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Autore: Heven Elphas    04/08/2010    3 recensioni
Parliamo chiaro, bunny, qui la gente non ha ancora capito una beata sega di come gira la vita… La nostra vita per essere precisi. Lascia parlare me, qualcosa ne verrà fuori di quella che realmente è la nostra vita. Ci puoi anche giocare il culo, questa sarà la nostra biografia speciale… Quei cazzoni capiranno che è anche l’ora che chiudano quella fottuta fogna. ----- Lou è un ventenne amante della musica punk di Erith, una cittadina sulla riva meridionale del Tamigi.Si narra del piccolo periodo di sfacelo nella sua vita... Enjoy it!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie '...The laziest days of a life...'
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NeVEr MinD

NeVEr MinD

 

 

 

 

Chi diceva che i tuoi stupidi vent’anni sarebbero passati alla svelta ed entro la fine dell’anno sarebbe stato meglio se ti fossi trovata un impegno, doveva solo guardarsi e fare due conti. Scommetto che chi aveva fatto queste critiche non si era mai trovato nella stessa situazione in cui ti trovavi tu, bensì era stato portato dov’era dal suo caro papino pieno di soldi fino al buco del culo o posseditore d’imprese sparse per il paese… Per non parlare di quelle che ce l’avevano a morte con il tuo essere single convinta, punterei tutti i miei soldi –quei pochi che ho- che loro si sono fatte il ragazzo perché volevano il suo schifoso posto in società.

Chi diceva che un fallito come me non avrebbe mai potuto  andare da nessuna parte se non sotto quello stupido cavalcavia a imbrattarne il muro, avrebbe dovuto mordersi la lingua. Ricordo che la gente che mi dava del perdente aveva un bel trascorso di crimini alle spalle e passava tanto tempo quanto me a rovinare le carrozze dei treni fermi in stazione. Vogliamo parlare della mia vita sentimentale? Mi sono sentito dire che giocare con troppe ragazze contemporaneamente mi avrebbe portato alla rovina, quando questi presunti moralisti invece vedevano arrivare innumerevoli uomini in camera della loro cara madre.

Parliamo chiaro, bunny, qui la gente non ha ancora capito una beata sega di come gira la vita… La nostra vita per essere precisi.

Lascia parlare me, qualcosa ne verrà fuori di quella che realmente è la nostra vita. Ci puoi anche giocare il culo, questa sarà la nostra biografia speciale… Quei cazzoni capiranno che è anche l’ora che chiudano quella fottuta fogna.

 

 

* * *

 

I've seen you in the mirror
When the story began
And I fell in love with you


No Feelings. Una canzone che a me piaceva un sacco a quei tempi, la sentivo spesso tenendo lo stereo a palla quando mi preparavo per uscire. Spiegava quello che provavo, alla fine… Uno spropositato amore verso me stesso che bastava a colmare quel buco nel mio petto senza bisogno di una vera e propria compagna. Sì, sì… Una –come la chiamano ora i ragazzini? Uhm… Sì.- ‘scopamica’ ce l’avevo avuta. Anche più di una, a dire la verità. Ne giravano molte di troiette da una notte e via da quelle parti. Dai, te li ricordi il bel capannone abbandonato alla fine di Church Manorway! È lì che ci trovavamo tutti quanti la sera quando ormai i locali diventavano troppo soffocanti per gente come noi, che da quelle parti non eravamo visti di buon occhio. Ammetto poi che era al cantiere che abbordavo la maggior parte delle tipe che poi mi portavo a casa. Si puo’ dire che la storia possa iniziare proprio da lì…

Notte fonda e buio pesto, se non si considerava la luce fioca e malandata dei lampioni contro cui ci si divertiva a lanciare sassi. Si vedeva luccicare l’alto ricevitore dall’altra parte della strada, la cui base era coperta dalla scia di alberi secchi che delimitavano il parcheggio dove ci riunivamo. Nell’angolo a nord qualcuno aveva acceso l’autoradio, quindi si sentivano le casse pompare qualcosa dei Casualties. Io ero appoggiato con la schiena al muro dello stabilimento, mentre stringevo i fianchi della ragazza incontrata giusto qualche minuto prima attorno al falò dove tutti stavano bevendo birra dalle lattine. Non ricordo nemmeno come diavolo si chiamasse o di che colore avesse gli occhi, bunny, non ingelosirti. Se la tirava da qui alla foce del Tamigi quella stronza, non faceva altro che vezzeggiarsi e mordersi le labbra ogni volta che mi guardava, sapendo che me la sarei portata a scopare nel giro di due minuti. Così eccoci lì, lei con la bocca appiccicata al mio collo e la mano dentro i miei boxer, io che fissavo il ricevitore ed ascoltavo i Casualties. Mormorava qualcosa riguardo al volerlo fare con me al più presto, con una nota bramosa nella voce. La stavo appunto per ribaltare contro la parete, ma feci appena appena in tempo a levargli le mutandine da sotto la mini-gonna quando sotto il lampione vidi apparire te.

Bang, bunny, un colpo di fucile allo stomaco.

Mollai lì la tizia e sboccai sui suoi piedi tutta la birra che avevo deglutito durante la serata. Lei si mise a scalciare come una pazza con quei dannati anfibi con il puntale in ferro, facendomi cadere sul prato nel mio stesso vomito.

-Dannato rottinculo! Fai schifo!!-

Urlava quella puttana, decidendo di mollarmi un altro calcio prima di allontanarsi a grandi passi verso il falò a trovarsi un altro cazzo. Tossii per qualche attimo prima di riprendermi e alzarmi di nuovo in piedi, giusto per notare che tu stavi ancora là immobile. Nei tuoi occhi un disgusto a dir poco straziante… Mi trascinai da te indolenzito, non sapendo bene cosa mi traesse fin lì oltre la voce nella mia testa. “Vai da lei… Vai da lei, coglione!” diceva senza che potessi contraddirla. La coscienza a volte è l’unica ad avere ragione, soprattutto in situazioni critiche come quella. Ti raggiunsi e tu non ti eri ancora mossa da dov’eri, le Demonia Creepers inchiodate al marciapiede da una forza sovrannaturale. Quella forza che voleva assolutamente tenerci insieme anche contro il nostro volere.

-Hey, ciao… Allora ogni tanto porti ancora il culo qui per divertirti.-

Mugugnai, fissando gli strappi dei tuoi jeans senza avere il coraggio di guardarti in faccia. Sapevo cosa ci avrei trovato, d’altronde… Lacrime piene di rancore e ribrezzo.

-…fanculo Lou.-

Un altro calcio ben assestato all’inguine –ringraziando dio che le tue scarpe fossero normalissime- e io crollo a terra con le mani strette sul cavallo dei miei pantaloni scozzesi sporchi. L’ultima immagine che ho di quella schifosissima sera sei tu che corri svelta per Church Manorway  mentre io perdo i sensi, con un puzzo di vomito che mi arriva al cervello.

 

 

 

 

 

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1 No Feelings (Sex Pistols)

 

Ciao a tutti…

 

Propongo questa nuova storia in una sera di crisi esistenziale in cui non so che fare! XD

È un racconto molto sperimentale, poiché è la prima storia originale non slash che mi azzardo a pubblicare.

 

Questo cortissimo capitolo iniziale ammetto che ha un linguaggio un po’ scurrile, ma è perché il protagonista è un ragazzo poco delicato! XD …non che io abbia mai avuto un protagonista narrante che fosse fine ed educato.

 

Spero che qualcuno se ne interessi e che voglia vederla continuata! <3

Aspetto dei commenti!!!!

 

 

 

XOXO

Miky

   
 
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