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Autore: Final Alex    03/08/2010    2 recensioni
Ino e Shikamaru da tempo non si parlavano. Lui era partito per l’addestramento dei Chunnin durato due mesi e dal suo ritorno furono come cane e gatto. Poi erano stati costretti a rivedersi per il ritiro delle squadre e, cosa ancora peggiore, a collaborare. Non avevano retto la presenza l’uno dell’altra fin dal primo minuto e tutti gli altri dovettero sopportare i solo battibecchi ora dopo ora. Il povero Choji, senza alcuna colpa, si era trovato in mezzo ai due e tutti speravano che lui potesse farli smettere. Ovviamente erano speranze inutili dato che non aveva alcun potere sul loro odio, come non ne aveva avuto da quando Shikamaru era tornato dall’addestramento. Nemmeno lui sapeva che cosa fosse successo tra di loro. si odiavano si...ma non potevano resistersi_SHIKAxINO
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Choji Akimichi, Ino Yamanaka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘cause I hate you and you love me

 

 

 

 

 

Il ritiro era iniziato quella mattina e da quel momento si era dato il via alla guerra.

Non alla guerra vera, quella era finita da tempo, s’intende una guerra quasi peggiore…per tutti.

“zitta stronza, non capisci niente di schemi!”

“e allora tu ne sai vero? Chunnin dei miei stivali! sei buono solo a parlare!”

E così un’altra volta ad echeggiare in mezzo alla foresta. “basta voi due, ci farete scoprire!”

“fatti i cazzi tuoi Neji! È solo un’esercitazione!”

Seguì uno sbuffare generale di gente che ne aveva le scatole piene.

“Choji fa’ qualcosa!” Neji era andato dal compagno a chiedere aiuto

“che ci posso fare io? Fanno così da sta mattina”.

Non li sopportava più nessuno, non v’erano dubbi al riguardo. “ appunto, dobbiamo farli smettere! Non si può andare avanti così!”. Ma non c’era stato verso per nessuno di porre fine a quella battaglia.

 

Ino e Shikamaru da tempo non si parlavano. Lui era partito per l’addestramento dei Chunnin durato due mesi  e dal suo ritorno furono come cane e gatto. Poi erano stati costretti a rivedersi per il ritiro delle squadre e, cosa ancora peggiore, a collaborare. Non avevano retto la presenza l’uno dell’altra fin dal primo minuto e tutti gli altri dovettero sopportare i solo battibecchi ora dopo ora. “cazzo Choji fa’ qualcosa!” era giunto un altro a chiedere pietà. “anche tu Lee, ma che c’entro io?!”

Il povero Choji, senza alcuna colpa, si era trovato in mezzo ai due e tutti speravano che lui potesse farli smettere. Ovviamente erano speranze inutili dato che non aveva alcun potere sul loro odio, come non ne aveva avuto da quando Shikamaru era tornato dall’addestramento.

Nemmeno lui sapeva che cosa fosse successo tra di loro. Non aveva nulla in alcuna informazione che potesse aiutarlo.

La cosa peggiore era che le tende da campeggio del ritiro erano organizzate secondo le squadre e, come lui cercava di non ricordare, Ino e Shikamaru si sarebbero trovati nella stessa tenda…insieme a lui.

“Povero Choji..” piombavano sulla sua schiena pacche di commiserazione per il disgraziato amico nell’occhio del ciclone.

Shika sei sempre in mezzo! levati e fai un favore a tutti!”  

“se solo seguissi i miei schemi non mi avresti così vicino!”

“ma che schemi e schemi! Smettila di farti il figo sei solo un buono a nulla!”

“cristo santo la volete piantare voi due!!” urlò qualcuno tra gli alberi. “siete insopportabili! Non si può condurre una missione così!” i due si zittirono giusto un secondo “ ha ragione Neji! Ci avete stufato con i vostri litigi! Andate a sfogarvi da qualche altra…” Dagli alberi qualcosa di veloce sbucò e mise un braccio intorno al collo di Naruto “preso!” sghignazzò il nuovo arrivato “mi dispiace ragazzi avete perso” . uno per uno i ragazzi  aggrottarono le ciglia in un’espressione adirata.  Si voltarono verso la biondina e colui che le stava affianco “è tutta colpa loro!” li indicarono.

L’uomo mollò la presa sul collo di Naruto “ sbagliato ragazzi, non è mai colpa di qualcuno ma di tutti. È un’esercitazione di squadra tenetelo a mente” fece la voce tranquilla “ma continuavano a litigare non potevamo concentrarci!” disse Lee “è vero! Urlavano come una coppia di isterici!” si aggiunse Sakura, comparsa in quel momento da un albero. “state tranquilli, sta sera risolveranno i loro diverbi ne sono certo, in una squadra non possono esserci incomprensioni, vero?” disse amichevolmente rivolto ai due “vero Shikamaru? Ricordi l’addestramento dei Chunnin?”  l’altro sbuffò abbassando la testa “si, Kakashi-sensei, ricordo”

“perfetto allora” sorrise rassicurante“ora andate a piantare le vostre tende, per oggi abbiamo terminato”

 

 

La sera era giunta in fretta, il buio era penetrato all’interno della foresta e li aveva costretti a preparare un focolare in mezzo all’accampamento. Avevano provviste a sufficienza per qualche settimana e le ragazze tentarono di preparare un pasto caldo alla meno peggio, dato che il loro equipaggiamento culinario era alquanto misero. Si posizionarono tutte intorno al fuoco mentre i maschi si cambiavano nelle tende, vestendosi in maniera un po’ più comoda.

