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Autore: Ilovewrite    10/08/2010    10 recensioni
Eccomi qui con un altra one shot su i miei adorati Jasper e Alice. E' ambientata in new moon quando Alice torna dall'Italia. A parlare è Jasper, che ha vissuto terribili giorni di agonia tormentato dal pensiero che forse non avrebe più rivisto la sua amata. Ma la fiducia che riponeva in lei lo ha aiutato a sperare... Mi piacerebbe davvero tanto trovare delle recensioni, mi fa contenta il sentire le opinioni degli altri a proposito dei miei lavori. Buona lettura e un bacio a tutti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
- Questa storia fa parte della serie 'Alice & Jasper: But love is forever'
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SALVE A TUTTI! ECCOMI TORNATA ALLA CARICA CON UNA NUOVA ONE SHOT, I CUI PROTAGONISTI SONO SEMPRE I MITICI JASPER E ALICE, IN ASSOLUTO LA MIA COPPIA PREFERITA DELLA SAGA.

LA STORIA E' RACCONTATA DA JASPER, CHE HA PASSATO TRE GIORNI IN AGONIA, POICHE' ALICE SI E' RECATA IN ITALIA DAI VOLTURI INSIEME A BELLA, NEL DISPERATA TENTATIVO DI SALVARE EDWARD.

SOLO QUANDO ALICE FA RITORNO, LUI RIESCE A TIRARE UN SOSPIRO DI SOLLIEVO...

BUONA LETTURA! 

 

 

L’aeroporto di Seattle era strapieno di gente che andava e veniva. Normalmente mi sarei sentito a disagio a causa della vicinanza di tutte quelle persone, e mi sarei sentito tentato dal loro odore. Ma la mia tensione era troppo alta per badare alla sete. Quando una voce annunciò lo sbarco dei passeggeri provenienti da Roma, scattai sull’attenti.

Attesi così tanto tempo che mi sembrarono essere passati anni luce, poi li vidi.

 Edward trascriva Bella che sembrava dormire in piedi, ma non prestai molta attenzione, perché Alice finalmente era dentro il mio raggio visivo.

Non appena si avvicinò, il senso d’angoscia che mi aveva accompagnato negli ultimi giorni era definitivamente svanito, ma giurai a me stesso che per nessun motivo al mondo avrebbe più corso un rischio del genere, che l’avrei sempre protetta anche a costo della mia stessa vita.

Non riuscii né a parlare né ad avvicinarmi per abbracciarla. Rimasi lì immobile a fissarla e lei fece lo stesso. Leggevamo ognuno dello sguardo dell’altro il sollievo, la gioia, e il dolore che la lontananza ci aveva fatto provare.

Fu lei ad avvicinarsi verso di me ed a prendermi la mano. Ci avviammo all’uscita e vidi Carlisle che parlava con Edward per convincerlo a perdonare Rosalie. Non m’intromisi, avevo altro per la testa. Salii in macchina nei sedili posteriori con Alice tra le mie braccia ed il viaggio fu breve e silenzioso.

Arrivati a casa, ci accomodammo in cucina come avevamo fatto due giorni prima, quando eravamo nell’attesa della telefonata di Alice. Rosalie ed Emmett arrivarono poco dopo, Edward era rimasto con Bella, ovviamente.

Alice si sedette su un mobile della stanza con le gambe incrociate ed io rimasi in piedi accanto a lei senza lasciare la sua mano.
Impiego delle ore per farci un resoconto completo e dettagliato del viaggio in Italia e dell’incontro con i Volturi. Il suo tono era pacato e tranquillo, ma avvertivo in lei ancora la paura di chi aveva rischiato di vedere la morte con gli occhi.

 Nessuno di noi nascose il proprio sconvolgimento quando ci raccontò che Aro aveva proposto a lei ed Edward di unirsi ai Volturi. Quasi d’istinto, strinsi ancora di più la sua mano e lei accarezzò il dorso della mia con il pollice ‹‹Non l’abbiamo preso nemmeno in considerazione›› mi tranquillizzò.

‹‹Lo so, ma mi ha fatto un certo effetto sentirtelo raccontare›› mi giustificai.

Riprese il racconto ‹‹Insomma questo è quanto. Aro è rimasto molto affascinato dal fatto che Bella sia immune ai suoi poteri, cosi come a quelli di Edward e di Jane. Ha proposto anche a lei di rimanere con loro. La risposta è stata ovvia ››.

‹‹Qual è stato il prezzo da pagare per la vostra libertà?›› domandò Rosalie. sapendo che era la questione più importante di tutte, anche se a me Alice lo aveva già detto.

