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Autore: Fiamma Drakon    12/08/2010    4 recensioni
Mi sistemai la gonna, il cui spacco si stava spostando dove non doveva, quindi mi assicurai di essere in ordine: i capelli erano a posto, li avevo spazzolati per una buona mezz’ora e adesso erano liscissimi e morbidi; il mio amato corsetto era perfetto, la mia fascia per capelli/cuffie pure.
Vedevo già l’angolo oltre cui c’era la strada su cui si affacciava il caffè dove ci eravamo dati appuntamento. Ero di nuovo tutta un tremito, speranzosa di riuscire nel mio proposito.
Eccolo, finalmente, l’angolo. Accelerai, lo superai e... mi bloccai.
Semplicemente, mi fermai, e il mio mondo con me.
Perché... tutto era così strano e surreale, all’improvviso? Sembrava solo... un sogno.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luka Megurine
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Love Disease
13:00 sharp, we decided to meet at the usual café
I wonder where you’re taking me today
Varcai la porta del locale e sbirciai l’orologio, eccitata: l’una in punto! Ero super puntuale, per fortuna! Anche se l’autobus aveva tardato di cinque minuti buoni - accidenti a lui! - ero riuscita ad arrivare in tempo!
«Megurine».
Neanche pochi passi che la sua voce mi raggiunse da dietro e sentii un brivido di gioia corrermi lungo la spina dorsale, mentre lentamente mi voltavo a guardarlo, incrociando i suoi occhi viola stupendi, talmente profondi e incantevoli da poterci annegare dentro senza pentirmene.
«Ciao!» esclamai di rimando, continuando a guardarlo, crogiolandomi nella contemplazione della sua bellezza.
«Allora, andiamo?» chiese.
If I’m with you, I’ll go anywhere
I think we’re a little bit closer now
Annuii, estasiata, quindi mi affiancai a lui e, insieme, oltrepassammo nuovamente l’entrata. Nel camminare, non potevo fare a meno di lanciargli occhiate di sottecchi, iniziando a far congetture su dove avesse intenzione di portarmi, quel giorno. Era una città piccola, la nostra, eppure c’era qualche opzione per passare un pomeriggio insieme.
Potevamo andare al mercato, girare per i negozi, passeggiare sul lungomare...
Qualsiasi cosa, qualunque luogo, bastava che ci andassimo insieme. Era una sensazione così appagante il poter semplicemente stargli vicino, che non ci avrei rinunciato per niente al mondo. L’avevo desiderato per così tanto tempo...
Camminammo a lungo, poi lui si fermò, ed io lo imitai.
«Siamo arrivati» disse, indicandomi il cinema.
The movie theatre we went to was full of people
I’m glad we got to sit next to each other
Entrammo e lui scelse un film - gli lasciai carta bianca, a me non interessava la scelta, bastava rimanere uniti - e pagammo i biglietti, poi lui si fermò al chioschetto a lato delle entrate per le sale e prese una lattina di coca, quindi ci dirigemmo verso la nostra sala.
Ci fermammo vicino alla porta: la stanza era gremita di persone. Incredibile quanta gente fosse interessata a quel film, ma proprio oggi?!
Lo vidi insinuarsi tra le persone da solo, così mi apprestai a seguirlo, cercando di non perderlo di vista, cosa quasi impossibile, in mezzo a tutta quella calca.
Riuscimmo - incredibilmente - a trovare due posti vuoti adiacenti e li occupammo giusto prima che le luci si abbassassero e il film iniziasse.
I can’t remember at all what the story was
I was too busy staring at your face
Your staidness and coldness is a little cute
Non ne ricordo molti particolari, in vero: c’era una coppia di sposi che venivano divisi, poi...
Niente, ma in fondo non m’importa: il suo sguardo attento ad ogni singola scena era così... bello, ammaliante e troppo incantevole perché potessi interessarmi ad altro all’infuori di lui. Sarebbe stato stupido da parte mia non prestargli la dovuta attenzione.
Alla fine dello spettacolo, i suoi occhi erano seri ed il suo sguardo freddo, come sempre, ma era comunque così dannatamente carino!
Uscendo, notai che il sole si stava avvicinando all’orizzonte. Incredibile, ma quant’era durato il film?
Hey, let’s go eat dinner at the usual store
«Dove andiamo adesso?» mi chiese semplicemente.
