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Autore: CamelliaRaped    16/08/2010    3 recensioni
Damon Salvatore comprende di non potere avere Elena tutta per sè e accecato dalla rabbia pensa solo alla vendetta. E decide di far del male all'unica persona che nel gruppo di amici della sua amata non è in grado di difendersi appieno (o almeno secondo lui) ovvero Bonnie, il suo uccellino. Ma sarà davvero così?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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1

Gli occhi neri di Damon guardavano con attenzione attraverso la porta della camera di Stefan, che qualcuno, maldestramente, aveva lasciato socchiusa. I suoi occhi nerissimi erano freddi,apparentemente apatici e mono espressivi, ma lasciavano trasparire nel profondo del suo sguardo un piccolo turbine di emozioni.


Delusione, rabbia, sofferenza.


Alla fine sei riuscito ancora una volta a prenderti ciò che era mio fratello.


Per la mente di Damon, troppo narcisista e cinica era praticamente impossibile il pensiero che qualsiasi creatura, sovrannaturale e non, potesse rifiutare anche solo la sua presenza. E se veniva odiato, escluso e trattato come un appestato alla fin fine tutti avevano bisogno di lui. Il suo fascino spietato e inusuale poteva raggiungere qualsiasi gola, qualsiasi corpo, qualsiasi mente. Persino chi lo detestava, chi cercava di eliminarlo.
Eppure Lei no.
E pensava che potesse avercela fatta, per un periodo di tempo.
Katherine aveva scelto entrambi, ma l’affetto per Stefan che lei provava era molto più puro di quello passionale che condivideva con Damon. E quindi, nonostante quest’ultimo ignorasse gli importantissimi  dettagli che poteva donare la purezza e il sentimento a una relazione, in cuor suo sapeva come Katherine preferisse il suo fratellino minore. L’aveva detto lei stessa, fino a quando Elena, con enorme coraggio, decise di ucciderla sacrificandosi.
Eppure la tanto coraggiosa eroina era lì, tra le braccia di Stefan , così simile a Katherine, l’unica donna che lui avesse mai amato, e che aveva continuato ad amare per secoli e secoli. E quando aveva visto Elena, voleva avere lei completamente sua. Era stanco di cercare frustrato il ricordo del suo amore in mezzo a una miriade di volti umani ed insulsi, che si scioglievano alla sua vista come la neve sotto il sole. Deboli.
Cosa provava per loro?Indifferenza, e forse anche meno. Lui era un predatore, seducente, bellissimo, pericoloso e tutti gli aggettivi che potessero venire in mente a tutti i comuni mortali, ma era pur sempre un predatore, e come un ghepardo insegue una gazzella, lui attirava a sé docili fanciulle.
Ma lei era così simile. E se Katherine era una bambina, Elena aveva un carisma adatto ad una predatrice. Ad una regina delle tenebre. La sua compagna immortale.
Eppure ancora una volta, Stefan era in mezzo ai piedi.
Per un periodo lei sembrava vittima del suo fascino. Forse appunto perché era una vittima. Da umana lei era molto vulnerabile al suo Potere, ma assolutamente sicura della sua scelta quando non era sotto la sua influenza.
Lei amerà sempre il noioso, infantile, bigotto Stefan. Stefan Salvatore, Un san Francesco in mezzo ai vampiri che provava pena per le prede e innalzava sempre i suoi ideali buonisti.
Idiota.
Stanco di rimanere a fissare suo fratello baciare quella che doveva essere la sua principessa delle tenebre, Damon ricompose il suo sorriso beffardo e spalancò noncurante la porta. Stefan sobbalzò e lo fissò per un attimo incredulo, e Elena fece la stessa identica espressione.
Il sorriso di Damon parve vacillare per un attimo, ma nessuno dei due parve accorgersene.
- Beh, cosa sono quelle facce? Ho interrotto qualcosa?- i suoi occhi neri lampeggiavano divertiti.
-No, non hai interrotto niente che io e Elena già sapevamo - Stefan affondò il viso nei capelli di Elena, che sembravano reali cascate di oro fluido.
Da quando Damon aveva partecipato alla battaglia contro Klaus, Stefan era fin troppo amichevole nei suoi confronti. Elena, d’altro canto, adesso che si era ripresa dallo stato di profonda incoscienza a cui era sprofondata dopo essere tornata in vita, faceva lo stesso.  E Damon trovava insopportabile tutta quella gentilezza, specialmente dal vampiro moralizzatore che aveva vinto l’amore di ciò che bramava.
Aveva promesso di andarsene appena Elena sarebbe tornata in sé, per vedere se poteva ancora farla sua. Ma visto che non era andata così, aveva avuto una mezza idea di andarsene.
- Oggi verranno a trovarti Bonnie, Meredith e Matt - stava dicendo Stefan ad Elena - Saranno felicissime di vederti così in forma..-
Damon sorrise lentamente e questa volta illuminò i due con la sua dentatura bianchissima.
-Sapete volevo dirvi una notizia fantasmagorica…oh non guardatemi così, so che morite dalla voglia di sentirla..- sì guardò allo specchio, guardando con provocazione il suo riflesso.
-Non me ne vado rimango qui a Fell’s Church. - e se ne andò prima di sentire una qualsiasi risposta da entrambi.
Mentre usciva dal pensionato, ignorando la signora Flowers, si abbandonò alla gioia vendicativa che le aveva donato la sua idea.
Se non poteva avere Elena avrebbe fatto in modo che lei ne soffrisse. E sapeva esattamente con che cosa farlo. Qualcuno vicino a lei, con boccoli cremisi e un visetto a forma di cuore.
Bonnie, il suo uccellino.