‹‹La trasformazione di Bella›› rispose Alice con tono impassibile.

‹‹E si sono accontentati di una promessa?›› chiese Carlisle basito. Il fatto che i Volturi li avessero lasciati andare concedendogli tanta fiducia aveva sorpreso anche a me.

‹‹Ho fatto vedere ad Aro la visione che ho avuto tempo fa di Bella. Adesso è sempre più salda››.

‹‹E lei che ne pensa?›› chiese premurosa Esme.

‹‹E’ entusiasta›› rispose prontamente Alice e sentii Rosalie irrigidirsi ‹‹Voleva addirittura che la trasformassi mentre eravamo in aereo›› raccontò Alice   ‹‹Ormai ha scelto. Diventerà una di noi molto presto››.

Calò il silenzio nella stanza. Rosalie si avviò verso l’uscita, ma prima si fermò da Alice per dirle ‹‹Scusa per tutto quello che è successo, è colpa mia››.

Alice le sfiorò una spalla e diede un bacio sulla fronte per cercare di tranquillizzarla.

Emmett la segui all’istante.

‹‹Vai da loro›› mi suggerì Alice  ‹‹E’ ancora molto  turbata. Io vado a disfare i bagagli e…riprendermi un po’›› annunciò alla famiglia mentre mi lasciava la mano. In realtà non vedevo l'ora di passare del tempo da solo con lei, ma capii che voleva stare qualche minuto da sola.

‹‹Ti raggiungo dopo›› promisi, lei annuì e si diresse in camera ed io raggiunsi mia sorella ed Emmett..

Rosalie si sentiva davvero in colpa per quello che era successo. Nonostante era una persona un po’ superficiale ed un pò egoista, per lei la famiglia veniva prima di tutto, e sentivo che l’aver messo in pericolo Edward ed Alice l’aveva fatta a pezzi.

Emmett era seduto accanto a lei e baciava la sua mano facendo ogni tipo d’incoraggiamento. Con un cenno m’invitò ad avvicinarmi.

‹‹Rose›› iniziai a dire ‹‹So bene come ti senti, ma non c’è alcun motivo di continuare ad avercela con te stessa››.

‹‹Non ne sono convinta Jasper›› ribattè lei ‹‹Infondo sono stata la io la causa del pericolo. Se fossi stata in grado di tenere la bocca chiusa…››.

‹‹Sarebbe scappato a qualcun altro›› la interruppe Emmett ed io annuii ‹‹D’altronde è impossibile mentire ad Edward, anche per telefono››.

Sospirò ‹‹ Bella non sarebbe costretta  diventare una di noi››.

Era questo il punto che più la turbava ‹‹Nessuno la costringe. Hai sentito Alice: Bella non desidera nient’altro›› rammentò Emmett.

‹‹Perché non sa quello a cui va incontro!›› esclamò lei ‹‹Non sa ciò che dovrà subire e ciò a cui dovrà rinunciare. E’ troppo giovane, e troppo presa da Edward per rendersene conto››.

‹‹Forse hai ragione tu›› confermai ‹‹E’ troppo presa dai suoi sentimenti per capire cosa vuole veramente. Ad ogni modo la scelta rimane sua e non devi sentirti responsabile››.

Percepivo ancora del turbamento in lei. Usai il mio potere facendola avvolgere da un’ondata di calma che la fece sentire un po’ meglio.

‹‹Grazie›› mormorò ed accennai ad un sorriso.

‹‹Raggiungo Alice›› dissi allontanandomi.

‹‹Non farla aspettare. Siete stati tanto tempo lontani, avete bisogno di stare insieme›› disse Rose.
‹‹E' vero›› dissi dirigendomi verso la nostra stanza.

Prima ancora che bussassi mi sussurrò: ‹‹Entra››.

Aprii la porta e la richiusi appena entrato. Era distesa nel letto ed appena mi avanzai verso di lei si sollevò e si mise a sedere. M’inginocchiai davanti a lei e con una mano gli feci una carezza.

‹‹Come stai?››  chiesi dolcemente. La sua espressione era afflitta.

‹‹Sono qui con te›› si limitò a rispondere.

‹‹E sei viva›› continuai.

Fece spallucce e la guardai sbieco ‹‹Se non fossi viva non saremmo insieme››.

‹‹Giusta osservazione›› commentò triste.

Guardai il suo viso meraviglioso. I suoi occhi ambrati erano pieni di preoccupazione. 

Mi sedetti accanto a lei e la feci sdraiare. Poggiò la testa sul mio petto, chiuse gli occhi ed io la strinsi a me. Con una mano gli cingevo la vita con l'altra le accarezzavo una guancia.

