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Autore: Fabi_    08/08/2010    5 recensioni
Cosa succede quando una strega come Hermione decide di preparare una torta?
Sarà davvero in grado di prepararla?
Ron mi guarda poco convinto: “Come vuoi tu, ma sono dell’idea che per te sia più semplice preparare Felix Felicis, e che non sia una grande idea”, un po’ offesa, per non dire molto offesa, scosto la sua mano dalla mia spalla con poca delicatezza, e comincio a camminare velocemente, per poi voltarmi di scatto e gridare: “Lo credi tu”, prima di scomparire dalla sua vista, per materializzarmi da mia madre.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nella storia dovrete inserire questo schema:

AUTORE:  Fabi_Fabi (Fabi_  su efp)

TITOLO: I Bravi Cuochi Vanno in Paradiso

PERSONAGGIO- PAIRING: Hermione, Ron/Hermione

CIBO: Meringata al limone

BONUS: Pasticceria di Diagon Alley

NOTE AUTORE: La storia è collocata dopo il settimo anno ad Hogwarts, Hermione vive nella casa che fu di sua nonna, è fidanzata con Ron, e si prepara a cucinare qualcosa per la famiglia Weasley.

Questa storia ha partecipato al contest “Indovina chi viene a cena”, indetto da TittiGranger, classificandosi quarta. È la prima volta che mi cimento in una Ron/Hermione, spero che la storia sia di vostro gradimento, alla fine troverete il commento della giudice.

 Ringrazio da ora chiunque si fermasse a leggere o a recensire.

 

 

 

I bravi cuochi vanno in paradiso.

 

 

“Volevo preparare una torta per la cena con i tuoi,” dico mentre camminiamo per Diagon Alley.

Ron si volta verso di me e aggrotta le sopracciglia: “Nel senso che la vuoi cucinare tu?”

“Certo”, esclamo convinta, “Non è mica la prima volta che cucino! Tua madre ha sempre desiderato una torta Babbana.”

Ron prosegue ignorandomi e questo mi sta davvero innervosendo. Quando passiamo di fronte alla pasticceria, il mio caro compagno inizia a ridere: “Ecco, quella andrebbe bene!”

La torta di fianco ha un’etichetta scritta a mano:

Originale torta Babbana: Meringata al Limone  

“Oh... Mia madre la faceva sempre!” Sorrido al pensiero delle giornate che passavo in cucina con lei, in realtà il mio ruolo non era molto attivo, ma l’allegria del ricordo mi travolge. Ho deciso: “Cucino questa!” Esclamo estremamente soddisfatta della mia idea.

Ron mi guarda poco convinto: “Come vuoi tu, ma sono dell’idea che per te sia più semplice preparare la Felix Felicis, piuttosto di una torta... non credo che sia una grande idea.”

Un po’ offesa, per non dire molto offesa, scosto la sua mano dalla mia spalla con poca delicatezza; comincio a camminare velocemente, per poi voltarmi di scatto e gridare: “Lo credi tu.” prima di scomparire dalla sua vista per Materializzarmi da mia madre.

Il rumore sordo della mia Materializzazione, come al solito sconvolge i miei, mia madre mi fissa a bocca aperta, agita una mano fingendosi reduce da uno spavento: “Hermione, non puoi telefonare prima?”

Ancora nervosa, non saluto nemmeno: “Mamma, vorrei preparare una meringata al limone da portare a casa di Ron stasera.”

“Ehm, Herm, vuoi che te la prepari io?” Mi chiede mia madre guardandomi preoccupata.

“No, voglio farla io.”

Mi conosce abbastanza bene da sapere quanto io sia cocciuta quando mi metto in testa qualcosa, quindi si alza dal divano e mi porta un libro da cucina che pare usurato almeno quanto il mio libro di pozioni avanzate.

“Tesoro, le meringhe sono un po’ delicate, se vuoi…”

La interrompo, impedendole di obiettare ancora: “Ma perché tutti credete che non ce la farò?”

Lei sorride e scuote la testa: “Ma tu puoi farcela, solo che portesti avere bisogno di un po' di aiuto all'inizio perché sono anni che non cucini, l’ultima volta eri una bambina.”

Fisso i miei genitori sconcertata. Non per essere modesta, ma non dovrebbe essere troppo difficile: non è alchimia, è solo una torta.

