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Autore: Strega_Mogana    30/07/2010    6 recensioni
Ma quel lembo di stoffa non riporterà in vita il tuo amore. L’altra parte di te morta in una casa polverosa.
Non ti da calore e il suo profumo si affievolisce giorno dopo giorno.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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- Non si torna più indietro -


Il vento soffia forte da est, porta con sé il profumo della campagna scozzese e il sapore salmastro del mare.
I pochi alberi attorno a te sono spogli, i rami frusciano tra di loro come dita scheletriche che tentano di afferrare un lembo di notte.
Ti porti un ricciolo dietro l’orecchio e guardi ai tuoi piedi.
Lo strapiombo è profondo, l’acqua scura infuria contro la roccia. La spuma di mare bianca accarezza la pietra come un amorevole amante.
Il suono è quasi assordante, superato solo dal canto straziante del tuo cuore spezzato.
Ci hai messo settimane a trovare quel luogo preciso; quella stessa collina dove un giovane mago dilaniato dai sensi di colpa aveva chiesto aiuto cercando di salvare quello che era rimasto nel suo cuore.
Sapeva che Severus era morto per la prima volta proprio quel giorno, in quello stesso posto.
Anni prima quando aveva capito che Lord Voldemort avrebbe ucciso Lily Evans per colpa sua.
Per anni aveva vissuto una non vita restando nell’ombra, ostinato a non mostrare umanità al mondo.
Ma poi aveva ceduto; aveva imparato ad amare di nuovo.
Diceva di essere rinato con te.
Solo una giovane donna che conosceva appena la parte superficiale dell’amore.
Chiudi gli occhi lasciandoti cullare del rumore dell’oceano.
Semplici sguardi, pochi gesti, qualche parola e ne fosti stregata.
Persa nel mare nero dei suoi occhi. Perduta tra la tormenta della sua anima.
Una storia d’amore complessa; non priva di lacrime e parole dure.
Ma ricca d’amore e di focosa passione.
Ti piaceva quando ti accarezzava i capelli dopo l’amplesso.
Ti piaceva il suo profumo sulla tua pelle.
Ti piaceva il suo sguardo infuocato dall’eccitazione.
L’amavi.
L’ami ancora adesso.
Perduto.
Ti mordi un labbro, forte, quasi a farlo sanguinare.
Così come sanguina il tuo cuore.
Nascosti dal mondo vi siete amati sotto cieli privi di stelle, in notti freddi, in serate senza luna dove il camino restava spento, con un libro aperto sulla scrivania e una candela quasi del tutto consumata.
Avete suggellato il vostro amore con promesse che entrambi sapevate di non poter mantenere.
Un vita d’amore.
Felici.
Insieme.
Una famiglia.
Lui parlava del vostro futuro e tu fingevi di non vedere la disperazione del suo sguardo. O quelle rughe che diventavano più profonde man a mano che i mesi passavano.
Mai più amore.
Nessuna felicità.
Nessuna vita insieme.
Nessuna famiglia.
Morto.
Apri gli occhi.
Nulla ha più un senso ora.
I colori del mondo sono spariti nel momento in cui la luce ha abbandonato il suo sguardo.
Tutto il mondo è solo un immenso quadro in bianco e nero che non sai più apprezzare.
Il vento soffia più forte.
Ti stringi il mantello sulle spalle.
Un mantello nero, da uomo.
Il suo mantello.
Un punto è strappato; non l’hai cucito; non ha importanza.
Ti interessa solo sentire di nuovo il suo profumo su di te. Avvertire un poco del suo calore. Cercare di trovare la forza di andare avanti.
Ma quel lembo di stoffa non riporterà in vita il tuo amore. L’altra parte di te morta in una casa polverosa.
Non ti dà calore e il suo profumo si affievolisce giorno dopo giorno.
Vorrei… vorrei essere morta io…
Abbassi lo sguardo.
Il mare infuria scontrandosi con la scogliera.
Fai cadere un sassolino con la punta della scarpa, lo vedi rotolare per qualche metro poi più niente.
Inglobato dall’ombra e poi assorbito dal mare.
Come te.
Inglobata nel suo sguardo nero.
Assorbita dalla sua anima e dal suo cuore.
Non puoi tornare indietro dopo aver conosciuto un amore come il vostro.
Non si torna più indietro.
Alzi lo sguardo.
Si avvicina il crepuscolo. Il cielo si tinge con caldi colori pastello.
Ma i tuoi occhi sono accecati dal dolore e non li vedida. Una lacrima solitaria, l’ultima lacrima, si fa strada sulla tua guancia pallida, il vento la fa seccare quasi all’istante.
Sospiri osservando la prima stella della sera.
Sei debole. Lo sei sempre stata nonostante tutti dicessero il contrario.
Harry e Ron sono riusciti ad andare avanti.
Tu no.
Non provi nient’altro che dolore. Solo una lunga agonia che non si esaurisce con il tempo ma che si amplifica diventando sempre più insopportabile.
Il dolore che ti accompagna da quando vi siete lasciati.
La notte in cui Silente é morto.
L’avevi visto solo di sfuggita mentre la battaglia incombeva. Lui ti aveva guardato da lontano, un lieve cenno del capo e poi era sparito per uccidere il suo migliore amico.
L’unico che conosceva il vostro amore.
Lui che vi ha costretto a separarvi.
L’hai odiato per quello che vi ha fatto.
E poi l’hai rivisto nella foresta.
Harry e Ron persi per i boschi e tu inerme nelle tenda a piangere per lui.
Per voi.
Avevi sentito un rumore ed eri corsa fuori.
Lui non poteva vederti ma tu l’hai visto correre verso il lago.
Era vivo.
Anche se il suo volto narrava di mille vite di sofferenze.
Avresti voluto chiamarlo ma eri terrorizzata dall’idea di non vedere più amore nei suoi occhi.
Guar… da… mi…
Ti porti una mano alla bocca e soffochi un singhiozzo.
Il dolore ti trafigge il cuore, lo spacca, lo riduce a brandelli.
Non era rivolto ad Harry. Non era per lui quell’ultimo lamento disperato.
Era per te.
Lo sapevi. Avevi notato che cercava il tuo sguardo quando ti sei avvicinata con la fiala.
Ma non sei rimasta.
Hai ceduto.
Ti sei rintanata nell’angolo a piangere. Inerme.
Osservi di nuovo la scogliera e il mare sotto di essa.
Nulla ti lega più a questo mondo.
Nulla ti dà la forza di continuare a vivere.
Hai lasciato un biglietto ai tuoi amici
Una semplice preghiera.
Almeno nella morte potremo stare insieme.
- Severus…
Allunghi un piede.
Il baratro si apre sotto di te.
Senti il vento che fischia nelle tue orecchie, ti schiaccia il volto, ti fa mancare il respiro.
Il mantello svolazza attorno al tuo corpo pesante.
Lo schianto è fortissimo.
Il dolore è atroce, ma mai come quello del tuo animo.
Senti mille lame di ghiaccio entrarti dentro, dilaniare la tua carne, spezzare le tue ossa. L’acqua ti bagna, ti entra nel naso, in gola ma non hai la forza di tossire né di nuotare.
Le palpebre diventano sempre più pesanti, come il tuo corpo.
Sorridi, un’ultima volta al mondo che, lentamente, sta scomparendo in una nube nera. Nera come i suoi occhi.
- Sto arrivando amore mio…
Riesci a muovere appena le labbra, le parole sono spazzate via dal vento.
- Aspettami...
Poi solo oblio.

Fine


   
 
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