«Che ne dici di andare a cena?» proposi, eccitata.
«Okay...» acconsentì, senza alcun entusiasmo. Be’, poco importava: era con me.
Perciò lo guidai fino al solito ristorante da poco dove mangiavamo quando lo invitavo fuori, cioè quasi ogni giorno, anche se avrei preferito sempre.
Anche mangiando, continuai ad osservarlo, senza riuscire a smettere: era più forte di me, dovevo guardarlo, altrimenti mi sentivo sola e sperduta.
Our road back home, I say “bye bye” before we reach your home
I guess it’s almost time to sleep
Have a nice dream
La cena fu lunga e silente: io ero persa ad osservare il meraviglioso gioco di luci sul suo viso e i suoi capelli, lui non so bene in che cosa fosse assorto, ma il ghiaccio dei suoi occhi non si era mai sciolto, neppure per un istante.
Bello, silenzioso e proibito, anche se ero perfettamente conscia delle mie possibilità di far colpo, e non avevo alcun dubbio sulla mia riuscita, perché lui poteva essere solo mio.
Quando uscimmo, guardai l’orologio: erano le dieci.
«È tardi. Dobbiamo andare a casa» mi informò.
Così ci incamminammo, ma io lo salutai - con mia somma tristezza - prima che fosse giunto a destinazione, augurandogli la buonanotte con il sorriso sulle labbra.
«Ah... domani, possiamo incontrarci di nuovo?» domandai in ultimo, voltandomi verso di lui ancora una volta.
Vidi un sorriso sghembo increspargli le labbra e l’espressione farsi più serena, ma di pochissimo. Sembrava che gli fosse appena venuta un’idea. Chissà, forse era solo una mia impressione...
«Va bene. Domani all’una al solito caffè» disse, quindi si girò e, senza aggiungere altro, se ne andò.
Kissing and hugging
I don’t need romance filled with them
I’m fine with just being at your side
 Tirai avanti verso casa mia, immersa nei miei pensieri: ero stata benissimo quel pomeriggio, però... accidenti, quanto avrei voluto baciarlo e abbracciarlo!
Anche senza affetto o romanticismo, desideravo quelle semplici azioni che intercorrevano così frequentemente tra i fidanzati, ma in fondo ero felice anche standogli semplicemente accanto. Perché desiderare di più?
Perché lui è solo tuo.
Look this way and call my name
But I guess that’s just my wish
That’s right, because you still
Don’t even know my face
Lui doveva solo guardarmi e chiamarmi, adorarmi, amarmi, però... sì, era solo un mio desiderio... perché lui non mi aveva mai veramente degnata d’attenzioni. Non conosceva praticamente niente di me e sembrava non importargliene niente.
Ci stavo male: era doloroso, ma non ero disposta a desistere.
Insisti, Luka. Sarà tuo, perché la tua volontà è forte.
Sì, era forte... ma faceva anche terribilmente male continuare a tentare ed andare sempre a sbattere contro un muro di cemento.
Non importa. Alla fine sarà tuo.
Sarà mio... sì! Infine, riuscirò a conquistare il suo cuore!
Animata da quella nuova, poderosa fiammata di decisione, arrivai a casa sorridendo e andai a dormire, in ansiosa attesa di rivederlo il giorno seguente.
13:00 sharp, we decided to meet at the usual café
Mi sistemai la gonna, il cui spacco si stava spostando dove non doveva, quindi mi assicurai di essere in ordine: i capelli erano a posto, li avevo spazzolati per una buona mezz’ora e adesso erano liscissimi e morbidi; il mio amato corsetto era perfetto, la mia fascia per capelli/cuffie pure.
Vedevo già l’angolo oltre cui c’era la strada su cui si affacciava il caffè dove ci eravamo dati appuntamento. Ero di nuovo tutta un tremito, speranzosa di riuscire nel mio proposito.
Eccolo, finalmente, l’angolo. Accelerai, lo superai e... mi bloccai.
Semplicemente, mi fermai, e il mio mondo con me.
 Perché... tutto era così strano e surreale, all’improvviso? Sembrava solo... un sogno.
But this time you weren’t alone
Who’s that next to you? It’s a person I don’t know
No, un incubo: chi era quella stupida accanto a lui?
