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Autore: Miss Halfway    11/08/2010    2 recensioni
«...Oggi è il 24 settembre. Io sono Liz Parker e sei giorni fa sono morta. Ma poi mi è accaduta una cosa meravigliosa...e ho cominciato a vivere.»
Max è partito da un paio di giorni in California alla ricerca del secondo alieno mutaforme senza far avere sue notizie a Liz, che non riesce a lavorare, a respirare. Così decide di rileggere il suo diario per rivivere i ricordi in modo da sentire la vicinanza di Max. Qui ci son le emozioni che deve aver provato insieme all'angoscia di non essere con lui anche stavolta.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liz Parker
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Vecchi ricordi dal diario di Liz Parker.


«
È il 19 ottobre. Io sono Liz Parker e ho un pensiero che mi tormenta: la mia vita tornerà ad essere normale?
Una parte di me vuole la sicurezza della mia vita com'era prima: una vita senza sorprese in cui sapevo cosa sarebbe accaduto. Un'altra parte invece è attratta dall'ignoto. Seguire il cuore non è così facile come si crede. A volte il cuore ti porta dove non dovresti andare, in posti che fanno paura pur essendo eccitanti, pericolosi pur essendo attraenti. E a volte il cuore ti fa vivere storie che non potranno avere un lieto fine. E questa non è nemmeno la parte più difficile.
La parte più difficile quando segui il tuo cuore è che abbandoni la normalità.
Entri nell'ignoto. E da lì non potrai più tornare indietro.»
(ep. 4)

*****


Ormai sono giorni che Max è partito per la California alla ricerca del secondo alieno mutaforme.
Io invece sono bloccata qui, a Roswell, a fare la cameriera al Crash Down mentre lui è chissà dove a fare chissà cosa con l'obiettivo di salvare suo figlio.
È la prima volta che in una delle sue "missioni" non vi prendo parte anche io.
Stare lontana da lui, senza vederlo, senza sentire la sua voce, sapendo che non è nel raggio di tre chilometri da me è una tortura insopportabile.
Non basta che mio padre mi impedisca di frequentarlo, ora che sta in California vengo privata anche di quei piccoli momenti che potevamo concederci: qualche scambio di sguardi quando passava di fronte al locale, un bacio nella stanza dei cancellini, qualche fuga notturna. Oh Max dove sei?
«Liz? Liz!»
L
a voce squillante di Maria irrompe nei miei pensieri.
«
Scusa Maria, non ce la faccio a stare qui. Sostituiscimi.»
Mi concedo qualche ora di pausa, tanto ora come ora non sono di grande aiuto al ristorante: continuo a rovesciare i piatti e a confondere le ordinazioni.
Diamine non riesco nemmeno a lavorare, a
respirare. E il fatto che lui non abbia telefonato e nemmeno risposto alla mia chiamata mi mette ancora più angoscia.
Quando si è preoccupati, si dice, bisogna tenere la mente occupata: dedicarsi al lavoro, a un hobby, fare cose che ci eravamo ripromessi di fare ma che invece non abbiamo fatto come leggere un libro o riordinare lo stanzino.
Beh io non ci riesco, e sono così masochista che invece di provare a non pensarci e convincermi che lui stia bene, mi tuffo nei ricordi.

Rileggo il mio diario, su cui non mi sfogo ormai da troppo tempo.
Quelle poche righe scritte un po' ogni giorno fanno riemergere in me grandi ricordi.
Ricordo tutto di me e Max.

Ci conosciamo dalla terza elementare ma non siamo mai stati amici. Veniva spesso anche qui al Crash Down ma le uniche parole che scambiavamo erano
«Cosa prendi?» e lui rispondeva «Un hamburger, portami anche del tabasco, grazie».
Questo fino a quando lui non mi salvò la vita due anni fa durante la sparatoria qui, nel locale di mio padre. E io ora gliela devo. Gliela dedico (la vita).

Come gli dedico ogni mio pensiero dal momento che apro gli occhi la mattina fino alla sera quando li richiudo.
Sfogliando il diario senza seguire un ordine cronologico delle pagine, mi capita davanti quello che avevo scritto qualche giorno dopo l'incidente.
«È la prima volta che tengo un diario. Sono Liz Parker e cinque giorni fa sono morta. Da allora mi sono successe delle cose molto strane.
Riuscivo a sentire tutto quello che lui stava provando, riuscivo a percepire la sua solitudine. Per la prima volta vedevo realmente chi era Max Evans. E vedevo me stessa come lui mi vedeva. E la cosa più sorprendente era che, ai suoi occhi, io ero bellissima. Max Evans mi ha dato una tale forza.
È come se tutta la mia vita fosse cambiata in un solo istante.
Ma la cosa più assurda è che questa cosa stupenda mi è capitata con un alieno!
»
Ne avevamo passate tante insieme: la sua cattura da parte dell'FBI, la relazione con Tess, il bambino, la morte di Alex, la rapina a mano armata per trovare l'astronave. Ogni situazione l'abbiamo affrontata insieme, sempre. Eccetto ora.
Amo Max, lo amo da morire e farei qualunque cosa per lui: tranne stargli lontana.

Torna presto, Max.


*****

«...Oggi è il 24 settembre. Io sono Liz Parker e sei giorni fa sono morta. Ma poi mi è accaduta una cosa meravigliosa e...ho cominciato a vivere.»

(ep. 1)

   
 
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