Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: Miya    10/08/2010    1 recensioni
1580 ~ La Spagna decise di invadere il Portogallo per formare l'Unione Iberica. Unione che lei, Portogallo, non aveva mai voluto. Perse tutto, la sua vita da esploratrice, le sue care colonie e la sua libertà. era rimasta costretta a una vita rinchiusa nella sua stanza mentre suo fratello decideva cosa era giusto per lei. Ma lei non voleva quella vita, lei voleva quella di prima. Perchè il suo sogno era stato distrutto in così pochi secondi?
Personaggi: OC!Portogallo, Spagna, Lovino, Olanda, Inghilterra.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Inghilterra/Arthur Kirkland, Nuovo personaggio, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
portugal
Titolo: The Take Over, The Breaks Over
Autore: Miya
Personaggi: Portogallo, Spagna, Olanda, Lovino (Nel flashback anche Inghilterra)
Genere: Malinconico, Triste
Avvertimenti: One-shot, niente etero o yaoi!
Note: Portogallo è un mio OC! Eh si, ed è pure femmina! XD E il pg mi sa che sono pure OC *Piange*
- La fanfiction è ispirata all'unione iberica del 1500 tra Spagna e Portogallo, cosa che in porto in svantaggio quest'ultima.
Aww, da quanto è che non scrivevo <3 Spero che la fanfiction sia di vostri gradimento e buona lettura!
--------------------------

« Portogallo, d'ora in poi tu starai sotto la mia casa! »
Queste furono le parole di Spagna appena arrivò a casa mia.
E' il problema fu proprio che non potrei rifiutre l'offerta.

Era mattina, il sole splendeva fuori e gli uccellini cinguettavano felici. Ma a me non importava molto.
Stavo chiusa in camera, con le tende chiuse, sdraiata nel mio letto a fissare il muro. Ormai tutti i giorni li passavo così da quando ero stata costretta ad abitare in quel postaccio!
Sentì bussare, ero sicura che fosse Antonio. Quel brutto...
Non risposi, tanto sapeva che era aperto e che io non avrei accennato a parlargli.
Era colpa sua e di quell'olandese se adesso era costretta a stare sotto il letto di quel mangia pomodori senza poter vedere i suoi cari figlioli.
Sentii la porta aprirsi e qualcuno entrare gioiosamente urlando: « ¡Buenos dìas, hermana! E ora di alzarsi, dai! » Ma non mi mossi. Perchè dovevo? Non avevo voglia.
Anzi mi chiesi come mai alcune mattine non tiravo la pistola e gli avrei sparato.
Ecco perchè Lovino era così irascibile ogni volta!
Il fratellone si avvicinò a me per vedere se ero sveglia, ma tenevo gli occhi chiusi. Pensavo che non mi avrebbe disturbato ma all'improvviso una mano mi palpò il seno. Strinsi la mano e lo colpii con un bel pugno sulla mascella, per farlo staccare.
Spagna era il solito pervertito! Trovava sempre l'occasione giusta per palparla. Certo, visto che Lovino era maschio e Belgio non gliela dava doveva sfruttare la sorella. Tsk...che caffone!
« Sei sveglia, allora! » Esclamò contento, ma decisi di nuovo di non rispondere riportando la mano nel letto, come se fossi morta. Il ragazzo sospirò e mi guardò un pò tristemente chiedendomi: « Ma sei ancora arrabbiata per quel fatto? Dovresti ringraziarmi! Ti stavi impoverendo in un modo incredibile e non saresti riuscita a controllare tutti quei paesi da sola! Fare il conquistatore è un lavoro da uomo, sai? » Lo ignorai. Era un brutto maschilista, come Olanda! Anche lui la odiava perchè, essendo una donna, aveva conquistato molti paesi.

« Vattene da qui, sono arrivato prima io in questo luogo. »
Mi chiese gentilmente, stando con quella sua stupidissima pipa  in bocca, che non era neanche accessa.
Sbuffaii, guardando in modo scettico.
« Credi sul serio che ti lascerei qui da solo a  prenderti tutto? Ti sbagli.»
Noi due, eravamo nemici per natura. Io odiavo il fatto che lui arrivava un minuto dopo di me nei paesi,
lui odiava il fatto che io ero così brava da essere paragonata a Inghilterra, Francia e Spagna.
Uscimo le spade, pronti a combattere. Chissà stavolta chi avrebbe vinto.

Spagna sembrò capire di aver detto la cosa sbagliata. Andò a prendere una sedia poggiata al muro e la mise vicino al mio letto, sedendosi e carezzandomi i capelli corvini che ondeggiavano lungo il cuscino. Lo faceva anche da piccolo, quando Arabia ci lasciava liberi e annoiati. Aveva passato un intera vita con il suo fratellone, ma non era mai riuscito a farselo piacere fino in fondo. Dopotutto si diceva che i fratelli sono come cani e gatti, no?
« Perchè fai così? » cominciò a chiedermi. « Qui hai tutto! Non sei trattata come una schiava, vieni con me ai grandi balli, che se non ricordo male ti piaciono tanto e ti do la libera cosa di vedere i tuoi figlioli. » « Ma non difenderli. » Risposi d'un altro per poi girarmi verso di lui. Era diventata veramente depressa, mi strinse al cuscino guardandolo con una espressione piena di ira. « Ho già saputo che alcune delle mie colonie sono state prese da Olanda e Inghilterra! E tu non mi ci vuoi mandare, sei un fratello cattivo! » Lo rimproverai, ma lui continuò a sorridere. « Io lo faccio per il tuo bene! Ci sono io a difenderle, no? » Fece. Come minimo lo avrei picchiato ma gli risposi tral sarcastico e l'irascibile un: « Lo vedo! E lo stai facendo proprio bene! »
Spagna fece una faccia imbronciata. Sapeva che non sarebbe riuscito a convincermi facilmente, ma di questo io me ne fregavo altamente. « Dai, se vuoi spostiamo la capitale a Lisbona! » Mi propose ma io urlai « No! » Così le speranze di mio fratello di tenermi su di morale scesero del tutto.

