Ciao..muahahah pronte per un nuovo capitolo??
ringraziamento recesnsioni =)
-fataflor: tesoro mio ciao =) ahahah allora..bè si ammetto che io stessa nel scrivere il capitolo precendente sono quasi svenuta..ma volevo fare qualcosa che colpisse..e mi pare di esserci riuscita per fortuna xDxD già madre di Car ha rotto le balotas un tantino presto...ma non potevo farli baciare di già xD spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento^^
-Faith95: ma grazie mille *___* sono davvero felice che questo capitolo ti abbia colpita così tanto.. (me molto felice) ahah ti prego non svenire...respira profondamente..xDxD te quiero chica e muchas gracias!
-_Chicca_: tesoro =) ahaha grazie =)=) mi fa davvuero piacere che l'atmosfera e tutto il resto ti siano piacuiti..bè direi che la visione di bruno senza maglietta sia la migliroe atmosfera del mondo xDxD grazie per la recesnione^^

e ora buona lettura =)

CAPITOLO 9
40 GRADI: parte prima

Mi sveglio con il sole negli occhi. La dolce beatitudine della domenica...il silenzio.....
-CARLOTTAAAAA! ALZATI IMMEDIATAMENTE!- urla mia madre per le scale.
Cosa diamine è successo adesso? Cerco di lazarmi dal letto, lentamente.
Le osse mi fanno malissimo, sembrano di pasta frolla.
Perdo l'equilibrio e ricado sul materasso.
-Carlotta??- sibila mia madre dalla porta.
-Mamma...puoi venire un secondo...- sussurro. La testa mi gitra. Lei entra e mi fissa con rabbia.
-Mi spieghi perchè questi vestiti sono bagnati?- mi chiede sventolandomi i capi davanti alla faccia.
Sono gli abiti di ieri, del lago. Cazzo, e io che pensavo di averli nascosti bene.
Un altro giramento.
-Mamma...aiutami...ad alzarmi..- mi fissa stranita.
-Stai bene?- mi domanda.
-Non...ne sono poi tanto sicura....- sussurro. Mia madre si avvicina a me e mi posa le labbra sulla fronte.
-Diamine Carlotta, scotti!- urla. Passi per le scale e spunta Gonzalo.
-Che succede?- chiede entrando nella camera.
-Mia figlia ha di sicuro almeno 38 di febbre...- risponde mia madre guardandomi accigliata. -Mettiti a letto, ti porto il termomentro- ed esce dalla porta.
Gonzalo mi guarda apprensivo.
-Cosa diavolo avete combinato te e mio fratello ieri da farti addirittura venire la febbre?-
-E' una storia lunga..te la spiegheò più avanti- Mia madre torna di corsa in stanza, trafelata.
Ma..il termometro?
-Mamma..il termometro?-
-Bruno- dice soltanto.
-Eh?-
-Si sta misurando la febbre-
-Anche mio fratello?- domanda Gonzalo sconvolto.
Ops...siamo nei guai..se mia madre fa due+due.....
-Carlotta Serrini...cosa diamine avete fatto ieri tu e Bruno!!!????- urla mia madre fissandomi come se volesse fulminarmi....come non detto...
-Ho portato il termometro..- dice una voce dalla porta.
Bruno, in pigiama, ci fissa agrottando le sopracciglia.
-Come stai?- chiede mia mamma sospirando.
-Ho solo 37 e 6....-
-Bene...Forza Car, mettilo!- mi infilo il termometro sotto la maglia.
Mia madre si siede sul bordo del letto, mentre Bruno si posoziona sulla sedia vicino alla porta.
Dopo sei minuti, guardo la linietta del termometro....strabuzzo gli occhi.
-40 e 3?????- urlo in preda al panico. Mia madre mi fissa con tanto d'occhi.
Mi prende il termometro dalle mani e osserva anche lei la cifra.
-Carlotta...tu al massimo reggi il 39. Come mai non sei ancora svenuta...?- dice guardandomi.
In effetti...mi sento un tantino debole....la vista mi si appanna...
-Credo che rimedieremo subito- sussuro prima che tutto diventi nero.

