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Autore: Lim Poia    02/08/2010    9 recensioni
Una mini raccolta, composta da tre brevi flashfic, per raccontare tre momenti difficili nella vita di Luna Lovegood.
«Andrà tutto bene, piccola mia.»
Si chiede se suo padre possa aver ragione, si domanda se un giorno il vuoto che sente dentro cesserà di farle male.

Questa storia ha partecipato al contest "Life is a (TV) show" indetto da Valaus, classificandosi terza.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Questa storia ha partecipato al contest "Life is a (TV) show" indetto da Valaus, classificandosi terza.




Andrà tutto bene



Ogni notte prima di addormentarci mentiamo a noi stessi nella disperata, disperata speranza che il mattino dopo tutto sia diventato realtà.





«È stato un incidente».
Sono state queste le prime parole che suo padre le ha rivolto dopo la morte di sua madre.
«È stato un incidente, non è colpa di nessuno. Non potevi fare niente per salvarla. Non è colpa tua, Luna».
«Non è colpa di nessuno» ripete in un sussurro nell'oscurità della sua cameretta. «Non è colpa mia».
Luna stringe con forza il cuscino, trattenendo le lacrime.
È stanca, ma non può dormire.
Non può chiudere gli occhi, rischiando di rivivere ogni terribile istante di quel giorno.
Succede tutte le notti ormai, appena le palpebre calano e il respiro si fa più lento, il ricordo riaffiora, tormentandola.
Se solo si lasciasse andare tra le braccia di Morfeo, rivedrebbe l'ultimo sorriso che sua madre le ha regalato, risentirebbe l'esplosione come se stesse accadendo ancora e infine percepirebbe di nuovo il suo cuore lacerarsi e il suo corpo tremare sotto il peso di quella nuova e agghiacciante realtà.
E lei non può sopportalo, semplicemente non può. Non ancora.
«Andrà tutto bene, piccola mia».
Si chiede se suo padre possa aver ragione, si domanda se un giorno il vuoto che sente dentro cesserà di farle male.
Ma ovviamente non trova risposta.
Il dolore intenso annebbia le sue capacità e non le permette di andare avanti.
Non adesso.
Forse un giorno smetterà di soffrire.
Forse un giorno andrà davvero tutto bene.
Anche se la sua mamma non sarà più qui con lei.
Forse.


~o~


È da poco scattato il coprifuoco quando Luna Lovegood apre la porta della sua camera.
Ha ritrovato la maggior parte dei suoi vestiti e quasi tutte le copie de "Il Cavillo", cercherà il resto domani mattina, prima di partire.
Raggiunge silenziosamente il suo posto, depone con cura nel baule tutto ciò che ha in mano e poi si siede ai piedi del letto, in attesa.
Come gli anni precedenti quel che sta aspettando non tarda ad arrivare, in meno di un minuto – infatti – il silenzio viene rotto da alcune risate soffocate.
Le sue compagne di dormitorio, nascoste dietro le tende dei loro letti a baldacchino, stanno ridendo di lei, di quello che le hanno fatto.
Luna non dice niente, si limita a togliersi le scarpe e a stendersi sul letto.
Manda giù l'ennesima umiliazione senza dare nell'occhio, come sempre e spera.
Spera ardentemente che qualcuno, prima o poi, potrà accettarla realmente per quello che è.


~o~


«...E fu così che mio padre avvistò il primo Nargillo» conclude Luna, cercando d'intravedere la figura accanto a lei.
«Davvero una bella storia, grazie» mormora il signor Olivander fiocamente prima di essere travolto da un attacco di tosse convulsa.
«Vuole un po' d'acqua?»
«Sei gentile» le sorride, riprendendo fiato. «Ma non credo che basti quel liquido putrido che ci rifilano per acqua a placare la tosse».
«Tutto questo finirà» afferma Luna, avvicinandosi. «Lo sa, vero?»
«Saresti quasi convincente se la tua voce non tremasse».
«Io ci credo veramente».
Non sa cosa l'abbia spinta a dirlo.
Probabilmente la disperazione. O la speranza.
«Usciremo da qui. Vivi» continua, sottolineando e calcando bene l'ultima parola.
«Okay» sospira Olivander, arrendendosi di fronte alla caparbietà di quella strana ragazzina.
«Okay» ripete più forte Luna, incoraggiandosi. «Andrà tutto bene».






Ecco a voi il risultato del primo contest a cui partecipo.
Tutto quello che avete letto qui sopra è completamente diverso da ciò che scrivo solitamente. Chi mi conosce o ha letto le mie precedenti storie, lo sa.
Non amo descrivere momenti tristi, preferisco di gran lunga le commedie.
Scrivo sempre in prima persona e mai – fino a ora – in terza.
Mi sono limitata sempre – o quasi – ad incentrare le mie FanFiction su Rose Weasley e sulla coppia Rose/Scorpius, non ho mai affrontato seriamente nessun altro personaggio.
Questo contest è stato un stimolo, qualcosa di nuovo. È stato una sfida con me stessa, ecco.
Una sfida che – classificandomi terza – ho vinto.
Detto questo, vi saluto.
Mi auguro solo che vi piaccia, davvero.
*è più in ansia del solito*
Buona Giornata,
Olly.

  
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