sfoggiava da quando era nata la bambina.
- Non so se te ne sei accorta, ma io voglio bene alla bambina. Nonostante un piccolo particolare; io non ho né i capelli, né gli occhi neri. E nemmeno tu. Lascio a te le conclusioni. - disse in tono acido lui.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore; _Naomi92_ Naomi92
Titolo; I principi azzurri hanno i capelli biondi e gli occhi azzurri, non è così Sakura?
Genere; Generale
Pairing ed eventuali altri personaggi; NarutoXSakuraXSasuke Avvertimenti;
Note;
Breve Introduzione;
Lei aveva cucinato e apparecchiato per due persone già da parecchio tempo.
Peccato che lui fosse in ritardo.
Come al solito.
Poiché non aveva niente di meglio da fare in quel momento, si sedette su una delle sedie della cucina e si mise ad osservare l'arredamento circostante.
Rating; Giallo
Note dell'autore (mi raccomando: nel caso inseriate citazioni, specificarne autore e fonte).

I principi hanno gli occhi azzurri e i capelli biondi, non è così Sakura?

- Sai Ino, credo proprio che io Sasuke- kun siamo fatti l'uno per l'altro. -
- Si, come no. Lo dicono tutte. -
- Io sono diversa dalle altre. E un giorno te lo dimostrerò. -
- Vedremo. -



Lei aveva cucinato e apparecchiato per due persone già da parecchio tempo. Peccato che lui fosse in ritardo.
Come al solito.
Poiché non aveva niente di meglio da fare in quel momento, si sedette su una delle sedie della cucina e si mise ad osservare l'arredamento circostante.
Era lei che aveva scelto tutto, lui le aveva lasciato carta bianca dicendo di non essere portato per queste cose.
Le pareti erano di un colore beige chiaro, il tavolo in cristallo, le sedie in pelle bianca e i mobili in rovere nero.
Questi ultimi avevano la capacità di dare alla stanza un aspetto quasi inquietante.
Sembrava che, da un momento all'altro i mobili avrebbero preso il sopravvento sulla stanza, inghiottendo loro per poi non rilasciarli mai più. Il perché però, rimaneva un mistero.

- Sakura, lui se n'è andato. -
- Lo so, Ino. Lo so. Ma ritornerà, ne sono sicura. -
- E allora perché stai piangendo? -
- ... -



Quando sentì le chiavi della porta principale entrare nella serratura, sobbalzò sul posto.
Emettevano sempre quello sgradevole rumore dell'acciaio delle chiavi che veniva a contatto con il ferro della serratura.
Insopportabile. Davvero insopportabile.
Lei, Sakura Haruno, abile ninja medico, allieva del Quinto e moglie del Sesto Hokage, s'irritava per così poco.
Incredibile. Negli anni era cambiata davvero molto.
- Sono a casa. - disse una voce allegra entrando in cucina.
Lei non si alzò nemmeno.
- Sei in ritardo. - fu gelida la sua sentenza.
Naruto inizialmente s'irrigidì, poi sfoggiò il suo solito sorriso solare e si avvicinò a lei con un andamento veloce per baciarla.
Lei si scostò offrendo solo la guancia come punto di contatto per le sue labbra.
- Sei ancora arrabbiata. - constatò lui serio, sedendosi sulla sedia di fronte a lei.
- Certo, che sono arrabbiata. In questi ultimi mesi rientri sempre in ritardo. -
- Tesoro, lo sai che ho sempre molto da fare. - affermò cominciando a mangiare del ramen, mentre lei continuava ad osservarlo insistentemente.
- Già, immagino che Hinata ti dia parecchio da fare. - gli disse lei acida.
L'espressione serena di Naruto si trasformò in una smorfia.
- Insisti ancora con questa storia? Te l'ho già ripetuto migliaia di volte che tra noi non c'è assolutamente niente. - dichiarò lui serio e anche arrabbiato, sperando di convincerla una volta per tutte.

