Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Ricorda la storia  |      
Autore: Cassie chan    12/10/2005    13 recensioni
L’idea per questa fic mi è venuta, ascoltando una canzone della colonna sonora del film TROY, l’unica che, alla fine è cantata, mentre le altre sono solo strumentali. Mentre leggevo il testo, mi sono accorta che era perfettamente adatta all’inizio della mia fanfic “Beyond me and you”, ma dato che ormai sono a metà di quella, e non volevo stare a modificare tutto, ho deciso di pubblicarla, come song fic autonoma, anche se può essere intesa come una sorta di spin-off della mia fic. La dedico a tutti coloro che hanno seguito la mia fic, e soprattutto a Pfepfer, Nadia Sakura Kan, Mew Pam, Hermy 6, Kashia, Aya chan, Miyu, Azzurrina, JunJun! Mi ha stupito il vostro affetto, e, dato che non ho altro modo per ringraziarvi, ho cercato di farlo in questa maniera, avendo un po’ di ispirazione! Per coloro che non hanno letto la mia fic, l’antefatto è semplice: Ryan Shirogane è morto da tre anni in un tragico incidente stradale, e Strawberry Momomiya ha visto la sua vita fermarsi, a seguito di quel doloroso giorno. Nel suo cuore è testardamente convinta che Ryan sia vivo, ma la ragione e i fatti le dimostrano il contrario…
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L’idea per questa fic mi è venuta, ascoltando una canzone della colonna sonora del film TROY, l’unica che, alla fine è cantata

 Remember…

 

Cammino per strada. Sono stanca. Eppure, ho fatto solo pochi passi, sarà qualche metro da scuola al parco, eppure sono stanca. Stanchezza. Una sensazione sgradevole. Essere senza forze, essere privi di energia. La stanchezza è diventata il substrato della mia anima, la provo sempre, e non ci posso fare niente. Come se non dipendesse da me. Sono sempre così dannatamente stanca. Continuo a camminare, ormai per forza di inerzia. Nessuno mi ha detto di fermarmi. Guardo distrattamente le vetrine, che splendono di luci colorate. Guardo le ragazze della mia scuola fermarsi di fronte alle loro ricche mostre di opulenza, e provo fastidio. Fastidio per una luce troppo intensa, fastidio per una voce troppo alta, fastidio per quella vita che mi pulsa attorno. Io che sono sempre stata piena di vita, l’immagine della allegria e della vivacità…

La morte…

Essa sola può distruggere la vita e la voglia di essa.

Sorrido amaramente, da sola, senza nessuno che mi chieda perché sto ridendo senza motivo.

Perché io non ho mai riso senza motivo, perché non sono brava a formulare pensieri tetri, sono nuovi per la mia anima, così abituata alla luce… e ora invece la mia anima è nera, nera di tenebre, che non ho voluto, che non ho cercato e che sento prendere il possesso di me, senza possibilità che mi possa ribellare ad esse, che si attaccano ostinate ai miei ricordi e al mio presente, e non mi lasciano stare. Mai.

Cammino ancora, e inizia a fare freddo. Ormai è quasi inverno, e vedo la gente stringersi l’una all’altra, come una sorta di animale vivente che mi circonda, ma di cui non faccio parte. Non faccio più parte di niente, né della gente, né della mia vita, inutile negarlo a me stessa. La mia vita è bloccata, ferma nel tempo che non scorre, nel tempo che si è fermato e non ne vuole sapere di andare avanti. E io stessa sono tempo, tempo che non scorre, tempo che si è fermato e non ne vuole sapere di andare avanti.

