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Autore: Final Alex    15/08/2010    1 recensioni
Ino e Shikamaru da tempo non si parlavano. Lui era partito per l’addestramento dei Chunnin durato due mesi e dal suo ritorno furono come cane e gatto. Poi erano stati costretti a rivedersi per il ritiro delle squadre e, cosa ancora peggiore, a collaborare. Non avevano retto la presenza l’uno dell’altra fin dal primo minuto e tutti gli altri dovettero sopportare i solo battibecchi ora dopo ora. Il povero Choji, senza alcuna colpa, si era trovato in mezzo ai due e tutti speravano che lui potesse farli smettere. Ovviamente erano speranze inutili dato che non aveva alcun potere sul loro odio, come non ne aveva avuto da quando Shikamaru era tornato dall’addestramento. Nemmeno lui sapeva che cosa fosse successo tra di loro. si odiavano si...ma non potevano resistersi_SHIKAxINO
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Choji Akimichi, Ino Yamanaka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘cause I hate you and you love me

 

 

 

La serata era trascorsa in fretta, Shikamaru e Choji avevano mangiato in silenzio, appesantiti dalle cose dette poco prima. Ino li aveva raggiunti ed aveva cenato, anch’ella senza fiatare. Tutti gli altri parevano tranquilli nel loro chiacchierare ma sentivano in cuor loro che qualcosa non quadrava. Terminata la cena, si erano ritirati ognuno nelle proprie tende augurandosi la buona notte. Il team 10 come gli altri si era sistemato a letto, nella più totale quiete. Non erano riusciti da subito ad addormentarsi. Pensavano ciascuno a cose diverse, ma erano cose abbastanza intense da non riuscir a prendere sonno. Tutti e tre però pensavano che gli altri stessero dormendo. Così non si parlarono…

E venne l’alba.

 

“sveglia pigroni è ora di alzarsi” era piombato Naruto sul loro materasso. In risposta dei versi incomprensibili impastati dal sonno. La Yamanaka aprì gli occhi e si trovò faccia a faccia con Shikamaru, che la stava stringendo a sé con un braccio. La ragazza si guardò intorno imbarazzata, fortunatamente Naruto se n’era andato. Cercò di sgusciare fuori dalle sue grinfie senza svegliarlo ma quello aprì subito gli occhi. “AH!” urlò spaventato di trovarsi così vicino a lei “va bene che non sono uno spettacolo di prima mattina ma non ti sembra comunque una reazione esagerata?” il Nara era troppo intontito per seguire il suo discorso, eccessivamente articolato per i suoi gusti. Mollò semplicemente la presa. Quella si alzò velocemente prendendo i capi da addestramento ammassati vicino al letto. “puoi girarti per favore? O abbracciarmi nel sonno non ti basta?!” chiese acida. Quello non rispose e si voltò.

La Yamanaka in pochi secondi era pronta ad uscire e lasciò l’altro alle prese con il suo vestiario.

“Choji ma come ti è saltato in mente di lasciarmi da sola con lui?!” rimproverò l’amico appena incontrato “buongiorno anche a te” scherzò il ragazzo “lo sai che non possiamo stare vicini, mi ha abbracciato nel sonno non sapevo come liberarmi!” enfatizzò palesemente “ma smettila sono uscito da 5 minuti!”

Ino si indispettì “allora quel cretino ci mette davvero poco ad allungare le mani..” il Nara uscì in quel momento dalla tenda “..la prossima volta gliele mozzo!” quell’altro la ignorò “fai come ti pare”

 

Quando tutti furono pronti si diede via all’addestramento. Si divisero per squadre: la missione era trovare delle medagliette nascoste nella foresta che i sensei proteggevano. Ogni squadra ne aveva di proprie da cercare.

“forza pensa! Non sei tu quello intelligente del gruppo?! Allora pensa a qualcosa di utile!” cominciò subito quella “se stessi un po’ zitta magari potrei ideare una strategia, che dici?!” rispose l’altro “beh, datti una mossa non ho tempo da perdere, prima finiamo meglio è!” Choji sbuffò guardando il cielo e pregando qualche Dio di aiutarlo. “allora comincia con lo stare zitta! È l’unica cosa utile che puoi fare!”