 2

-Non capisco perché ci stia mettendo così tanto.- sbadigliò Matt pigramente adagiato sui sedili posteriori della macchina di Meredith
- Sai com’è fatta Bonnie, si dimentica sempre le chiavi di casa, oppure il telefono. E passa le ore a cercare mandando all’aria tutta la stanza.- rispose il tono pacato di Meredith, mentre trafficava con le lunghe dita olivastre all’interno del cruscotto. Quando trovò la foto quasi si pentì di averla cercata.
Alaric.
Chiuse gli occhi, rimanendo impassibile, e mentre la riponeva una figura minuta dai vistosi boccoli color fragola trotterellò verso di lei. Meredith tolse la sicura così che Bonnie potrè sedersi accanto a lei.
-Ciao Meredith, ciao Matt- salutò la nuova arrivata, regalando un affettuoso sorriso ciascuno. La pelle diafana sul viso era leggermente arrossata a causa del caldo, e mentre Meredith metteva in moto lei abbassò completamente il finestrino.
-Potrei morire…-
-Bonnie, per favore. Non mi sembra esattamente il periodo e la situazione adatta per uscirtene con queste frasi equivoche. Fino a prova contraria in questi ultimi tempi Fell’s Church ha orecchie ovunque . E chiunque ascolti non ha buone intenzioni.-
-Da un bel po’ di tempo a questa parte che non è periodo nemmeno per aprire bocca - sbuffò Bonnie scocciata.
- E’ stata gentile la signora Flowers ad invitarci a stare da lei per un po’…- considerò Matt, gli occhi azzurri intensi colmi di gratitudine.
-Sinceramente io lo trovo molto strano, non era stata proprio lei a dirci che amava la solitudine? E adesso? Invita dei mezzi sconosciuti a stare da lei? Notando che fa pagare l’affitto a Stefan?- considerò Meredith sulla difensiva.
-Beh, tutti insieme in una stanza come quella di Stefan non era poi così carino…voglio dire…Lui ed Elena…- Matt parve troppo stravolto per continuare e preferì lasciare un silenzio gravido di significato dopo le sue parole.
-Non parlo di questo Matt. Volevamo passare del tempo con Elena perché vogliamo prenderci una pausa da tutto quello che è successo, e penso che ne abbiamo sopportate abbastanza per le prossime cinque vite. E lo vuole anche lei. Ci stavamo lambiccando il cervello per sapere cosa fare e compare la signora Flowers, solitaria e sfuggente, che ci offre ospitalità? Solo perché sappiamo che è una strega bianca e che è stata una offerta allettante che abbiamo accettato.-
-Forse è stanca di essere sola..- azzardò Bonnie - Anche se.. È strano.. Non si smette all’improvviso un modo di vedere le cose e viverle..- e mentre diceva questo un corvo planò davanti l’auto di Meredith, e in barba al fatto che era pieno giorno e che qualcuno potesse vederlo (per sua fortuna non circolava nessuno a Fell’s Church prima delle dieci del mattino), l’animale spiegò le lunghe ali nere e in un nanosecondo al suo posto ci fu un giovane.
Bonnie, che non era più attratta in maniera letale dal fratello maggiore di Stefan e lo guardò con semplice curiosità, avendo per la prima vera volta l’accortezza di soffocare la fiammella di attrazione che la medium provava per il vampiro che adesso sorrideva sornione davanti alle facce impassibili e un po’ esasperati di Meredith e Matt.
-Ormai siamo abituati ai tuoi Giochini di prestigio. Cos’è la prossima volta vuoi comparire in un vortice polvere fatata? Ti manca solamente quest’ultimo trucco e siamo apposto per i prossimi trent’anni e stai sicuro che ti donerebbe, Damon.-
-Oh, hai imparato a fare ironia Mutt? Il tuo cervello ha espresso qualche altro pensiero tra i “Demon-cattivo” e “Elena-bel-pezzo-di-ragazza-perché-mi-ha-scaricato”? Sono felice per te. Comunque voglio salutarvi come si deve..-
