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Autore: valeriuccia92    02/08/2010    2 recensioni
a volte non riusciamo a porci dei limiti, vogliamo sempre di più, anche se sappiamo che è sbagliato..
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve gente ^^

Questa che state per leggere è una storia scritta cosi su due piedi, ho deciso di pubblicarla perchè non voglio che resti in un angolino del mio desktop a far la muffa u.u

Detto questo... Buona lettura!! :)

16.30.

Batto quasi a fatica le palpebre, sento di aver sonno eppure mi sono svegliata.. e francamente non capisco il perché. Provo quasi un senso di nervoso, odio essere svegliata senza aver fatto le mie giuste dosi di una sana dormita.

Un forte ronzio sembra interrompere il silenzio che circondava l’intero appartamento, in qualche frazione di secondo intuisco che si tratta del citofono,ecco la causa del mio risveglio; con mio grande dispiacere, credo sia il caso di andare a rispondere o al terzo rimbombo di quel fastidiosissimo rumore, giuro che faccio secco il tipo che in questo momento attende invano dinanzi al portone.

“Si?” nessuna risposta.

Non mi disturbo a ripeterlo nuovamente, sono troppo nervosa per farlo.

Trascino i miei piedi nudi davanti allo specchio che occupa l’intera parete dell’ingresso, una scrollatina ai capelli che tornano come perfetti, mossi come piacciono a me, e subito dritti verso la cucina, non c è niente di meglio di una tazza di caffè per rimettermi in sesto.

Ma ad interrompere i miei piani, è un “toc toc” proveniente dalla porta principale.

Un sospiro di rassegnazione mi esce spontaneo, ormai ogni forma di tranquillità sembra essere andato a farsi benedire.

Non mi degno neanche di guardare attraverso lo spioncino, il famoso “malvivente che un giorno potrebbe presentarsi per entrare in casa” come diceva mia madre, non si è mai fatto vedere, e non credo che dopo diciotto anni abbia deciso di farmi visita proprio in questo istante.

Faccio pressione sulla maniglia con una lentezza tale da far sembrare che il tempo scorra all’indietro, ma a farmi sbandare di un piccolo passo è la spinta che ricevo dall’altra parte della porta.

Alzo immediatamente lo sguardo, a primo impatto riesco a distinguere solo una felpa verde e degli occhi azzurri come il ghiaccio.. e sono proprio quegli occhi a farmi uscire involontariamente un sogghigno compiaciuto, a quanto pare ricambiato.

Resto ferma li, immobile come se qualcuno mi avesse bloccata o peggio…ipnotizzata.

Lascio che sia lui a farsi avanti nell’appartamento, non aveva bisogno di invito per farlo, e questo lo sapeva bene. Avanza, chiude la porta alle sue spalle, si alza le maniche della felpa, e fa tutto senza distogliere per neanche un secondo il suo sguardo dal mio.

Sapevo perché era venuto: voleva giocare. Un gioco che prima o poi ci avrebbe distrutti, ma pur essendone consapevoli, da qualche giorno a questa parte, ci piaceva farlo, volevamo farlo.

Mettendo fine alla continuità dei nostri sguardi, si fa strada da solo nel salone, e come una bambina quando segue per tutta casa il suo papà quasi come per non perdersi, io sentivo di fare lo stesso.

Lo raggiungo, e decido di mettermi seduta sul divano, è un buon punto per scrutare ogni suo movimento.

Ha aperto la vetrina del minibar, inizialmente sembra concentrarsi sulla prima bottiglia trasparente, è della Sambuca appena acquistata dai miei genitori, infatti è ancora intatta, ma subito dopo allunga la mano verso una bottiglia molto più elegante, batte quasi sul rosa, è una bottiglia di Martini, il suo preferito.

Mi rendo conto che il ruolo da spettatrice è ormai diventato quasi monotono e scontato, decido così di partecipare attivamente alla sua impresa e con un saltello, mi allontano dal divano e mi dirigo verso le spalle di lui, dal suo brivido, deduco che non si aspettava questo mio gesto, e forse neanche io.

Con il dito indice accompagnato da quello medio della mano destra, segno un percorso che va dal suo braccio fino a giungere al collo, dove mi diverto a solleticare la sua vena pulsante, segno evidente che ha già intuito dove voglio arrivare.

