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Autore: Annette85    30/07/2010    2 recensioni
Grandi nuvoloni si stavano addensando sopra Rainstar e il sole sembrava non voler fare capolino.
Michael sbuffò leggermente e decise di andare a prepararsi, era meglio che restare lì a fissare il cielo grigio, sperando che, come per magia, le nuvole sparissero completamente.[...]
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota: I personaggi di questa storia appartengono a me, chiunque voglia riusarli dovrà prima chiedermi il permesso e, forse, riceverà una qualche risposta.
Questa storia è stata scritta per la seconda edizione de I Corti, un simpatico concorso per racconti ultra-brevi indetto da XII Edizioni. Il racconto (di poco meno di 1800 caratteri) che ho presentato, pur essendo molto buono, non ha passato le seconde selezioni, sperao che apprezziate.
La storia è stata scritta più di un anno fa (più precisamente l'1 giugno 2009), ma solo oggi la pubblico qui (pensavo di averla già pubblicata XD).
Buona lettura^^


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Priorità

Grandi nuvoloni si stavano addensando sopra Rainstar e il sole sembrava non voler fare capolino.

Michael sbuffò leggermente e decise di andare a prepararsi, era meglio che restare lì a fissare il cielo grigio, sperando che, come per magia, le nuvole sparissero completamente. Guardò un attimo la stanza: lo stato nella quale si trovava era veramente pietoso: i vestiti erano sparsi ovunque e non si distinguevano quelli puliti da quelli sporchi. O meglio, solo nella sua metà di stanza sembrava essere passato un uragano, visto che quella di Deborah era ordinata, pulita e senza un solo oggetto fuori posto.

«Donne», grugnì mentre ripensava a ciò che gli aveva detto la moglie, quando erano andati a vivere insieme: “Patti chiari e convivenza lunga, non pensare che io diventi la tua schiava, a parte lavare e stirare, il resto lo fai anche tu. Quindi non aspettarti che riordini le parti delle stanze che ti competono”.

Michael rabbrividì leggermente al ricordo di quell’affermazione, non aveva mai visto Deborah più convinta di quello che avesse detto, infatti non aveva mai rotto quel patto e si era davvero limitata a lavare, stirare e riordinare solo le proprie cose.

Nel marasma della sua parte di stanza, un maglione rosso attirò l’attenzione, qualcosa lo aveva colpito: gli squarci sulla schiena erano inconfondibili. Si guardò allo specchio e, come ogni mattina, notò due cose bianche e piumose che facevano capolino dietro di sé.

«Stupide, dovevate rompere proprio il mio maglione preferito?» chiese ricordandosi gli avvenimenti della sera precedente, quando aveva soccorso un Innocente e il suo essere Angelo si era palesato, così come quelle ali. «Steve, Jack, è arrivato il momento di stabilire delle priorità», asserì deciso guardandole attraverso lo specchio.


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Prima di tirarmi i pomodori, colgo l'occasione per chiedere perdono per qualsiasi cosa abbiate letto. Spero tuttavia che la storia sia piaciuta almeno un po'... soprattutto per la sua brevità.

Ciao ciao

   
 
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