Chi era quella ragazza dai capelli verdi, così solare, che osava sorridergli in modo così aperto, così confidenziale?!
The fierce storm inside my heart, it felt like something burst
This was the first time that you were smiling like that
I bite my lip as I watch you
This fierce jealousy - I can’t suppress it
Mi portai d’istinto una mano al petto, sul seno: perché adesso provavo un terribile dolore? Era come se il mio cuore stesso bruciando.
Guardandolo, vedevo per la prima volta un sorriso aleggiargli sulle labbra, fino a divenire concreto, reale... sincero.
Perché non mi aveva mai sorriso in quel modo? Non riuscivo a soddisfarlo? Non mi voleva tra i piedi?
Perché?!
Non riuscivo a smettere di mordermi le labbra, mentre lo guardavo, nonostante potessi già sentire l’amaro, metallico sapore del sangue e il dolore della mia carne straziata dai miei denti. Non m’importava più niente, volevo solo sapere perché mi aveva tradita, perché mi aveva fatto questo!
Non volevo altro che il perché!
Voleva farti soffrire. Non ti ha mai amata, ma solo accontentata per farti smettere di assillarlo. Ti ha sempre considerato una stupida, piccola romantica, una scocciatura. Lui ama solo quella ragazza.
No, faceva male, era troppo da sopportare! Perché soffrire così?!
Ero gelosa di quella ragazza, perché a lei sorrideva, perché la vedeva e non la guardava semplicemente, come si faceva con conoscenti di cui non t’importava niente dei loro interessi o della loro vita.
Quel freddo disinteresse che aveva sempre, soltanto rivolto a me.
E allora che aspetti? Va’... e distruggi ciò che ti fa star male!
This is the end of my patience
Mi sentii come se qualcosa fosse appena andato in mille pezzi dentro di me.
That’s enough!
Adesso non volevo più soffrire. Non volevo più essere guardata con indifferenza, trattata come una stupida solo perché io lo amavo.
Non volevo più essere derisa silenziosamente per i miei sentimenti. Era così... orribile.
Kissing and hugging
I’ll never let you do that
The person next to you is my obstacle
Lui mi avrebbe amato! Mi avrebbe baciata, mi avrebbe abbracciata... mi avrebbe sorriso!
Non avrei mai permesso a quell’insolente, piccola strega di mettersi fra noi: era un ostacolo che andava rimosso, a qualsiasi costo, perché se non l’avessi fatto, avrei continuato a soffrire, lui si sarebbe allontanato da me per sempre... e sarebbe stato felice con un’altra donna!
Un sasso, lungo il marciapiede. Lo raccolsi, lo esaminai: non era troppo piccolo e la sua forma dava l’aria di poter essere pericoloso, se utilizzato in un certo modo.
Fu allora che capii cosa dovevo fare.
Mi avvicinai come un fulmine alle sue spalle e lui non mi notò neppure: era troppo preso da lei per potersi accorgere di me.
Piccolo, stupido sciocco...!
Luka, coraggio! Fa’ ciò che devi!
E sia!
Don’t forget
The useless femininity will someday disappear
Now, you and me
There’s no obstacle between us now
Alzai il sasso sopra di me... e con forza l’abbattei sulla sua testa, che cadde contro il petto di lei con un ultimo gemito strozzato, mentre i suoi lunghi capelli viola rapidamente si macchiavano di rosso.
La ragazza lo chiamò più e più volte, mentre lo prendeva per le spalle e lo scuoteva, il tono pieno di disperazione, di affetto... di vitalità.
«Megurine».
Quella vitalità con cui lui non aveva mai chiamato il mio nome.
Ah, although I always thought of you this way
Hey? Why won’t you look back?
Lei continuava a chiamarlo, senza requie. Perché non voleva accettare l’inequivocabile realtà?
Perché non si voltava e se ne andava?! Perché non andava a cercare qualcun altro da amare?!
Lei non era più un ostacolo al mio amore, eppure continuava a chiamarlo, a stringerlo a sé convulsamente, anche se ormai lui non poteva più sentirla.
Even though I send letters and emails and phone calls, you’re ignoring them
I’ll keep on calling until you pick up
Many times, many times!
Io che gli avevo rivolto tutte le attenzioni del mondo, che gli avevo spedito migliaia e migliaia di SMS, di lettere, che l’avevo chiamato al cellulare nonostante lui non mi avesse mai risposto!