« Stai bene? » Mi chiese, sorridendo.
Quel strano tipo dalle sopraciglia strane mi era venuto a salvare mentre litigavo con mio fratello.
Avevo richiesto la mia indipedenza a Spagna, cosa che mi sembrava difficile.
Ma quel tipo arrivò all'improvviso e mi aiutò, come un angelo.
Annuì leggermente,ancora sorpresa.
« Qual'è il tuo nome? » Mi chiese.
Risposi: « Nina. »
« Piacere Nina, il mio nome Arthur.
Ti va se diventiamo amici?
»

Avevo ancora mio fratello davanti, non se ne voleva andare. Sembrava veramente convinto di riuscire a farmi uscire dalla stanza. Che patetico! Quando capii che Antonio non aveva più niente da dire mi rigirai dall'altra parte, dandogli le spalle. Lui sospirò di nuovo e cercò di inventarsi qualcosa, ma rimaserò completamente in silenzio. Si sentì bussare alla porta. Spagna si girò notando che era arrivato il piccolo Lovino con in mano una lettera. « Ehi brutto bastardo! E' arrivata una lettera, non riesco a capire cosa c'è scritto! » Esclamò, sventolandola. L'altro gli fece cenno di avvicinarsi e questo fece così porgendogliela. Antonio prese la lettera e guardò il destinatario dicendomi: « Portogallo, questa lettera è per te. » Fece porgendomela, ma io non mi mossi tanto. Stavo per dirgli di porgiarla di lato quando aggiunse: « E' da parte di Olanda. ». Non ci pensai due volte alzarmi e prendere la lettera. La fissai per qualche istante, aveva ragione proprio lui, era dell'olandese. Aprii la lettera lentamente, per poi cominciare a leggerla:

« Cara Portogallo,
so cosa stai passando in questo momento.
Penso che sia la stessa cosa che io abbia passato prima di te.
 Spero che mia sorella Belgio stia bene, perchè anche il tuo caro Brasile lo è. Forse non per molto. E' un ragazzo abbastanza ribelle e ha cercato anche di darmi qualche pugno, ma sai che è impossibile. Credo proprio che finirò bene il tuo lavoro. Ti farò rimpiangere del lavoro che hai lasciato incompleto.
»

Non volle finire la lettera, la lasciò cadere nel letto e si alzò subito. Si tolse subito il vestito marroncino che la faceva sembrare una vecchia per riprendere i suoi pantaloni e la sua camicia. Si dimenticò persino di Antonio e Lovino che si trovavano lì davanti, rossi come pomodori, senza dire una parola. Chi se ne fregava di quelli? Il suo caro Brasile, una delle sue colonie più importanti, quasi come un figlio, era in pericolo e Olanda sapeva quanto avesse toccato un punto dolente per lei. Si infilò velocemente i pantaloni e la camicia. Poi prese gli stivali mettendosi anche quelli. Si avvicinò all'armadio e l'aprì prendendo il cappello e la giacca viola. Guardò poi Spagna e Sud Italia, che erano rimasti ancora lì, imbambolati.  « Mi dispiace lasciarvi così, ma ho qualcuno da difendere. » Uscii dalla stanza per poi uscire un attimo dicendo a Spagna: « Sto prendendo la tua nave! » per poi sparire dagli occhi dei due maschi.
Dopo qualche giorno finalmente arrivai, il mare era stato calmo e riuscii ad arrivare senza problemi.
 La prima cosa che feci appena scese a terra fu guardarsi intorno, sembrava tutto calmo, un pò troppo...
Cominciai a correre verso casa di Brasile. Il mio cuore batteva a mille, non potevo perdonare che quell'olandese gli avesse fatto qualcosa.
Arrivai davanti la porta, col fiatone. Non sapeva se bussare o meno. Appoggiai una mano sulla porta, spingendola un poco, notando che era aperta. Entrai lentamente socchiudendo la porta dietro di me. Iniziai a camminare per la casa, ma l'unica cosa che si sentivano erano i miei tacchi battere sul pavimento. Guardai nelle stanze del primo piano, ma non vidi nessuno, la casa sembrava veramente vuota. Mi avvicinai alle scale e cominciai a salirle. Appena arrivai al piano superiore mi bloccai, notando che la stanza di Brasile era semi aperta. Ricominciai a camminare ed entrai lentamente nella stanza. Sembrava tutto in ordine. Il letto non era per niente scombinato e le finestre erano chiuse e le tende erano aperte. Guardai verso l'armadio. Avevo la strana sensazione che qualcosa mi stesse guadando da lì dentro.
Sentii all'improvviso una mano tapparmi la bocca, mentre un altra bloccarmi la mano dietro la schiena.
Guardai in alto notando un volto familiare. Quei capelli biondi e quella cicatrice sulla fronte, era lui.
Mi aveva rinchiuso in una trappola.
Si avvicinò al mio orecchio e sussurò: « Benvenuta Nina, vuoi fare un gioco con me? »

Non ricordo precisamente quanto tempo passò.
Ma in quel momento desideravo soltanto una cosa:
Che Brasile non avesse sentito tutte le mi urla.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Miya