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Autore: Ulissae    17/08/2010    6 recensioni
Una frase può non completare un rapporto tra due persone.
Cinquanta possono fare qualcosa di più.
[Leah - Jacob]
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Leah Clearweater
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Ululati vari'
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Sproloqui estivi e accaldati: Sono cinquanta frasi ispirate alla coppia Jacob/Leah e partecipano alla community sul Livejournal [info]1frase .
Purtroppo la signora Meyer ci ha dato quella "cara" pimpa di nome Nessie, perciò, visto che non mi piacciono le "what if..." e men che meno l'ooc, ho preferito trasformare il loro rapporto non tanto in qualcosa di più carnale, ma un vero e proprio rapporto di amicizia.
Non ci sono note particolari, solo che ho pensato che alla fine Leah decidesse di partire ed andarsene da La Push, proprio come aveva proposto in BD.
Il titolo gioca sul nome che si è dato alla coppia -che a sua volta gioca sui cognomi: blackwater


Some black water can still be innocent


#01 - Anima
Leah avrebbe voluto strapparsela a morsi dal cuore, quell'anima che le permetteva di soffrire come nessun altro; quando si accorse che, quel nessuno aveva un nome -Jacob Black- comprese anche che non era l'unica a possederla.
#02 - Seconda volta
La seconda volta che Jacob vide Leah nel branco neanche la salutò, né, come Paul, cercò di vederla nuda mentre ritornava donna; semplicemente si disse che sarebbe stato qualcuno in più che avrebbe interferito nei suoi pensieri e lo avrebbe sfottuto.
#44 - Terrore
Quando vide il corpo di Leah venire aggredito con ferocia inaudita da una di quelle sanguisughe provò una diversa sensazione, di sicuro non dettata dal suo ruolo di Alpha dominante: terrore.
#25 - Medico 
Da piccola Leah voleva fare la dottoressa, il medico, e vedendo il viso contrito di Jake, mentre le sue ossa si rimarginavano troppo velocemente, si maledisse di non poter usare la stessa pomata di fango che, giocando, usava da bambina.
#03 - Uomo
Quando lo vedeva strafogarsi al falò, ingurgitando panini su panini, Leah si diceva che quell'essere lì non sarebbe mai stato un uomo serio e maturo -se serio e maturo voleva dire prenderla e lasciarla per la cugina, allora, bhé, andava bene così.
#04 - Denaro
Jacob non aveva mai avuto molto denaro in tasca, eppure si era ripromesso che le avrebbe offerto una cena prima o poi -il fatto che lei avesse vinto più o meno tutte le scommesse fatte non c'entrava nulla; quando arrivò il conto realizzò che aveva scordato il portafoglio a casa e fu Leah, fulminandolo, a tirare fuori i verdoni.
#05 - Preghiera
Sai, da bambina facevo sempre la stessa preghiera quando vedevo una stella cadente” gli disse una sera Leah, per passare meglio il tempo della guardia; lui non alzò la testa, poi emise un grugnito simile ad una risata sarcastica: “cos'è? Speravi si scocciassero?
#06 - Padrone
Osservandola ringhiare furiosa al resto del branco, con quella rabbia incastrata nella sua testa, Jacob si rese conto che nessuno sarebbe mai stato padrone del cuore di Leah: era come un cane abbandonato sull'autostrada, si disse, che ora mordeva chiunque cercasse di portargli aiuto.
#07 - Attesa
Nelle sere che passava fuori da casa Cullen, sdraiata mezza dormiente sull'erba perfettamente falciata, Leah attendeva che lui uscisse, in quei momenti sentiva un vecchio sentimento, da tempo mai provato per un ragazzo, farsi strada: preoccupazione.
#08 - Miglior amico
Secondo i pensieri di Leah un migliore amico non avrebbe dovuto rubarle il posto a sedere sul divano di casa sua, né il telecomando; Jacob faceva entrambe le cose -ogni santa volta!-, eppure lei non poteva far a meno di vedere in lui quel barlume di amicizia che nessun altro possedeva.
#09 - Notte
Di notte Jake non riusciva mai a dormire, il suo pensiero andava costantemente verso Bella e la sua nuova condizione di donna incinta; Leah lo guardava facendo finta di essere addormentata, mordendosi con le fauci le labbra animali, provando uno strano bisogno di dargli una musata e ordinargli di riprendersi.
#10 - Pazzia
È una pazzia, è una pazzia, è una pazzia,  Leah se lo ripeteva senza sosta, mentre pensava di proporre a Jacob un'altra uscita -e questa volta avrebbe pagato lui.
#11 - Fidanzamento 
Mentre si preparava -a quanto pare a Jake l'idea di mangiare alla “steak house” era andata a genio- guardò l'anello di fidanzamento che Sam le aveva regalato ormai riposto dentro un carillon rotto; lo fisso a lungo, poi, con un gesto secco richiuse la scatoletta -magari per sempre.
#12 - Vita 
