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Autore: CHOU    03/08/2010    5 recensioni
Orso Bartholomew se ne è andato ,Zoro si è sacrificato per salvare il suo capitano. -Era distrutto. Le orecchie gli fischiavano e tutto intorno a lui si era fatto bianco. Se ne stava immobile con le braccia incrociate e il sangue che li colava lungo il corpo. Le rocce intorno a lui erano macchiate di quel liquido cremisi che si andavano mano a mano espandendo. Ogni muscolo, ogni osso, ogni centimetro di pelle era logorato da un dolore sordo. La cosa che gli faceva più male, però, era sapere che Lui aveva dovuto sopportare tutto questo. “Zoro! Cos'è successo qua?” la voce di Sanji gli arrivava ovattata. “Non è successo...nulla”la voce gli usciva a fatica. Sentiva il suo corpo tremare.- Zoro X Rufy
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nico Robin, Roronoa Zoro, Sanji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era distrutto. Le orecchie gli fischiavano e tutto intorno a lui si era fatto bianco. Se ne stava immobile con le braccia incrociate e il sangue che li colava lungo il corpo. Le rocce intorno a lui erano macchiate di quel liquido cremisi che si andavano mano a mano espandendo. Ogni muscolo, ogni osso, ogni centimetro di pelle era logorato da un dolore sordo. La cosa che gli faceva più male, però, era sapere che Lui aveva dovuto sopportare tutto questo.

“Zoro! Cos'è successo qua?” la voce di Sanji gli arrivava ovattata.

“Non è successo...nulla”la voce gli usciva a fatica. Sentiva il suo corpo tremare.


“Sanji...cos'è successo a Zoro?”

Il cuoco guardò Rufy, abbassando la testa prima di rispondere.

“Ha bisogno di cure immediate”Chopper si fece subito vicino e Sanji gli consegnò il corpo svenuto di Zoro. Nella sua forma trasformata la piccola renna corse alla nave seguita dai suoi compagni.

“Cosa gli è successo?”

“Non lo so quando l'ho trovato era pieno di sangue, poi è svenuto”

“Zorooo Zoro!” Rubber corse al capezzale dello spadaccino.

“Ma cosa...Chopper, puoi fare qualcosa vero?” la sua voce era densa di dolore e Chopper non riuscì che a fare un cenno col capo.


Zoro era stato medicato ed era scampato alla morte per miracolo il piccolo medico aveva passato ore prima di riuscire a fermare le varie emorragie interne. Fortunatamente le ossa non erano rotte e sembrava che il sonno profondo nel quale era caduto non avevasse a che fare con un coma irreversibile. Il resto della ciurma stava festeggiando assieme ai sopravvissuti della strage di orso Bartholomew. Nami, Nico Robin, Usup e Chopper mangiavano e ascoltavano divertiti la musica dello scheletro. Anche Rufy mangiava e sorrideva , solo alcune volte, quando lo sguardo si posava sul letto dove giaceva Zoro, i suoi occhi si adombravano. Solo Sanji se ne stava in disparte, fumando una sigaretta. Davanti a gli occhi continuava a rivedere quella scena. Zoro che si sacrificava per il loro capitano che era disposto a morire pur di salvarlo. Ricordava solo che aveva provato a barattare la sua vita al posto dello spadaccino ma lui non aveva voluto e l'aveva colpito. Ed era svenuto. Buttò fuori il fumo dalle labbra stizzito. Non aveva la minima idea di quello che era successo dopo. Orso era sparito e Zoro era ricoperto di sangue e stremato. Scosse la testa staccandosi dal muro e raggiungendo i suoi compagni.

“Chissà cos'è successo a Zoro?” domandò Chopper all'improvviso.

“Noi due abbiamo visto tutto!”L'attenzione di tutti fu rivolta verso due pirati malconci.

“Ehi voi due, venite un attimo”Sanji li condusse fuori, lontano dalla portata degli altri, alle spalle si elevarono una serie di mormorii contrariati. Il cuoco sentì distintamente il suo nome lasciare come un invocazione le labbra del suo capitano. Chiudendo gli occhi uscì dal capanno.