“ragazzi siete già in vena di litigi?” sbucò Naruto da un ramo, avendoli sentiti “ti scongiuro, portami con te!” aveva implorato l’Akimichi con le mani giunte in segno di preghiera. “povero Choji, non ti invidio proprio!” rideva l’altro dandogli una pacca sulla spalla “non sto scherzando! Vengo davvero con te!” aveva continuato rivolto al biondino. “okay” fece con un sorriso “a dopo ragazzi!” li salutò, sparendo tra gli alberi con al seguito il loro compagno.

I due rimasero di stucco..

perfetto…” aveva sbuffato Shikamaru sedendosi su un ramo “non finiremo mai la missione”. Ino incrociò le braccia “ah no? E chi l’ha detto? Tu?!” lo sfidò con lo sguardo “lo dicono le probabilità di riuscita dato che non ce ne sono..” era scocciato “e perché no?! Possiamo farcela benissimo senza di lui!” continuava sostenuta “da solo non posso…” aveva risposto con cattiveria “ed io allora?!” era sconcertata “tu sei perfettamente inutile, Ino!”

Si sentì lievemente il suono dell’orgoglio di lei che mano mano colava insanguinato.

Perse le staffe “ma come ti permetti?!” alzò la voce “brutto stronzo!” quello si mise in piedi sul ramo  e continuò “non solo sei inutile, ma sei anche di intralcio!”urlava. Ormai tutta la foresta li stava ascoltando. Per Ino quello era stato un vero e proprio colpo basso e lui sapeva bene quanto odiasse sentirsi un peso per la squadra. Non rispose, era troppo. Girò i tacchi e se ne andò senza dire una parola “e adesso dove te ne vai?” quella non lo considerò nemmeno, sparì tra gli alberi.

Correva il più veloce possibile. Quelle parole erano state veramente eccessive, anche per uno stronzo come Shikamaru. Schivava gli alberi senza saper bene dove stava andando, inspirava l’aria calda di quella mattina sperando che asciugasse le piccole lacrime che le stavano scendendo calme, a incorniciare lo sguardo freddo. Non poteva farsi vedere in quello stato, assolutamente. Era già successo con Choji e non sarebbe più capitato. Nessuno doveva vederla piangere. Nessuno doveva capire che lei era debole.

 

 

Il Nara invece provò a concentrarsi sulla missione ma dopo diversi tentativi ed insuccessi si rese conto che da solo non sarebbe mai stato in grado di portarla a termine. Per quanto fosse intelligente gli serviva la tecnica di spionaggio di Ino per trovare le medagliette senza essere visto. Diede forfè dopo una ventina di minuti e girovagò per la foresta alla ricerca dei suoi compagni. Dopo una buona mezzora non li aveva ancora trovati, così pensò che fossero tornati all’accampamento. Decise allora di raggiungerli.

Arrivato all’accampamento lo trovò desolato. Stufo di aspettare decise di andare a letto, in attesa che arrivassero gli altri per il pranzo. Almeno avrebbe recuperato le ore di sonno arretrate. Entrò nella tenda e con tutta sorpresa ci trovò la Yamanaka, supina sul materasso.

“che ci fai qui?” chiese d’istinto. Quella si prese un colpo, non l’aveva sentito arrivare, “nulla, cercavo di rilassarmi..”  fece ispida “prima che arrivassi tu a scocciare!” sottolineò. Il Nara non le diede retta e si sdraiò sul letto affianco a lei, senza degnarla di uno sguardo.

I due non si calcolarono. Per i primi minuti s’immaginarono la totale inesistenza dell’altro, ma ogni qualvolta aprissero gli occhi la figura riappariva al loro fianco. Anche l’odore di entrambi sembrava più forte, ne erano quasi nauseati. “hai finito la missione?” le aveva chiesto lei, per scongelare la gelida atmosfera che li circondava. “no” rispose lui secco “come mai?” continuò lei dopo qualche secondo “perché non posso farcela da solo, te l‘ho detto”. A quella venne subito in mente ciò che l’aveva fatta arrabbiare prima. L’aveva momentaneamente rimosso, trovatosi di fronte all’altro con una calma mai vista. Le tornò la carogna “credevo fossi in grado di fare tutto! Non sei perfetto, scusa?!” domandò fin troppo ironica. Il Nara rimase un po’ sorpreso dell’improvviso cambio di tonalità “no e lo sai bene” ammise. Francamente si sentiva un po’ in colpa per le insensibilità che le aveva detto nel bosco, perciò decise di far finta di niente. Dopo qualche attimo di quiete ella disse a bassa voce “non credevo fossi così bastardo..”.