Remember, I will still be here,
As long as you hold me, in your memory

Sorrido ancora, le mie labbra screpolate che si incurvano ancora, lontane della gioia, vicine ad un gioco, che non ha niente di gioioso. Il gioco della memoria… i miei ricordi che sono più reali di qualsiasi cosa viva adesso, e io vivo in loro, e sono loro. Perché quando sono loro, quando sono nei miei ricordi, io sono anche te. Sono te, che il tempo ha portato via, e penso che tu sia ancora qui. E’ una vana e sciocca illusione, vero Ryan? Se tu fossi qui, ti saresti messo a ridere, vero Ryan? E mi avresti detto con la tua solita voce saccente che non si vive nel passato… e io ti avrei odiato e ti avrei risposto male, e avremmo litigato. Ti avrei tenuto il muso per qualche ora, e poi sarei venuta in camera tua con una scusa, e avremmo fatto finta di fare pace, come facciamo sempre io e te. Oggi sono salita in camera tua, lo sai? Sono rimasta davanti alla porta per un’ora buona, senza il coraggio di aprirla, perché mi faceva paura. Tantissima paura. Non ci saresti stato tu ad urlarmi di bussare, prima di entrare, ma solo silenzio. Cupo e avvolgente silenzio. Mi si sarebbe attaccato addosso, come l’immagine della tua stanza troppo ordinata, perché la tua stanza è morta, perché non c’è più nessuno che ci respiri dentro, che ci si muova dentro, che si metta a pensare dentro.

Remember, when your dreams have ended,
Time can be transcended,
Just remember me

Mi sarei messa ad urlare, pur di non sentire quel silenzio, Ryan… e allora sono tornata giù, e mi sono messa a studiare. Lo avresti mai creduto possibile? Avresti mai pensato che mi sarei messa a studiare, senza le minacce di Mina, o le promesse di infiniti dolci di Kyle? Adesso lo faccio, e lo odio più di prima. Guardo le pagine bianche, e scrivo come un automa quello che dovrei sapere. Alle volte, vedo il foglio farsi d’improvviso tutto tremolante, e mi rendo conto che sto per piangere di nuovo. Perché mi rendo conto che non me ne frega niente, non mi interessa più studiare, diventare una maestra elementare, e realizzare i miei sogni. Non mi interessa niente. Anche prima, anche quando c’eri tu, fingevo di non interessarmi del mio futuro, mi dicevo che era lontano, ma non era vero. Lo sentivo vicino, sentivo che mi sarebbe appartenuto, che sarebbe stato mio. Anche quando fantasticavo sul mio futuro con Mark, ci pensavo. Ora non più. Ora niente più. Vedo la mia vita scorrermi davanti, il tempo cadermi addosso. E passano i minuti, le ore, i giorni, le settimane, i mesi… e tu non passi invece, no, tu non passi mai… il tuo ricordo non scorre mai via da me… e il tempo sembra non esistere, sembra non essere passato un solo dannato giorno, da quando tu te ne sei andato, da quando tu sei morto… neanche uno. E io che sono tempo, non sono più niente, e tu che non lo sei più, diventi vero.

I am the one star that keeps burning, so brightly,
It is the last light, to fade into the rising sun
Sono arrivata a casa, finalmente. Mia madre mi abbraccia sulla porta, e io so che è perché è contenta che sono tornata. Quando mi vede uscire, ha sempre paura che io non ritorni più, che mi perda per strada, che sia soffocata da un’inquietante stanchezza, che blocca i miei passi e il mio respiro. Ha cucinato il mio piatto preferito, lo mangio in silenzio, annuendo sempre alle sue infinite domande. Scappo in camera mia, non apro nemmeno il libro di matematica, e mi metto a letto. Lo sai, Ryan, è da quando sei morto che non riesco più a dormire, però mi ostino ad indossare il mio pigiama rosa e ad infilarmi nel mio letto, caldo come il grembo di una madre che aspetta un bambino. Guardo per ore il soffitto bianco, e vedo i miei pensieri prendere forma sulle pareti, esseri spettrali che mi aleggiano attorno, con mie forme che io stessa dovrei conoscere, ma che poi non ricordo più. Ho paura di dormire, è questa la verità. Quando mi addormento, sento le mie già poche forze venire meno, baratri neri che si aprono sotto di me, pronti a risucchiarmi, dovunque tu sia. Perché a me il sonno ricorda la morte. E non è un brutto pensiero, anzi, mi fa quasi paura il volerlo così fortemente. Chiudo gli occhi e sogno di arrivare a sfiorare il tuo viso, che chissà perché, non è funereo, non è spento, ma bellissimo come me lo ricordo io. I tuoi occhi sono le solite stelle cerulee, che brillando di quella luce impertinente che mi dava sempre sui nervi, ma che poi mi incantavo a fissare. Mi alzo dal letto e mi metto dietro la finestra, la notte è un velluto nero che cade sulla città. Le stelle sono così vicine, mi sembra di poterle toccare, e sento mia madre nella mia memoria dirmi che le stelle che brillano di più sono quelle delle persone che non ci sono più, che ci guardano dal paradiso. Sei in paradiso Ryan? E allora tu sei sicuramente quella stella chiara, quella stella dalla luce presuntuosa, che è l’ultima a spegnersi, quando sorge il sole, quando il cielo si fa chiaro ed annuncia l’arrivo di una nuova giornata. Quella stella che si chiama Lucifero. Un nome da diavolo. Ma che a me non mette paura, esattamente come non mi facevi paura tu, mio piccolo angelo biondo. Perché so che cosa significa quel nome…  che porta la luce…
I'm with you,
Whenever you tell,
My story,
For I am all I've done