*** *** ***

Mmmm.....alzo un braccio per toccarmi la fronte. Sento qualcosa di freddo. Ghiaccio?
-Ferma, attenta che fai cadere la sacca del ghiaccio- dice una voce alla mia destra.
Apro gli occhi per trovarmi un Bruno dall'aria stanza vicino.
-Come stai?- mi chiede.
-Uno straccio....le ossa sono un dolore unico. Te?- chiedo.
-Prima avevo 37 e 4...non sono messo male. Mentre eri svenuta tua madre ti ha rimisurato la febbre..avevi quasi 41...ma visto che non eri senza sensi non potevamo darti la pastiglia. Per questo hai la sacca del ghiaccio sulla fronte- dice con calma. E' seduto sulla sedia, avvicinata al letto.
-Scusa..ma gli altri dove sono?-
-I nostro genitori al lavoro, Gonzalo è dovuto uscire per una commissione. Così io mi sono preso l'incarico di farti da balia- e sorride.
Bene...solo sola in casa con Bruno?
Che imbarazzo..dopo quello che è successo ieri...
-Ah..ma non avresti bisogno di riposo anche tu? Forza vai a letto anche te...la pastiglia e il ghiaccio so prenderli da sola- dico sorridendo.
-Preferisco vedere se stai bene...mi basta questo- dice. Si vede che è affaticato.
-E' molto dolce da parte tua, Bruno- sussurro. -Grazie-
-Di cosa? Sai..che mi sono affezionato parecchio a te...e non mi piace vederti malata...- lo vedo arrossire. Ma sta sudando....
-Bruno, per favore puoi misurarti la febbre di nuovo? Non mi piace la tua faccia- dico cercando di sedermi sul materasso.
Con qualche sforzo ci riesco.
Lui mi fissa contrariato, ma una mia occhiataccia lo costringe a prendere il termomentro in mano. Dopo qualche minuto....
-38 e 1- dice afflitto.
-Ti sta salendo. Prendi una pastiglia e  vattene a letto- dico-
-Ho promesso che ti avrei fatto da guardia..ricordi?- cocciuto eh? Lo fisso arrabbiata. So che lo fa per me, ma la salute è importante.
E se si ostina così la sua salute va a farsi benedire.
E se....no, troppo imbarazzate.
Ma...se non vuole lasciare questa stanza è l'unica soluzione...oddio....ma non posso neanche farlo star male...
-Bruno, vieni qui, forza- dico alzando un lembo della coperta. Lui mi fissa stranito.
-Il letto è a una piazza e mezzo, ci stiamo tutti e due. Non ti lascio di certo fuori dalle coperte con 38 di febbre, cocciuto che non sei altro- dico ridendo. Sembra a disagio.
-Non dirmi che ti imbarazzi- lo prendo in giro.
-No...ma..non mi pare il caso-
-Bruno, scusa un attimo: mi hai abbracciato a petto nudo per non farmi prendere freddo, e ora mi vieni a dire che ti imbarazzi a stare nel letto con me perchè hai la febbre?-
-Ok...mi arrendo...- si alza dalla sedia, sedendosi sul materasso. Io alzo la coperta per farlo entrare.
-Non è che poi i nostri genitori pensa cose strane eh?-
-Ma figurati.....forza predniamo questa benedetta pastiglia e dormiamo un pò- dico ingurgitando la medicina con un sorso d'acqua.
Lui si seppellisce fino al mento sotto le coperte e lo sento tremare. Sorrido nel vederlo così tenero e indifeso.
Mi stendo anche io, coprendomi più che posso.
In poco tempo mi addormento..senza sapere che mi aspetta un risveglio un pò imbarazzante....