Titolo:
Come
musica.
Rating: Verde.
Canzone: “Come musica” di Jovanotti.
Avvertimenti: Het, Missing moment, one-shot.
N.D.A: Il fandome
è
“Flor, speciale come te.”
Ho pianto come
una deficiente mentre scrivevo. Sto frignando
ancora adesso.
Non so
perché, ma da quando ho ascoltato per la prima volta
“Come musica” di Jovanotti ho pensato che fosse la
canzone di Flor e Federico.
So che probabilmente sarebbe stata più adatta a Massimo e
Flor, ma io la trovo
stupenda per la coppia che ho scelto, come stupenda è questa
canzone d’amore.
Alla fine
avrei potuto scrivere “Arrivederci”, per far
capire che Federico sarebbe stato sempre con lei, ma la canzone mi
suggeriva d’inserire
la parola “fine” che non vuole necessariamente
significare un addio.
La frase
segnata con questo simbolo *
(asterisco) è deliberatamente presa da una canzone di
Riccardo Cocciante,
"Che storia".
Introduzione:
Una
song-fiction per
descrivere il grande amore di Federico per Flor. Nata grazie alla
canzone
"Come musica" di Jovanotti.
COme
musica
I tuoi grandissimi sogni, i miei
risvegli lontani
I nostri occhi che diventano mani…
Flor,
mia piccola Flor, ricordi? Hai sempre amato la favola di Cenerentola.
E
tu, in effetti, eri solo una piccola bambinaia che desiderava una vera
famiglia. Armata di tanta dolcezza, amore e coraggio, ti sei insinuata
nelle
nostre vite.
Quando
quel giorno ci siamo incontrati e i nostri occhi si sono incrociati per
la
prima volta, ricordi? Tutto lì è cominciato, la
ruota del destino ha iniziato a
girare senza potersi più fermare.
Hai
chiesto alle tue fatine di potermi rivedere nuovamente e il tuo sogno
si è
avverato.
Hai
piantato radici nella nostra casa e nel nostro animo, assieme alla tua
adorata
noce.
Prima
era un gioco di sguardi, poi di parole e infine le nostre mani si sono
davvero sfiorate…
come
i nostri cuori.
La tua pazienza di perla, le mie teorie
sull’amore
Fatte a pezzi da un profumo buono…
Quante
volte abbiamo litigato per colpa delle streghe?
Quante
volte ti ho fatta arrabbiare per colpa loro?
Quante
volte hai pianto per colpa mia?
Io…
che da bravo idiota davo loro ragione. In ogni circostanza.
Io…
che cercavo disperatamente di amare Delfina. Senza riuscire a scorgere
il
marcio che c’era dentro di lei.
E
tu, che mi aspettavi. Sempre e spesso invano.
Mi
hai sempre perdonato tutto, hai sempre cercato di capirmi e non mi hai
mai
lasciato.
Dovere,
senso di colpa, gioia, dolore…
Tutto
questo ha fatto parte del nostro difficile amore.
Tutto
questo ha segnato la mia vita.
Il tuo specchio appannato, la mia brutta giornata
La mia parte di letto, in questa parte di vita
Il tuo respiro che mi calma se ci appoggi il cuore
La nostra storia che non sa finire.
Ricordi
il bagno? Oh si, mia piccola Flor, è stato teatro di tante
situazioni
imbarazzanti.
Tu
che parlavi alle tue fatine guardandoti in quello stesso specchio, dove
poco
dopo mi riflettevo io.
E
mentre mi radevo la barba con fin troppa foga, pensavo a te.
Mi
crogiolavo sotto l’acqua della doccia e maledivo la mia
incapacità di capire.
Di vedere.
Abbiamo
espresso i nostri turbamenti a quelle quattro mura.
Io
che dormivo nello studio, cercando di stare lontano da quella strega.
Senza mai
riuscire ad essere fermo nelle mie intenzioni.
E
tu in soffitta, come la piccola Cenerentola.
So che è successo già
Che altri già si amarono
Non è una novità
Ma questo nostro amore è
Come musica
Che non potrà finire
Che
mai…
Mai…
Tante
persone hanno gridato al mondo il loro amore prima di noi.
Mio
padre e mia madre, tuo padre e tua madre, Romeo e Giulietta,
Cenerentola e il
suo principe…
La
nostra storia era come le altre, perché avrebbe dovuto
essere speciale?
Perché
c’eri tu con me.
“Una
storia che non fa notizia, ma è la più bella che
ci sia.”*
Non
tutti hanno avuto il loro lieto fine, né sono stati liberi
di amare
Eppure
nessuno ha mai smesso di provare tale sentimento.
Le nostre false partenze, i miei improvvisi stupori
Il tuo “sex & the city”, i miei film con
gli spari
I nostri segni di aria in questi anni di fuoco
Solo l’amore rimane e tutto il resto è un gioco
Ogni
volta, ogni sacra santa volta, mia Flor, abbiamo cercato di
ricominciare.
Ma
sempre, vi era sempre, un ostacolo sul nostro cammino.
Io
che non vedevo cos’avevo davanti agli occhi
E
tu che pagavi per colpa mia.
Le
nostre litigate erano interminabili, mai che uno di noi due volesse
retrocedere. Ci infiammavamo così facilmente.
Tu,
per difendere i tuoi bambini, ed io perché troppo ottuso.
Siamo
così diversi eppure fatti per stare insieme, che
strano…
Ma
in fondo questo è il bello del nostro amore, non credi?
I tuoi silenzi che accarezzano le mie distrazioni
Ritrovarti quando ti abbandoni
Il nostro amore immenso che non puoi raccontare
E che da fuori sembrerà normale
Perdonami,
mia piccola Flor, quanto sono stato stupido.