C'è chi dice che bisogna aspettare una vita per venire presi dal principe azzurro sul suo bianco destriero, Leah guardò sconsolata l'arrivo della carretta di Jake, capendo immediatamente che lei, più che una vita, avrebbe dovuto aspettare l'eternità.
#13 - Noia 
Quando Jacob non faceva il baby sitter finiva inevitabilmente a casa Clearwater, stravaccato sul divano di Leah, tanto per darle fastidio e scacciare la noia.
#14 - Indifferenza 
I primi tempi lei decise di rispondere con l'indifferenza di una statua, cambiando stanza e evitandolo -era pur vero che i nervi di Leah avevano lo spessore di un foglio di carta e che Jake aveva la pessima abitudine di sentire MTV a tutto volume.
#15 - Letto 
Un giorno decise di alzarsi e, armata di cuscino, si precipitò giù dalle scale, lanciandoglielo addosso, inveendo; inciampò, e mentre ruzzolava allegramente, si maledisse per non essere rimasta in camera sua, sul suo comodo letto.
#42 – Volontà
La volontà di ucciderlo, però, rimaneva sempre viva in lei, aizzata da quella perenne lotta tra gatto e cane che intercorreva tra di loro.
#16 - Stelle 
Ritrovandosi seduti sulla scogliera a guardare le stelle -quella cena gli era costata fin troppo, a Leah- lui le chiese cosa mai desiderava lei, quando ne vedeva una cadere: -che tu finalmente vada da un otorino e ti faccia pulire quelle orecchie, lo sai che il volume è veramente troppo alto?- fu la sua sarcastica risposta.
#17 - Minuto 
Un minuto è un arco di tempo molto breve, si diceva sempre Leah, ma è anche il tempo nel quale una ragazza può cadere in apnea baciando il fidanzato della propria cugina, ed è anche il tempo che impiega un cuore ad implodere -e lei lo sapeva bene.
#18 - Limite 
Jacob era capace di spingere la pazienza di Leah al limite, così come lei si adoperava, quotidianamente, a valicare quel limite e inventare nuovi e mirabolanti improperi contro di lui.
#19 - Cuore 
-Per me hai un cuore di ghiaccio- le disse schifato un giorno Jacob, dopo l'ennesima litigata; Leah sentì le lacrime salirle agli occhi, quella debolezza che la rendeva impotente, lo guardò furiosa e gridò: -almeno io un cuore lo ho!-
#20 - Fede 
Quella sera Leah tornò a casa e cercò ovunque la fede di suo padre, la trovò e la iniziò a girare tra le mani, proprio come quando era bambina; non sapeva che dall'altra parte della riserva, un ragazzone con i sensi di colpa a divorarlo, faceva lo stesso con quella di sua madre.
#21 - Estate 
A La Push non era mai veramente estate: finiva sempre o per grandinare o per piovere a dirotto per interi giorni, così Seth aveva deciso di invitare Jacob a casa “tanto per staccarti un po' da quella bimbetta” disse ridendo.
#22 - Pioggia 
Capendo che effettivamente il suo amico aveva ragione, Jake si gettò borbottante sotto la pioggia, giungendo a casa zuppo come un passerotto -cambiavano solo le dimensioni.
#23 - Cielo 
Quel pomeriggio Leah lo aveva passato guardando il cielo nero, senza la benché minima voglia di fare nulla, era sola a casa e ogni singola cosa le faceva pensare alla noia -Seth aveva ben pensato di mollarla per uscire con quella “nuova ragazza”.
#24 - Nero 
Quando andò ad aprire la porta si ritrovò di fronte la figura china di Jacob, furioso per l'irritazione e, sentendolo parlare, capì il piano malvagio di suo fratello -oh, se lo avrebbe fatto nero a forza di calci!
#26 - Parole
C'erano state delle volte in cui Leah si era ripromessa che avrebbe usato parole gentili con Jacob, vedendo il sorrisetto strafottente sul suo viso, però, le venivano alla bocca solo parolacce.
#27 - Uccidere
In quei momenti non ci vedeva più dalla rabbia e provava l'istinto animale -o estremamente naturale- di ucciderlo, finché una volta, non riuscendo più a resistere, gli saltò alle spalle, ruggendo ferocemente e pensando solo una cosa: “ti ammazzo!”
#28 - Posto
A Leah non piaceva la casa di Sam -forse perché un tempo era anche stata casa sua, ma aveva trovato il suo posto preferito, accanto alla finestra, dove tutte le voci venivano ovattate, nonostante il suo super udito; quando Jake tornò occupò il suo posto, indisponendola subito.
#29 - Credere
Vedendolo addormentato sfinito sull'erba, il respiro più calmo e rilassato, e le sembianze bestiali distese, Leah non poteva credere che dentro quel corpo risiedeva l'anima di un ragazzo -anche se le occasioni in cui si era rivelato un animale erano di gran lunga superiori a quelle in cui era sembrato appartenere alla razza umana.
#35 - Braccia
Una volta si era soffermata sulle sue braccia, in silenzio, scrutandolo mentre stringeva, quasi stritolando, la piccola Nessie e si era ritrovata invidiosa di tale attenzioni, desiderosa di venire stretta a sua volta da quella pelle scura e profumata.
#30 - Lontano
