Remember…
Cammino per
strada. Sono stanca. Eppure, ho fatto solo pochi passi, sarà qualche metro da
scuola al parco, eppure sono stanca. Stanchezza. Una sensazione sgradevole.
Essere senza forze, essere privi di energia. La stanchezza è diventata il substrato
della mia anima, la provo sempre, e non ci posso fare niente. Come se non
dipendesse da me. Sono sempre così dannatamente stanca. Continuo a camminare,
ormai per forza di inerzia. Nessuno mi ha detto di fermarmi. Guardo
distrattamente le vetrine, che splendono di luci colorate. Guardo le ragazze
della mia scuola fermarsi di fronte alle loro ricche mostre di opulenza, e
provo fastidio. Fastidio per una luce troppo intensa, fastidio per una voce
troppo alta, fastidio per quella vita che mi pulsa attorno. Io che sono sempre
stata piena di vita, l’immagine della allegria e della vivacità…
La morte…
Essa sola
può distruggere la vita e la voglia di essa.
Sorrido
amaramente, da sola, senza nessuno che mi chieda perché sto ridendo senza
motivo.
Perché io
non ho mai riso senza motivo, perché non sono brava a formulare pensieri tetri,
sono nuovi per la mia anima, così abituata alla luce… e ora invece la mia anima
è nera, nera di tenebre, che non ho voluto, che non ho cercato e che sento
prendere il possesso di me, senza possibilità che mi possa ribellare ad esse,
che si attaccano ostinate ai miei ricordi e al mio presente, e non mi lasciano
stare. Mai.
Cammino
ancora, e inizia a fare freddo. Ormai è quasi inverno, e vedo la gente
stringersi l’una all’altra, come una sorta di animale vivente che mi circonda,
ma di cui non faccio parte. Non faccio più parte di niente, né della gente, né
della mia vita, inutile negarlo a me stessa. La mia vita è bloccata, ferma nel
tempo che non scorre, nel tempo che si è fermato e non ne vuole sapere di
andare avanti. E io stessa sono tempo, tempo che non scorre, tempo che si è
fermato e non ne vuole sapere di andare avanti.
Remember,
I will still be here,
As long as you hold me, in your memory
Sorrido ancora, le mie labbra screpolate che si incurvano
ancora, lontane della gioia, vicine ad un gioco, che non ha niente di gioioso.
Il gioco della memoria… i miei ricordi che sono più reali di qualsiasi cosa
viva adesso, e io vivo in loro, e sono loro. Perché quando sono loro, quando sono
nei miei ricordi, io sono anche te. Sono te, che il tempo ha portato via, e
penso che tu sia ancora qui. E’ una vana e sciocca illusione, vero Ryan? Se tu
fossi qui, ti saresti messo a ridere, vero Ryan? E mi avresti detto con la tua
solita voce saccente che non si vive nel passato… e io ti avrei odiato e ti
avrei risposto male, e avremmo litigato. Ti avrei tenuto il muso per qualche
ora, e poi sarei venuta in camera tua con una scusa, e avremmo fatto finta di
fare pace, come facciamo sempre io e te. Oggi sono salita in camera tua, lo
sai? Sono rimasta davanti alla porta per un’ora buona, senza il coraggio di
aprirla, perché mi faceva paura. Tantissima paura. Non ci saresti stato tu ad
urlarmi di bussare, prima di entrare, ma solo silenzio. Cupo e avvolgente
silenzio. Mi si sarebbe attaccato addosso, come l’immagine della tua stanza
troppo ordinata, perché la tua stanza è morta, perché non c’è più nessuno che
ci respiri dentro, che ci si muova dentro, che si metta a pensare dentro.
Remember,
when your dreams have ended,
Time can be transcended,
Just remember me
Mi sarei messa ad urlare, pur di non sentire quel silenzio,
Ryan… e allora sono tornata giù, e mi sono messa a studiare. Lo avresti mai
creduto possibile? Avresti mai pensato che mi sarei messa a studiare, senza le
minacce di Mina, o le promesse di infiniti dolci di Kyle? Adesso lo faccio, e
lo odio più di prima. Guardo le pagine bianche, e scrivo come un automa quello
che dovrei sapere. Alle volte, vedo il foglio farsi d’improvviso tutto tremolante,
e mi rendo conto che sto per piangere di nuovo. Perché mi rendo conto che non
me ne frega niente, non mi interessa più studiare, diventare una maestra
elementare, e realizzare i miei sogni. Non mi interessa niente. Anche prima,
anche quando c’eri tu, fingevo di non interessarmi del mio futuro, mi dicevo
che era lontano, ma non era vero. Lo sentivo vicino, sentivo che mi sarebbe
appartenuto, che sarebbe stato mio. Anche quando fantasticavo sul mio futuro
con Mark, ci pensavo. Ora non più. Ora niente più. Vedo la mia vita scorrermi
davanti, il tempo cadermi addosso. E passano i minuti, le ore, i giorni, le
settimane, i mesi… e tu non passi invece, no, tu non passi mai… il tuo ricordo
non scorre mai via da me… e il tempo sembra non esistere, sembra non essere
passato un solo dannato giorno, da quando tu te ne sei andato, da quando tu sei
morto… neanche uno. E io che sono tempo, non sono più niente, e tu che non lo
sei più, diventi vero.