Il Nara aspettò qualche secondo per rispondere “anche tu non sei da meno” disse infine. “io non sono mai stata così subdola” aveva puntualizzato “oh si invece..” la incalzò “..hai semplicemente detto di volermi morto”. La Yamanaka abbassò lo sguardo, si incupì “te l’ho detto che mi dispiace” non lo guardò “non l’hai detto a me ma a Choji”le fece notare “beh ma mi hai sentito” cercò di arrampicarsi sugli specchi “ma tu non sapevi fossi sveglio.” la chiuse con maestria “Non avevi alcuna intenzione di dirmelo..” continuò fissandola con rabbia “per questo mi sono arrabbiato..” lei alzò la testa “perchè sei una sporca ipocrita”. La Yamanaka si era illusa di poter parlare con lui in tutta tranquillità almeno per una volta, ma non sarebbe stato possibile…mai.

“ma quale ipocrita! Sei tu che non hai avuto nemmeno il coraggio di ammettere di esserci rimasto male!” cercò di accusarlo, alzando la voce “sei l’ipocrisia in persona, Ino! Fai tanto la dura con me e poi vai da Choji a lagnarti per intenerirlo!” la guardò con acidità “mi fai proprio schifo” stava per alzarsi dal letto quando lei gli afferrò una manica tirandolo “aspetta un momento tu!” lui la strattonò “mollami!” rimase seduto dandole le spalle “io non vado da Choji a lagnarmi” continuò la discussione. Il ragazzo scosse la testa “come no..” ghignò “vuoi solo tenertelo buono” la fissò con sicurezza “hai paura che anche lui ti consideri una stronza, dico bene?”

Ino si irrigidì. Era vero. Ricordò della discussione che aveva avuto con l’Akimichi il giorno prima e di come lui l’aveva chiamata… “ti considera già una stronza, stai tranquilla” quello andò avanti, senza alcuna pietà. Si voltò per guardarla dritto negli occhi. Voleva vedere la sconfitta, la paura, la delusione dipinta sul suo volto, non avrebbe desiderato di meglio.

Ma quella non fiatò, né diede segni di vita. Sembrava dormire con gli occhi aperti. Decise di non lasciarsi intenerire dall’espressione vuota della giovane “perché lo sei Ino, sei una vera stronza” lo disse con fermezza, senza esitare un secondo, senza sensi di colpa.

La Yamanaka sembrava stesse per crollare in un pianto. Sembrava solo però, non pianse. “sei una stronza ipocrita” andò avanti. Ella alzò lo sguardo, lo fissò con gli occhi lucidi nei suoi. Le labbra erano sensualmente umide e schiuse “mi odi, Shika?” domandò lentamente , tentando di indurgli tenerezza .

Il Nara rispose senza il bisogno di pensare “si…” fece secco.

Stava però per cedere alla dolcezza di quello sguardo. Ino gli si avvicinò, piano, sensualmente a gattoni, sempre più vicino “mi odi davvero?” domandò ancora sfiorandogli la cintura con una mano.

Quello era rimasto immobile. Non si fece incantare da quella assurda scena di seduzione “si, Ino, ti odio davvero” rispose convinto, continuando a guardarla negli occhi senza timore.

L’atmosfera si appesantì all’improvviso, si fece insostenibile.… sapevano entrambi quale sarebbe stato il prossimo passo.

La biondina respirò energicamente, inspirò forte

 “mi ami?”  gli chiese, osando troppo.

La risposta fu pacata, franca, illusoriamente disinvolta.

Silenzio…

Poi un sussurro

“si”

 

Seguì una pausa di ore, giorni, settimane…nella quale entrambi avrebbero voluto soffocare. Si fissarono negli occhi, con forza

Si scrutavano.

Shikamaru aveva uno sguardo potente, fiero, pareva senza timori. Mentre quello di lei sembrava disorientato e spaventato..portato via dalle emozioni.  Non avevano nient’altro da dirsi, era bastata una risposta…la risposta che Ino aveva aspettato per troppo tempo. Lei gli si avvicinò velocemente e lui fece lo stesso. Arrivarono a toccarsi e si strinsero energicamente. Lui la guardò con un’espressione strana dipinta addosso, che lei non gli aveva mai visto prima..

