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Autore: Ilovewrite    08/08/2010    2 recensioni
Una pagina di diario di Alessandro Berti. ho immaginato che la scrivesse il giorno dell'anniversario di morte della sua Irene. Fatemi sapere cosa ne pensate ^^ baci
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tredici febbraio L'orologio segna le 23:07 e mi chiedo che ora sarà in Italia, a Roma, al decimo tuscolano.
Oggi per me non ha senso alzarmi dal letto, lavarmi, uscire, guardare la tv mangiare.
Oggi per me non ha senso vivere.
Pechè vivere significa ricordare che quello stesso giorno, in questa ora un anno fa, un dottore mi ha detto che Irene non c'era più.
significa ricordare che la vita per me non ha più senso da quando è andata via e significa rendersi conto che non tornerà più. Che non sentirò più la sua voce che non accarezzerò il suo viso e che non potrò dirle che la amo.
La cosa che fà più male e il rimpianto di aver buttato tanto tempo che potevo passare insieme a lei solo per la stupida paura di sposarla.
Perchè la vita è proprio ingiusta e il destino a volte troppo crudele. Nel momento in cui ho capito che era la persona più importante della mia vita, me l'hanno portata via.
E sono scappato qui a chiedermi che fare della vita senza lei.
Sto qui a domandarmi se adesso che il suo assassino è morto, io posso trovare uno scopo per continuare a vivere.
Sto qui a domandarmi se ho fatto bene a scappare da Roma perchè di lei ci sono troppi ricordi, ricordi che fanno male.
Sto qui a domandarmi se sarò un giorno in grado di amare.
Ora come ora mi sembra più facile riuscire a contare tutte le stelle del cielo
Amare un altra persona mi sembrerebbe il più grosso tradimento che potrei farle.
Tento ogni giorno di convincermi ad andare avanti e di farlo per lei, ma quanto vedo qualcosa che mi fa pensare all'amore inevitabilmente riprecipito nel mio baratro di dolore.
"The life must go on!" mi ha detto uno psicolo qui in America, e anche io se mi guardo dall'esterno mi dico la stessa cosa.
"Ale torna qui. Insieme a noi puoi farcela!" mi dicono Luca e Raffaele e a me loro mancano tanto. Ma il pensiero di tornare a Roma dove ci sono i nostri ricordi mi trattiene qui
E lei che ne pensa? Chissà se da lassù mi sta guardando. Forse anche lei la pensa come me che non devo più amare. O forse sta male nel vedermi così."
Alessandro prende una foto di Irene che è nel comodino. Sfiora il volto di Irene col pollice e poi posa leggarmente le labbra sopra.
La rimette sul comodino e poi riprende a scrivere.
" Amore mio dimmelo tu che devo fare. Se mi guardo da fuori mi faccio pena. Se provo ad andare avanti, il pensiero che ti ho persa per sempre mi schiaccia. Ti prego aiutami tu a capire che devo fare!"
Ale posa il quaderno su cui scrive e inizia a piangere come non faceva dal giorno del funerale di Irene. Poi mentre le lacrime scorrono intrattenibili alza il viso. Davanti la sua finestra ha la visione di Irene che gli sorride. Quell'immagine svanisce dopo pochi istanti, ma a lui rimane impressa per tutta la notte.
L'indomani prima di uscire continua a scrive nel quadernetto
" Amore grazie per quel sorriso di ieri. Ho capito grazie a te che non ha senso continuare a piangermi addosso. Andrò avanti, ma non mi dimenticherò mai di te. Il tuo ricordo mi accompagnerà sempre e tu vivrai dentro di me. grazie piccola. Ti amo"

  
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