‹‹Cosa c'è che non va?›› continuai a chiedere.

Probabilmente non sapeva da dove cominciare, ma ero impaziente di ascoltarla.

‹‹Jazz›› iniziò a dire ‹‹io devo chiederti scusa per tutto quello che ti ho fatto passare in questi giorni. Sapermi lontana ed in pericolo deve essere stata una terribile tortura per te e non mi perdonerò mai per tutto il dolore che ti ho fatto provare››.

‹‹Avrei voluto raggiungerti›› mormorai. Mi ero sempre fidato delle promesse di Alice, manteneva la parola data. Non vi era persona al mondo in cui riponevo più fiducia.

Durante quei giorni di agonia mi pentii di averla ascoltata, di essere rimasto a casa. Mi pentii di aver creduto ad una promessa praticamente impossibile da mantenere.

Perché non potevo nemmeno immaginare un esistenza senza di lei

‹‹ Per essere in pericolo pure tu?›› ribattè ‹‹Mi bastava gia l'aver cacciato Bella nei guai ››.

‹‹Ero disposto a correre il rischio››.

‹‹Ma io no›› rispose.

Sospirai e lei continuò a parlare ‹‹Stavo per mettervi tutti nei guai››.

‹‹Hai solo avuto una visione sbagliata››.

‹‹ Ma ho quasi fatto suicidare Edward››.

‹‹E' stato un malinteso››.

‹‹E se non fosse solo un malinteso? Se fosse il campanello di allarme che le mie visioni stanno iniziando ad essere sbagliate?Se questa non fosse l'ultima volta che vi mettessi in pericolo?››.

Anche se non avessi avuto delle capacità ultrasensoriali, sarebbe bastato il suo tono di voce a farmi percepire tutto il panico che era dentro di lei.

‹‹Tu un pericolo?Ma che stai dicendo Alice? E' stato solo un errore, non puoi farti condizionare l'esistenza››.

Non stavo solo cercando di consolarla, ero convinto delle mie affermazioni, ma non le ero d’aiuto.

 ‹‹Lascia perdere, va›› borbottò tentando di alzarsi, ma non lo lasciai andare.

‹‹Bene›› disse burbera, mentre la imprigionavo tra le mie braccia ‹‹Mi stai prendendo in ostaggio?››.

Annuii ‹‹Almeno finché non mi avrai ascoltato››.

 Mi diede un occhiataccia ma fu inutile. D’altronde che si aspettava, di spaventarmi?

‹‹Sentiamo›› disse sbuffando.

La mia espressione era serissima mentre le parlavo ‹‹Alice è stato solo un errore, provocato da quel maledetto licantropo. E' stato lui ad impedirti di vedere che Bella non si era tolta la vita. Non puoi fartene una colpa. Sei troppo scossa adesso, talmente tanto da non rendertene conto. L'ho capito mentre raccontavi agli altri quello che è  successo in Italia. Ma adesso ascoltami bene perchè non te lo voglio ripetere più. Tu non diventerai per niente un pericolo per noi salvo che non ti fissi troppo con questa folle idea. Quindi se davvero vuoi tenerci in salvo accantonala subito››.

‹‹Lo pensi veramente? E' lo shock a condizionarmi?›› percepivo la sua grande  perplessità. Conoscendola, ero certo che davanti ai Volturi non aveva fatto trasparire un filo di paura o tensione, pur di non mostrarsi debole o insicura. Ma adesso che aveva gettato la maschera l'ansia era venuta a galla.

‹‹Non ti mentirei mai›› dissi addolcendo notevolmente il tono di voce. ‹‹ L'unico pericolo che rischio a causa tua è di diventare folle d'amore››.

Non ero mai stato il tipo da discorsi romantici, perchè non credevo esistessero parole adatte a far capire quello che c’era tra me e lei. Per ciò ogni volta che ne facevo uno si emozionava da morire.

‹‹Se la metti su questo piano, quella che rischia di più sono io. Uno di questi giorni impazzirò a causa tua e delle emozioni che mi fai provare››.

Feci una smorfia e lei ridacchiò. Quella frase riferita a me, aveva un doppio senso.

‹‹Che involontariamente mi fai provare›› si corresse e divenni più soddisfatto.

Appoggiò il viso sul suo collo ed io le passai la mano tra i capelli.

‹‹Non hai più motivo di avere paura›› sussurrai ‹‹Siamo tutti al sicuro, adesso che tu Edward e Bella siete sani e salvi››.

‹‹Sì, adesso va tutto bene. Ed andrà ancora meglio quando Bella sarà trasformata››.

Non risposi e mi guardò negli occhi.