Mi ritrovo di nuovo a camminare per strada, e un’altra giornata è cominciata, e tra poco sarà il tramonto, e tra poco ancora stelle ed ancora notte. Da lontano, mi raggiungono le mie amiche. Le mie compagne di avventura, le ragazze che, fino a qualche tempo fa, nemmeno conoscevo. Adesso le mie migliori amiche. Con loro ho salvato il mondo. Io sono il loro leader. O almeno lo pensano Ryan… e io non mi sono mai sentita così sola. Le sento parlare, e parlano anche di te, e anche loro ricordano con malinconia. Ricordano anche loro, e raccontano la tua storia. E mi ritrovo a dire un particolare che loro si erano dimenticate, certa, sicura, convinta che in quel particolare viva anche tu. Che in quella stupida cosa minuscola ci sia anche tu. E poi mi sento urtare da una persona accanto a me, una donna indaffarata con un bambino per mano, e so che lei non sa niente, non sa chi è Ryan Shirogane, che ha salvato la Terra, che è per lui che noi siamo ancora qui, che è morto in un tragico incidente stradale, lui che è l’eroe del mondo, di questo misero mondo perso che neanche sa chi è, che conosce la storia delle mew mew, come una leggenda metropolitana. E vorrei urlare a loro la tua storia, per vedere anche nei loro occhi dolore e comprensione per quello che hai passato, per vederti vivere in altri occhi, che non siano i miei, o di Kyle, o delle mie amiche…

Remember, I will still be here,
As long as you hold me, in your memory,
Remember me
E la scuola finisce anche oggi, anche oggi un’altra inutile giornata è terminata, e adesso inizia la recita infinita che mi costringo a sopportare ogni giorno. Perché? Me l’avresti chiesto, vero Ryan? Mi avresti guardato con finta noncuranza e avresti detto un semplice: “Perché lo fai?”. Io ti avrei dato una bella risposta, una risposta piena di grandi parole e di grandi sentimenti, ti avrei detto, gongolante: Esco con Mark perché sono innamorata di lui, mi sembra ovvio!”. Ora non è più tanto ovvio, niente è così rassicurante da essere ovvio. Nemmeno lui, nemmeno il mio perfetto fidanzato. Mi siedo su una panchina, e per caso guardo in alto. Un albero. Un semplice albero di ciliegio, adesso spoglio e triste. Lo osservo meglio. E ancora non esiste più nient’altro, ancora ci sei solo tu… “Sei più pesante di quanto pensassi!”… sorrido ancora, e mi inizio ad accorgere che…

