Autore: redeagle86
Titolo: Troppo
tardi
Fandom: Yu-Gi-Oh! GX
Citazione scelta: 9 - Anna
Julia
Personaggi/Pairing: Jaden/Jesse
Genere:
Introspettivo
Rating: Verde
Avvertimenti: Shonen ai
Beta-reading: No
Note dell'Autore:
Cosa dire? Ho immaginato un incontro fra Jesse e Jaden prima della battaglia con Yubel. Il nostro "eroe" valuta tutto quello che è accaduto e si accorge di aver perso tempo inutilmente, di aver commesso un errore dietro l'altro, lasciandosi sfuggire la possibilità di vivere veramente. E di amare.
Introduzione:
Non sono mai
stato bravo ad avere delle iniziative che non fossero duelli. Ci vuole troppo
coraggio a muoversi per primi (…)
Ho dato tutto
per te, Jesse.
Ora mi rendo
conto che a te, probabilmente, sarebbe bastato un:
"Anch'io ti
amo."
Quinta classificata al contest "Di canzoni, amori e un finto campo di grano" indetto da DarkRose86
Troppo
tardi
Eccomi qui,
come ti avevo promesso.
Ci ho messo
un po' a mantenere quel giuramento, ma alla fine ce l'ho
fatta.
Siamo
qui.
Soli, perché
nulla è rimasto oltre a noi.
Immagino non
pensassi che sarei arrivato a tanto.
Mi sono
spinto nel cuore di un mondo crudele, trascinando con me degli innocenti la cui
unica sfortuna era quella di essermi amici; li ho costretti ad affrontare
pericoli di ogni tipo e a giocarsi la vita.
Li ho
sacrificati ad uno ad uno, rimanendo immobile a fissarli svanire in una polvere
dorata, persi chissà dove tra le dimensioni.
E
poi…
E poi sono
diventato il Sovrano Oscuro.
Già, il buon
vecchio Jaden, sempre gentile con tutti, allegro e socievole, ha ceduto alla
seduzione delle tenebre e ha svelato un lato oscuro spietato e
inarrestabile.
Infine sono
tornato sui miei passi ed ora mi chiedo perché è successo tutto questo, perché
ho commesso un errore dietro l'altro, in una spirale che mi ha portato sull'orlo
del baratro.
Per il
potere?
Per
l'egoistico desiderio di essere il migliore?
Probabilmente
sì e per quanto cerchi di inventare scuse che possano giustificarmi, la verità è
che la colpa è solo mia. Forse, ho semplicemente scelto un modo per non sentirmi
colpevole.
In fondo, è
sempre più facile scaricare su altri le accuse.
Su di te, ad
esempio.
Tu, che mi
fissi con quegli occhi innocenti che non sanno nascondere la fiducia che nutri
verso di me.
Tu, che
nemmeno per un istante sei stato sfiorato dall'idea di odiarmi per quanto ti è
accaduto.
Perché anche
questo è accaduto a causa mia.
Fin da
bambino ho sempre scelto le vie più semplici per liberarmi dei problemi, le
scorciatoie: non era forse più veloce gettare nello spazio una carta difficile,
piuttosto che tentare di comprenderla?
Yubel ha
ragione a detestarmi. Lei ha capito quanto sia pericoloso essere amico di uno
come me.
Ma tu no, tu
ostinatamente ti aggrappi all'amicizia, o almeno a quello che tu chiami
così.
Io non ci
credo più. Non è più un sentimento che mi appartiene.
Chi brucia i
propri compagni sull'altare del successo, merita di restare solo. O di morire
fra le peggiori pene.
Non farò
qualcosa di stupido, non dirò una delle mie frasi ad effetto, né mi metterò in
quella solita posa assurda per assicurarti che tornerò
vincitore.
Non stavolta.
Probabilmente
attenderai per sempre una persona che non esiste più,
Jesse.