Saluto i miei e, dopo aver comprato gli ingredienti necessari, mi Materializzo nella casa dove vivo, che un tempo era di mia nonna, e che per questo ha tutto quello che mi serve. Racimolo gli utensili che mi servono; in fin dei conti io sono nata Babbana. Cosa ci sarà di così complicato?

Comincio male: nel rompere le uova trovo difficoltà a separare il tuorlo dall’albume. Ho cucinato ogni pozione del libro senza problemi, non sarà questo a fermarmi.

Il frullatore fa schizzare gli albumi ovunque, non si montano. Perché no?

Ripeto l’operazione, stavolta separo le parti delle uova con più attenzione.

La seconda volta sono più fortunata: nessun problema. Sorrido soddisfatta alla mia immagine allo specchio.

Monto gli albumi, aggiungo lo zucchero e metto tutto nel forno. Armeggio un po' con le manopole: è la prima volta che lo uso; sarà acceso?

Cerco le istruzioni, mi servirebbe il manuale, ma non c'è... Non chiamerò mia madre.

In mezzo al caos che ho creato in così poco tempo, inizio a grattugiare i limoni per la crema: non è difficile.

Mescolo la crema attentamente per evitare i grumi, sono abituata con le pozioni, quindi la cosa mi viene abbastanza semplice. Mescolo fino a che non è tutto omogeneo e lascio a fuoco minimo, in modo che la pozione, ehm… la crema, si cucini.

Nel frattempo estraggo dal forno la meringa: “Perfetta,” commento soddisfatta mentre la osservo; la lascio a raffreddare e torno alla crema, che nel frattempo è diventata un po’ diversa da prima: si sono formati dei grumi e l’odore non è più così invitante. Forse avrei dovuto spegnere il fuoco.

Tento di salvarla e alla fine sembra quasi accettabile. Mi volto per occuparmi della farcitura della meringa e guardandola mi prende un colpo: “Ma non assomiglia a quella della foto!” Esclamo un po’ preoccupata: si è sgonfiata.

La tocco un po' amareggiata e noto che pare Non ne posso più!

Il tempo stringe, quindi corro a prepararmi.

Con l’uovo che ho tra i capelli temo che sarà abbastanza difficile essere veloce, intanto penserò a come uscirne.

Quando esco dal bagno in accappatoio, trovo Ron ad attendermi sul divano: “Ehm, come va?” Sorride sincero, ma si vede che ha capito che le cose non sono andate come speravo, forse vuole che gli dica che aveva ragione, e io non ci penso proprio.

Ghigno: “Benissimo, grazie.”

“Non pensavo che le cucine Babbane si sporcassero così tanto,” il lato apprezzabile di avere un compagno così Purosangue: non ha idea di come vivano i comuni esseri umani. O mi sta prendendo in giro.

“Invece è così!” Esclamo sempre più irritata, soprattutto visto che Ron non sembra intenzionato ad alzarsi.

“Devi ancora finire?” Chiede.

“Sì, vuoi uscire?”

“No, ti do una mano,” sembra sincero e convinto, certo, ride sotto ai baffi, ma chissà, magari lo ringrazierò.

Prendo la meringa e tento di tagliarla sotto lo sguardo terrorizzato di Ron: “Non sarebbe meglio usare un incantesimo?”

“No, è una torta Babbana!”

“Come vuoi.” Chiaramente aveva ragione, la meringa si rompe ed io mi ritrovo a maledire la mia idea.

“Oh, ma c’è della crema all’interno!” Esclama Ron tentando di tirarmi un po' su il morale.

"Ron, non dovrebbe essere crema, è così perché è cruda!" Guardo la meringa con odio, poi Ron con rassegnazione, devo dirlo?

“Mi sa che non è stata una grande idea, avevi ragione tu.” Ecco, l’ho detto.

Mi lascio cadere sulla sedia, esausta.


Ron continua ad aggirarsi per la cucina, prende la mia crema e la assaggia, poi si volta verso di me: “Sa un pochino di bruciato, mi spiace Herm… forse hai solo bisogno di fare pratica.”

“E chi la vuole la pratica? Guardati intorno, è tutto sporco, mi sono dovuta lavare due volte i capelli perché ero sporca di uovo, la meringa è cruda, la crema fa schifo. Ho sbagliato tutto!” Appoggio la testa sullo schienale e sospiro. 

In quel momento sento le sue mani sulle mie: "Non pensarci, Hermione."