“questa me la dovrai spiegare prima o poi” si sbottonò i pantaloni “che cosa?” chiese l’altro facendo lo stesso. “smettila di far finta di niente! Che è successo?” fuorì si sentiva solo lo scoppiettare del fuoco, continuò “Perché vi odiate tanto?”. Shikamaru si tolse la maglietta. Choji si mise una t-shirt abbondante. “allora?” chiese una risposta. “Non sono affari tuoi”

 

“certo che i sensei ci hanno dato parecchia roba per un pasto solo” il fuoco illuminava i volti freschi delle fanciulle “beh,conta che dopo una giornata di addestramento dovremmo avere una fame bestiale” riso e fagioli si scaldavano nella pentola “ma oggi grazie a qualcuno non abbiamo lavorato” s’udì una voce stizzita “Ten, se hai qualcosa da dire fai che dirla in faccia” la biondina la guardò di storto “bene Ino, ci avete fatto perdere un allenamento importante” alzò di poco la voce, cercando di non farsi sentire anche dal Nara “noi?” fece la finta tonta “si voi! La coppietta dell’anno!” la prese in giro l’altra. la Yamanaka non rispose, non sapeva che dire, in effetti avevano offerto un bello spettacolo quel pomeriggio. Quella rideva “smettila Ten” la difese Sakura “ invece di prenderli in giro dobbiamo sperare che chiariscano in modo da non intralciare i restanti allenamenti” gli occhi smeraldini dell’Haruno catturarono quelli di Ino, cercando di rassicurarli. “se hanno dei problemi non è colpa loro” terminò.  La questione sembrava chiusa  “ e di chi è allora?” la cena era quasi pronta “basta Ten ho capito! Cercherò di non intralciare i vostri allenamenti okay? Smettila di rompere!” sbottò Ino. “ehi ehi ragazze che succede?” Naruto era uscito dalla tenda quasi contemporaneamente a Neji , Shino, Kiba e Lee. “Niente, soliti diverbi tra ragazze” Hinata cercò di archiviare la cosa “pure voi no, eh? Ne abbiamo abbastanza di gente che litiga” continuò il ragazzo, sedendosi su una roccia vicino al focolare “era proprio di questo che stavamo discutendo…” Ten Ten fissò Ino “..della gente che interrompe gli allenamenti”

 

“potresti essere un po’ meno crudele almeno? lo sai quanto le ha sempre pesato il tuo giudizio” erano ormai pronti, ma non abbastanza per uscire da quella tenda “e chissene frega!sai che m’importa di quell’ochetta!”  “smettila di fare il bambino cazzo! Sei insopportabile! Usa un po’ la testa!” Choji ne aveva abbastanza “ma che t’importa? Ci tieni così tanto a lei?” stavano alzando la voce, rischiando di farsi sentire dagli altri ormai intorno al fuoco “si ci tengo, esattamente come ci tieni tu!” il Nara rimase un secondo in silenzio, guardandolo con ira “cos’è Choji? Vuoi scopartela anche tu adesso?” era arrabbiato, come non lo si era mai visto prima. L’ Akimichi rimase spiazzato “che significa?” Shikamaru non rispose.

Strinse i pugni lungo il corpo e continuò a fissarlo con rabbia. Stava per voltarsi a raggiungere gli altri, stufo di quella discussione,ma una frase lo sbloccò “quindi è questo il problema?!”

Choji aveva capito, forse aveva capito che cosa c’era di sbagliato in quei due, che cosa li aveva fatti odiare tanto in quei mesi. “è questo il problema Shika?”. Il Nara si voltò dandogli le spalle per uscire dalla tenda, abbassò la voce “no, non è quello…” ed uscì seguito da Choji che provava a fermarlo per capire quella dannata verità che continuava a sfuggirgli

 

“i vostri problemi di coppia dovreste lasciarli al di fuori degli allenamenti, è importante collaborare.. anche se vi state sull’anima” Neji cercava con tranquillità di chiarire la questione “va bene ho capito, cercherò di non rendervi partecipi del mio odio verso Shikamaru, okay?” la Yamanaka non sapeva più come togliersi di dosso quell’argomento “più che altro dovreste cercare di fare pace, non credi? Sarebbe la cosa migliore per tutti”  disse Sakura per aiutare l’amica “non si può chiarire, lo volete capire?ci detestiamo punto!più che trattenermi non posso fare niente!” Ino non aveva ancora toccato cibo, non le era ancora stato concesso dato che continuavano a sentenziare contro di lei “non ci credo che non potete, siete sempre stati amici non è che di punto in bianco la gente si odia! Prova a parlarci almeno…

“invece si,Sakura, la gente può odiarsi di punto in bianco! Io lo odio con tutta me stessa! Per quanto m’importa può finire sotto un camion giusto ora e ne sarei solo felice! Non proverò mai a parlarci!può morire per quanto mi riguarda!”

