Era lì, disteso sul letto.

Un ragazzino di appena dieci anni stava fissando il soffitto della sua cameretta.

Era sveglio da poco, aveva finito di cambiarsi d’abito.

Indossava una felpa rossa, con rifiniture bianche, pantaloncini color oro, con tasche nere ed infine un berretto giallo con una strisciata nera, con la visiera girata all’indietro.

Questo era Gold.

Un semplice bambino di Borgo Foglianova.

Città in cui viveva anche il professor Elm con la sua famiglia.

Più che una città, era un piccolo paese, non lontano dal confine tra Kanto e Johto, ma appartenente a quest’ultima regione.

-Gold, presto, vieni giù!- era la voce di sua madre, che riecheggiava nella sua stanza al piano di sopra.

Lentamente si sedette, mettendosi un comodo paio di ciabatte e si alzò.

Scese le scale distrattamente e si ritrovò davanti una donna di mezz’età, ma che comunque sembrava sempre abbastanza giovane.

-Ha chiamato il professore. Vorrebbe parlarti, ti aspetta nel suo laboratorio, prima ci vai e meglio è!-

-Mh-Mh- il ragazzo annuì, sempre mezzo addormentato. In realtà non era tanto presto, anzi, erano già le undici e quarantacinque!

Aprì la porta d’ingresso, ma non fece in tempo ad uscire che sua madre lo richiamò.

-Aspetta un momento, prendi il tuo zaino, non si sa mai!- esclamò lanciandoglielo al volo. E aggiunse:

-Inoltre hanno finalmente riaggiustato il tuo Pokémon Gear, eccolo qua.- questa volta glielo porse ed il ragazzino se lo mise subito al polso.

-Sai, è molto utile, può farti da Mappa Città, da Cellulare…-

-Sì, lo so mamma, non sono più piccolo! Ce la posso fare benissimo anche da solo.- si lamentò Gold.

-Allora sai dirmi dov’è il tuo documento?-

-La Scheda Allenatore?- rispose -Dovrebbe essere…- frugo nelle tasche, invano.

-Visto? Se non ci fossi io… Prendi.-

-Grazie…- sbuffò, allungando la mano.

Stavolta si mise le scarpe, intonate al copricapo e ai pantaloncini ed uscì, per davvero.

Chiudendo la porta sbatté contro un Pokémon, contro un Marill. Ma non era selvatico.

Subito esso scappò verso la sua allenatrice. E questi se ne andarono insieme.

Facendo finta di nulla si avviò verso il laboratorio, notando un altro ragazzo della sua età, dalla maglia nera e con un paio di jeans. Ma più che altro si faceva notare per i suoi capelli rossi. Era appostato davanti ad una finestra che si affacciava allo studio.

Gold gli si avvicinò.

Non l’aveva mai visto prima lì, a Borgo Foglianova.

Non era accompagnato da alcun Pokémon, perciò aveva pensato che non fosse un Allenatore.

Il rosso si accorse della sua presenza e disse seccato:

-Ma tu cosa vuoi qui? Sparisci!- così dicendo spintonò il povero Gold.

-Ahi… Ma che ti ho fatto?!- si rialzò e si riavvicinò.

-Ti ho detto di andartene, se non vuoi che finisca male.-

-Va bene, va bene, me ne vado, contento?- disse con un sorrisetto falso.

-Che strano tipo, spero di non rivederlo più…!- si lamentò il ragazzo mettendosi le mani sulla nuca e dirigendosi verso l’entrata del laboratorio.

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