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Autore: maleka    30/07/2010    9 recensioni
Georgie/Abel
«Se non posso vivere insieme a te, allora preferisco morire anch’io!».
Il tuo cuore manca un battito mentre senti la terra aprirsi sotto i tuoi piedi.
«Se morissi qui, ora, non mi importerebbe».
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La porta della cella si apre cigolando. Tu alzi gli occhi lentamente e la vedi.
Lei è lì, davanti a te, bella come lo è sempre stata, e il cuore ti si stringe così forte che quasi si spezza.
La guardi e credi che sia solo la visione di un povero condannato a morte.
Chiudi gli occhi e scuoti la testa, mentre un sorriso amaro piega le tue labbra. Dio, come vorresti poterla stringere ancora tra le tue braccia!
«Abel…». La sua voce è musica sublime che ti attraversa l’anima.
Riapri gli occhi e la guardi ancora. I suoi capelli, il suo viso, le sue labbra… è una visione così bella che fa male.
Eppure sembra così vera...
E allora capisci: lei c’è, lei è reale.
«Georgie!», esclami con un filo di voce.
«Oh Abel!», sussurra trattenendo a stento le lacrime.
«Cosa ci fai qui?», le chiedi senza capire. «Dovresti essere in viaggio per l’Australia».
Sì, dovrebbe essere in salvo adesso. Perché è lì? Ma lei non ti risponde.
Vedi le lacrime scendere lente lungo il suo viso. Ognuna di esse è una lama che ti trafigge il petto.

