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Autore: BloodyRose91    08/08/2010    3 recensioni
Sai Lovi-chan, credo proprio che tu sia come la tempesta.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiedo perdono,sono un pò arrugginita. Critiche,consigli etc sono sempre ben accetti.

 

 

TU ERES COMO UNA TORMENTA.

{Lovino x Spain}

 

Ogni tuono era preceduto da una abbagliante luce che riempiva tutta la stanza e accompagnato da un forte boato che faceva tremare i sottili vetri
delle finestre della camera da letto di Antonio. In quelle notti,dove la pioggia picchiava così violenta da voler entrare dentro la camera, lo
spagnolo rimaneva sveglio  stringendo quel piccolo frugoletto che tremava terrorizzato anche nel sonno.
Sorrideva quando il piccolo Lovino entrava con quel broncio timido,rosso in volto.
<< Spain posso dormire quì? >>
In quel momento non sembrava più quel monellaccio aggressivo che era di solito.
Antonio rimaneva sveglio in quelle notti ad accarezzare i capelli del piccolo italiano, fino a quando la pioggia non si calmava e Lovino smetteva di tremare.

Lovi,penso che tu abbia tanta paura dei temporali perchè sono proprio come te. Sei come questi tuoni che urlano forti per farsi ascoltare e sei
come questi lampi che riescono ad abbagliare tutto ciò che mi circonda nelle notti più buie. E sei come questa pioggia che picchia forte. Picchia
forte come se volesse entrare dentro la mia camera, e tu picchi forte per entrare nel mio cuore.


Era passato chissà quanto tempo da quell'ultimo temporale, Lovino era cresciuto ed era sempre più ribelle.
<< Fottuto bastardo perchè cazzo non posso essere uno stato indipendente? >>
<< Lovi-chan ti ho preparato la pasta con i tomato >>

Antonio cercava di cambiare argomento,era l'ennesima volta  che Lovino ne parlava.
<< Brutto mangia pomodori vuoi ascoltarmi? sto parlando con te >>
Il sorriso dello spagnolo sparì velocemente divenendo cupo in volto.
<< Perchè no,sei troppo debole >>
La verità era che non voleva perderlo, non poteva sopportare una vita senza di lui, l'idea di averlo lontano, di immaginarlo tremare solo nelle
notti tempestose.
<< Fottiti.>>
Rispose Lovino tremante di rabbia.
<< Fottiti, sei solo un idiota,la verità è che sei tu quello debole, che hai bisogno di qualcuno che ti sopporti >>
Fu tutto così veloce che Lovino non riuscì a capirci nulla, sentì solo il rumore e poi uno strano calore mischiato al dolore su una guancia.
Guardò stupefatto lo spagnolo che gli aveva tirato un ceffone. Spagna lo guardò con quegli occhi smeraldo pieni di rabbia. Lovino guardò Antonio
con gli occhi ambra che sembravano sciogliersi per quanto fossero lucidi.
Si portò lentamente una mano sulla guancia colpita.
<< Lovi-chan mi dispia-- >>
<< Vai a farti fottere idiota >>

Lovino uscì di casa sbattendo dietro di sè la porta. Antonio rimase qualche minuto a fissare la porta ormai chiusa.

Le ore passavano e ancora Lovino non tornava,questa volta lo spagnolo aveva esagerato. Era terribilmente preoccupato, ma la paura riempì totalmente il
suo corpo quando vide il cielo farsi nero e le prime goccie di pioggia farsi strada nel cielo.
Era già buio e lo spagnolo correva per le strade di campagna cercando l'italiano.
<< Lovi-chan >> urlava quasi disperato.
Ogni tanto qualche lampo illuminava la strada seguito da forti boati.
Vide una sagoma rannicchiata sotto un albero,era sicuramente lui.
<< Lovi-chan non si deve mai star sotto gli alberi quando c'è un temporale >>
Lovino non rispose, un lampo illumino il suo volto. Era bagnato fradicio, i capelli spettinati e umidi. Antonio notò con piacere che il segno delle
cinque dita sulla guancia di Lovino era scomparso.
<< torniamo a casa Lovi-chan >>
<< vacci solo idiota >>

Spagna si sedette accanto a Lovino sorridendo.
<< Vorrei tanto tornarci a casa, ma ho davvero tanta paura dei temporali >>
In verità lui non aveva paura ma sapeva che Lovino non avrebbe mai ammesso le sue debolezze.
Un boato ricoprì tutta l'aria intorno a loro, e Lovino si trovò ad abbracciare Antonio terrorizzato.
Lo spagnolo dagli occhi color speraldo passò una mano intorno ai capelli del giovane italiano.
<< Torniamo a casa. >>
Si tolse la giacca mettendola sulle spalle del ragazzo.

Erano finalmente dentro la loro dimora, al sicuro da tutto. Spagna girava per casa asciugandosi i capelli. Passò davanti la camera di Lovino, il letto era vuoto.
Corse per tutta la casa cercandolo preoccupato. Arrivò alla sua camera, Lovino dormiva nel suo lettone. Spagna si sedette sul suo letto accarezzando
i capelli dell'italiano come ai vecchi tempi.
<< Lo siento, pero tú eres la única razón de mi vida.>>
Si addormentarono entrambi al sicuro da quella pioggia che quella notte sembrava suonare una dolce ninna nanna.

  
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