“Allora? Come sono andate le cose?”

I due piratuncoli non stavano più nella pelle dalla voglia di raccontare.

“Una storia fantastica!”iniziò quello più magro e con una strana capigliatura.

“Dopo che sei svenuto orso ha fatto fuoriuscire tutto il dolore di cappello di paglia e i danni fisici che aveva subito durante lo scontro precedente .”attaccò a dire l'altro.

“Se il vostro amico fosse stato in grado di sopportarlo tutto l'avrebbe lasciato andare ma nelle sue condizioni sarebbe morto di certo. Ma appena lo spadaccino ha assorbito una piccola parte ha gridato dal dolore”

“Però lui non ha mollato e ha preso tutto il dolore e la sofferenza di quel ragazzo su di sé. È stato strepitoso, un gesto mai visto!” concluse esaltato il grassone.

“Non dovete dire una sola parola, chiaro?” la voce di Sanji era irremovibile.

“Ma perchè?! Devono sapere cos'ha fatto per il suo Capitano!” piagnucolarono.

“Non l'ha fatto per essere elogiato. Non capite? Come potrebbe mai sentirsi Rufy sapendo che Zoro si è ridotto così per lui?”

due pirati abbassarono lo sguardo, andandosene scontenti.

Sanji inspirò ancora un po' di fumo.

Nico Robin sorrise. Grazie al suo inusuale potere aveva sentito tutto.


Erano passati quattro giorni da quando Zoro era svenuto e non aveva ancora aperto gli occhi. L'ora di pranzo era passata da tempo e Rufy se ne stava accucciato affianco al letto dove giaceva lo spadaccino con lo sguardo volto verso la finestra. Si lasciò scappare un sospiro. Si sentiva gli occhi pizzicare. Portò lo sguardo sul viso addormentato e pallido dello spadaccino.

“Zoro sai oggi Sanji ha preparato dei buonissimi spiedini di polipo ma visto che non ti svegliavi ce li siamo mangiati tutti noi! E poi sono caduto in mare, meno male che Frankie mi ha ripescato- il sorriso di Rufy gli si spense sul viso- Chopper ha detto che sei fuori pericolo...ma perché non ti svegli...per favore Zoro, per favore”

Lacrime trasparenti iniziarono a scendere sul viso del ragazzo moro. Rubber piangeva in silenzio, si sentiva logorato, non sapeva cosa fare per farlo stare meglio. Per riportarlo da lui.

“Rubber vieni che san...stai bene Rufy?” Nico Robin si soffermò sulla porta. Era scesa per avvertirlo che Sanji aveva preparato la merenda ma non avrebbe immaginato di trovare Rufy in lacrime. Non piangere in quel modo disperato per lo meno.

“Robin...perché non apre gli occhi?!”

La donna chiuse solamente gli occhi. Cosa avrebbe mai potuto ripondergli?

“La cosa peggiore è che non so nemmeno perché è in queste condizioni!” il ragazzo sfogò la sua rabbia tirando un pugno al muro di legno che si incurvò appena.

“Ti sentiresti meglio se lo sapessi?” chiese la ragazza guardando il suo capitano dritto negli occhi.

“Certo. Tutti si sentirebbero meglio”

“Alle volte al verità fa più male di quello che si crede”

“Ma è l'unica cosa che abbiamo. La verità è quello che ci permette di vivere realmente.” Replicò tenendo lo sguardo basso.

Nico Robin sorrise. Il suo capitano era serio, lo si poteva capire dal tono deciso della voce. Spesso tendeva a dimenticarsi quanto saggio fosse Rufy. Era sempre così ingenuo e spontaneo che pochi riuscivano realmente a capire che dietro a quel suo carattere da eterno bambino si nascondeva un anima tra le più passionali e sincere. Forse, si disse, in realtà solo Zoro aveva capito completamente Rufy d. Monkey.