Lui le mise una mano tra i capelli biondi dalla nuca, tirandoli alla radice. Le inarcò il collo e senza pensarci due volte la baciò con forza, catturando le sue labbra in una morsa avida.

Non fu un bacio casto e romantico ma carico di passione e di…odio.

Ino ricambiò il bacio, mordendogli leggermente le labbra scatenando nuovamente in lui quella stessa strana cosa che non aveva mai visto….

Decise di chiamarla Desiderio.

Lui la guardava come se volesse addentarla , assaporare le sue carni.

Lui la bramava di una voglia insaziabile.

 La stava spogliando con gli occhi.

 Continuavano a baciarsi, ininterrottamente, non si concedevano nemmeno il tempo di respirare.

Fecero in fretta, con rabbia.. si spogliarono entrambi.

Stavano lottando.

Continuavano a ferirsi e a godere come in una battaglia senza fine.

Lui le salì sopra bloccandole i polsi sul materasso.

La desiderava si, non poteva più resistere.

Così anche lei non si era opposta ai suoi voleri. Poteva essere sua, una volta per tutte.

Shikamaru lo fece brutalmente, spingendo con forza, più che poteva.

Lei urlava, gli graffiava la schiena, ansimava.

Rimbombavano le loro grida per l’accampamento deserto. Nessuno li avrebbe sentiti, così urlarono più forte. Sbattevano i corpi sudati l’uno sull’altro ferendosi, in un piacere senza termine.

Sembrava non sarebbe mai finita.

Quando però finì, i due si accasciarono ai lati del letto, boccheggiando. Erano affannati, respiravano a fatica.

Puzzavano di sudore da far schifo, con addosso quell’odiato odore l’uno dell’altra.

Si addormentarono all’istante, o forse è più corretto dire che persero i sensi momentaneamente.

Poco dopo ripresero conoscenza con la stessa sensazione di un dopo sbornia parecchio pesante. Il primo a schiudere gli occhi fu il Nara, che istintivamente afferrò un lembo del lenzuolo per coprirsi. L’altra a quel movimentò si svegliò di soprassalto guardandolo come se si fosse svegliata da un incubo.

Nessuno dei due fiatò. Il Nara, stufo di essere guardato di storto da quell’altra, come se tutto quel chiasso l’avesse fatto da solo, si alzò senza troppi problemi alla ricerca dei suoi indumenti. La Yamanaka fece lo stesso, attenda a non guardare quel corpo nudo e virile nemmeno una volta. Ella trovò subito i suoi vestiti, che non potevano confondersi con quelli di Choji, e se li infilò seduta sul materasso. In seguito anche lui trovò i suoi e fece la medesima cosa dall’altro lato del letto. Quando Ino fu pronta si sollevò, pronta a dirigersi al di fuori della tenda. Gli diede le spalle “guarda che questo non significa niente” disse, mentre l’altro le fissava i lunghi capelli biondi con un groppo alla gola “era solo sesso” e, senza nemmeno voltarsi, uscì, sparendo dalla sua vista.

Shikamaru era rimasto di sasso.

 Aveva ancora addosso quel nauseabondo odore di fiori di campo e lei lo aveva già scaricato. Si sentì un illuso, un cretino. Per un attimo aveva creduto che, confessato nuovamente il suo amore, lei l’avrebbe accettato e ricambiato. Quanto era stronza, si disse.  Non l’aveva mai odiata tanto. L’aveva usato crudelmente, facendo leva sui suoi sentimenti.

Ripensò a quanto era stata passionale ed entusiasmante l’unione così  violenta dei loro corpi. Stava per eccitarsi di nuovo al solo pensiero.

Per un attimo aveva veramente creduto che quella potesse essere la loro tanto sognata pace…

Ma capì che quella non era la pace…era solo l’inizio di una nuova battaglia.

 

 

 

 

NOTE DELL’AUTORE:

ehi ehi ehi! :D commentate subitissimo sono certo avrete un po’ di cose da commentare o sbaglio?

Finalmente è arrivata la mia parte preferita :D

Chissa chissa il loro amore che fine farà!xD xD

 va bene sono fuso -.-

Ale

   
 
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