Capitolo 2
Luca piega pigramente la testa in avanti,
lasciando che l'acqua calda gli picchi sul collo, sciogliendogli i muscoli.
Gli piace crogiolrsi sotto il getto bollente dopo un'allenamento stancante. E quello di
oggi lo è stato parecchio. Il mister si è impegnato un bel pò per farli sudare. Luca è convinto che
discenda da una lunga ed onorata famiglia di torturatori e boia, non c'è altro
motivo per spiegare l'impegno che sembra metterci nell'assegnare alla squadra
gli esercizi più stancanti ed estenuanti.
Luca inclina lentamente il collo, facendo spostare la
direzione del getto d'acqua. Sarà pure un esperto in torutre
il mister, ma la squadra è la prima in campionato.
Certo, è il campionato interprovinciale, ma sempre primi sono.
Luca sorride: almeno nel calcio se la cava.
Evidentemente alla Sfiga il calcio non piace e lascia
in pace Luca quando gioca. Meno male.
Esce dal box a malinquore,
ma sa benissimo che non può crogiolarsi oltre. Non sente
più rumori nello spogliatoio, probabilmente c'è rimasto solo lui nelle docce e Maicol lo starà aspettando sulla soglia della porta
sbuffando come un toro nell'arena. Maicol ha una
pazienza molto limitata.
Luca si lega l'asciugamano in vita, pronto a difendersi con
l'amico, quando si accorge che anche Maicol è ancora
sotto la doccia. Strano, molto strano. In genere Maicol è più veloce di Speedy Gonzales. Si veste con calma e si siede sulla panca ad aspettarlo.
"Ti dai una mossa"
borbotta mentre entra Maicol negli spogliatoi. In
realtà non ha fretta, o altro, solo vuole rendergli il favore per tutte le
volte che lo assilla nei suoi momenti di relax doccia. Maicol
non risponde. Strano, molto strano. In genere appena viene lievemente
provocato, specialmente da Luca, Maicol ribatte
seccato di non rompergli le palle, o altre finezze simili. Farcite da qualche
bestemmia, che non guastano mai. Maicol finisce
lentamente di allacciasi le scarpe, ma invece di
alzarsi rimane seduto sulla panchina, con i gomiti appoggiati alle ginocchia.
Si prende la testa fra le mani. Che ha? Sta valutando se è vuota o se qualcosina naviga
da una parte all'altra della scatola cranica chiedendo
se c'è qualcuno?
"Hei, va tutto bene?"
domanda Luca, poco convinto che ci sia veramente qualcosa che possa preoccupare
Maicol. Forse si preoccuperebbe un pochino solo se
gli dicessero che gli hanno svaligiato casa. O rubato
la macchina. O che è impotente. No, in quel caso darebbe proprio di matto. Maicol, però, non risponde, e Luca si
preoccuopa veramente. Pochissime
volte l'ha visto così... abbattuto è l'unico termine che viene in mente
a Luca. E l'aggettivo abbattuto non coincide affatto col carattere di Macicol. Luca gli appoggia una mano sulla sapalla. Maicol solleva
finalmente la testa e lo fissa negli occhi. Luca non riesce a
decifrare il suo sguardo. Timore? Preoccupazione? Paura? A Maicol?!
"No" risponde infine alzandosi in piedi.
"A-anzi si....
cioè no" balbetta confuso, neanche fosse colto da balbuzia
acuta.
"Ti decidi? Va tutto bene si o
no?" Ma che cavolo ha stasera? Non sembra neanche lui. E Luca continua a
preoccuparsi.
"Non lo so se va bene...
dipende" farfuglia grattandosi la testa.
"Da cosa?"
"Devo parlarti"
"Perchè adesso stiamo
giocando a carte?" Non si sa se sia peggio
l'improvviso comportamento di Maicol o la pessima
ironia di Luca.
"No... devo dirti una cosa"
"Ti ascolto" Almeno Luca non ha ironizzato di
nuovo. Meno male.
"..." Un pesce è più loquace di Maicol.
"Maicol? Ci sei?"
"..." Un pesce muto è più loquace di Maicol.
"ALLORA! Ti decidi a dirmi di che si
tratta?" la preoccupazione di Luca cresce ancora. Non l'ha mai visto
rigirare tanto attorno a qualcosa: Maicol è un tipo
diretto, va subito al sodo.
"Non è facile..." risponde
Maicol in tono basso trovando incredibilmente
interessanti i residui di terra appiccicati al pavimento.