E prima che qualcuno potesse anche solo pensare  Damon parlò dietro le spalle di Meredith e Bonnie, placidamente adagiato sul sedile accanto a Matt, che si ritrasse come se il suo vicino portasse il vaiolo. Aveva una postura rilassata simile a quella che aveva l’umano vicino a lui, solamente che impostata da Damon aveva una aria pericolosamente avvenente. Fissava, con i suoi occhi color tenebra, la nuca di Bonnie, e lei se ne accorse poiché lo specchietto retrovisore rifletteva gli occhi del vampiro posati insistentemente su di lei. Bonnie finse di provare indifferenza, ma le fu molto difficoltoso. Il Potere che trasudava dal bel corpo del vampiro era come una coperta bollente che cercava di avvilupparla. Negli ultimi tempi avvertiva l’enorme aura di Damon più intensamente.
Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto da Meredith, che disse in tono laconico - Comunque Buongiorno Damon.-
Damon guardò Meredith con una punta di angoscia, ma durò un attimo. Sorrise ironico - E’ sempre un piacere unirsi ai miei umani preferiti. Siamo una squadra sapete?- Matt ringhiò - Oh andiamo Mutt, non dovresti prendertela con me, qualsiasi cosa io abbia fatto…- Indirizzò a Matt uno sguardo di convinta innocenza - ..Sappi che non sono stato io a soffiarti la ragazza…-
-Va bene basta. Matt, lascialo. Sai che può farti male, evita di cadere nelle sue inutili trappole. - Bonnie si sorprese a parlare senza rendersene conto, e non era abituata a quel tono autoritario che adesso la sua voce possedeva. Matt lasciò immediatamente il collo di Damon. Quest'ultimo glielo aveva semplicemente lasciato fare poichè ci avrebbe messo solamente mezzo secondo per ridurre Matt a brandelli.
-E tu, Damon, si chiama Matt. In quanti dobbiamo dirtelo?- continuò Meredith, che come sempre aveva quel tono che tanto inquietava Damon.
-Beh, allora dovrò essere più educato?- ammiccò a Matt - Perfetto vi saluto come se mi avreste gentilmente invitato ad unirmi a voi ad andare al pensionato: ok Buongiorno Signorina Inquietudine alias Meredith, Uomo-scimmia alias Mutt ah no, scusate, Matt , oh c’è davvero chi ti trova attraente? Elena è stata veramente con un tipo come te? E poi..-
E mentre Bonnie si voltava verso Matt con uno sguardo di avvertimento Damon la costrinse a guardarla negli occhi - Buongiorno, Uccellino.-
Ecco, questo il mio autocontrollo non lo regge, pensò distrattamente Bonnie, il massimo che poté fare era abbassare lo sguardo, ma non riuscì a voltarsi interamente.
-Smettila. - sibilò gelida Meredith. - Damon. Smettila.-
-Va bene, Signorina Inquietudine. - alzò le lunghe mani in segno di resa anche se i suoi occhi rimasero vigili. In una delle sue mani scintillava l’anello di lapislazzuli.
-Comunque complimenti per l’autocontrollo Bonnie - pronunciò quel nome come se stesse chiamando un gattino nascosto sotto il letto - Cos’è segui un corso particolare?-
-Sì certo - cinguettò la ragazza che dovette mettersi in ginocchio visto quanto era piccolina per poter almeno arrivare a guardare Damon che adesso si era sporto verso di lei con un sorriso amichevole e pericoloso insieme - e vuoi sapere cosa mi insegneranno alla prossima lezione?-
-No che cosa?- questa volta il tono di Damon era quello di un adulto che indovinava cosa nasconde una bimba dietro la schiena.
Bonnie spalancò gli enormi occhi scuri e alzò un sopracciglio - Beh. Ad impalare i vampiri.-
Matt scoppiò a ridere sguaiatamente. Persino Meredith aprì a malincuore un sorriso. Damon invece continuò a sorridere. Poi sibilò minaccioso:- Ridi ancora una volta Mutt, e poi sarai costretto a nutrirti solo di banane frullate. -
Meredith, esasperata, mise in moto.

  
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