Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: LoveTH    13/08/2010    2 recensioni
Nei suoi occhi c’era tanta tristezza, tanta rabbia, io con suo fratello. Lui che era quasi l’unica persona per cui poteva fidarsi veramente ora lo stava tradendo. Il nostro baciò durò ancora per molto, nel frattempo Tom si girò e se ne andò.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Preparo la mia valigia, prendo tutto ciò che mi serve. Parto per una lunga crociera, ora penserete "wow una vacanza beata lei" ma purtroppo non sarà una vacanza, andrò li per lavorare, cameriera, donna di pulizie e tutto quello che ci sarà da fare. La mia vita si basa su lavoro, lavoro lavoro e ancora lavoro! Non c'è via di scampo. Fortunatamente nella nave ci sono i ragazzi con cui ho lavorato l'anno passato! E' agosto un mese intero di duro lavoro, in quella nave salgono tutte persone snob, sfondate di soldi.. tutti figli di papà! Non si può relazionare con nessuno di loro, ti guardano con occhi diversi, come se tu fossi un animale, una persona di un altro mondo! Chiudo la valigia con un pò di forza, ci ho messo davvero tutto.. "No, i miei CD" Esclamai ad alta voce. I CD, la musica, LA MIA VITA! Gia perchè per me musica è vita, è l'unica cosa che mi trasporta fuori da questo mondo crudele, mi porta in paradiso, e piano piano dolcemente mi culla in sogni straordinari. La musica è davvero in grado di fare tutto questo? Forse non tutta la musica, ma quella che ascolto io decisamente si. Parlo di una band tedesca ormai famosa in tutto il mondo, i Tokio Hotel. Per me sono un sogno irrangiunbile, ho visto solo un concerto, emozioni che non si possono spiegare in due semplici righe, non posso aprire il mio cuore qui. Non dimenticherò mai le lacrime lasciate in quel posto, in realtà li ho lasciato anche il mio cuore. Ok basta parlare di loro sennò non la finirei più. Scendo le scale per dirigermi in cucina, arrivata apro il frigo mentre canticchio una canzone e prendo un succo alla pesca, lo apro e lo bevo, nel frattempo penso, penso a loro. M: "Anna a che ora parti"? La voce della mamma la dissolse da i suoi pensieri.. A: "come mamma?" M: "A che ora hai il treno?" A: "Alle 11 e30" Mi voltai verso l'ora. A: "oddio ma è tardissimo, e devo ancora passare da Giulia per salutarla" Giulia, la mia migliore amica da sempre. Ma sbaglio o mi sono dimenticata di presentarmi? Sono Anna una ragazza di appena 18 anni, vivo a Termoli un paese del Molise. Si può quasi definire un mortorio! Salgo di fretta di nuovo nella mia camera, prendo la valigia e delle piccole buste dove contenevano altre cose, chiudo la porta con un calcio, dietro di essa c'è il mio poster preferito, mando un bacio volante. Scendo facendomi aiutare da mia madre, che caricò le cose nella mia macchina. M: "mi raccomando, stai attenta! " A: "certo mamma, l'anno scorso è andato tutto bene ricordi?" M: "mmm ok, vieni fatti dare un bacio" Mi diede un bacio fortissimo sulla guancia e ci salutammo. Entro in macchina e mi dirigo verso casa di Giulia. La vidi correre verso di me non appena chiusi lo sportello della macchina. G: "eccotiii, temevo che non saresti venuta a salutarmi" A: "ma come posso non salutarti?" G: "mi mancherai tantissimo" Mi guardava con occhi dolci e tristi. A: "non lo dire a me, dai che questo mese passerà in fretta" G: "si ma senza di te è tutto diverso... Non consumare troppo il cd dei Tokio eh" Ridemmo. A: "dai tesoro ora vado che sennò faccio tardi" ci abbracciamo fortissimo tanto da toglierci il fiato. Arrivata alla stazione, parcheggio la mia smart, prendo le valigie e aspetto il treno, dopo 10 minuti eccolo. Salì facendomi aiutare da un passeggero. Trovai una cabina vuota, subito mi addormentai. Dopo un pò di ore eccomi arrivata a Napoli. Ad aspettarmi alla stazione c'erano due amici che poi sarebbero venuti a lavorare con me. Andammo al porto. Eccola, la nave. sempre bellissima, grande, enorme, dispersiva. "Benvenuti" Ci disse un uomo ben distinto. Salimmo e ci fecero strada per le nostre stanze. Nel frattempo si imbarcarono anche i passeggeri. Come avevo gia detto tutti snob. Di sfuggita vidi 3 uomini altissimi con degli occhiali neri da sole, buffo, eravamo nella nave e portano gli occhiali, proprio da VIP questo atteggiamento! Non ci feci molto caso. Entrai nella mia stanza con altre ragazze, ci diedero subito la divisa di lavoro! La indossammo, il tempo di sistemare i vestiti e tutte le altre cose, e andammo subito in cucina. Dal programma vidimo che i passeggeri erano tantissimi! Wow. "Anna tu porta questo al tavola 21" Mi sentì dire da un cameriere. Presi i piatti di antipasti e lo portai, il mio sguardo si buttò su un tavolo, non ci credevo, forse stavo ancora sognando. Mi fermai. Respirai. Chiusi gli occhi per due secondi, poi gli riaprì. Erano sempre li, sempre loro.. Loro! I Tokio Hotel!

   
 
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