Un gelido vento piombò sull’accampamento. Erano rimasti tutti spiazzati da quello che Ino aveva detto. Nessuno si aspettava che la situazione fosse così grave: grave al punto da desiderare la morte l’uno dell’altra. Non riuscivano a crederci.

Rimasero ancora più atterriti quando, voltandosi, videro Shikamaru e Choji alle loro spalle.

Avevano chiaramente sentito tutto.

L’Akimichi era terrorizzato ed in totale apnea, come tutti gli altri, mentre il Nara non mostrava alcun espressione particolare. Era tranquillo, come se la cosa non lo riguardasse minimamente. Si sedette vicino a Neji, davanti al fuoco avvolto nel silenzio, e cominciò a mangiare.

Choji guardava Ino con disprezzo e delusione. Non poteva credere che avesse detto, e soprattutto che pensasse, tali cattiverie sul loro amico. La biondina dal canto suo non alzò più la testa, lasciandola china sulla sua ciotola. Forse non desiderava veramente la morte di Shikamaru, ma, qualunque fosse la verità, dirlo davanti a tutti e davanti a lui non era stata una gran mossa. Anche il più stronzo degli stronzi ci sarebbe rimasto male sentendosi dire che gli si augura la morte. Però, rifletté, il Nara non aveva fatto una piega. Evidentemente doveva pensare lo stesso di lei ma, a differenza sua, aveva avuto il buon senso di non urlarlo davanti a tutti. La cosa la fece ancora più arrabbiare, bloccandole l’appetito. Mollò con uno scatto la ciotola per terra e si ritirò nella tenda, fuggendo  dalla pesante stretta di quel silenzio. Tutti guardarono prima Ino poi Shikamaru. Tentarono di scorgere in lui una minima reazione alle parole acerbe di lei, ma niente. Impassibile. Finita la cena ognuno posò la sua ciotola e si preparò per andare a letto. Rimasero fuori dalle tende solo Choji e Shikamaru.

“prima di entrare Shika…” l’Akimichi lo bloccò “…ascoltami un attimo” il moro si voltò “dimmi” non ne poteva più di parole,discorsi e confessioni. Voleva solo andarsene a letto “guarda che Ino non pensa le cose che ha detto,ci tenevo a dirtelo…” il Nara sbottò “basta parlare di lei! non voglio più sentir pronunciato il suo nome chiaro!? voglio solo andare a dormire!” scostò la tendina e fece per entrare “e quelle cose le pensa eccome, o non le avrebbe dette” si infilò nel buio e notò la ragazza accasciata su un fianco ad un lato del letto, dormiente. Notò anche che di letto ce n’era uno solo, a due piazze per lo meno. L’Akimichi dietro di lui vide la ragazza sotto le coperte, tutta rannicchiata. “dormo io in mezzo, così non rischiate di picchiarvi nel sonno” scherzò.

il Nara si svestì e si infilò nel letto, ben attento a non toccare la Yamanaka. ll terzo si mise tra i due mettendosi comodo sotto le coperte. Da una parte il ragazzo  e dall’altra la biondina a dargli entrambi la schiena. Sbuffò sonoramente, contento che quella giornata di litigi fosse finita.

Stava per addormentarsi quando un piccolo tremolio non glielo permise. Al suo fianco una misera figura tremava leggermente ed emetteva degli strani versi. Poi un singhiozzo.

Era un pianto.

“Ino?”chiese sussurrando, per non svegliare l’altro “ehi..” si girò verso di lei mentre quella non rispondeva “perché piangi?” si alzò uscendo dal letto per andarle di fronte “che succede?” ma quella si era trasformata in un bozzolo nascosto tra le coperte “vieni fuori di lì forza, andiamo a parlare” le afferrò cauto un polso trascinandola fuori dal letto. Ella si teneva una mano sul volto per nascondere quel palese pianto.

Uscirono dalla tenda ed entrarono nel buio spezzato dalla luna quasi piena nel cielo. Il fuoco era ormai spento. Si trovarono l’uno di fronte all’altra, senza riuscir bene a vedersi. “che hai?” le chiese un po’ assonnato. Ella non rispose “Ino forza, vorrei anche dormire” era scocciato e stanco “perché piangi? Che c’è?” quella respirò forte, come volesse inspirare la forza della quale necessitava per aprir bocca.

“mi dispiace”

 

   
 
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