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Autore: Novantadue    03/08/2010    0 recensioni
Charles Hughes aveva dei dubbi sulla sua normalità, ma la visita di un uomo eccentrico li ha risolti: Chuck è un mago e frequenterà la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Seguitelo nelle sue avventure al Castello, e (ri)scoprite con lui i luoghi di cui tutti avete letto nei libri della grande JK Rowling: la storia è infatti basata su ciò che la JKR ha inventato, con la semplice differenza che i personaggi che popolano il suo mondo sono completamente di mia invenzione.
Genere: Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I
-Chuck, svegliati! Chuck!-
Controvoglia, gli occhi castani del giovane undicenne si aprirono lasciandosi abbagliare dalla luce mattutina.
-Cos’è successo?-
Queste furono le prime parole che il ragazzo pronunciò, ancora sdraiato sul letto e assonnato per via di una nottata trascorsa al computer.
-C’è un uomo che ti vuole vedere…dice di chiamarsi Robinson. Lo conosci?-
La voce della mamma era preoccupata, ma la faccia piena di botulino non lasciava trasparire alcuna emozione. Nella sua stanza di una casa nella zona più in di Londra, Chuck si trascinò giù per le scale, dove suo padre, il famoso chirurgo Oliver Hughes, stava parlando con uno degli uomini più strani che suo figlio avesse mai visto: abbastanza alto, indossava un paio di scarpe da ginnastica consunte, un kilt scozzese e una maglietta da surfista che lasciava ben vedere la sua pancia strabordante.
A coronare il tutto, quello che Jamie intuì essere il signor Robinson portava un paio di occhiali da sole rossi a forma di cuore.
Vedendolo Chuck sorrise. Poi, incuriosito da quella figura, si avvicinò al tavolo e si sedette accanto a suo padre, che sorseggiava un caffè espresso.
Diana, la madre di Chuck, si affrettò a mettere nel piatto che il ragazzo aveva di fronte un paio di uova con la pancetta e a versare nel bicchiere del figlio dell’aranciata fresca.
Poi, con sorpresa, gli occhi di Chuck si posarono sull’orologio, che indicava le otto e dieci.
-Mamma, ma tu sei pazza! Perché mi hai svegliato così presto!?-
La donna, agitandosi, guardò prima verso il marito e poi verso l’uomo, che stringeva nella mano destra una busta da lettere di pergamena.
Il ragazzo, intuendo che qualcosa non quadrava, si affrettò a dire, con tono tanto calmo quanto curioso:
-Cosa mi state nascondendo voi? E poi- rivolse lo sguardo verso l’uomo –chi è lei?-
L’uomo guardò il signor Hughes cercando un segno di approvazione, e l’uomo sorridendo gli fece un cenno di assenso con la testa mentre Diana si sedeva vicino a lui e gli stringeva la mano.
Il cervello di Chuck, intanto, cominciò a galoppare.
Pensò prima di tutto che quello fosse un avvocato e che i suoi volessero divorziare, ma poi vedendo i genitori che si stringevano le mani scacciò via l’idea. Allora in lui sorse il dubbio che qualche parente fosse malato, o addirittura morto.
In ogni caso, non avevano scelto una persona adatta per comunicarlo.
Immerso nei suoi pensieri, Chuck sobbalzò quando l’uomo cominciò a parlare.
-Io sono Oscar Robinson, e sono venuto qui per consegnarti questa.-
Dicendo ciò tese la mano che stringeva la lettera verso Chuck, che con qualche esitazione la prese e la aprì senza fare troppe domande.
Tirò fuori due fogli, e lesse il primo ad alta voce.
Era scritto con un inchiostro verde smeraldo e una scrittura chiara e precisa, e recitava:

Caro signor Hughes,
con la presente la informiamo che lei è stato ammesso alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
I corsi cominceranno il primo settembre.
La preghiamo di mandarci una conferma via gufo entro e non oltre il 31 luglio prossimo venturo.
Cordiali saluti,
Daniel Phoenix, Vicepreside