Di fronte al suo sorriso tranquillo mi sento presa da un’incredibile voglia di affatturarlo, poi mi guardo intorno e mi metto a ridere anch’io.

“Fortuna che siamo maghi: gratta e netta!”

L’incanto pulisce la cucina velocemente, rimangono solo il pentolino con la crema e il piatto con la meringa tagliata.

Prendo concentrazione, rimango ferma a fronteggiare il pentolino della crema al limone: “A noi due!” La stendo sulla torta e richiudo con lo strato superiore.

Ron si avvicina lentamente, guarda la torta per qualche secondo per poi esclamare: “È un vero disastro!”

Il risultato non è confortante, la torta somiglia all’immagine che può avere un cubista di una meringata, e l’odore non è dei più invitanti. Ron mi guarda sorridente, provocando in me un nervosismo che difficilmente si placherà: sarò io a fare una pessima figura con i suoi.

Ripone la bacchetta e mi abbraccia, poi mi accarezza il viso dolcemente: “Herm, ho una sorpresa per te, non che non avessi fiducia, ma sono stato previdente,” lo osservo con speranza, in una situazione normale gli avrei dato un pugno nello stomaco, ma esausta come sono credo che lo bacerei con passione e lo ringrazierei di cuore se veramente la meringata ora fosse nel mio frigorifero: “Allora? Ron, non tenermi sulle spine!”

Apre la porta del mobile e mi mostra orgoglioso la meringata della pasticceria di Diagon Alley.

“Oh! Grazie Ron! Ricorda che è l’unica volta che ti ringrazio per non esserti fidato delle mie qualità.” Lo stringo io questa volta, dopo averlo baciato teneramente. Corro a prepararmi: le cene dai suoi mi rendono sempre nervosa. Dopo una mezz’ora di phon e spazzole, raggiungo Ron in cucina.

“Herm, ho messo la torta su quel piatto, così puoi dire che l’hai preparata tu,” dice Ron ammiccando.

“Dici che ci crederebbero?”

“Oh, sì! Mia madre pensa che tu sia perfetta, non ha capito che...” s’interrompe quando incrocia i miei occhi: “Attento Ron, ti ringrazio, ma non esagerare.”

Ci Materializziamo alla Tana, dove troviamo un folto gruppo ad attenderci.

“Buonasera,” urlo in mezzo al frastuono che George e Percy stanno facendo con una delle nuove diavolerie Weasley, Percy è molto cambiato dalla morte di Fred, sembra che abbia ricevuto una parte della follia del fratello.

La signora Weasley mi abbraccia calorosamente rischiando di provocare la caduta della torta. Dopo i saluti le porgo il piatto con il dolce, che Molly prende con uno sguardo preoccupato: “Hermione, cara, è la prima volta che cucini qualcosa per noi, l’hai preparato tu?”

“Sì, alla maniera Babbana,” dice Ron in modo sorprendentemente credibile, per poi farmi l’occhiolino di nascosto.

Quasi subito s’inizia a mangiare, i discorsi procedono allegri. Tutti sono felici del mio fidanzamento con Ron, e Ginny e Harry non fanno che tubare tra loro, da un anno buono ormai vanno avanti così. George impiega il tempo degli antipasti e dei primi a parlarmi dei nuovi prodotti dei tiri vispi Weasley, tra cui il simulatore di spruzzolosi, utile per lunghe vacanze, e il mamma kedavra*. Il signor Weasley è entusiasta all’idea di mangiare una vera torta Babbana.

“Ma allora perché non è mai andato in una pasticceria a Londra?” 

“Non so, sarei troppo nervoso all’idea," risponde estasiato.

“Allora la accompagno io”, gli dico accomodante, lo farei sul serio.

Ormai i fratelli Weasley cantano allegri sotto gli effetti della Burrobirra e dello stomaco gonfio, le porzioni qui sono sempre molto generose.

Molly mi chiede aiuto ad aprire la confezione casareccia che Ron ha preparato, ammetto che è stato carino.

“Oh, ma è perfetta!” La osservo un po’ preoccupata: Ron per renderla più casereccia l’ha un po’ maltrattata. Sorrido rivolgendomi a lui che ammicca di nuovo.

“Ehm, sì, quasi...” Balbetto rivolta a Molly.

“E così sai anche cucinare, ti faccio i miei complimenti,” Molly prende il tutto e porta sul tavolo. Spero che sia buona, e spero che la pasticceria ne faccia altre, ne servisse un’altra.