- Sakura- chan ho mantenuto la mia promessa. Ti ho riportato indietro Sasuke. -
- Mi stai dicendo che Sasuke- kun è ritornato? -
- Certo. Ma fai piano, se mi abbracci così forte mi soffocherai. -
- Sì, scusami. -



- Non credo nemmeno ad una parola di quello che hai detto. - affermò lei cominciando a mangiare qualcosa.

- Ino, Sasuke continua ad evitarmi. E io proprio non capisco il perché. -
- Nemmeno io lo so, Sakura. Mi dispiace. -


La sua storia con Naruto era cominciata lo stesso giorno in cui Sasuke aveva fatto ritorno al villaggio.
Forse fatto ritorno non esprimeva ciò che realmente era accaduto.
Dopo un violento scontro con Naruto, dal quale il moro ne era uscito da perdente, era stato trascinato con la forza a Konoha dal biondo. Lei all'inizio era convinta che sarebbe tornato tutto normale, che i rapporti tra i membri del team Seven avrebbero ripreso a funzione, proprio come succedeva prima che Sasuke se ne andasse.
Lei era stata solo una sciocca, un'illusa.
E aveva pagato a caro prezzo questa sua incapacità di non rendersi conto di ciò che accadeva intorno a lei.
Sasuke aveva trascorso mesi e mesi senza rivolgerle le parola.
Era chiaro che lui non la voleva. Nemmeno come amica.
Poi, improvvisamente era arrivata, inaspettata, la proposta di matrimonio.

- Sakura, vuoi sposarmi? -
- Naruto, ma che cosa dici? -
- Sakura, tu l'hai capito che Sasuke non ti vuole e che non ti vorrà mai, vero? -
- Sì. -
- Sì, ma per che cosa? -



- Hai il colletto della camicia sporco. - gli disse lei spostando lo sguardo dal suo piatto al marito.
- Ah, - cominciò a dire lui preso alla sprovvista- è probabile che sia sporco. Oggi mi sono messo anche a fare dei lavori manuali per sistemare il mio ufficio.
- Ah, davvero? - gli chiese lei con un sorriso - E quali di questi lavori prevede l'utilizzo di un rossetto? -

- Sì, ti sposo. -



E lei aveva accettato la sua proposta.
L'affetto che provava per Naruto, misto alla gratitudine per aver riportato indietro Sasuke, l'avevano illusa di essersi davvero innamorata del biondo.
Nelle favole che leggeva da piccola, il principe azzurro veniva dipinto come un bel ragazzo dai capelli biondi e gli occhi azzurri, sempre allegro e gentile.
E lei credeva di averlo trovato.
Ma non era così.
Forse non tutti i principi azzurri hanno i capelli biondi e gli occhi azzurri.
O forse a lei era capitato uno difettoso...
La verita era che lei semplicemente non era innamorata di lui.
Un giorno poi, Sasuke aveva ricominciato a parlarle.

- Ho sentito dire che ti sposi con Naruto... -
- Già, a quanto pare. -
- Congratulazioni. -
- Grazie Sasuke. -
- ... -



Il Sesto Hokage cominciò a sudare, si scompigliò da solo i capelli nel tentativo di trovare una valida spiegazione, ma poiché non era abbastanza intelligente da trovare una giustificazione in così poco tempo, disse la prima cosa che gli venne in mente.
- Ma quale rossetto? Non c'è proprio alcun rossetto. - affermò con una risatina nervosa.
Intanto continuava a mangiare.
Ma tanto era quello che faceva sempre quando era colto in flagrante.
Che cosa credeva lui? Di avere a che fare con una scema?
Sperava davvero che lei non si accorgesse che lui aveva una relazione clandestina con Hinata da ben sei mesi?
In fatto di materia grigia non era mai stato granché.
E continuava a non esserlo tuttora.

