Vedo il luccichio nei tuoi occhi mentre osservi la luna che sorge dal mare, rossa, assonnata.
Sale e pian piano impallidisce, prima gialla poi candida, come spaventata dalle brutture del mondo.
Bianca, vecchia e saggia, ricambia il tuo sguardo e si specchia nei tuoi occhi.
Io nemmeno la guardo più, troppo preso da altro.
E ti bacio, e ti stringo a me.
Ti amo.
Sei mia?
Le stelle brillano silenziose, ancora, sopra di noi come sopra i nostri avi e antenati.
Le stesse stelle che ammirò Cesare, e Leonardo, e Galileo, e Garibaldi.
E Foscolo, Pascoli, Carducci, D'Annunzio.
Qualcuna di loro forse gli ha ispirato un poema.
Ma solo una cosa fa nascere la poesia in me.
Il modo in cui le tue gote candide si colorano di rosso sotto i miei baci, il modo in cui distogli lo sguardo imbarazzata alle mie parole.
E guardi le stelle, e loro guardano te come guardano il resto del mondo, con discrezione, noncuranti di quello che avviene.
Ma sembrano brillare più forte, come fuochi d'artificio, quando ti bacio.
Ti amo.
Sono tuo.