Perché piange?, ti chiedi. Lei non dovrebbe mai piangere.
Trattenendo un singhiozzo, si avvicina e tu non fai in tempo a pronunciare di nuovo il suo nome che le sue labbra si schiacciano contro le tue.
All’improvviso, tutto si ferma.
Senti il tuo cuore battere talmente forte che sembra voglia scoppiare. Per quanto tempo hai aspettato questo momento, Abel? Quante volte lo hai sognato?
Nei tuoi pensieri ritorna il ricordo di quando la baciasti quella prima volta. Allora le avevi appena rivelato il tuo amore, illuso nel credere che lei ricambiasse quel sentimento.
E adesso? Cos’è cambiato adesso?
Le sue labbra si staccano lentamente dalle tue, ma non si allontana del tutto. Si aggrappa a te e ti stringe, con tutta la disperazione che ha nel cuore.
E tu, per la prima volta in vita tua, non sai che dirle.
«Avevo tanta voglia di vederti, Abel...». Le sue parole sono come spilli che ti pungono la carne.
«Mi mancavi così tanto!». Perché ti dice questo? Perché proprio adesso?
Un’altra lacrima le scende lungo il viso... vorresti potergliela asciugare.
«Non ce l’ho fatta ad aspettare che ti liberassero», ti dice ancora fissando i suoi occhi nei tuoi. Dio, quante volte ti sei perso in quegli occhi!
Lei alza le mani verso le tue e ti libera i polsi. Ti sfiora appena le dita e un brivido ti attraversa il corpo intero.
Ti parla del piano di suo padre e finalmente un sorriso le curva le labbra: crede sul serio di poterti salvare.
Tu la ascolti, ma i tuoi pensieri sono solo per lei. I tuoi occhi si incupiscono, il tuo sguardo si fa freddo.
«Perché ti sei messa in pericolo venendo qui?», le chiedi interrompendola. «Perché non siete salpati? Se ti trovassero verresti uccisa».
Lei ti guarda confusa. Sai che la stai ferendo parlandole in quel modo, ma non puoi farne a meno: lei è in pericolo e tu non puoi permettere che le succeda qualcosa.
«Dov’è Arthur?», le chiedi ancora.
«Si sta riprendendo bene…», ma la sua voce sembra incerta.
«Allora andatevene in Australia al più presto», le dici brusco.
Lei non ti risponde. È scossa dalle tue parole e non riesce a capire perché sei tanto duro con lei.
Il tuo cuore si stringe ancora: tu non vuoi farla soffrire, eppure...
Ti mordi le labbra e volti il viso: non riesci a guardarla mentre glielo dici.
«Se non vuoi che muoia per niente, allora salpate in fretta», la tua voce è un fiume di amarezza.
«Abel!». I suoi occhi si riempiono di nuovo di lacrime mentre, dolcemente, ti sfiora la guancia.
«Non devi nemmeno pensare a una cosa del genere», sussurra piano. «Se ti perdessi non potrei più vivere».
«Georgie…».
Dovresti essere felice in questo momento, felice delle parole che ti ha detto… ma non ci riesci.
Lei si avvicina di nuovo. Le sue dita si stringono alla stoffa della tua camicia, mentre col viso si nasconde tra le tue braccia.
«Se non posso vivere insieme a te, allora preferisco morire anch’io!».
Il tuo cuore manca un battito mentre senti la terra aprirsi sotto i tuoi piedi.
«Se morissi qui, ora, non mi importerebbe».
Perché? Perché ti dice questo? Non può pensarlo sul serio.
«Georgie…». Il suo nome è l’unica parola che riesci a pronunciare.
«Non voglio separarmi da te, Abel. È per questo che sono qui».
Nemmeno tu lo vuoi, non lo hai mai voluto.
Persino quando lasciasti l’Australia quella prima volta. Quel giorno scappasti via, ma il tuo cuore rimase con lei.
E quando fu lei a scappare in Inghilterra? La seguisti, perché non volevi perderla… la seguisti, pur sapendo che non eri tu l’uomo che voleva.
Lei ti bacia ancora, stavolta più dolcemente. Le sue labbra morbide si muovono sulle tue mentre la lingua, piano, le accarezza. E in quel momento un’altra lama ti trafigge il cuore al pensiero che già un altro ha assaggiato quelle labbra.
Ma ha davvero importanza adesso? Lei è lì, tra le tue braccia, e ha scelto te.
La stringi forte e sussurri ancora il suo nome. Intrecci le dita tra i suoi capelli dorati e inspiri il suo profumo di donna.
«Dici che potresti morire insieme a me…». La tua mano scivola piano lungo la sua schiena e scende fino a raggiungere i suoi fianchi.
«Pensavo che non ti avrei più rivista, che non sarei vissuto abbastanza per rivedere ancora il tuo volto…». Le tue labbra sfiorano lievi la sua bocca, il suo collo, la sua spalla.
«L’unica cosa che ha sempre riempito i miei pensieri sei tu...». Lentamente inizi ad aprire i bottoni che chiudono il suo vestito.
«L’unica visione che ha sempre riempito i miei occhi sei tu...». E con delicatezza glielo fai scivolare lungo il corpo.
«Fin da piccoli… solo tu…». Le tue dita accarezzano la sua pelle, così morbida e vellutata.
Quante volte, Abel? Quante volte hai desiderato toccarla in quel modo?
Un gemito le sfugge dalle labbra. Il tuo cuore accelera i battiti. La guardi e quasi non ci credi: lei è proprio lì ed è pronta a donarsi a te.
Col pollice le asciughi una lacrima che le scivola sulla guancia e sorridi. È tua adesso e lo sarà per sempre.
«Se posso vivere con te di nuovo…», continui a dirle mentre, con dolcezza, la adagi sul tuo giaciglio. «Se la fiamma della speranza può riaccendersi nel mio cuore… allora voglio che il tempo si fermi qui».
Lei ti sorride tra le lacrime che ormai non riesce più a trattenere. «Abel…», sussurra attirandoti a se.
Il tuo corpo adesso è sul suo, la tua carne sulla sua carne. Niente esiste più all’infuori di voi due.
La baci ancora, con passione e disperazione.
Potrebbe essere l’ultima volta che la vedi, la sola occasione per stare con lei, ma la verità è che non ti importa.
Per te, davvero, il tempo si è fermato lì.

 

 

Note:

Allora… Qualche giorno fa, rovistando tra le cianfrusaglie di mia madre, ho trovato i suoi vecchi fumetti di Georgie. Da piccola ho visto il cartone ed era uno dei miei preferiti. Sapevo che il finale era stato riadattato ed era molto diverso da quello del manga, ma non mi era mai capitato di leggere la storia originale… sì, perché sapere come finisce è una cosa, leggerlo ne è un’altra…
Così mi è venuta questa piccola cosa…. Quasi sicuramente ho fatto un pastrocchio e me ne scuso -.-‘… Ad essere sincera non è nemmeno venuta come in realtà l’evavo immaginata…
Cmq, la storia segue in tutto e per tutto il manga e differisce solo in alcuni punti dove l’ho arricchita di qualche sfumatura e qualche particolare. I dialoghi sono quelli originali e ci sono alcune frasi di Abel, che nel fumetto sono solo pensate (almeno così sembra), ma che io ho voluto che lui pronunciasse... a me piaceva l’idea che Georgie potesse sul serio sentirle…
Detto questo ringrazio in anticipo chi la leggerà e chi, eventualmente, la commenterà!
1 bacio a tutte, alla prossima!!


Aggiornamento del 1 agosto... ho modificato la shot, secondo il suggerimento dato da Australia, che ho molto apprezzato.
Colgo cmq l'occasione per ringraziare lei e Tedite per i commenti che hanno lasciato, e chi eventualmente commenterà in futuro.

   
 
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