"Cosa? Cos' è che non riesci a
dirmi? Mi hai sempre confidato tutto non ci sono mai stati segreti tra di noi, lo sai che puoi fidarti. Coraggio" Luca
cerca di essere il più convincente possibile. A dire
il vero sta anche morendo di curiosità. Luca è sempre stato
un pò ficcanaso. Prova a buttarla sullo
scherzo, si sa che Luca è un comico nato "Hai ucciso qualcuno? Hai
derubato una vecchietta? Hai un figlio segreto di 4
anni chr si chiama Pasqualino?" Naturalmente un
comico nato male. " Hai una rara malattia che ti rende impotente? Sei una donna?"
"Fuochino..." risponde
pianissimo Maicol. Eh? Luca strabuzza gli occhi
ripassandosi mentalmente le cavolate che ha sparato
senza pensare, non realmente convinto di beccarci.
"Fuochino cosa?" chiede Luca " Sei
impotente?" Per quanto assurda è l'ipotesi più probabile che gli viene in
mente, visto che le altre non campano ne in cielo ne
in terra. Grande acume quello di Luca.
Maicol fa un sorriso divertito
(evidentemente in un qualche strano, perverso modo apprezza la comicità inesistente
di Luca) piegando di lato la bocca. Prende un grande
respiro, poi tira su la testa e guarda Luca dritto negli occhi. E' deteminato. Molto determinato. Come il
toro nell'arena che punta il torero. A Luca verrebbe quasi da abbassare
lo sguardo per vedere se è vestito di rosso.
"Sono gay. E ti amo" dice.
Luca ascolta la frase, la esamina e la rielabora. Alla velocità i un fermo immagine.
s-o-n-o g-a-y e t-i a-m-o. Un pò più veloce.
Sono gay e ti amo. Il volume un pò
più alto.
SONO GAY E TI AMO!! Bene, pare che il
cervello di Luca abbia assimilato l'informazione. Luca si gira lentamente e si appoggio con una mano alla sedia di
fianco a lui, perchè al momento il suo cervello è
troppo occupato a decidere che farne di quell'informazione,
per continuare a comandare alle gambe di Luca di reggersi in piedi da sole.
Alla fine la materia grigia di Luca arriva alla soluzione più logica. Maicol lo sta prendendo per il culo. Ma certo! E Luca stava anche per crederci!! E'
impossibile che Maicol sia gay: si
scopa una ragazza diversa ogni sera!! Dopotutto forse le sinapsi di Luca non funzinano così male. E Luca comincia a ridre.
Questa si che è degna di un comico professionista.
"AHAHAHAHAHAH!!!! Ci stavo quasi per cascare!!
AHAHAHAHAH! Tu gay! Si e io sono la regina Elisabetta
d'Inghilterra!! Andiamo, lo sanno tutti che ti porti a
letto ogni giorno una tipa diversa. AHAHAHAH!! Gran bello scherzo, ma non funzio-..." Luca si rigira
verso Maicol ancora ridendo, ma non appena i suoi
occhi incontrano quelli dell'altro la frase gli muore
in gola. Maicol è serissimo. E continua a fissarlo.
"Ripeto. Sono gay e ti amo,
regina Elisabetta d' Inghilterra" Luca potrebbe anche ridere per la
battuta, se non fosse che non riesce proprio a trovare la situazione
divertente. Qualcosa nello sguardo di Maicol fa
riconsiderare a Luca l'attendibilità delle sue sinapsi,
e il sospetto che stia dicendo la verità si fa sempre più spazio nella sua
testa. Perchè Luca capisce sempre quando Maicol gli mente. Ora non lo sta facendo.
Maicol continua a fissarlo negli
occhi, come il toro punta il torero. E il torero se la vuole dare a gambe levate, ma può solo distogliere lo
sguardo. Che cazzo vuol dire
che lo ama?! Maicol non può amarme
Luca! Lui è un suo amico! Il suo migliore amico! Amico maschio!
"Ma..." Luca è senza parole. "ma non puoi
essere gay: ti fai una tipa diversa praticamente ogni
sera!" Insomma l'unico toro della stalla!
"Le hai mai viste?" ribatte semplicemente.
"La macchia di vodka nella tua macchina..." Luca continua quasi senza ascoltare
Maicol, cercando di convincere più se stesso che
dimostrare a Maicol la sua eterosessualità, perlaltro inesistente.
"Le hai mai viste queste ragazze?" lo incalza Maicol.
"Cosa?"
"Mi hai mai visto con una ragazza? Mi hai mai visto con
i tuoi occhi baciare una donna?"
"Ma lo dicono tutti!" Ribatte ben consapvole di non aver mai visto Maicol in atteggiamenti troppo equivoci con
un'esponente del gentil sesso. Ha sempre creduto che Maicol
fosse un tipo riservato, che si vantava delle sue conquiste
solo dopo averle scaricate. Un vero gentiluomo.
"Cosa dicono? Sono solo voci!