Tutto quel tempo dedicato a lui... non era stato sprecato. Adesso il nostro amore poteva essere eterno: lei non sarebbe più stata un problema!
Troppe volte avevo accettato la sua indifferenza, ma adesso io e lui saremmo stati una cosa sola, senza di lei tra i piedi!
Notai che se ne stava andando, trascinandosi dietro il suo corpo senza vita, gli occhi pieni di lacrime e terrore che lanciavano sguardi frequenti a me e alla strada innanzi a sé.
You tried to leave quietly
You are a really nasty person
«Aiuto...! Aiutatemi! Lo ha ucciso! Lo ha ucciso...» chiamava debolmente, arrancando col corpo del mio amore.
Dove credeva di andare...? Lui era mio.
La raggiunsi, afferrai il cadavere e la scaraventai via con un calcio, quindi mi accostai al marciapiede.
Like this, like this - Ah, I’m loving you
Com’era tenero, anche da morto! I suoi occhi aperti, spalancati dal puro terrore che aveva preceduto l’estremo addio e la bocca aperta in una “o” muta... era bellissimo!
E sarebbe stato mio!
Then I’ll put an stop to this
I’ll mark the end
I’ll make you comfortable, so don’t move
Mi inginocchiai a terra, deponendomi il suo capo sanguinante in grembo, osservandolo col fiato sospeso, mentre portavo lentamente la mia rozza arma al capo.
Non attesi ulteriormente: aspettare faceva male.
Abbattei il sasso sulla mia testa con forza, e la mia vista cominciò a vacillare.
«Fermati! C-che cosa vuoi fare?!».
La sconosciuta dai capelli verdi si avvicinò a me, afferrandomi le braccia, tentando di fermarmi. Sciocca, che voleva fare?! Il nostro amore sarebbe stato per sempre!!!
«Lasciami andare! Lasciami! Non interferirai oltre!» urlai, sgomitando, riuscendo a colpirla in viso e allontanarla.
Due, tre, quattro volte mi colpii il capo, ed infine sentii i sensi venirmi meno poco alla volta.
Mi chinai sul mio amato, e gli posai la mano sulla fronte, scostando i ciuffi di capelli molesti.
Sentii risuonare lontane voci di persone allarmate, sentii il riecheggio di decine di passi sul marciapiede sotto di me, ma ormai nessuno avrebbe più potuto interferire con il mio amore.
Look this way and call my name
I’ll tell you my secrets
Sorrisi debolmente, mentre perdevo la concezione dei rumori attorno a me.
Nell’aldilà, chissà... avrebbe imparato a chiamarmi per nome, invece che con quel piatto “Megurine”, che avevo iniziato ad odiare. Io gli avrei parlato di me, gli avrei raccontato della mia infanzia, dei miei interessi, tutto quanto.
Ecco, il mondo stava sfocando, finalmente. Adesso nessuno più ci avrebbe impedito di stare insieme. Saremmo stato solo io e lui... per il resto dell’eternità.
Now, in the inside of you
I’ll be with you forever
La fine era ormai quasi arrivata, ma ero felice, perché per i miei sentimenti sarebbe stato solo... un nuovo inizio, stavolta senza quella dolorosa, insopportabile indifferenza.
Diverso, migliore, e saremmo stati...
«Insieme per sempre... Gakupo...».





Angolino autrice
In primis, i credits della canzone: "Love Disease" - Luka Megurine.
Poi, non so quanto sia conosciuta, ma questa canzone mi ha presa in modo particolarmente forte proprio per la tematica un po' "estrema" che affronta - pur avendo un andamento musicale allegro - per cui ho tentato di dare una mia interpretazione della situazione che ricrea.
Per il testo, ho preferito metterlo in inglese - e non in lingua originale - semplicemente perché a mio avviso i testi in lingua inglese sono più incisivi (sarà perché a me piace la lingua... ù.ù).
Per quanto riguarda Gakupo, so che l'ho fatto schifosamente OOC, ma mettere Luka con qualcun'altro mi sembrava quasi uno scempio ò-ò (e poi perché comunque dei ragazzi nessuno aveva un carattere del genere u.u).
Termino ringraziando anticipatamente chiunque recensisca ^^
F.D.
   
 
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