-E’ uno scherzo?-
Le prime parole che uscirono dalla bocca di Chuck dopo aver letto la lettera erano tremolanti e diffidenti, ma sotto sotto il ragazzo sapeva che il contenuto della lettera era reale.
-No, ragazzo.- Cominciò il signor Robinson –Io sono un inviato del Ministero della Magia e mi hanno mandato qui per spiegare a te e ai tuoi genitori il contenuto di questa lettera. In quanto Babbani- A questa parola i genitori di Jamie non seppero cosa pensare –voi non potete essere al corrente dell’esistenza di un mondo parallelo al vostro, popolato da maghi e streghe.-
A questo punto il signor Robinson fece una pausa, perché, come l’esperienza gli aveva insegnato, dopo queste parole cominciavano le prime domande e polemiche.
-Buon uomo,- esordì il signor Hughes –sia razionale, com’è possibile tutto ciò?-
Chuck leggeva sui volti dei genitori l’incredulità che le parole del signor Robinson avevano provocato, ma non riusciva ad essere d’accordo con loro.
Aveva passato l’intera esistenza da solo, a casa, con il suo gatto Elliot, e fin da quando aveva sei anni erano cominciate ad accadere strane cose.
Per esempio, una volta era riuscito a trasformare il suo gattino in una tigre famelica, e si era dovuto rifugiare nello stanzino per tre ore, prima di uscire e vedere il piccolo Elliot addormentato davanti alla sua porta.
In seguito trasformò il suo pesce rosso in un palloncino e non passò poco tempo che esplose, sporcando tutto.
Chuck era così disperato che si mise a piangere, e quando riaprì gli occhi era tutto tornato normale.
Così aveva cominciato a convincersi che quelle fossero semplici visioni, ma a quelle due ne seguirono altre, e presto Chuck cominciò a farci l’abitudine, sebbene non ne parlò con nessuno e non le reputasse magia.
Ma adesso la realtà vera era lì, racchiusa in quelle poche parole che erano scritte sul foglio davanti ai suoi occhi.
-Io ci credo. Però può darmi una dimostrazione?-
Sentì tutti gli occhi della stanza puntati su di lui: quelli dei genitori, sorpresi, e quelli dell’uomo, felici di non dover perdere troppo tempo.
-Ma certo, ragazzo.-
Detto questo tirò fuori dalla tasca, con un movimento teatrale, quella che sembrava essere proprio una bacchetta magica.
I signori Hughes arretrarono, mentre Chuck si avvicinò ancora di più.
L’uomo si guardò intorno con circospezione e poi agitò leggermente la bacchetta in direzione delle finestre, sopra le quali si chiusero le tende.
La signora Hughes urlò e suo marito sussultò, ma Chuck era rimasto affascinato da ciò e non vedeva l’ora di assistere ad un’altra magia. Nel frattempo, Elliot gli saltò sul grembo e si acciambellò.
Accarezzandolo, Chuck ascoltò le parole dell’inviato, rapito.
-Meglio essere sicuri…oh, non si agiti troppo, se suo figlio andrà ad Hogwarts farà questo ed altro! Ma adesso passiamo alle cose serie.-
Fece scorrere lo sguardo su tutto ciò che era sul tavolo e lo fermò quando giunse ad un bicchiere vuoto. Agitò leggermente la bacchetta e pronunciò una formula magica.
Il bicchiere cominciò a sollevarsi in aria, fluttuando, sotto gli occhi sorpresi della famiglia Hughes.
Oliver si rassegnò e abbracciò sua moglie, e, guardando Chuck, gli disse:
-Decidi tu.-
Gli occhi del ragazzino si illuminarono e la bocca si allargò in un sorriso quando, alzandosi e facendo cadere Elliot per terra, disse:
-Accetto!-
  
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