Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Alice_97    29/07/2010    0 recensioni
Alice è una tredicenne, abita in una piccola città in America, figlia di una famiglia ricca e meschina, vuole scappare da una realtà che non le appartiene, ce la farà a convivere con il mondo esterno da sola?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
LE VERITAÕ NASCOSTE

"LE VERITA' NASCOSTE."

Ero rimasta ferma, non muovevo neanche gli occhi, quella notizia mi aveva completamente sconvolta.

Non poteva essere vero. Era ingiusto, crudele, meschino, poi mi ricordai in che mondo vivevo, assolutamente normale! Certo sempre disumano per me, ma io dovevo assomigliare agli altri, dovevo fare parte della massa, sennò potevo dare qualche problema alla mia bellissima famiglia "perfetta", che era tutto meno che perfetta, josh, mio fratello che aveva solo quattordici anni, si era scopato mezza scuola, mia sorella piu' grande era incinta di un ragazzo di cui non sa nemmeno il nome. Dimenticavo lei fa la "puttana".

Ma i miei genitori cercavano di mascherare lo stato disastrato della nostra famiglia, con un bellissimo sorriso smagliante e tanti soldi.

Perchè ero io quella che portava i problemi, non è colpa mia se sono un poÕ diversa, se sono umana, se quando vedo un film romantico piango, se a tredici anni il mio primo interesse non sono i ragazzi bensì le amiche e la danza.

Ora conoscete tutti la verità, della mia famiglia schifosamente ricca.

Ripensando alla notizia che mio nonno era morto da un'ora stavo male , ero l'unica che si preoccupava, i miei non gli volevano neanche fare un funerale, perchè costava troppo.

Che cazzo vuol dire questo, spendono un miliardo di soldi per delle stronzate e non possono spendere 1000 euro per mio nonno? Si, volevo assolutamente scappare da questa realta'.

Erano le otto di mattina, avevo ancora sonno, ma era già troppo tardi, presi le valigie che avevo nascosto sotto il letto, tirai fuori il biglietto del treno per Londra, si lo so è lontanissima, da qui, da questa cittadina americana, ma non mi importava, volevo andare il piu' lontano possibile da questa famiglia, da questo posto, volevo rifarmi una vita nuova, una vita vera, una vita mia.

Uscii dalla porta cercando di non fare rumore, presi la macchina, lo so che non la potrei portare, mi mancano ancora tre anni per prendere la patente, ma io volevo fare un piccolo dispetto a mio padre. Presi le chiavi, le infilai, girai, andai a 300 km all'ora, ero libera, poi la lasciai in un posto sconfinato, ( spero che non la ritroveraÕ mai!),

poi dopo cinque minuti arrivo' Jessica, lei è la mia migliore amica, anche lei ha una famiglia come la mia, scappavamo insieme, lei ha diciasette anni e la macchina la puo' portare, così di corsa andammo verso la stazione, le porsi il suo biglietto, poi salimmo sul treno e insieme ci mettemo a sentire l'i-pod, ovviamenete i Green- Day, il nostro gruppo preferito!

Il nostro sogno a Londra era andare a vivere insieme e poi trovarci un lavoro, io avevo rubato a mio padre undicimila euro, ci sarebbero bastati per un po'!.

Il treno ovviamente non puo' fare America-Londra, ci portava fino a New York, da là avremmo preso l'aereo diretto per Londra.

Le ore di treno passarono così velocemente che non ce ne accorgemmo.

Jessi si era addirittura addormentata, così la sveglaii cautamente, poi prendemmo le valigie e andammo verso l'area taxi, salimmo sul primo che c'era capitato e senza avere la soddisfazione di dire "segua quella macchina!" dicemmo "All'aereoporto! Grazie!".

Io e Jessi, ci divertivamo a commentare le vetrine dei negozi che si vedevano dal finestrino, pensavamo a quelli che ci sarebbero stati meglio e poi le scarpe, la nostra piu' grande passione!

Ma neanche il tempo di fantasticare troppo, che il taxi era arrivato all'aereoprto, così ringraziammo il conducente, pagandolo e poi scaricammo le valigie e le portammo fino al nostro gate.

Per la prima volta nella mia vita ero felice, non dipendevo da nessuno, potevo essere chiunque volessi, anche se il mio desiderio era solo essere me stessa, non ci sarebbe stata una madre che ti avrebbe detto "stai composta", oppure "fai silenzio!", ero sempre stata un'anima libera, mai indossato una gonna, mai andata a feste "regali", mai desiderato essere famosa, volevo solo essere Alice, insieme alla mai migliore amica stavo benissimo, lei mi bastava, poi certo anch'io avevo il mio sogno, volevo entare alla "Juliard" che si trova proprio a Londra, ma essendo molto insicura, non so se ce l'avrei fatta.

Anche se sotto sotto confidavo un po' in me, nella tecnica che ho, ma principalmente nella mia grande passione.

Ma a distarmi dai miei pensieri fu una voce che diceva " Volo per Londra!", ancora piu' elettrizata in quel momento, presi le valigie di scatto e trascinai Jessica, perchè volevo essere la prima, così fu, la signorina vide il biglietto ci fece passare.

Era l'inizio di qualcosa di nuovo, qualcosa che volevo veramente io, che nessuno mi aveva imposto.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Alice_97