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Autore: Erou    17/08/2010    1 recensioni
"Successe un'indolenzita mattinata di fine Agosto che la signora Ameline si accorse che sua figlia Penny era completamente uscita di senno." La vera storia di una triste e affamata bambina chiamata Cappuccetto Rosso
Genere: Comico, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mr. Wolf
La vera storia di una triste e affamata bambina chiamata Cappuccetto Rosso

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PROLOGO

Successe un'indolenzita mattinata di fine Agosto che la signora Ameline si accorse che sua figlia Penny era completamente uscita di senno.
La sfortunata donna si era alzata di buon'ora per preparare la colazione all'adorato Fluffy, lo spumoso volpino di famiglia, che l'accoglieva sempre abbaiando con un'adorabile vocetta stridula.
Quel giorno però in casa regnava il più completo e assoluto silenzio e la signora Ameline si stava giusto domandando il perché, quand'ecco che con la pantofola non pestò qualcosa di soffice.
Appena il tempo di levare il piede che scorse un uccellino, un passerotto con le zampette in su, lo sguardo vitreo e l'aria decisamente morta.
Povera creatura, si commosse la signora Ameline, deve averlo portato dentro il gatto.
E già pensava di lasciare il perfido felino senza cena, quando sollevò lo sguardo e capì che il suo era stato un giudizio davvero troppo affrettato, dato che il suddetto micio giaceva anch'egli defunto, in un laghetto di sangue, qualche metro più avanti.
Pallida come uno straccio, la sconcertata signora Ameline si trattenne a stento dal cacciare un urlo perché a fare compagnia al cadavere sventrato del gatto c'era una lunga fila di bestiole accoppate nelle peggio maniere: rane strangolate, topi impiccati, un tasso squartato, una volpe decapitata...
E infine, orrore degli orrori, sopra un cumulo di pipistrelli spappolati, erano stati sadicamente deposti i resti dell'adorato Fluffy... o almeno, della sua fulgida pelliccia.
La signora Ameline non riusciva a proferire parola, tanto era il terrore, e sarebbe anche sicuramente svenuta, se in quel momento la figlioletta Penny, di nove anni appena, non fosse improvvisamente spuntata dalla porta della cucina, la camicia bianca da notte completamente macchiata di sangue, un sorriso compiaciuto in volto e una mannaia in mano.
Quella che seguì non fu, è facile immaginarlo, una semplice lavata di capo, perché la signora Ameline era così tremendamente fuori di sé per l'insano gesto della sua progenie, che cacciò Penny di casa di punto in bianco lanciandole dietro ogni cosa le capitasse per le mani (tra cui, grazie al cielo, anche un provvidenziale cestino da pic-nic).
Che tu sia maledetta!, le urlò inoltre dietro la donna, Non ritornare mai più!
Penny, dal canto suo, non fece una piega: come spiegare alla madre che la sua era stata legittima difesa?
Che gli animali, tutti improvvisamente impazziti, le erano saltati addosso alla rinfusa? E che lei aveva fatto quanto era necessario per difendere se stessa e il resto della famiglia?
Impossibile, l'avrebbero di sicuro fatta fuori o bruciata sul rogo (all'epoca non si avevano molti riguardi per i bambini).
Meglio scappare e vivere da eremita.
E quale posto migliore per una reietta se non la cupa Foresta Oscura subito dietro il villaggio nella quale era incredibilmente facile perdersi e ancora più facile non venire più ritrovata?
Il desiderio di sua madre si realizzò: Penny non tornò mai più a casa.

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"Questa è la prima storia che il povero Erou ha il coraggio di pubblicare. Quindi siate buoni con lui anche se quello che scrive non è di vostro gradimento."
Il subconscio di Erou

"Questa è la prima storia che quel disgraziato di Erou ha l'ardire di pubblicare. Fa schifo, quindi sentitevi pure liberi di distruggerlo psicologicamente."
La coscienza di Erou

  
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