- Sakura, ti è cresciuta la pancia. -
- Naruto, io sono incinta. -
- Davvero!? E' fantastico! -
- Sì, lo è... -

- Ho saputo che aspetti un bambino. Congratulazioni, Sakura. -
- Grazie, Sasuke. -
- Quindi tra un po' di mesi, vedremo una copia di Naruto fra i piedi? -
- Più o meno... -
- Uno secondo me era più che sufficiente. -
- ... -


- Papà, sei ritornato a casa! - esclamò una bambina di cerca sei anni entrando in cucina.
Si fiondò sul collo del padre, il quale la accolse amorevolmente abbracciandola.
- Ciao, tesoro. Cos'hai fatto oggi di bello? - le chiese facendola sedere sulle proprie ginocchia.
- Niente. Io voglio andare in missione, ma mamma dice di no! - esclamò ad alta voce, incrociando le braccia imbronciata.
- Ma Sachiko, tu sei troppo piccola per andare in missione. Tra un paio di anni anche tu potrai farlo, ma per adesso proprio no. -
Sakura intanto guardava quasi indifferente quella scenetta famigliare.
- Tu papi, cos'hai fatto? - gli domandò la bambina.
- Io ho lavorato tutto il giorno. Sono stanchissimo. - affermo fingendosi quasi morto dalla stanchezza.
- Tesoro, ora però vai a dormire. - le disse Sakura in tono gentile. La bambina si alzò di malavoglia dalle ginocchia del padre, lo salutò dandogli un bacio e abbracciandolo così forte che sembrava quasi volerlo strangolare.
- Allora io vado, notte. - disse salutando i genitori per poi sparire dietro la porta della sua cameretta, che era possibile intravedere sin dalla cucina.
- Sei davvero un ipocrita. Come riesci a mentirle in questo modo? Sappiamo benissimo entrambi cos'hai fatto oggi. - fu l'accusa della ragazza.
- Un ipocrita? Io? - domandò lui con un sorrisetto che aveva un ché di amaro.
Era lo stesso che sfoggiava da quando era nata la bambina.
- Non so se te ne sei accorta, ma io voglio bene alla bambina. Nonostante un piccolo particolare; io non ho né i capelli, né gli occhi neri. E nemmeno tu. Lascio a te le conclusioni. - disse in tono acido lui.
La bambina avrebbe dovuto colmare l'enorme baratro che li separava e invece stava solo contribuendo a farli allontanare.
Sembrava che Sachiko, armata di mattoni e cemento si fosse messa a costruire un muro tra loro due, che di per se, era gia abbastanza alto anche senza il suo aiuto.

- Sakura, la bimba ha gli occhi e i capelli neri. -
- Avrà preso da mio padre. -
- Ma tuo padre non ha nè gli occhi nè i capelli neri. -
- Lo so, Ino. Dannazione. Lo so. -
- Sai chi mi ricorda? -
- ... -


- Perchè non chiedi a Sasuke di occuparsi di sua figlia! Visto che io l'ho fatto per anni. -
Lei non rispose.
- Me ne vado da Hinata, almeno sarò sicuro che il bambino che aspetta lei è davvero mio.- esclamò ad un tratto ad alta voce, alzandosi dalla sedia per andarsene.
Come se non sapessero tutti che la cara, dolce e timida Hinata, se la spassava pure con Kiba.
L'unico che non se ne accorgeva era lui. Forse fare il principe azzurro proprio non faceva per lui.
- Tornatene pure da Hinata. - gli disse lei dietro.
Tanto poi sarebbe ritornato. Era inevitabile. Lui, come anche lei, avevano una reputazione da difendere e non avrebbero di certo potuto divorziare, dando cosi il cattivo esempio agli altri abitanti del villaggio.
Erano condannati a stare insieme per sempre.
- Certo che lo faro. - e sbattè la porta principale dalla quale era entrato una mezz'oretta prima.

- Sakura, tu come te lo immagini il principe azzurro? Io con gli occhi azzurri e i capelli biondi. Quelli che appena li vedi, pensi "Sono caduti dal paradiso! Spero solo non si siano fatti troppo male durante l'atterraggio." Ma cosa lo dico a fare a te, tu l'hai trovato. Certo è un po' scemo, ma ha comunque i capelli biondi e gli occhi azzurri. -
- Io non credo più nel principe azzurro, Ino. -
- Non e possibile, tutte ci credono. -
- Io preferisco gli antagonisti. Quelli con i capelli e gli occhi neri. -

  
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