“Si è sacrificato per te. Ha scambiato la sua vita con la tua. ha accettato di prendere su di sé tutto il tuo dolore e le tue sofferenze per salvarti. Dirò a Sanji di tenerti da parte qualcosa per quando deciderai di salire. Non colpevolizzarti Rubber, è stata una sua decisione.”

Robin si chiuse la porta alle spalle e per un istante si chiese se aveva fatto la cosa giusta.

Le lacrime continuavano a rincorrersi sul viso i Rufy. Gli faceva male la testa e a stento riusciva a trattenere i singhiozzi.

Alla fine era colpa sua. Se Zoro era ridotto così era soltanto colpa della sua debolezza. Zoro aveva sempre contato su di lui, l'aveva protetto in ogni circostanza. Aveva dato la vita per lui. E lui...lui era riuscito solamente a ferirlo. Per colpa sua, adesso lui si trovava in quelle condizioni.

“ti prego zoro perdonami...PERDONAMI!”



“Rubber finalmente! Dove ti eri cacciato?” chiese Usup vedendo il suo capitano salire sul ponte della nave.

“Ehi Rufy...hai gli occhi tutti rossi, stai bene?”

“Si Nami non ti preoccupare -sorrise- ehi Sanji vero che mi hai tenuto qualcosa da parte?! Sto morendo di fameeee!” esclamò iniziando a saltellare attorno al cuoco per avere attenzioni.

“Va bene va bene , ora te lo porto!” sbuffo il biondo andando in cucina.

“Robin”

“Si?”

“Se lui dovesse morire, morirò con lui. Non salvatemi”

Nico Robin non rispose si limitò a guardarlo.

“Questo è un ordine del vostro capitano. Se dovesse accadere riferiscilo agli altri.”

“Si, capitano”

“Ehi Rufy vieniii” urlò Sanji dalla cucina.

“Grazie... Eccomi arrivoooo!”

Nico Robin osservò Rubber correre da Sanji. Sembrava il solito Rufy.

Se lui muore , morirò anch'io”

Sorrise. Aveva fatto la cosa giusta.

“Nami , io vado a controllare Zoro”

“Ok Robin – sorrise la rossa – quando torni facciamo una partita a scacchi?”

“Si, certo.”


Zoro sentiva male ovunque. Aveva il corpo intorpidito. Alzò una mano posandosela sul viso.

Era vivo e anche Rufy lo era.

“Ti sei svegliato.”

Lo spadaccino trasalì.

“Come ti senti?”

“Sono stato meglio. Ma almeno sono vivo.”

La ragazza mora entrò completamente nella stanza.

“Ti mentire se ti dicessi che il tuo gesto mi ha stupito. Infondo ho sempre pensato che tu avresti potuto morire solamente per salvare il tuo capitano”

“Tsk...come fai a saperlo?”

“Me l'ha detto un uccellino” rispose Robin in tono scherzoso.

“Vado a chiamare Rubber ,sarà contento di sapere che ti sei svegliato.”

“Rufy non deve sapere!” Zoro parlava a fatica , ancora provato per le ferite ricevute.

“Troppo tardi”

Lo spadaccino guardò la porta chiudersi. Strinse i pugni. Lui non avrebbe dovuto saperlo!

“Zoroooo!” Rufy si fiondò dentro la stanza.

“Rufy.”

“Perdonami! Per colpa della mia debolezza hai rischiato di morire! Io sono il tuo capitano, avrei dovuto proteggerti” Rubber incominciò a singhiozzare.

“Sei il mio capitano, è il mio dovere proteggerti. Voglio proteggerti. E comunque sono vivo, quindi non parliamone più.”

Rufy continuava a guardare per terra senza proferire parola. Zoro sentì il cuore mancare un battito. Non voleva che il suo capitano soffrisse . Era per questo che aveva sopportato tutto. Voleva solamente che Rufy potesse esaudire il suo sogno, e non gli importava che se per aiutarlo a realizzarlo avrebbe dovuto rinunciare al suo. Rubber era più importante. Aveva sempre cercato di proteggerlo, mille volte aveva rischiato la vita per lui. Perché era il suo capitano. Perché si era innamorato di lui. Era rimasto affascinato da lui dal primo istante, l'aveva ammirato, invidiato, protetto e amato.