I
am the one star that keeps burning, so brightly,
It is the last light, to fade into the rising sun
Sono arrivata a casa, finalmente. Mia madre mi abbraccia
sulla porta, e io so che è perché è contenta che sono tornata. Quando mi vede
uscire, ha sempre paura che io non ritorni più, che mi perda per strada, che
sia soffocata da un’inquietante stanchezza, che blocca i miei passi e il mio
respiro. Ha cucinato il mio piatto preferito, lo mangio in silenzio, annuendo
sempre alle sue infinite domande. Scappo in camera mia, non apro nemmeno il
libro di matematica, e mi metto a letto. Lo sai, Ryan, è da quando sei morto
che non riesco più a dormire, però mi ostino ad indossare il mio pigiama rosa e
ad infilarmi nel mio letto, caldo come il grembo di una madre che aspetta un
bambino. Guardo per ore il soffitto bianco, e vedo i miei pensieri prendere
forma sulle pareti, esseri spettrali che mi aleggiano attorno, con mie forme
che io stessa dovrei conoscere, ma che poi non ricordo più. Ho paura di
dormire, è questa la verità. Quando mi addormento, sento le mie già poche forze
venire meno, baratri neri che si aprono sotto di me, pronti a risucchiarmi,
dovunque tu sia. Perché a me il sonno ricorda la morte. E non è un brutto
pensiero, anzi, mi fa quasi paura il volerlo così fortemente. Chiudo gli occhi
e sogno di arrivare a sfiorare il tuo viso, che chissà perché, non è funereo,
non è spento, ma bellissimo come me lo ricordo io. I tuoi occhi sono le solite
stelle cerulee, che brillando di quella luce impertinente che mi dava sempre
sui nervi, ma che poi mi incantavo a fissare. Mi alzo dal letto e mi metto
dietro la finestra, la notte è un velluto nero che cade sulla città. Le stelle
sono così vicine, mi sembra di poterle toccare, e sento mia madre nella mia
memoria dirmi che le stelle che brillano di più sono quelle delle persone che
non ci sono più, che ci guardano dal paradiso. Sei in paradiso Ryan? E allora
tu sei sicuramente quella stella chiara, quella stella dalla luce presuntuosa,
che è l’ultima a spegnersi, quando sorge il sole, quando il cielo si fa chiaro
ed annuncia l’arrivo di una nuova giornata. Quella stella che si chiama
Lucifero. Un nome da diavolo. Ma che a me non mette paura, esattamente come non
mi facevi paura tu, mio piccolo angelo biondo. Perché so che cosa significa
quel nome… che porta la luce…
I'm with you,
Whenever you tell,
My story,
For I am all I've done
Mi ritrovo di nuovo a camminare
per strada, e un’altra giornata è cominciata, e tra poco sarà il tramonto, e
tra poco ancora stelle ed ancora notte. Da lontano, mi raggiungono le mie
amiche. Le mie compagne di avventura, le ragazze che, fino a qualche tempo fa,
nemmeno conoscevo. Adesso le mie migliori amiche. Con loro ho salvato il mondo.
Io sono il loro leader. O almeno lo pensano Ryan… e io non mi sono mai sentita
così sola. Le sento parlare, e parlano anche di te, e anche loro ricordano con
malinconia. Ricordano anche loro, e raccontano la tua storia. E mi ritrovo a
dire un particolare che loro si erano dimenticate, certa, sicura, convinta che
in quel particolare viva anche tu. Che in quella stupida cosa minuscola ci sia
anche tu. E poi mi sento urtare da una persona accanto a me, una donna
indaffarata con un bambino per mano, e so che lei non sa niente, non sa chi è
Ryan Shirogane, che ha salvato la Terra, che è per lui che noi siamo ancora
qui, che è morto in un tragico incidente stradale, lui che è l’eroe del mondo,
di questo misero mondo perso che neanche sa chi è, che conosce la storia delle
mew mew, come una leggenda metropolitana. E vorrei urlare a loro la tua storia,
per vedere anche nei loro occhi dolore e comprensione per quello che hai
passato, per vederti vivere in altri occhi, che non siano i miei, o di Kyle, o
delle mie amiche…
Remember,
I will still be here,
As long as you hold me, in your memory,
Remember me
E la scuola finisce anche oggi, anche oggi un’altra inutile
giornata è terminata, e adesso inizia la recita infinita che mi costringo a
sopportare ogni giorno. Perché? Me l’avresti chiesto, vero Ryan? Mi avresti
guardato con finta noncuranza e avresti detto un semplice: “Perché lo fai?”. Io
ti avrei dato una bella risposta, una risposta piena di grandi parole e di
grandi sentimenti, ti avrei detto, gongolante: “Esco con Mark