I am that one voice, in the cold wind,
That whispers,
And if you listen, you'll hear me call across the sky
… chiudo gli occhi e il vento mi soffia nelle orecchie, lo sento muovermi i capelli con molestia, con fastidio, scompigliandomi la mia apparente acconciatura impeccabile. Con fastidio, con impertinenza. Ryan, accidenti a te! Mi sono appena spazzolata i capelli!”… sorrido ancora, il vento ha strani accenti umani oggi, la sua voce è chiara dentro di me, la sento distinta. Il vento non è come sempre il respiro degli angeli, ma il respiro del mio angelo, la tua voce, il tuo ricordo. E ti sento, ancora, chiamarmi dalla culla turchina del cielo. Mi chiami, come solo tu sai fare, come solo tu sai pronunciare con quell’accento perfettamente americano il mio nome, e darmi un brivido sulla pelle, che non si spegne mai, e che posso rivivere anche solamente ricordandolo. Potrebbe essere la mia immaginazione, vero Ryan? Potrebbe essere il desiderio di te, che piega le mie ossa come carta, che spezza i miei pensieri come catene arrugginite. Già, Ryan, ma tu lo sai che non ci credo, che non ci credo ai miei pensieri, alla mia ragione, ho sempre creduto al mio cuore. Al mio cuore, che testardo correva verso di te, che cocciuto non smetteva di battere quando c’eri tu, che ostinato mi diceva di non ascoltare il mio orgoglio che mi diceva di starti lontana, perché mi avresti fatto male di nuovo, perché tu potevi spezzarmi il cuore. Una farfalla intorno ad una candela, e che me ne importa, se mi brucio le ali? Posso non volare mai più, ma mi basta sentire per un attimo la carezza del tuo fuoco su di me.

As long as,
I still can reach out, and touch you,
Then I will never die
Serro forte gli occhi, e adesso il vento è caldo, caldissimo, arde su di me, come se fosse una fiamma viva. Lo sento sul mio viso, lo sento indugiare sulle mie labbra, lo sento sfiorarmi dolcemente, come una carezza leggera. E so che sei tu. Lo so che sei tu, e puoi dirmi quello che vuoi per convincermi del contrario, Ryan, ma lo so che sei tu. E quasi sento che sto per diventare di nuovo un gatto perché mi stai baciando ancora… e vorrei ridere ancora, scoppiare a ridere come una scema, perché adesso so la verità, adesso inizio a capire… finalmente inizio a capire…
Remember, I'll never leave you,
If you will only,
Remember me
Ricordare… il ricordarti… il riportarti alla mia mente e al mio cuore… tenerti qui in me…
Remember me...
Tu non sei mai morto…
Remember, I will still be here,
As long as you hold me,
In your memory
Dovunque tu sei, la mia voce, il mio ricordo, il mio amore ti riporterà qui, ti riporterà indietro… qui da me… anche se tu non vuoi, Ryan… ogni volta che penserò a te, ogni volta che frantumerò il tempo, i suoi lacci stretti sul mio cuore, tu tornerai qui… e allora il tempo non esisterà più, e ci sarò solo io… con te… per sempre, nel mio ricordo…
Remember,
When your dreams have ended,
Time can be transcended,
I live forever,
Remember me
Vivrai per sempre Ryan. Finché vivrò io. Finché la mia anima saprà portare un pezzo di passato in sé. Finché esisterà qualcuno, a cui avrò raccontato la tua storia. Finché tutta la Terra non avrà cessato di esistere, tu vivrai per sempre. Vivrai per sempre, e non morirai mai. Mai e poi mai.  
Remember me,
Remember... me...

Non c’è possibilità che tu mi scappi Ryan… in nessuna vita e in nessun tempo… perché con i tuoi ricordi, io sono te e tu sei me… e tu non puoi morire senza di me… e io non posso vivere senza di te…

Mi alzo adesso e corro via. Senza meta, senza direzione, un largo sorriso sulla mia faccia. Uno stupido sorriso. Corro a vedere il mare, il mare che è uguale ai tuoi occhi. Sorride anche lui. E so che dovunque tu sia, lo stai facendo anche tu…

 

Non sono molto convinta che questa fic sia venuta bene, l’ho scritta più di getto di tutte le altre, l’ho scritta in due ore, ma me la sentivo dentro, e mi volevo sfogare! Mi raccomando commentate!!!! Ciao ciao da Cassie chan!

   
 
Leggi le 13 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: Cassie chan