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Autore: Rogi    02/08/2010    3 recensioni
Mi chiamo Nami, ho 18 anni, e sono una danzatrice del ventre. Mi guadagno da vivere esibendomi in un piccolo spettacolo insieme a mia sorella Nojiko e alla mia migliore amica Nico Robin. La vita per tre donne sole è dura, soprattutto se gli spettatori sono pochi. Quando soffriamo la fame rubiamo o lavoriamo come concubine.
Si, siamo donne di malaffare, ma chi si azzarda a giudicarci?
Mi chiamo Nami, ho 18 anni, e mi sono innamorata del futuro Faraone d’Egitto.
Questa è la mia storia.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Non-con
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Capitolo 1

CAPITOLO 1

 

La mia storia comincia nel 1330 a.C. quando io, Nojiko e Robin arrivammo a Tebe. Era la città più bella che avessi mai visto. Non avevo mai viaggiato molto nella mia vita e non ero mai entrata nella capitale del mio paese, quindi la trovai ancora più stupefacente. Mentre passavo per le strade affollate del mercato, trascinandomi dietro Ciglione -il mio cammello- non facevo altro che guardarmi attorno affascinata. Le case erano nuove, costruite con una strana pietra che conferiva loro un aspetto liscio e perfetto, sicuramente era uno dei tanti strani materiali che arrivavano dalle coste del Mediterraneo. Le vie erano colorate di oro e vari bassorilievi di faraoni e di dèi adornavano i muri. Enormi statue di Horus e Anubi si affacciavano sulle strade, quelle del Dio falco in oro e quelle del Dio sciacallo in pietra nera. Non credevo negli Dèi, ma le statue del Dio della morte mi mettevano sempre una paura tremenda.

Ero immersa in un mare di gente che urlava quanto fosse raffinata e conveniente la loro merce. Le bancarelle straripavano di carne, pesce, frutta, pelli, vestiti, gioielli e qualunque altra cosa sia vendibile. Non avevo mai visto un suk così grande.

“Tieniti stretta la sacca”

Mi girai verso mia sorella mentre le mie mani si stringevano attorno alla sacca. Lì dentro c’erano tutti i nostri soldi, se l’avessimo persa saremmo morte di stenti.

“Possibile che ti dimentichi sempre che i ladri vivono nel suk?” mi riprese leggermente scocciata.

“Scusa” mormorai di risposta.

Nojiko mi superò e iniziò a farsi largo tra la gente che affollava le strade.

“Robin, sicura che questa sia la strada giusta?” chiese voltandosi verso la mora che era al mio fianco.

Lei annuì “Si, più avanti c’è il palazzo reale”

Incredibile vero? Tre danzatrici del ventre che stavano andando al palazzo del Faraone, stentavo io stessa a crederci. Era stato un gran colpo di fortuna per noi: un generale fidato del Faraone aveva assistito al nostro spettacolo e il Faraone, affascinato dal suo racconto, aveva mandato un messaggero per convocarci a palazzo. Il Faraone voleva assistere di persona al nostro piccolo spettacolo e ci avrebbe pagate profumatamente, così aveva detto il messaggero.

Così, cinque giorni prima, avevamo fatto i bagagli e ora stavamo camminando tra le vie della capitale.

“Eccolo!” esclamò Nojiko.

Alzai lo sguardo e la mia bocca si spalancò per lo stupore. Alla fine della via, in tutta la sua imponenza, era apparso il palazzo reale. Al centro c’era un giardino fiorito circondato ai lati da due altissimi e massicci colonnati, oltre il giardino si intravedeva una piccola scalinata che conduceva all’interno del palazzo. Ci avviciniamo leggermente intimorite da tanta grandezza e da tanto splendore, le colonne in marmo raffinato sembravano luccicare alla luce del sole. Mi persi a guardare l’accuratezza di una delle due statue di Amon che presenziavano l’entrata del giardino. Il Dio mi guardava severo, sembrava che potesse percepire il mio scetticismo su di lui. Spostai lo sguardo intimorita e mi misi ad ammirare le piante che stranamente crescevano rigogliose.

“Finalmente, ho proprio bisogno di farmi un bagno” disse Robin sospirando.

Mi girai a guardarla stupita, mentre ci avvicinammo alla scalinata e ai due soldati di guardia all’entrata.

“Ci faranno lavare?” chiesi meravigliata ed eccitata all’idea.

Era da una vita che non facevo un bagno come si deve, e la possibilità di poter godere dei comfort del palazzo mi entusiasmava non poco.

Lei sorrise “Da quello che so, gli artisti convocati dal Faraone vengono accolti nel palazzo come ospiti”

“Ma è fantastico!” esclamai felice.

Mia sorella mi guardò male “Non esultare, niente è gratis. Anzi, credo che sia il momento che tu perda un po’ del tuo pudore”

Feci una smorfia.

Nojiko si riferiva al fatto che mi vendevo solo se ero messa alle strette e sceglievo i miei clienti. Ovvero niente vecchi o obesi, ma neanche ragazzini che non aspettano altro che perdere la loro verginità.

“Lo sai come la penso” risposi con un pizzico di cattiveria.

Non volevo vendermi, non volevo che la gente mi considerasse come un oggetto da comprare, ma a volte nella vita non si ha scelta.