Taglio il dolce al ‘modo babbano', sotto gli sguardi attenti dei Purosangue Weasley, in particolare di Arthur.

Finalmente tutti iniziamo a mangiare.

Vengo letteralmente sommersa dai complimenti, potrebbe essere controproducente.  Sorrido, mentre Ron mi circonda con un braccio sogghignando, solo io so cos’ha da ridere.

 

Appena arrivati a casa, ringrazio Ron con un abbraccio soffocante e una cascata di baci. Sarò anch’io sotto gli effetti di qualcosa di strano?

Il mattino dopo, mi alzo felice e rilassata e trovo il mio dolce compagno alle prese con la mia torta: “Fai colazione anche tu Herm?”

“Sì, com’è?”

“Giudica tu stessa,” prendo una fetta e rimango stupita. Non è la stessa di ieri, sicuramente no: “Ma come hai fatto a mangiarla?”

“Non è male!” Proprio vero che Ron mangia qualsiasi cosa...

“Buon per me che ti piaccia,” gli rispondo ridendo.

 

Poco dopo arriva un gufo dalla tana:

 

Cara Hermione,

vista la tua capacità culinaria davvero sorprendente, abbiamo deciso di prendere lezioni di cucina Babbana da te. Spero che non sia un disturbo, arriveremo verso le cinque domani, Ginny è rimasta entusiasta dall’idea, e dice che non ti permetterà di sottrarti a quest’opera pia. Parteciperanno anche Fleur e George che da qualche tempo intendevano provare. Nell’attesa della tua conferma, vi salutiamo,

Molly e famiglia.

 

Non so di preciso quando mi si è annebbiata la vista, forse alla parola ‘domani’, rimango ferma a fissare il foglio senza capacitarmi del guaio nel quale mi sono ficcata. Ma non ho fatto tutto da sola. Ron legge il foglio e inizia a ridere: “Auguri!”

“Guarda che è anche colpa tua!”

“Ma se eri felice fino a poco fa”, è vero,ma come dicono i Babbani, le bugie hanno le gambe corte.

Adesso ne sono davvero convinta: meglio mostrare i propri limiti, ogni tanto.

 


 

 


 

 *: l'idea è stata presa da questa storia: "La neve che cade prima di Natale, mette i denti"-For the snow will hush their tread-, ho chiesto all'autrice l'autorizzazione per inserirlo, il minimo che possa fare è linkarvi la sua storia, per permettervi di scoprire cos'è questo 'Mamma Kedavra'.

QUARTA CLASSIFICATA 
I bravi cuochi vanno in Paradiso, di Fabi_Fabi
 
originalità della trama: 7.5/10 
la caratterizzazione dei personaggi: 8.5/10 
grammatica\ sintassi: 8/10 
la scrittura 9/10 
per un giudizio personale 7/10 
bonus 2\2. 
Totale: 42/52 

Da dove cominciare? In primis ti dico che Hermione è uno dei miei personaggi preferiti e sono stata molto felice quando ho notato che avevi prontamente deciso di inserire il pairing Ron\Hermione. 
Non ti ho dato il massimo per quanto riguarda l’originalità della trama: sebbene sia molto simpatica e piacevole da leggere, la scena di Hermione che non riesce a cucinare è un cliché spesso utilizzato. Ottima la caratterizzazione del personaggio: ho trovato assolutamente fantastica l’idea di inserire i pensieri diretti di Hermione, che conferiscono alla storia un guizzo in più di spirito e divertimento (per non dire che sono spassosissimi! Al “ Non chiamerò mia madre”, mi sono praticamente sbellicata dalle risate). 
Alcuni problemini di grammatica- sintassi: per lo più si tratta di imperfezioni sulla punteggiatura (ho notato che usi spesso la virgola prima dell’”e” congiunzione, ma in molti casi è sbagliato); inoltre, il termine Purosangue richiede la maiuscola ( ma si tratta di un problema minimo, insomma). 
Ho dovuto togliere un punto alla scrittura perché, verso la fine, la lettura si blocca a causa di un intreccio tra ciò che dice Arthur e quello che dice Hermione (per capirci, hai messo entrambi i pensieri tra le stesse virgolette). Ma comunque sei riuscita a destreggiarti abbastanza bene con l’impostazione parole- pensieri, che spesso causa confusione. 

   
 
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