‹‹A che pensi?›› domandò curiosa.

‹‹Ad Edward. Come ha reagito alla tua proposta?››.

‹‹Non credo che l'idea gli vada a genio›› rispose ‹‹Ma non ha altra scelta. Sapevamo tutti che sarebbe finita così, fin da quando Edward l'ha salvata dallo scontro contro quel furgone››.

‹‹Non è così semplice›› ribattei ‹‹Ho parlato con lui per capire il motivo della sua ostinazione. Ha fatto un discorso su un nostro possibile destino ultraterreno. Mi ha detto che non ha solo paura di ucciderla, ma è preoccupato per la sua anima. Se un giorno la nostra vita finisse, non sappiamo cosa c'è in serbo per noi, creature contro natura. Ed Edward non vuole che Bella rischi nulla››.

Quel discorso non mi aveva mai interessato fino a quel momento, Carlisle e Edward spesso ne parlavano ed avevano opinioni abbastanza differenti. Edward credeva in Dio, ma non pensava ci fossero possibilità di salvezza per i vampiri, nemmeno per quelli buoni. Carlisle invece riteneva che sforzandoci di mantenere una buona condotta potevamo avere una speranza di salvezza. Io preferivo non pormi quei dilemmi, visto che di conflitti interiori ne avevo a bizzeffe.

‹‹Sai a cosa penso io invece?›› domandò interrompendo il silenzio.

‹‹Ti stai rivolgendo al vampiro sbagliato›› sghignazzai ed anche lei sorrise.

‹‹Capisco il punto di vista di Edward...da una parte. Io non mi sognerei nemmeno di mettere a repentaglio la tua anima. Dall'altra credo che il destino di Bella sia segnato. Il livello della sua sfortuna è così alto che nella sua strada ha pure incrociato i licantropi. Se non ci affrettiamo a proteggerla, morirà per un banalissimo incidente. E poi anche lei è decisa››.

‹‹Ma Edward non cambierà idea›› affermai ‹‹E lui ha molta voce in capitolo››.

‹‹Lo so anch'io. Sono certa che appena arriverà il momento di trasformarla me lo impedirà in ogni modo. Tu che ne pensi?››.

 Sapeva che non avevo nulla di personale contro di lei e che le ero stato lontano per impedire incidenti come quello del compleanno.

‹‹Beh anche io capisco Edward, ma sono d'accordo con te. Alla fine sarebbe dovuto succedere. E poi Bella sembra una ragazza in gamba››.

‹‹E' una ragazza in gamba›› sottolineò.

‹‹Le vuoi molto bene. Sarà bello avere una nuova sorella››. Sorrisi.

‹‹Dovrai starle molto vicina. I primi tempi sono terribili ›› gli raccomandai rievocando a malincuore per un momento i neonati con i quali avevo avuto a che fare molto prima di incontrare Alice.

‹‹Lo so. Le starò il più vicino possibile, ma dovrai farlo anche tu››.

 ‹‹Certo. L’aiuteremo tutti ›› gli assicurai.

A parte Rosalie, che non era entusiasta della scelta che Bella aveva preso, tutti le volevamo bene e l'avremmo aiutata ad integrarsi nella famiglia.

‹‹Allora›› dissi per riprendere a parlare ‹‹Sei contenta di essere finalmente a casa?››.

‹‹Molto›› confermò.

La partenza da Forks l’ aveva resa parecchio triste, ma era stata necessaria.

 Ero ancora angosciato per quello che avevo tentato di fare a Bella e avevo deciso che per me era meglio cambiare aria. Volevo partire da solo, andare lontano, per non creare più problemi alla mia famiglia e ad Alice, per non essere più un pericolo per Bella, per ritrovare me stesso. Non appena però lei vide la mia decisione, ebbe una reazione quasi isterica. Diceva che dopo tutto quello che avevamo condiviso non potevo lasciarla in quel modo, e che se l'avessi fatto, sarebbe valso a dire che non l'amavo per niente. Poi era scoppiata a "piangere", come facevano i vampiri, ovvero senza una lacrima, sentendo negli occhi una specie di velo e smettendo di respirare. Si buttò tra le mie braccia e m'implorò con mille preghiere di non abbandonarla, di rimanere con lei. A quel punto non potei dire no, ma anche lei capì che era meglio per me sparire e decise di seguirmi a Denali. Cosi dovette lasciare Forks, la sua amica Bella, la nostra amata casa e, provvisoriamente, la famiglia.

‹‹Mi dispiace di averti costretto a...››iniziai a dire, ma mi interruppe sapendo dove volevo arrivare.