Un pomeriggio, dopo l'ennesima azzuffata, si rilassarono sul divanetto sfondato, respirando più velocemente a causa della lotta, Leah gli disse che si era decisa a partire -lontano, lontano da lì.
#41 - Rivelazione
A questa rivelazione Jake rimase stupefatto, ridacchiando e dicendole che sarebbe stato meglio; lei fece per sputargli addosso ed andarsene, ma era troppo stanca, lo sapevano entrambi, così decise solamente di mandarlo a quel paese e rimanere lì.
#50 - Strada
Era strano, si disse Jake, mentre fissava il soffitto della sua camera, pensare che la strada di Leah si sarebbe separata dalla sua; da quando era nato il piccolo branco non aveva mai pensato all'ipotesi di lei divisa da lui -era assurdo, cazzo!
#48 - Insieme
Avevano imprecato, urlato, litigato, lottato insieme ed ora, cosa faceva lei?, prendeva e mollava tutto, staccandosi da quella catena che, nel bene o nel male, forniva a Jake un ulteriore punto d'appoggio sulla terra.
#31 - Barca
Se ne andò un pomeriggio, infilandosi nella vecchia macchina di Harry, sparendo all'orizzonte come una di quelle barche che si infilando nell'Oceano, senza più farsi rivedere.
#40 - Buco
E da quel momento Jake si rese conto che nel suo petto si era appena creata una voragine, un buco insanabile, che né Nessie né Bells sarebbero state capaci di occupare: era appena venuta a mancare la sua migliore amica.
#38 - Promessa
Eppure, lei, scherzando, era riuscita ad estrapolargli un'ultima promessa: che la sarebbe andata a trovare.
#32 - Ricordi
Rimase per lungo tempo in una strana situazione, in bilico tra la tristezza e l'apatia più pura, annegava nei ricordi, rendendosi conto che anche la più pesante delle litigate e il peggiore tra gli insulti avevano assunto per lui un valore sacro.
#33 - Morte
Forse la morte di una persona cara sarebbe stata meglio, sia Jake che Leah lo sapevano, in quei momenti si sa cosa si deve provare; quel pomeriggio -e quelli seguenti- Jake, al contrario, non aveva la benché minima idea di come comportarsi.
#34 - Peggio
Leah riuscì a scordare per un poco la faccia strafottente di Jake: si sa, un trasloco rimane sempre il peggiore e più stressante delle cose.
#45 - Fuoco
Davanti al fuoco dell'ennesimo falò, al quale era presente pure la piccola Nessie, Jake si accorse che mancava qualcosa: il brontolio sommesso di Leah al bordo più estremo del cerchio -era insopportabile, sì, ma gli mancava terribilmente.
#36 – Elettricità
Quando nella nuova casa in città veniva a mancare l'elettricità, Leah ritornava con la mente a La Push, in quelle sere in cui la pioggia spazzava via tutta la civiltà, lasciandoli in quel primordiale e confortante buio; pensava alle urla di Paul, agli scherzi di Quil e Embry, e alle lacrime invisibili che Jake versava, certo di non essere visto.
#39 - Speranza
Delle volte, vedendo le luci di una macchina avvicinarsi al piccolo vialetto della sua casa di periferia, Leah sperava che fosse uno del branco venuta a trovarla; quando poi le vedeva fare retromarcia e andarsene si rendeva conto di due cose: che voleva che nessuno venisse a disturbarla -supponendo sempre che Nessuno aveva un nome e un cognome.
#37 - Cellule
Jacob non seppe mai bene perché quel pomeriggio si infilò in macchina e iniziò a guidare senza mai fermarsi fino a San Francisco, semplicemente tutte le cellule del suo corpo glielo avevano ordinato.
#43 - Facile
Davanti alla porta della casa di Leah, Jake stette fermo per un po', ripetendosi in testa quanto sarebbe stato facile girarsi e ritornarsene a casa: da quando in qua a LUI mancava quell'acida bisbetica di Leah?
#47 - Chiaro
Leah stava dietro alla porta, respirando piano, udendo perfettamente il cuore veloce del suo amico là dietro: era chiaro come la luce che nessuno dei due avrebbe mai fatto la prima mossa.
#49 - Mente
Ma la mente di due amici-nemici-compagni non sarà mai regolabile e prevedibile: non ci fu neanche il tempo di sentire il campanello suonare che la porta era già spalancata.
#46 - Risposta
Allo stesso modo non seppero mai se fu prima lei a gettarsi tra le braccia di lui o se lui in quelle di lei: a nessuno importava più quella risposta.




Angolo autrice:
ARGH! Ci ho messo un MESE a scrivere questa cosa! Mi soddisfa in parte u_u la prima versione era cagosa, e sarà cestinata a breve.
Spero che sia piaciuta a qualcuno, e che qualcuno voglia lasciare un parere (:
Bacioni,


Per qualunque domanda, attinente alla storia, a me o agli uccellini che cantano fuori dalla mia finestra, potete usare questo sito e porgermela anonimamente.
Se avete un livejournal, questo è il mio:
[info]ulissae
Idem per anobii (ha trovato il giochino, la bimba): Ulissae anobii
   
 
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