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Autore: Gloom    07/08/2010    2 recensioni
C'è una custode per ogni segreto della città. Nessuno sa chi sia, ma istintivamente tutti si confidano con lei. Ed è in lei che i segreti si incontrano.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole sta per tramontare, ma ci mancano ancora un paio d'ore, ed è appena piovuto: tutto sembra più bello e pulito, anche se sgradevolmente umidiccio.

C'è una maontagna, come quelle che vedete mentre macinate i chilometri d'autostrada. Sul fianco della montagna c'è una città, un po' discosta dalla città c'è una casa di pietra. Dalla casa di pietra esce una tipa.

Ha quell'età che spaventa tanto ogni genitore e che gli psicologi descrivono con tante belle parole inutili, perché tanto non la capiranno mai.

Con la tipa c'è un bellissimo cane, enorme e col muso nero, sembra un lupo. Il cane serve perché vuole un bene dell'anima alla padrona e, qualora questa dovesse incontrare un cinghiale o un maniaco, lui li sbranerebbe prima che possano farle del male.

La tipa e il cane si dirigono verso un boschetto dietro la casa, nel folto della montagna.

Lei è graziosa, mentre cammina a passo deciso e le scarpe di tela calpestano le foglie secche: porta un maglione di lana che le ha cucito la mamma in uno dei suoi rari momenti di ritorno-ai-ferri, enorme e con le maniche lunghe fino alle nocche (fuori moda quando sta in classe, ma non è mai stato un problema) e jeans scuri col risvolto; meglio non macchiare l'orlo dei pantaloni buoni. Il cane se ne sbatte allegramente e, con le zampe infangate, le salta addosso. Yuppi.

Arrivano dove lei voleva arrivare: c'è una radura, un albero spezzato da un fulmine riverso sul terreno e l'erba così alta che qui la ragazza può anche dire addio al proposito di non macchiare i pantaloni. Ma non le importa più così tanto, il panorama mozza il fiato: tutto è verde di alberi e arancione di sole. Nel cielo le nuvole sono rosa, e c'è un nastro nero che sarebbe l'autostrada. Non ricorda mai il nome dell'autostrada, A 24 o A 25, una delle due. 

 La ragazza saggia il tronco spezzato, poi pensa che comunque ormai i pantaloni sono da lavare, quindi ci si accoccola; il cane ora può vedere gli insetti che volano alla luce del tramonto, e salta sempre più incazzato perché vorrebbe afferrarli. La tipa sogghigna a quella vista. 

 

 Spesso sente il bisogno di stare sola, come in quei momenti. Aveva tante di quelle cose per la testa che...

Non era asociale, anzi, conosceva parecchia gente; tra tutta questa gente non c'era una sola persona che la odiasse: per tutti era immensamente dolce, solare e onesta. 

Onesta... abbastanza perché molti le confidassero i propri segreti, le proprie speranze, i propri problemi. E lei ascoltava comprensiva, annuiva, poi parlava e rincuorava. Lei era l'unica, nella sua classe, a sapere esattamente perché lui aveva messo il muso all'altra, perché l'altra aveva parlato con quello, perché quello non era venuto a scuola per un mese. Lei era la custode di ogni segreto.

 Si fidava di tutti, perché ormai nessuno poteva farle del male. E tutti si fidavano di lei, perché non avrebbe mai fatto male a nessuno. Spesso la gente le diceva che lei aveva sofferto abbastanza da poter essere diffidente e acida, ma lei rispondeva che i fiori nascono dalla cacca. Non proprio fine, non era da lei, ma efficace lo stesso. Come un medio alzato al momento giusto.  

 Lei era la custode di tutti i segreti. Se solo avesse voluto, avrebbe potuto rovinare il primo che le avesse fatto un torto. Ma non lo faceva.

La tipa non era digiuna di problemi propri, al contrario. Ma non voleva cedere alla cattiveria. L'unica al mondo, forse, ma non voleva cedere. Un custode cattivo è la fine per le cose che custodisce, e se lei fosse diventata cattiva sarebbe stata la fine della gente di cui si prendeva cura.

 

 

Una piccola one-shot per ingannare il tempo in attesa che mi venga la voglia di cucinare un po' di ciccia e, allo stesso tempo, per mettere nero su bianco un paio di pensieri che mi rimbalzavano nel cervello. Questa cosa della "custode" mi si era fissata da tempo, così ho pensato di scriverla una volta per tutte come si deve e, perché no, di ricevere un po' di commenti, in caso ne ispirasse ^^

E poi avevo voglia di descrivere un paesaggio del genere. Forse non è uscito al massimo, ma amo le mie montagne, amo quando smette di piovere, amo starmene in mezzo alla natura... e amo anche i cani, anche se il mio non farebbe male a una mosca, figuriamoci a un cinghiale xD 

  
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