…allora questa è Ginny, e questo è Draco…
Capitolo 1 – Record di calderoni fusi in cinque giorni: Sei
- Signorina Weasley, devo forse
ricordarle che è la quinta volta, in cinque giorni, che fonde il suo
calderone?- disse il professor Piton, con la sua voce strascicata ed
oleaginosa. Non riuscivo più a sopportarlo. Lo odiavo, e tanto. Lo odiavo dal
profondo del mio cuore.
Ok, era la quinta volta che fondevo il calderone… e allora?! A tutti capita di
sbagliare. Gli avrei volentieri gridato in faccia qualche epiteto poco carino,
ma dovetti mordermi la lingua e ingoiare tutto il mio
veleno. Non era il caso che si arrabbiasse ancora di
più e mi abbassasse ancora il voto in Pozioni. Avevo già ‘D’ (Desolante), se
gli avessi risposto come meritava, la mia ‘D’ sarebbe passata
ad una ‘T’ tutta giri e ghirigori, quelle che solo lui sapeva fare.
***
- Come sarebbe a dire, che hai
fuso di nuovo il calderone?- mi chiese Hermione, quasi risputando il succo di
zucca nel calice da cui stava bevendo.
Rotai gli occhi
esasperata: mai possibile che le si dovesse ripetere sempre tutto due volte,
quando qualcosa non le andava a genio?
- Sarebbe a dire
che il mio calderone si è liquefatto, quando ho aggiunto una goccia di sangue
di schiopodo, per terminare l’antidoto al Gas
Strozzante!- puntualizzai io, imitando la sua aria da saputella.
- Questo l’avevo capito…- mi fece
notare lei – Quello che non ho capito è quel “di nuovo”!
- Oh… ma nulla di che… è solo la
quinta volta da Lunedì… - dissi con aria innocente, prendendo un’altra manciata di carne arrosto dal vassoio di fronte a mio
fratello Ron, che mi guardò stralunato.
- Ginny… ti rendi conto che
nemmeno io ho mai fuso il calderone più di due volte a settimana?- fu Neville a
parlare, con un leggero tremolio nella voce.
- Oh… beh… sì… capita…- risposi,
concentrandomi sulle patate al forno che mi aveva passato Dean.
Non facevo altro che chiedermi
cosa avessero tutti. Un calderone fuso in più, un calderone
fuso in meno… che differenza faceva? Tanto più che con l’incantesimo Reparo, tornava
come nuovo.
- Fammi ben capire… non è la prima
volta che capita? Ma dove ce l’hai la testa?! Se mamma lo viene a sapere…- cominciò Ron. Buttai la
forchetta nel piatto, furibonda, e guardai mio fratello.
- Se mamma viene a saperlo, mi
pare non siano comunque affari tuoi. Odio pozioni,
ancor di più odio Piton, e quest’anno il G.U.F.O in quell’odiosa materia non lo passo, quindi questo
è l’ultimo anno che la studio, chi se ne frega del resto!- dissi
secca. Cacciai in bocca l’ultimo pezzo di carne, poi, borsa in spalla, mi alzai
dalla panca, diedi un bacio sulla guancia a Dean, e
me ne andai.
***
Come potevo immaginare che Piton stesse vicino al tavolo Grifondoro, quando urlai di
odiarlo?
E così, eccomi
li, a fare recupero serale in quella maleodorante aula sotterranea.
Stavo preparando la pozione
Ringiovanente, con quell’abominevole professore di fronte a me, seduto alla
cattedra, con i suoi occhi cattivi pronti a catturare la minima imperfezione.
Sembrava divertito, il cretino… Oh, lo farei divertire
io in un altro modo: a suon di calci dove non batte il sole!
E quella roba nel mio calderone, che dovrebbe essere un
liquido rosa confetto, sembrava tutto fuorché quello. Aveva
l’aria di una zappetta giallognola, molto simile a vomito… insomma, procedeva
tutto ‘a meraviglia’!
- Weasley!-, lo sentii dire.
- Sìììì?!-, risposi con un sorrisino cordiale e angelico, che
probabilmente tutto sembrava, fuorché un sorriso.
- Mi dica, signorina Weasley…
perché la sua pozione assomiglia vagamente a feci liquide di schiopodo?
CHE SCHIFO! Non si parla così davanti ad una signora,
professore demente! Come osava dire certe cose nauseanti di fronte ad una
creatura angelica come me?
- Per… perché… eh beh… non ne ho
la più pallida idea!
- WEASLEY!
- Sìììì,
professore?!
- Credo che una sola sera a
settimana non basti, ma io ho altro da fare, che pensare a lei, per cui, credo proprio che qualche ripassatina con il mio
miglior allievo le farà bene!-, disse lui con un sorrisetto perfido stampato in
volto.
Senza pensarci due volte, il mio
pensiero volò ad Hermione. Ero convinta, sicura, certa al 100% che stesse parlando di Hermione. Non
potevo mica immaginare che non era lei “il suo
migliore allievo”.
- Va bene.- dissi contenta.
Evviva, non avrei dovuto vederlo tutte le sere. Il mio pensiero in quel momento
era “Ohohoho! Tiè, Piton!”.
- Bene, allora lo vado a chiamare,
aspetti qui!
