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Autore: Lady Moonlight    01/08/2010    7 recensioni
[ItachixSakura]
Davanti a lei le lanterne del piccolo paesino brillavano nella nebbia del primo pomeriggio. Dai camini s’intravedeva uscire del fumo mentre goccioline d’acqua scendevano dai tetti di paglia. [...]
Mentre le sue gambe si sforzavano di salire le scale che l’avrebbero condotta al suo triste destino il corvo volò sopra di lei posandosi sulla pira di legna. Inutili furono i tentativi di allontanarlo e dalla folla si levò un grido di stupore.
“Una strega!” gridarono per l’ennesima volta i cittadini del paese.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Sakura Haruno
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il Demone e la Strega

 

Una piccola macchia nera volava nel cielo. Chiunque avrebbe distolto immediatamente lo sguardo, ma non lei. La ragazza sospirò amareggiata e continuò a fissare il piccolo punto nero che solcava il cielo alla ricerca di qualcosa.
Il vento le accarezzò dolcemente il volto, come carezze che un tempo le aveva rivolto lui.
Riprese a camminare con la testa china sul terreno ghiaioso. I lunghi capelli rosa le scivolarono sulle spalle, crespi e sporchi di terra.
Alla fine malgrado tutti i suoi sforzi erano riusciti a catturarla. Sakura lanciò uno sguardo alle corde che la tenevano legata e si maledì per essere stata tanto stupida.
La notte prima s’era fermata in una grotta ed aveva acceso il fuoco. Il fumo però aveva attirato l’attenzione di due guardie che non avevano esitato a catturarla, riconoscendo in lei il volto di una peccatrice.                              
“L’amante del diavolo” Era stato questo il nome che le avevano dato i religiosi.
Una spinta alla schiena la fece cadere a terra ed ingerire una manciata di neve. Fu scossa da un brivido e si strinse le braccia al petto in cerca di un calore che non sarebbe arrivato.
Davanti a lei le lanterne del piccolo paesino brillavano nella nebbia del primo pomeriggio. Dai camini s’intravedeva uscire del fumo mentre goccioline d’acqua scendevano dai tetti di paglia.
I due soldati con al petto, ben in vista, una catenina d’oro con un pendente a forma di croce la fecero camminare in uno stretto vicolo fino a condurla in una piazza dalla forma quadrangolare.
Al centro, inconfondibile, s’ergeva il luogo dove sarebbe stata bruciata per il reato di stregoneria e come donna in combutta con il diavolo.   
La folla era radunata ai lati della piazza, munita di forconi e bastoni. Le urla la colpirono con la forza di una tempesta, facendole venire le lacrime agli occhi.
Un corvo gracchiò nella sua direzione e i suoi occhi rossi ebbero il potere di calmarla. Si passò una mano sulle labbra e ricordò il giorno il cui lui le aveva toccate per la prima volta.  Era stato un bacio gentile ed inaspettato.
“Uccidete la strega! A morte! Gettatela all’Inferno!” Gridarono le persone. Alcune tentarono di gettarle dei sassi, ma uno dei soldati si mise tra lei e la folla riparandola. Sakura fece per ringraziarlo, ma lui le ordinò di rimanere in silenzio.
Con rimpianto la ragazza pensò che assomigliasse ad un angelo. Occhi celesti e capelli dorati che per un istante le fecero rimpiangere i suoi peccati.
Scosse la testa energicamente. Perché avrebbe dovuto rinnegarli? In fondo era solo colpevole d’aver amato un uomo…
Inutilmente cercò di massaggiarsi i polsi che avevano assunto un colorito violaceo.
Una bambina le gettò uno sguardo divertito e le gettò un pomodoro sul petto.  La verdura s’aprì a metà riversando il succo sulla veste. A Sakura sembrò d’essere stata ricoperta di sangue.
“Bruciatela!” esclamò la bambina prima di scomparire tra la folla.
Sakura avrebbe voluto difendersi da quelle accuse, urlando al mondo che era innocente, ma sapeva che sarebbe stato tutto inutile. Nel suo futuro c’era solo la morte.
Il suo unico rammarico era solo quello di non aver potuto rivedere per l’ultima volta lui.
Mentre le sue gambe si sforzavano di salire le scale che l’avrebbero condotta al suo triste destino il corvo volò sopra di lei posandosi sulla pira di legna. Inutili furono i tentativi di allontanarlo e dalla folla si levò un grido di stupore.
