Hogwarts, we’ve got a lousy little problem!

Prologo


Se gli avessero chiesto quali fossero i piaceri della vita quando si trasformava in cane, di sicuro Sirius avrebbe risposto tre cose: sentire l’aria fresca, forse un po’ pungente, sul muso; rotolarsi nell’erba, senza dare l’impressione di essere un pazzo furioso; e saltare cercando di prendere invitanti insetti notturni che svolazzavano in giro.

Gli piaceva molto scorrazzare per il Parco di Hogwarts e per Hogsmeade insieme agli altri Marauders, durante le notti di luna piena, e forse era soprattutto per questo che aveva trovato l’idea di James così geniale.

Si rotolò ancora una volta nell’erba alta del cortile della Shrieking Shack, distraendo Remus dall’attaccare James, per poi fiondarsi dentro casa, inseguito dagli altri tre. Aveva sentito il profumo dell’aria cambiare e sapeva bene che l’alba si stava avvicinando dispettosa, pronta a interrompere i loro giochi. Non era bene che il Licantropo ritornasse in forma umana nel bel mezzo del giardino, qualcuno avrebbe potuto vederli.

«Adoro questo periodo dell’anno», disse Sirius buttandosi a peso morto su una sedia traballante, rischiando così di romperla. «Fa più caldo e l’erba è così soffice».

«Non sapevo che anche da umano ti piacesse l’erba», rise James dopo aver ripreso le sue sembianze, onde evitare di incastrarsi da qualche parte col palco di corna, e guardando l’espressione di pura estasi sul volto dell’altro.

«Prongs, devo dirtelo», iniziò serio il moro, alzandosi dalla sedia e poggiando una mano sulla spalla dell’amico. «Le tue battute iniziano a fare acqua da tutte le parti. Dovresti provare a cambiare repertorio, di tanto in tanto».

«Saranno divertenti le tue», rispose piccato l’interpellato. «Senza contare quella tua stupida risata che sembra più un latrato. Mai pensato che potresti spaventare i bambini?»

«E allora tu? Ogni volta che passa la Evans non fai altro che sospirare afflitto o fare l’idiota per attirare la sua attenzione», incalzò Sirius, ben sapendo quale fosse il punto debole dell’amico.

«Non iniziate», disse lentamente Remus, spossato dalla trasformazione, portandosi le mani al viso e massaggiandosi lentamente le tempie. «È meglio se ci avviamo verso Hogwarts. Madam Pomfrey mi starà aspettando, come al solito».

Cercò di restare in equilibrio, facendo qualche passo incerto verso il passaggio segreto che portava dalla Shrieking Shack al Parco di Hogwarts. James, Sirius e Peter seguirono per qualche istante con lo sguardo l’amico, che si reggeva in piedi a fatica, prima che due lo prendessero per le braccia e lo aiutassero a camminare mentre il terzo faceva strada con la bacchetta accesa.

«Padfoot, non finisce qui», ghignò James cercando di non farsi sentire da Remus.

«Ci puoi giurare», rispose di rimando Sirius, più agguerrito che mai.