Si volta leggermente con il capo, come per baciarmi, ma con uno scatto felino mi allontano, quasi deludendolo, e mi occupo di prendere due bicchieri di cristallo con del ghiaccio, due oggetti senza i quali questo momento non credo sarebbe lo stesso, sono i particolari a rendere speciale un avvenimento, e questo era uno di quelli da scordare difficilmente.

Mi metto seduta sul bancone del minibar, con in mano un solo bicchiere mentre con un dito giro e rigiro il ghiaccio che esso conteneva, questo gesto sembra richiamare la sua attenzione e senza mollare la bottiglia, quasi come quando un ghepardo corre per possedere la preda appena avvistata, mi cinge fortemente i fianchi facendo pressione, con una mano dietro la mia schiena, sulla sua vita e, anche se voleva nasconderlo, il suo respiro si faceva sempre più affannato. Il gioco inizia a farsi interessante.

Con il dito reso gelido dal ghiaccio che posava nel mio bicchiere, sfioro le sue labbra che immediatamente si spalancano intrappolando il mio indice tra i suoi denti e successivamente si richiudono, senza mollare la presa, come un bambino con il suo succhiotto in lattice.

Con l’altra mano poso il bicchiere e mi impossesso del cubetto di ghiaccio ormai deformato per il troppo calore, lo assaggio come se avesse un sapore , lo gusto, e successivamente lo poggio sulla sua giugulare, facendolo sobbalzare leggermente per la differenza di temperatura subita in quella zona.

Nonostante tutto i suoi denti sembrano decisi a tener prigioniero il mio dito, anche se non ancora per molto.

Infatti, con un movimento imprevisto prende il ghiaccio che avevo posto sul suo collo e se ne impossessa decidendo di fare lo stesso con me. Non gioca molto con la fantasia, effettivamente esegue solo un replay di quello che io gli ho appena fatto, ma devo dire che lui è molto più bravo di me.

Unisce al ghiaccio del Martini, giusto quanto basta per assaporarlo e a mò di “Tempo delle mele” le nostre labbra si impossessano delle estremità opposte che determinano la forma quasi allungata che il precedente cubetto aveva assunto. Il ghiaccio iniziava a sciogliersi, l’alcolico aveva ormai coperto interamente le nostre papille gustative e le nostre labbra erano sempre più vicine l’una all’altra.

In momenti come questi speri solo che sia un momento di lucidità a farti tornare con i piedi per terra prima di commettere un errore. Un errore di cui te ne pentiresti amaramente anche se giudicheresti l’errore più bello della tua vita.

Spingo interamente il ghiaccio nella sua bocca, sperando che l’eccessivo freddo lo faccia ragionare, almeno quanto serve. Non se lo aspettava , sperava di andare oltre questa volta, e forse anche io.

“Scusa ma…” neanche il tempo di concludere la frase, che subito mi zittisce socchiudendomi le labbra con l’intera mano. Da quando ha varcato la soglia di casa,le nostre corde vocali non hanno emesso un minimo suono, se non un sogghigno iniziale, ed è evidente che non vuole che le prime parole pronunciate siano quelle che fanno richiamo ai nostri sensi di colpa, lo sappiamo entrambi che non dovremmo essere insieme a quest’ ora e soprattutto non dovremmo fare nulla di minimamente simile a questo. Ma purtroppo ci piace.

Con un po’ di amarezza sono costretta a mettere fine a tutta questa messa in scena, con la mano asciutta rimuovo le gocce provocate poco prima dal ghiaccio, lui fa lo stesso, ma con tocco differente, sperando forse di riuscire a convincermi che niente di tutto questo lo verrà mai a sapere nessuno, se non le mura di questa stanza. Ma il suo intento fallisce clamorosamente e con un sorriso amaro scendo dal bancone, cercando di assumere un aspetto che si avvicini il più possibile ad uno decente e composto, lo prendo per mano lo accompagno alla porta dove tutto è iniziato. Un “ a presto” è tutto quello che riesce a dire prima di voltarmi le spalle e andar via.

Mentre una lacrima riga il mio viso, chiudo la porta, quasi come una sconfitta, una sconfitta diversa dalle altre, essendo, ahimè, volontaria.

aspetto qualche recensione eh u.u

Baci Baci ^^
  
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