Rivolsi un sorriso raggiante al
prof, che mi guardò come se davanti agli occhi avesse un extraterrestre.
Giustamente, era la prima volta in vita mia che gli rivolgevo un sorriso.
Mentre lui andò fuori, io cercai
di recuperare il recuperabile di quella pazione..
- Accidenti, sei difficile… oh, ma
che faccio, mi metto a parlare con un calderone ora?
Ridacchiai tra me e me. Presi una manciata di piume di struzzo, e ne buttai tre nella pozione,
che assunse un colorito rosa shocking.
- Oh… forse ho capito!
Presi altre due
piume e le gettai dentro. Quando la prima toccò la superficie del liquido, questo
assunse un colorito rosa perlaceo, quasi simile al rosa confetto che avrebbe
dovuto essere. Ne feci scivolare lentamente un’altra, la pozione diventò del
colore che volevo. Saltellai allegramente di qua e di là per la stanza, quando
improvvisamente urtai un barattolo, e un paio di vermicoli
caddero nella pozione.
- Oh-ho…
mi sa di aver combinato un guaio.- dissi decisamente
spaventata. Quella era la mia fine. Il calderone si sarebbe fuso. O forse sarebbe scoppiato e io sarei morta, o sarei stata
ricoverata al San Mungo nella sezione di scottature e ustioni magiche. Insomma
già pensavo al peggio, ma non mi resi conto che il peggio non era quello, bensì
era ciò che mi sarebbe capitato di lì a pochi secondi.
Il beverone cominciò a ribollire,
in modo sinistro.
- Non mi piace… non
mi piace affatto…
- Weasley, cos’è questa puzza
nauseante di uova marce?- domandò Piton, rientrando in aula, seguito da
non so chi, e non ebbi nemmeno il tempo di vedere chi fosse. Dopo pochi
secondi, il calderone si fuse(ovviamente), per la sesta volta
in cinque giorni, e il liquido mi colò sui piedi. Inorridii, chiedendomi cosa
mi sarebbe successo.
Sentii il sangue gorgogliare nelle
vene, tutta la mia epidermide, diventare improvvisamente troppo grande per il
mio corpo. Venni avvolta da un nuvolone di fumo, e
quando riaprì gli occhi, mi guardai intorno e mi sembrò tutto più grande del
solito.
Volevo parlare, dire qualcosa, ma
non riuscivo a controllare il mio corpo.
- Ciao… chi siete?-,
sentii dire da una voce che inconfondibilmente apparteneva ad una bambina. Mi
guardai in giro, ma non vidi nessuno. Alzai lo sguardo verso l’allievo accanto
a Piton. Era quell’odioso, arrogante, antipatico di un prefetto serpeverde,
Draco Malfoy. Ma non era troppo alto?! Ok, ricordavo
mi sovrastasse di parecchi centimetri, ma così era
esagerato, mi sembrava quasi di essere una … bambina di qualche anno?!
“ COSA CAVOLO STA SUCCEDENDO?!”, pensai guardandomi in giro. La sedia era
troppo alta per me, non sarei mai riuscita a salirci da sola. Guardai le
mie scarpe, ed improvvisamente mi sembrarono più piccole di almeno 7 o 8
numeri.
- Come ti chiami?-, ancora quella
voce di bambina, e in quel momento realizzai di essere
io, e di essermi rivolta a Malfoy. Quella era proprio
la mia voce da bambina.
- Ehm… Draco Malfoy…- rispose e mi
guardò come se davanti agli occhi avesse un fantasma, per di più parecchio
buffo.
- Ahh…- uscirono
di nuovo parole dalla mia bocca, senza che io potessi
fermarle. – Ok… Sei molto carino.
Sentii il mio cuore saltare un
battito. Cosa stava dicendo quella piccola stupida?
Dire a Draco Malfoy che era molto carino? Bene, mi conveniva
non tornare mia più a grandezza naturale, perché a quel punto avrei solo
dovuto seppellirmi viva.
Le mie manine da bimba presero la
bacchetta e con due o tre movimenti in aria apparirono
due bambolotti, molto simili a Barbie e Ken, delle bambole babbane che mi aveva
regalato mio padre da piccola.
La bimba in cui ero
rinchiusa, prese le due bambole e le guardò un po’, con fare curiosamente
meditabondo.
- Ok… Draco, giusto?1- disse
ancora la mia voce da mocciosa di tre o quattro anni. Vidi Malfoy annuire con
il capo, perplesso. Piton intanto era corso fuori dall’aula,
probabilmente era andato a chiamare Silente.
Le mie labbra si mossero ancora,
contro il mio permesso.
- Va bene… allora questa è Ginny,
e questo è Draco… ciao Ginny, ciao Draco…smack smack!- vidi le facce delle due
bambole avvicinarsi come in un bacio. Se il corpo in
quel momento fosse stato mio, sarei già impallidita e svenuta. CHE DIAVOLO GLI PRENDEVA A QUELLA MOCCIOSA PETULANTE?
NO! PERCHé
DOVEVA SUCCEDERE PROPRIO A ME?! Nella mia mente il
pensiero sovrastante era “ADDIO MONDO CRUDELE! Proprio
davanti a Malfoy, che vergogna!”
…continua…