“Una strega!” gridarono per l’ennesima volta i cittadini del paese.
I soldati la gettarono sulla catasta di legno e proseguirono legandola al palo centrale per evitare che potesse fuggire.
Per un istante Sakura chiuse gli occhi. Ricordò il momento in cui lui l’aveva abbracciata e le aveva sussurrato dolci parole all’orecchio. Il sapore dei baci che aveva gustato nell’oscurità della notte, sicura tra le sue braccia. Il calore della pelle nuda…
Sospirò, mentre un’ondata di paura le attraversava le ossa.
“Voglio vivere!” gridò improvvisamente mentre le lacrime le annebbiavano la vista.
“Dovevi pensarci prima! Strega! Che tu sia maledetta!” le aveva detto un uomo vestito elegantemente.
Il corvo le volò sulle spalle e lanciò uno sguardo spaventoso all’individuo che aveva parlato. Tuttavia Sakura non vi badò, certa che si fosse immaginata tutto.
Quando l’olio fu gettato sulla catasta di legna e sui suoi vestiti la ragazza cominciò a divincolarsi con furia. 
“Sakura…” mormorò una voce calda e gentile. 
Lei s’immobilizzò di colpo, riconoscendo la voce del suo amato.
“Itachi!” bisbigliò spalancando gli occhi. Lo cercò, ma invano. Per quanto si sforzasse non riusciva trovarlo.
Accanto a lei un uomo prese una lanterna, pronto per gettarla sull’olio.
La ragazza lanciò un grido e tirò con tutte le sue forze le corde.
Poi all’improvviso la nebbia si fece più fitta, tanto che non riuscì a distinguere più nulla di quanto la circondava. Infine uno stormo d’uccelli si gettò sulla folla, disperdendola e facendola fuggire.
Sakura sentì delle urla soffocate, poi una figura emerse dalla cortina bianca.
Sakura sorrise sollevata. Era salva, si disse.
Il ragazzo, di pochi anni più vecchio di lei, la raggiunse strappandole con un gesto deciso le corde che la tenevano prigioniera. I capelli neri, come la notte prima dell’alba, gli ricadevano sulla schiena e gli occhi di un acceso color rubino la fissavano intensamente come se volessero assicurarsi della sua salute.
Alcune gocce di sangue gli sporcavano il volto perfetto e pallido quanto la luna.
Con violenza, Itachi la avvicinò a sé e spinse le sue labbra contro quelle di Sakura.
Quando la ragazza riprese fiato vide che il ragazzo le stava offrendo la mano.
“Andiamocene!” tagliò corto. 
Alle sue spalle, centinaia di corvi minacciosi li seguivano obbedienti. La piazza fu avvolta da un silenzio innaturale mentre i due lasciarono il piccolo villaggio.
“Sei venuto a prendermi.” commentò Sakura giocherellando distrattamente con una ciocca dei suoi capelli.
Itachi non rispose e proseguì lungo il piccolo sentiero che avevano preso nel bosco. I corvi si dispersero nel cielo, ma Sakura sapeva che presto sarebbero tornati dal loro padrone.
Itachi indicò un punto nelle montagne e la ragazza intuì che quella era la loro meta. Non fece domande perché sapeva che non sarebbero giunte risposte.
“Sai…” mormorò timidamente. “Forse sono davvero una strega!” disse Sakura sorridente.
Itachi inarcò un sopracciglio e curvò di lato la testa. Non riusciva a capire quella ragazza e forse era proprio per quel motivo che l’aveva portata con sé. 
La neve riprese a scendere dal cielo coprendo il paesaggio con un candido manto ghiacciato.

 

 
Sì, si disse Sakura, lei era una strega. Non esisteva altro modo per cui un uomo come Itachi avrebbe potuto interessarsi a lei.
“Il Demone e la Strega.” Dopotutto suonava bene…

 

 

Dedicata a _BlackRose_  perché mi ha dedicato un sacco di ff bellissime e perché anche se non la conosco da molto tempo mi è simpatica u.u  Spero ti piaccia Ale^.^

 

*O* Sono lieta di presentarvi la mia prima ItachiSakura! XD Il mio cervello dev’essere impazzito per arrivare a scrivere una cosa del genere! Comunque non sto qui ad annoiarvi… spero che la ff si sia capita e sia stata di vostro gradimento. Grazie in anticipo a chi leggerà, commenterà e metterà la ff tra preferite-seguite-ricordate^^ Ciaoooooo!!!

 
By Cleo

   
 
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