Ma per quanto si impegnasse non riusciva a non farlo soffrire. Anche adesso il moro stava soffrendo.

“Non farlo mai più, promettimelo”

Zoro rimase per una attimo stupito dal tono serio di Rufy.

“Non posso promettertelo. Ogni volta che sarai nei guai , ti aiuterò.”

“No! Non puoi” Rubber alzò lo sguardo puntandolo in quello acquamarina dello spadaccino.

“Uf...e perchè no?” ribattè stanco. Non gli importava di sentire la risposta avrebbe fatto lo stesso di testa sua.

“Non sarebbe giusto. Tu non vuoi che muoia, giusto? E poi devo ancora diventare il re dei pirati.” continuò il moro in tono petulante.

Zoro sbuffò.

“E' proprio per questo che combatterò per te” non ce la faceva più. Era stufo di questa discussione sconclusionata

“Ma se tu muori, muoio anch'io” Rubber aveva abbandonato il tono infantile e fissava serio il Compagno che spalancò gli occhi per la sorpresa.

“Non riuscirei a sopportare la morte di un componente della mia ciurma. Mi sentirei come se avessi perso un braccio o una gamba. Ma se perdessi te, allora non avrebbe più senso vivere. Io voglio diventare il re dei pirati, ma non avrà più senso se tu non sarai al mio fianco.”

Zoro rimase immobile per qualche istante, il rimbombo dei battiti del proprio cuore nelle orecchie. Sorrise nel suo classico modo strafottente.

Rufy aggrotto le sopracciglia.

“Se è vero, allora dammi un bacio” soffiò fuori Zoro guardandolo.

Cappello di paglia chinò il capo da un lato assumendo la sua classica espressione ingenua.

“Un bacio?”

“Si un bacio” rispose prima di allungare un braccio e attirare Rufy a sé, posando le labbra sulle sue.

Rubber chiuse di scatto gli occhi. Sapeva cos'era un bacio. Ace glielo aveva spiegato tanti anni fa e sapeva che bisognava chiudere gli occhi. Sentì un lieve tocco sulle labbra. Le labbra di Zoro indugiarono sulle sue per qualche secondo.

Quando si separarono il capitano sorrise felice.

“Ace si era dimenticato di dirmi quanto fosse bello però” disse ad alta voce seguendo il filo logico dei suoi pensieri.

Zoro alzò un sopracciglio per poi sbuffare divertito. Aveva rinunciato oramai da tempo a cercare di capire cosa passava per la mente del suo capitano.

“Sai cosa significa?” chiese serio lo spadaccino.

“Bhe dopo un bacio non si dovrebbe dire che ci si ama? Anche se lo trovo inutile. Non pensi? Io lo so che ti amo da tanto tempo, che bisogno c'è di dirlo? Non ha senso!” concluse Rufy sorridendo candido.

Il ragazzo dai capelli verdi non riuscì a impedirsi di scuotere la testa sconsolato. Rufy non cambiava mai, avrebbe dovuto aspettarsi una risposta simile da lui.

Zoro cercò di mascherare l'effetto di quelle parole , per quanto si sforzasse però di dissimularlo, sentiva un profondo calore espandersi nel petto. Si sentiva felice e appagato.

“Ehi Zoro, pensi che ci possiamo baciare un'altra volta?” Rufy lo guardava col sorriso stampato in faccia fissandolo con gli enormi occhi neri privi di malizia.

Lo spadaccino sorrise intenerito.

“Quante volte vuoi” rispose Zoro prima che Rubber con la sua solita irruenza non lo assaltasse contento.

Un orecchio attaccato alla porta sparì tra petali di ciliegio.

Nico Robin sorrise soddisfatta.

“Scacco matto.” disse muovendo la pedina.

  
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