Non
capivo l’evidenza dei fatti.
Ero
l’unico, in quella casa, a tollerare la presenza di quelle
due odiose donne.
Ho
lasciato che facessero soffrire i miei fratelli e te.
Ho
sempre chiuso gli occhi anche di fronte all’evidenza.
Ti
ho dato della bugiarda senza rendermi conto che la peggior imbrogliona
di
questa terra dormiva nella mia stessa casa.
I
tuoi silenzi dicevano tutto
E
le parole di Delfina non dicevano niente.
Capivo
solo di fronte al tuo dolore, mai una volta che l’avessi
fatto prima…
Ci
siamo amati in silenzio, quando finalmente mi sono deciso, ed abbiamo
sacrificato tale amore per il bene di chi non lo ha mai meritato.
Perdonami,
Flor.
So che è successo già
Che altri già si amarono
Non è una novità
Ma questo nostro amore è
Come musica
Che non potrà finire
Che
Che
Quanto
ci ho messo a capire che ti amavo?
Ormai
non lo ricordo più.
Quando
ti ho vista su quel letto d’ospedale ho compreso quanto
valessi per me.
Tante
persone hanno amato prima di noi
Ma
nessuno è stato stupido come me.
C’è
stato un momento in cui ho sperato con tutta l’anima di poter
essere felice con
te, con tutti voi.
Ma
come sempre il destino ci ha messo lo zampino, nel nostro caso Delphina.
Invece
di dedicare la mia esistenza a te, l’ho dedicata alla
peggiore delle arpie.
Perdonami,
amore mio.
Siamo stati sulla luna a mezzogiorno
Andata solo andata senza mai un ritorno
E abbiamo fatto piani per un nuovo mondo
Ci siamo attraversati fino nel profondo.
Ma c’è ancora qualcosa che non so di te
Al centro del tuo cuore
Che c’è?
Flor,
non ti ho mai chiesto cosa tu desiderassi davvero.
Ho
sempre dato precedenza ai bisogni di Delfina e mai hai tuoi.
Ho
sempre creduto a lei e mai a tutti voi.
Se
la stupidità avesse un nome, si chiamerebbe Federico
Fritzenwalden.
Quando
ti vedevo seduta a dondolare sulla tua altalena, oppure a guardare il
cielo
notturno, mi sembravi la creatura più tenera del mondo.
Perché, mi domando,
perché non mi sono dichiarato in quel momento?
Nonostante
tutto, abbiamo vissuto il nostro amore.
Ma
ora…
Amore,
dimmi, cosa posso fare per te?
So che è successo già
Che altri già si amarono
Non è una novità
Ma questo nostro amore è
Come musica
Che non potrà finire
Che
Che
Si
dice che l’amore sia qualcosa che vada aldilà del
tempo.
Io
credo che sia vero.
Ne
è la prova il fatto che ora io sia qui, davanti alla mia
tomba, ad osservare
tutto.
Osservare
te, Massimo e la vostra nuova famiglia, i vostri tre figli.
Non
sono amareggiato, né triste, nemmeno infelice.
Al
contrario, sono immensamente contento perché hai trovato la
tua strada per
essere felice.
Dopotutto,
un parte della vostra gioia è merito mio perché
mi hanno permesso di tornare a
risolvere i miei conti in sospeso, anche se per poco.
Quel
giorno, non ho lasciato solo delle direttive, ma anche una parte di me
stesso.
Un parte che tutt’oggi vive dentro Massimo.
Che non potrà finire
Che
Sei
finalmente una moglie e una madre straordinaria e felice.
Non
importa che sia con me o con un altro uomo, purché tu non
smetta mai di
sorridere.
Il
mio amore per te sarà eterno. Durerà oltre il
tempo stesso.
Perché
questo sentimento, se veramente tale, non cessa mai di esistere.
Nemmeno quando
il mondo giungerà alla sua fine.
E
quando ci rivedremo, in un giorno lontano…
te
lo ripeterò ancora…
“ Io
ti amo, Flor. Il mio amore per te non finirà mai. “
Che non potrà finire
Che
«
Federico. » mi giro verso quella voce che conosco fin troppo
bene.
«
Papà. » Mi guarda e mi stringe una spalla
affettuosamente.
«
Dobbiamo andare. » annuisco osservando il quadretto felice.
Lui comprende al
volo il mio stato d’animo e sorride. Come solo un padre sa
fare. « Non temere,
potrai tornare nuovamente se sarai in pensiero. »
«
Si, andiamo. » Arrivederci, amore mio. Sto per voltarmi, ma
non posso fare a
meno di chiamarla un’ultima volta. « Flor.
»
Che non potrà finire
mai…
Come
se avesse percepito il suono della mia voce sobbalza, guarda verso la
mia foto
e sorride.
Con
quel suo sorriso che ha sciolto il mio cuore di ghiaccio.
«
Flor, che succede? » la chiama Massimo con
curiosità.
Amico,
grazie di tutto. Per ciò che hai fatto per Flor,
per i miei fratelli…
E
per me.
«
Niente, ho solo visto una delle mie fatine. » Accarezza
lievemente i suoi tre bambini.
« Anzi no, il nostro angelo custode. »
«
Capisco. » Credo abbia compreso anche lui perché
guarda verso di me. « Andiamo?
»
«
Sì. » A quel punto, entrambi ci voltiamo per
prendere strade diverse.
Ma
che grazie al destino, e alle fate, si sono incrociate ancora.
Una
luce bianca illumina la felice giornata assolata
Ed
io torno al posto dove ora devo stare.
Che non potrà finire…
MAI.
Vero,
Flor?
Fine.