“Il palazzo è pieno di ricchi, non voglio perdere l’occasione per dare un futuro migliore a mio figlio” disse con convinzione “E tu, come sorella, dovresti aiutarmi”

Sentì un fastidioso vuoto allo stomaco, era facile dimenticare che mia sorella era incinta.

Chinai la testa sentendomi in colpa “Farò del mio meglio”

Non capivo perché fosse così ostinata, sarebbe stato tutto più semplice se avesse preso quell’erba che le avevo procurato. Una bocca in meno da sfamare e un problema in meno per tutti. Che senso aveva portare in grembo il figlio di un uomo morto?

Si, d’accordo, Ace non era ancora morto, ma era stato reclutato nell’esercito e ora si trovava in guerra contro la Libia e ne io ne mia sorella eravamo così stupide da credere che un semplice contadino potesse tornare a casa sano e salvo. Nojiko diceva che teneva il bambino per amore, si, diceva di essere innamorata di Ace e che non avrebbe amato nessun’altro uomo nella sua vita. Diceva che era diverso quando si donava ad Ace da quando lavorava.

Io non le credevo, che differenza poteva mai esserci? Era sempre sesso.

In quel momento, non immaginavo neanche lontanamente quanto torto avessi.

Smisi di rimuginare sulle nostre misere vite quando mia sorella si mise a confabulare con una delle due guardie all’entrata. Pochi secondi dopo il soldato si era offerto di accompagnarci personalmente dal Faraone.

Feci un respiro profondo, prendendo coraggio, ed entrai a passo sicuro nel luogo dove la mia vita sarebbe cambiata per sempre.

 

ANGOLO DI ROGI

Ed ecco il primo vero capitolo. Vi chiedo solo di immergervi nel tempo in cui erano mentre leggete perché, anche se ci provo, non potrò mai riuscire a descrivere esattamente la bellezza e lo splendore delle città egizie all’epoca, dato che io ne ho visto solo le rovine. Per scrivere questa storia ho fatto qualche ricerca e spero di non tradire troppo quel tempo nelle mie descrizioni. Storicamente parlando questa storia si svolge dopo la morte del famoso Faraone Tutankhamon (che storicamente parlando non ha combinato proprio un bel niente). Vi avviso che in alcune parti questa storia sarà molto dura, perché a quel tempo le donne non valevano niente e la protagonista è appunto Nami.

Ah giusto, è anche una NojikoxAce, ma, come avrete capito, molto probabilmente Ace non ci sarà neanche nella storia.

Spero che continuate a seguirmi.

Grazie a tutti.

VARIE SPIEGAZIONI:

Suk: mercato tipico dei paesi mediorientali es. il grande mercato del Cairo.

Anubi:  Dio sciacallo di Cinopolis, assiste Horus e Thot nella pesatura del cuore dei defunti, preposto ai segreti. E' figlio di Osiride e di Nefthi. Dio della morte.

Horus: Dio di Behdet. Dio falco sdoppiato in Horus il Grande e in Horus Bambino. Nella mitologia, dio del cielo, della luce e della bontà. Una delle principali divinità egizie, Horus era figlio di Iside, dea della natura, e Osiride, dio del mondo sotterraneo.
Quando Osiride fu ucciso dal suo malvagio fratello, Seth, dio dell'oscurità e del male, Horus vendicò la morte del padre uccidendo suo zio. Solitamente raffigurato in figura di falco (o con testa di falco), è rappresentato anche come un bambino con un dito sulle labbra (e per questo era ritenuto dai romani il dio del silenzio).

Amon: In origine una delle otto divinità primordiali adorate ad Ermopoli. Diviene poi il dio supremo, la divinità solare Amon-Ra. La città di Tebe è il centro principale del suo culto. Il suo significa "il misterioso", assieme alla moglie Muth e al figlio Khons forma la triade di Tebe. Il suo animale è l'ariete, come si può intuire dal viale cerimoniale del suo tempio principale a Karnak.

RECENSIONI:

larix: ecco il primo capitolo!! Spero che ti sia piaciuto!!

_Yuuki_: sono felice che tu abbia avuto i brividi ho cercato di scrivere il più brividoso possibile (ma si dice??) Sì si innamora del futuro Faraone, futuro per ora poi non so se lo faccio diventare Faraone… beh credo che si capisce dai personaggi indicati all’inizio della storia chi è l’amato di Nami eheheh!! ^^ Devo ammettere che mi sono arrovellata molto per trovare l’ultima frase poi mi sono ricordata di Moulin Rouge e mi sono ispirata a quello che diceva Harold ^^ Felicissima che ti sia piaciuto l’inizio spero che ti piacerà anche il resto della storia!! ^^
Ciao!! Tvtrb!!

Achamo: non ti preoccupare io a causa del dannato fuso orario ho dormito 13 ore incredibile vero??? Anche a me storia piace tanto, o almeno dipende dai periodi, e come avrai capito gli egizi li studiavo moooolto volentieri, tralasciando che “La Mummia” è uno dei miei film preferiti (Dio che figo O’Connel!!!!). E anche biologia (si se no sarebbe una tragedia dato che faccio il biologico). Spero che ti piaccia la storia anche se all’inizio forse è un po’ noiosa…. Sono ancora indecisa sul quando far incontrare i piccioncini e come…. Mmm…. Poi dopo è praticamente già tutto scritto (almeno nella mia testa). Al prossimo capitolo!! Spero!! Ciao Fantastica2!!!

   
 
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