Nessuno mi ha mai visto con una donna perchè non ci
sono mai stato!" Maicol gesticola con le mani e
la sua voce si altera sempre di più "Sono un ragazzaccio, bevo, fumo, sono
irrispettoso, è naturale che sia anche uno sciupafemmine, vero?! La gente lo da per scontato! Se mi
chiedono 'cosa hai fatto ieri sera?' e io rispondo 'una gran bella scopata' oppure 'me la sono spassata' o che ne so 'me ne sono fatto cinque contemporaneamente' tutti pensano subito che stia parlando
di donne. Ma non è così" La sua voce si calma
" Sono uomini Luca. Io vado a letto con un uomo quasi tutte le sere, non
con una donna." Insomma, un toro in una stalla di
mucche-che-in-realtà-sono-tori.
"No...a te non possono piacere gli
uomini... non posso piacerti io..." blatera
Luca, incapace di accettare quallo che Maicol gli sta sbattendo in faccia.
"Se vuoi una prova
eccola" e prima che Luca possa muoversi Maicol
fa due passi in avanti, lo afferra con decisione per le spalle e lo bacia. Nonostante la forza con cui le mani di Maicol
artigliano la maglia di Luca il tocco delle sue labbra è leggero e dolce.
Morbido, strano, umido. Circondato dall'odore di menta del
bagnoschiuma di Maicol. Luca realizza sconcertato che un brivido gli scorre lungo la
schiena nel momento in cui sente la lingua di Maicol
sfiorargli il labbro. E ha paura nel constatare che
non sa, e non vuole sapere, se sia per il disgusto o il piacere. Quel tocco più umido e deciso è comunque sufficiente per
fargli realizzare cosa sta succedendo, e che è una cosa che non dovrebbe
succedere. Di colpo Luca allontana Maicol con una
spinta. Si sente strano, confuso. Si sente tradito. Si sente furente.
"CHE CAZZO TI SALTA IN
MENTE!" urla. Lo ha baciato. Maicol lo ha
veramente baciato!!
"Io... scusa è che... " Maicol
farfuglia cose senza senso, in preda al panico. Deve essersi accorto della
grossa cavolata che ha appena fatto. E' un tipo troppo impulsivo, Luca glielo
ripete sempre.
"Stai fermo li!" Lo intima
Luca mente fa tre passi indietro.
"Io non so che mi sia preso...Luca... mi dispiace"
"Come minimo!" Maicol lo
ha baciato...alla fine la sua amicizia si riduceva a
questo: mettergli la lingua in bocca. Luca non può impedirsi di ripeterselo e
sente la rabbia aumentare vertiginosamente. Il torero affronta il toro a spada tratta.
"Mi hai mentito"
"Come scusa?!"
"Mi hai mentito! Dicevi de essere mio
amico, ma mi hai tenuto nascosto che sei gay"
"E cosa dovevo fare? Dovevo dirti '
ciao, lo sai che sono gay?"
"Perchè oggi cosa hai
fatto?" Luca è incazzato nero. E terribilmente
deluso. E quando è incazzato e deluso diventa
particolarmente pungente.
"Si, ma..."
"E quand'è che ti sei accorto di essere
gay?"
"Non me ne sono accorto, lo
sapevo e basta. Non mi sono mai interessate le femmine. Da
che mi ricordi sono sempre stato attratto dai maschi" La verità,
tutta la verità, nient'altro che la verità.
"E da quand'è che ti piaccio?" la domanda gli è
uscita spontanea, deve sapere da quanto Maicol gli
mente.
"Dal primo momento che ti ho visto" risponde senza
pensarci un attimo. Maicol e Luca si
sono conosciuti in prima superiore, a quattordici anni. Il
primo giorno di scuola Luca era entrato in classe un pò
intimorito: nuovo ambiente e nessun amico. Era arrivato un pò in ritardo e i suoi compagni di classe erano già divisi
in gruppetti, intenti a fare conoscenza. Solo un ragazzo se ne stava seduto da
solo nell'ultimo banco ad osservare indifferente quello che gli capitava
intorno. Maicol. Aveva puntato lo sguardo su Luca,
fisso e attento, gli aveva fatto cenno di avvicinarsi e gli aveva detto che se
voleva il posto accanto al suo era libero. Poi aveva
biascicato il suo nome. Luca si era presentato a sua
volta e, un pò diffidente per il comportamento di
quello strano ragazzo, si era seduto. Da allora non si erano praticamente
più separati, peggio della colla a presa rapida. Da allora sono passati la
bellezza di nove anni.
"E' stato un colpo di fulmine" continua Maicol imperterrito e sognante "sembravi
un angelo. Più ti conoscevo e più mi piacevi, fisicamente, ma
soprattutto caratterialmente. Hai sempre avuto la capacità di capirmi,
di calmarmi, di darmi conforto e amicizia"
"Esatto! E' proprio questo il
punto! AMICIZIA! Io ti credevo un amico e invece sei solo un... ipocrita!