‹‹Jasper, tu non mi hai costretto per niente. Era la cosa giusta da fare e l'ho fatta senza rimpianti. Succedesse di nuovo rifarei la stessa cosa››.

Sgranai gli occhi alle parole "succedesse di nuovo".

‹‹Ma non sarà così fidati›› aggiunse in fretta e mi rilassai.

 ‹‹Se ne sei convinta tu lo sono anch'io››.

‹‹Ti fidi almeno del fatto che vedo nel futuro?›› chiese scherzando.

‹‹No›› dissi convinto ‹‹Mi fido di te. Se non avessi avuto fiducia in questi giorni sarei impazzito. Mi hai promesso che saresti tornata, ed io ho cercato di non dubitare››.

‹‹Hai cercato?›› domandò confusa.

‹‹Che pretendevi, Alice? Che fossi tranquillo al cento per cento? Questo mai. Noi lo sono stato finche non ti ho vista in aeroporto. Solo allora ho potuto tirare un sospiro di sollevo››.

Evitai di continuare. Ero certo che sapesse quanto dolore avevo provato standole lontano e non volevo turbarla nuovamente.

‹‹Grazie›› riuscì a dire ‹‹Grazie per la fiducia che mi hai concesso e mi concederai, grazie per il tuo sostegno e il tuo amore. Non desidero nient'altro al mondo se non dimostrarmi di meritarlo››.

‹‹Mi hai già concesso il tuo amore e mi basta›› sussurrai ‹‹ Non c'è desiderio più grande che io abbia mai avuto, nemmeno la sete di sangue››.

‹‹Ti amo Jasper. Nemmeno io so quanto››.

Non so dire chi dei due era piu emozionato. L'espressione del suo viso, maledettamente tenera, mi procurò una sensazione di gioia come nient'altro aveva mai fatto. Col cuore pieno d’amore, quell'amore che solo lei sapeva darmi, avvicinai le mie labbra alle sue per un bacio che era reclamato da tanto tempo.

Ci ritrovammo ancora più avvinghiati senza nemmeno accorgercene. D'altronde era ciò che succedeva ogni volta che ci baciavamo. Il suo odore, il suo sapore, le sue carezze mi facevano trovare completamente fuori dal mondo, come se nient'altro ci fosse oltre a noi, come se non esistessero ne Bella, ne i Cullen ne i Volturi ne i licantropi...Solo Alice e Jasper.

Ad un tratto però fermò bruscamente quel momento. Non nascosi il mio disappunto, quando si staccò da me.

Si sedette e chiuse gli occhi per concentrarsi. In quel preciso istante capii che stava vedendo qualcosa. La osservai con sguardo torvo ‹‹Allora?››.

Speravo ci fosse un motivo valido per aver interrotto quel momento perfetto.

Fece un sorriso ‹‹Stiamo per ricevere una visita da parte di Bella›› annunciò.

Guardai l'orologio e rimasi sorpreso ‹‹A quest’ora?››.

Annuì ‹‹ La questione è più tosto urgente››.

Sospirai rassegnato. Era ovvio che fossero altre le mie intenzioni, così come le sue. Avevo voglia di lei e lei di me.

‹‹Ci metterà tanto ad arrivare?›› domandai deluso.

‹‹Tempo di fare la strasa›› rispose, poi tacque un attimo e aggiunse ‹‹Partiranno da casa sua tra 28 secondi. Edward la porterà in braccio. Non possono prendere il pickup, Charlie sentirebbe il fracasso››.

‹‹Non ci resta molto tempo, allora›› commentai dispiaciuto.

‹‹E' importante›› mi assicurò ‹‹Dopo di ciò nulla mi distrarrà dal dedicarti tutta la mia attenzione›› promise.

‹‹Va bene Alice›› dissi avvicinando il mio viso al suo, fino a far sfiorare la punta dei nasi ‹‹Mi fido di te, Mrs Hale- Withlock››.

E mi diede un bacio leggero per sancire la sua promessa.

 

 

SPAZIO AUTRICE

PIACIUTA? SPERO DI SI^^

VOGLIO RINGRAZIARE IN PARTICOLAR MODO LE 5 PERSONE CHE HANNO RECENSITO LA MIA PRIMA ONE-SHOT " I BELONG TO YOU" OVVERO: Isangel, Giulia_Cullen, faryedely (vi adoro ragazze *-*), Oryenh, e la mia unica e sola __Wrath__

Ancora una volta le dedico una fan, non solo perchè la sua opinione è indispensabile per me. Simmi, vivessi altri cento anni come Jasper e Alice, sono certa che non troverei un altra come te. Sei una figlioccia straordinaria. Ti voglio bene...la tua pingu <3!

 

  
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