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Autore: itsmemarss    14/08/2010    0 recensioni
Erano le sei del mattino e il sole stava albeggiando dietro le colline. Il cielo si riempiva lentamente di colori diversi: prima rosso, poi giallo e infine viola. Le persone comuni sarebbero state ancora a letto, a godersi il tepore delle coperte, a riempire di baci i propri mariti o fidanzati – sonnecchianti accanto a loro. Per Aria era invece il giorno degli addii. Tra poche ore, quel cielo sarebbe solo stato un triste ricordo, un vago pensiero nella sua mente assonnata per le tre ore di viaggio. E i prati, le colline e fiumi del Wioming? Solo un paesaggio su una cartolina. Magari nascosta in qualche vecchio quaderno di scuola (...)
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 PILOT

« la vita fa schifo, figuriamoci quello che viene dopo - aria marlin »

Erano le sei del mattino e il sole stava albeggiando dietro le colline.
Il cielo si riempiva lentamente di colori diversi: prima rosso, poi giallo e infine viola.
Le persone comuni sarebbero state ancora a letto, a godersi il tepore delle coperte, a riempire di baci i propri mariti o fidanzati – sonnecchianti accanto a loro.
Per Aria era invece il giorno degli addii. Tra poche ore, quel cielo sarebbe solo stato un triste ricordo, un vago pensiero nella sua mente assonnata per le tre ore di viaggio. E i prati, le colline e fiumi del Wioming? Solo un paesaggio su una cartolina. Magari nascosta in qualche vecchio quaderno di scuola.
L’ombra ai suoi piedi si accorciava sempre più sull’asfalto davanti a casa sua. Una piccola villetta a due piani. Un tetto dissestato e un giardino con qualche albero sul davanti. A molti poteva sembrare una casa come un’altra, ma per lei era stato il suo piccolo castello incantato. Il suo nido sicuro.
E ora era costretta a lasciarlo per sempre. Per cosa, poi? Una super villa a Orange County? Qualche metroquadro in più che le avrebbe solo fatto arricciare il naso.
Non voleva, però, nemmeno abbandonare sua madre fra le braccia abbronzate di Marcus, il suo nuovo fidanzato e presto marito. Non senza che lei che cercasse di farla desistere.
Era questo il suo piano. Non troppo astuto, né geniale, ma era pur sempre qualcosa.
Qualcosa di surreale che avrebbe potuto regalarle un futuro concreto da un’altra parte, lontano dai figli di papà viziati e le modelle anoressiche delle copertine di Playboy.
Così aveva fatto finta di accettare la proposta di sua madre: passare un po’ di tempo con Marcus e la sua famiglia – sì, perché il nuovo paparino non aveva certo divorziato dall’ex moglie, senza figli. Aveva con sé una piccola copia dei suoi cromosomi, un ragazzo della sua stessa età, che però aveva avuto la sfortuna di nascere ricco – prima del matrimonio. Tanto per stringere un po’ di rapporti d’amicizia fraterna, farsi dei nuovi amici e capire quanto fosse favolosa la vita a pochi passi dal mare e dalle spiagge della California.
Così da lasciarsi alle spalle la separazione definitiva da suo padre – un giornalista e scrittore che aveva avuto la sfortuna di amare più il proprio lavoro della sua famiglia – e tutte quelle pettegole di Twin Maple, che ogni santo giorno non avevano dimenticato e avevano reso la faccenda il pettegolezzo più succulento della cittadina.
Aria aspettò una ventina di minuti, seduta su quel marciapiede di periferia, prima di rivedere la sagoma di sua madre uscire dalla porta di casa. Ricorderà per sempre le due mandate della serratura, prima del silenzio di una domenica mattina.
Si alzò senza fretta, respirando a pieni polmoni l’aria fresca, che sapeva di acqua stagnante e fiori selvatici. Indossava un paio di sneaker, che lasciarono un’impronta fangosa sull’asfalto, mentre si muovevano decise fino alla macchina.
Aprì la portiera nello stesso momento della madre e sedette sul sedile posteriore, per metà ingombro delle loro valigie.
Un sospiro da parte della donna che sedeva di fronte a lei e poi il rombo del motore del fuoristrada. La macchina si mise in moto e fece retromarcia senza problemi, per poi avviarsi lungo la strada principale e infine l’autostrada.
Dallo specchietto retrovisore, riusciva benissimo a vedere l’espressione di sua madre.
Fu l’ultima cosa, prima che chiudesse gli occhi e accendesse l’i-pod grigio, ultimo regalo per il suo compleanno da parte del padre.
Subito le parole dei Phantom Planets inondarono la sua mente e le braccia di Morfeo le tennero compagnia per l’intero viaggio.
Fra tre ore li avrebbe riaperti, ma niente sarebbe stato più come prima.

   
 
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