Cristo! Mi hai mentito per nove anni! Perchè adesso? Perchè mi hai detto tutto proprio adesso? Non potevi
continuare a fare la commedia! Sei... no! ERI il mio migliore amico. E me l'hai messo nel culo... anche
se forse questo é proprio quello che volevi fare" Luca si pente subito di quell' uscita poco felice, ma non lo da a vedere a Maicol. Luca si accorge che quella frase ferisce Maicol, ma non ha intenzione di chiedergli scusa. Maicol incassa e risponde in un
filo di voce.
"Perchè non voglio finire
come te"
"Come me?" O questa è bella! Che
cavolo centra Luca adesso?!
"Si. Io sono esattamente come te: innamorato da una
vita dell' amico di sempre. Solo per te si tratta di Laura...e bè, è una
donna" Maicol fa una pausa che dà il tempo a
Luca di digerire la cosa: ha pienamente ragione.
Luca sostiene sempre di essere il
migliore amico di Laura, di starle vicino e aiutarla in nome della loro grande
amicizia, ma in realtà è soprattutto l'amore che lo spinge a starle accanto.
Non passa ore al telefono con lei per il piacere di
sentire il resoconto della sua nottata di fuoco, ma solo per ascoltare la sua
voce. Non passa pomeriggi in giro con lei per nogozi perchè è un patito dello
shopping, ma per poter stare con lei. Non la abbraccia per direle
che le cose si sistemeranno con il bastardo di turno, ma per sentire il profumo
dei suoi capelli e stringere il suo corpo minuto, e farle dimeticare
lo stronzo che l'ha fatta soffrire, e sperare che
accada il miracolo e si innamori di lui.
Questa conclusione non aiuta Luca a togliersi il coltello
che si sente conficcato nella schiena, dello stesso set di quello che Laura gli
ha conficcato nel cuore, ma almeno contribuisce a far scemare la rabbia.
"Io e te rimaniamo comunque
diversi. Tu le dedichi il tuo amore incondizionato e fedele. Io cerco di
rimpiazzare e nascondere quello che provo per te con
altri uomini" Maicol fa un verso sconsolato, a
metà fra un sorrisetto e un lamento
"Naturalmente senza riuscirci.
Quando le hai confesseto
i tuoi sentimenti e hai visto la sua reazione hai preferito rimangiarti tutto
per potrle stare vicino come amico. Io ci tengo tantissimo alla tua amicizia, ma non mi rimangerò
niente. Non ce la faccio più a tenermi tutto dentro.
Tu sei forte e puoi reggere questa facciata con Laura, ma io no. Mentirti, nascondermi, dovermi controllare ogni secondo
per paura che tu ti accorga che ti guardo in un modo
diverso da come un uomo dovrebbe guardare il suo migliore amico...stavo
impazzendo!
Non ti ho detto tutto questo con la speranza che tu ricambi
il mio amore, l' ho sempre saputo che sarebbe stato impossibile. Ti chiedo solo una cosa:
riesci ad essere mio amico anche sapendo cosa provo realmente per te?"
Luca sa benissimo quanto sia dura
essere solo un amico per la persona che si ama, lo sperimenata
ogni giorna sulla propria pelle, ma ha sperimentato
anche la paura del rischio di perdere anche quello. Il
problema è che ora come ora non sa che dire. Ha bisogno di riflettere.
"Non lo so Maicol, non lo so
proprio" dice Luca, e non ho altro da aggiungere.
Il torero se ne va dall'arena, lasciando il toro ferito alle sue spalle. Esce dalla palestra e si dirige a piedi verso casa. E' un
bel po di strada, ma tempo
per pensare è proprio quello che gli serve.
Ringraziamenti e commenti:
Ordunque, di ritorno dalla
mia vacanza eccomi a pubblicare il secondo capitolo. Come sempre non abbiate
troppe speranze di leggere presto il prossimo…^_^
x Jack: grazie, spero di riuscire a
mantenere il tono leggero e scorrevole…
x dondy: ecco il secondo cap!
Anche io sono d’accordo con Luca…la sfiga non molla!!
x minami77: ehm…già comincio a ritardare…che ci vuoi fare, dev’essere
una cosa patologica! ^_^
x daffodyl: carissssima! Comincio
con i ritardi anche con questa! Dai dopotutto il 37° cap
l’ho pubblicato, no? Contenta che ti piaccia, sai che ci conto sul tuo parere! Naturalmente
puoi pubblicarla su www.felpato.it
(pubblicità ^_^) mi fa solo piacere! Aspetto di vedere gli aggiornamenti…e
spero di riuscire a passare per il nostro blogghettino! Sorry!!!
x mistica: grazie! Scusa per il ritardo!