perché sono innamorata di lui, mi sembra ovvio!”. Ora non è più tanto ovvio, niente è così rassicurante da essere
ovvio. Nemmeno lui, nemmeno il mio perfetto fidanzato. Mi siedo su una
panchina, e per caso guardo in alto. Un albero. Un semplice albero di ciliegio,
adesso spoglio e triste. Lo osservo meglio. E ancora non esiste più
nient’altro, ancora ci sei solo tu… “Sei più pesante di quanto pensassi!”… sorrido ancora, e
mi inizio ad accorgere che…
I
am that one voice, in the cold wind,
That whispers,
And if you listen, you'll hear me call across the sky
… chiudo gli occhi e il vento mi soffia nelle orecchie, lo
sento muovermi i capelli con molestia, con fastidio, scompigliandomi la mia
apparente acconciatura impeccabile. Con fastidio, con impertinenza. “Ryan, accidenti a te! Mi
sono appena spazzolata i capelli!”… sorrido ancora, il vento ha strani accenti umani oggi, la sua
voce è chiara dentro di me, la sento distinta. Il vento non è come sempre il
respiro degli angeli, ma il respiro del mio angelo, la tua voce, il tuo
ricordo. E ti sento, ancora, chiamarmi dalla culla turchina del cielo. Mi
chiami, come solo tu sai fare, come solo tu sai pronunciare con quell’accento
perfettamente americano il mio nome, e darmi un brivido sulla pelle, che non si
spegne mai, e che posso rivivere anche solamente ricordandolo. Potrebbe essere
la mia immaginazione, vero Ryan? Potrebbe essere il desiderio di te, che piega
le mie ossa come carta, che spezza i miei pensieri come catene arrugginite.
Già, Ryan, ma tu lo sai che non ci credo, che non ci credo ai miei pensieri,
alla mia ragione, ho sempre creduto al mio cuore. Al mio cuore, che testardo
correva verso di te, che cocciuto non smetteva di battere quando c’eri tu, che
ostinato mi diceva di non ascoltare il mio orgoglio che mi diceva di starti
lontana, perché mi avresti fatto male di nuovo, perché tu potevi spezzarmi il
cuore. Una farfalla intorno ad una candela, e che me ne importa, se mi brucio
le ali? Posso non volare mai più, ma mi basta sentire per un attimo la carezza
del tuo fuoco su di me.
As
long as,
I still can reach out, and touch you,
Then I will never die
Serro forte gli occhi, e adesso il vento è caldo, caldissimo,
arde su di me, come se fosse una fiamma viva. Lo sento sul mio viso, lo sento
indugiare sulle mie labbra, lo sento sfiorarmi dolcemente, come una carezza
leggera. E so che sei tu. Lo so che sei tu, e puoi dirmi quello che vuoi per
convincermi del contrario, Ryan, ma lo so che sei tu. E quasi sento che sto per
diventare di nuovo un gatto perché mi stai baciando ancora… e vorrei ridere
ancora, scoppiare a ridere come una scema, perché adesso so la verità, adesso
inizio a capire… finalmente inizio a capire…
Remember, I'll never leave you,
If you will only,
Remember me
Ricordare… il ricordarti… il riportarti alla mia mente e al
mio cuore… tenerti qui in me…
Remember me...
Tu non sei mai morto…
Remember, I will still be here,
As long as you hold me,
In your memory
Dovunque tu sei, la mia voce, il mio ricordo, il mio amore
ti riporterà qui, ti riporterà indietro… qui da me… anche se tu non vuoi, Ryan…
ogni volta che penserò a te, ogni volta che frantumerò il tempo, i suoi lacci
stretti sul mio cuore, tu tornerai qui… e allora il tempo non esisterà più, e
ci sarò solo io… con te… per sempre, nel mio ricordo…
Remember,
When your dreams have ended,
Time can be transcended,
I live forever,
Remember me
Vivrai per sempre Ryan. Finché vivrò io. Finché la mia
anima saprà portare un pezzo di passato in sé. Finché esisterà qualcuno, a cui
avrò raccontato la tua storia. Finché tutta la Terra non avrà cessato di
esistere, tu vivrai per sempre. Vivrai per sempre, e non morirai mai. Mai e poi
mai.
Remember me,
Remember... me...
Non c’è
possibilità che tu mi scappi Ryan… in nessuna vita e in nessun tempo… perché
con i tuoi ricordi, io sono te e tu sei me… e tu non puoi morire senza di me… e
io non posso vivere senza di te…
Mi alzo
adesso e corro via. Senza meta, senza direzione, un largo sorriso sulla mia
faccia. Uno stupido sorriso. Corro a vedere il mare, il mare che è uguale ai
tuoi occhi. Sorride anche lui. E so che dovunque tu sia, lo stai facendo anche
tu…
Non sono molto convinta che questa fic sia venuta bene, l’ho scritta più di getto di tutte le altre, l’ho scritta in due ore, ma me la sentivo dentro, e mi volevo sfogare! Mi raccomando commentate!!!! Ciao ciao da Cassie chan!