Tu sei salvo,
ho rimediato ad uno dei miei tanti errori: tornerai nel mondo che ti appartiene,
dimenticherai questo inferno e colui che vi regna. Io.
Non puoi
capire, lo so, ma mentre mi allontano da te io rinuncio al ruolo di cattivo e
rimetto ai miei polsi le catene dell'eroe. Eroe di cosa, poi? Non sono un eroe,
ma solamente un ragazzo qualsiasi a cui è toccato dire di sì quando tutti
avevano rifiutato; nessuno vuole essere l'eroe, lo hai mai
notato?
La parte del
malvagio era la mia ennesima scorciatoia: come Sovrano Oscuro ero libero. Libero
dalle aspettative di tutti, dai ricordi dei miei fallimenti, dai sensi di colpa,
dalle responsabilità. Dietro quella corazza di tenebra, forse, ero
felice.
Ma ti avevo
fatto una promessa, ricordi?
E allora non
mi è rimasto altro da fare, se non gettare in un angolo la mia libertà e tornare
a vestire questi panni troppo stretti: l'eroe, dopotutto, non deve avere vita
facile, no?
Sconfiggerò
Yubel, le dimensioni non si fonderanno e tutti vivranno felici e
contenti.
L'happy
ending ad ogni costo.
Ma è quello
che voglio?
Non in questo
preciso momento.
Le tue labbra
rinchiudono un'unica parola, un "Vincerai" che non trova
voce.
Ed io vorrei
averle sfiorate almeno una volta quelle labbra.
Purtroppo
sono stato troppo ingenuo, troppo stupido per capire cosa fosse realmente quel
sentimento che urlava dentro di me: ho dovuto perderti, distruggere tutto e
risalire dal fango per comprendere di amarti. Ho sprecato così tanto tempo
inutilmente ed ora è troppo tardi per rimediare e cercare di
recuperare.
Scambiamoci
un muto addio, Jesse, perché in un modo o nell'altro oggi sarà la
fine.
Mi giro,
senza farti un cenno, senza salutarti.
-Jaden!
Non sono mai stato bravo ad avere delle iniziative che non fossero duelli. Ci vuole troppo coraggio a muoversi per primi e quindi è meglio lasciare ad altri questo compito.
Qualcosa che somiglia ad un sorriso mi incurva le labbra mentre mi volto; quasi mi sorprendo nel trovarti così vicino al mio viso e non riesco neppure a reagire quando mi baci con una naturalezza disarmante.
Ho
sacrificato le persone a me più care per un amico da
salvare.
Sono
stato l'incubo di questo mondo.
Eppure sono ancora il solito
stupido immaturo che lascia sfumare gli attimi più importanti, perché incapace
di dire –o di fare- le cose giuste nel momento giusto.
Perché ora che saprei cosa
risponderti, tu sei già un po' più lontano e non ha più senso
parlare.
"Addio,
Jesse."
È
solo un pensiero. Pronunciarlo mi costringerebbe a spiegare, a
fermarmi.
Io
voglio arrivare alla fine, qualsiasi essa sia.
Ma,
anche se rimangono nella mia mente, quelle poche lettere hanno un suono così
definitivo che riempiono il mio cuore di pace e sollievo.
Ho dato tutto
per te, Jesse.
Ora mi rendo
conto che a te, probabilmente, sarebbe bastato un:
"Anch'io ti
amo."
Scusami se
non ho saputo dirtelo quando ancora potevo.
Scusami se
sono uno stupido.
Perdona
questo idiota che ti abbandona per sempre ed ha troppa paura per
rivelartelo.
Come ha
sempre avuto paura di vivere davvero.
Ed ora mi
preparo all'ultima battaglia, sperando che da questo possa nascere
qualcosa di buono.
Lo
spero per te, perché tu continuerai a vivere.
È la
mia sola consolazione.
L'unica ragione che mi spinge
a scendere in campo per un'ultima volta.
-A
noi due, Yubel.
FINE